FRAGILE
La vita ti cammina addosso
e ti accorgi
di essere fragile come vetro.
L’esistenza
ti entra nella coscienza
ubriaca annebbiandoti
finché non senti
incrinare i sentimenti
la paura che controlli
il fingere di non sapere dove cammini
un abisso di nulla
oscurità
l’unica luce sono i tuoi occhi
non puoi vedere oltre
la luce dei tuoi occhi
e la coscienza di essere fragile.
C’è molta amarezza in questa poesia, disperazione di fronte al silenzio e alla paura di sentirsi “SOLI”, ma anche una grande ricerca di senso della vita e di verità. Sono passati quasi 18 anni da quando l’ho scritta in un momento di sconforto, ma sono ancora qui a parlare di verità, di giustizia nei confronti del non-senso del mondo, un non senso che spesso siamo proprio noi esseri umani a modellare per i nostri simili! Siamo come le pedine di un domino, stiamo velocemente cadendo uno dopo l’altro ma non ce ne accorgiamo. Non mi riferisco ora a concetti astratti, ma alla realtà che giorno per giorno “ci cammina addosso” , che ci fa del male senza la minima forma di opposizione o resistenza da parte nostra.
Passeggiando per le strade della mia città non ci vuole tanto a vedere, a capire che c’è stata una guerra: negozi chiusi con interminabili scritte di VENDESI, AFFITTASI, VENDESI e/o AFFITTASI! E ogni posto è uguale, e ogni realtà è drammatica. Eppure i “compiti a casa” l’Italia li ha fatti, ligi alle regole europee più di ogni stato UE non abbiamo ricavato altro che devastazione, degrado, regressione dei diritti civili in ogni campo, dalla scuola, alla sanità, alla previdenza…
L’illusione permanente è proprio quella della crescita e delle riforme per la crescita quando la realtà dei fatti conferma invece l’esatto contrario, che non c’è alcuna crescita, né in Italia, né altrove! Non parlo solo dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti, i dati che ci forniscono sono altalenanti, continui saliscendi intervallati da una prossima, imminente, immancabile crisi su modello (aggravato) di quella del 2008! Il sistema oligarchico globale ha deciso che l’unica ripresa che valga la pena sostenere sia quella del DEBITO, pubblico o privato che sia poco importa. Bloccare gli stipendi dei lavoratori causa crisi permanente ed istituzionalizzata è stato il primo tassello da realizzare per giustificare poi la precarizzazione via jobs act e attraverso la creazione di quello che Marx chiamava “esercito industriale di riserva”, cioè i disoccupati sempre crescenti in competizione fra loro, finalizzare il tutto ad abbassare rapidamente i salari. A dimostrazione che la riforma del lavoro funziona benissimo nel rendere stabile e addirittura incrementare i licenziamenti delle aziende “per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo“, potete leggere tali strabilianti dati appena sfornati addirittura sulla Repubblica semplicemente cliccando QUI Quindi non è un caso che anche nell’affrettata e disastrosa riforma della scuola pubblica il modello da imporre già ai ragazzini di scuola primaria sia centrato sul concetto di competenza: non più formare la persona, il cittadino e il futuro professionista, non più educare alla criticità, ma invece al saper competere, essere soprattuto addestrati al fare senza problematizzare troppo sui diritti o sulla qualità della propria vita da schiavo. Come se il lavoro non fosse un cardine dell’essere persona attiva e al contempo positiva nella società. Tutto è collegato all’impoverimento collettivo che caratterizza ormai da decenni la società civile italiana ed europea. Stiamo seguendo, attraverso l’arma micidiale della moneta unica (l’euro), la realizzazione di un modello neoliberista importato dalla finanza americana e anglosassone, un modello incompatibile con i precedenti sistemi democratici, che infatti stanno scomparendo. L’illusione ci fa vedere SOLO i difetti delle ormai morenti democrazie, senza evidenziare MAI le assurdità dei modelli economici antisociali euroimposti! Fra noi cittadini c’è un muro, un muro creato ad hoc che come quello che divideva Berlino Est da Berlino Ovest ora divide il sempre maggior numero dei poveri dai ricchi che oltre a migliorare la loro enorme ricchezza detengono il potere quasi assoluto sulle nostre vite. L’assurdo è che la maggior parte di noi comuni mortali neanche se lo pone il problema del muro, si limita a cercare i propri spazi nella gabbia aspettando che le cose cambino da sole, perché è inutile e noioso affrontare la realtà, meglio lasciare che ci pensi chi comanda e accontentarsi di quello che abbiamo.
Eppure ci sono persone, addirittura artisti che utilizzano la loro popolarità per cercare di scalfire il muro di omertà e di menzogna che i media erigono giornalmente tra di noi. Un esempio in tal senso è la bellissima canzone di Povia, Chi comanda il mondo che se già non conoscete potete vedere e soprattutto”ascoltare attentamente” semplicemente cliccando sul titolo sottolineato che ho evidenziato poco sopra!
Musica, poesia, letteratura, pittura, nascono dall’esigenza di dare una forma all’incontenibile, che si manifesta in chi ricerca il vero con il cuore aperto e che porta da sempre gli uomini a creare dei messaggi universali chiamati appunto ARTE! L’arte non può mentire perché altrimenti rimarrebbe un’espressione vuota di senso, incapace di suscitare alcunché, di appagare l’animo umano con la sua voce che può penetrare in ogni atomo e dargli vita. Dico tutto ciò perché nei prossimi post cercherò di usare più spesso l’arte in una delle sue tante forme nel tentativo di colmare il vuoto presente nell’incessante divenire dei nostri vissuti, nella nostra vita circondata dai muri che sono difficili da superare, ma che dobbiamo almeno iniziare a guardare con occhi più consapevoli.