Si rimane senza parole di fronte al disastro e alla disperazione delle persone che sono da giorni senza elettricità e devono sopportare il freddo, la neve e il terremoto aspettando gli aiuti di uno Stato sempre più assente e lontano dalla realtà! Ma in l’emergenza non è iniziata in quel terribile 24 agosto 2016, così come non iniziò in Emilia Romagna il 20 maggio 2012 o a L’Aquila il 6 aprile 2009 o in una delle innumerevoli tragedie con cui la natura ci mette da sempre a dura prova. La tragedia è iniziata da quando le istituzioni nazionali ed europee hanno deciso di staccare la spina ad un sistema, che pur con tutti i suoi difetti, aveva garantito un benessere crescente alla nostra società, quello cioè delle democrazie costituzionali nate dopo la seconda guerra mondiale. Questo è il motivo per cui oltre ai soldi per affrontare l’emergenza non ci sono neanche quelli per affrontare l’ordinaria amministrazione: grazie al patto di stabilità i comuni non hanno soldi disponibili, ogni anno fioccano nuove emergenze e i fondi “europei” sono vincolati al rastrellamento, sul territorio, di ulteriori soldi pubblici da procurarsi mediante nuove tasse e/o tagli…servono cioè ad avere ancora MENO STATO! Questa è l’essenza del liberismo: liberarsi, appunto, dello Stato per limitarsi a dare al popolo giusto quello che gli serve per non ribellarsi. Ma cosa serve alla gente per non ribellarsi? Poco, sembra, visto che ci hanno già tolto quasi tutto! Il lavoro per i giovani è di fatto cancellato da leggi che li rendono precari a tempo indeterminato, la sanità viene velocemente privatizzata mettendo a carico dei cittadini visite o analisi un tempo a carico del SSN, la previdenza è una chimera per chi deve andare in pensione nei prossimi anni, mentre si prospettano salvifici fondi privati per i precari e sottoccupati senza alternative e speranza per il futuro.
Pensiamo solo ai soldi (di noi PRIVATI cittadini) raccolti per l’emergenza terremoto e attualmente non disponibili: è una storia che si ripete puntualmente da anni, prima con il terremoto dell’Aquila nel 2009, quando l’allora capo della protezione civile Bertolaso decise di affidare tali fondi ad una società finanziaria, l’Etimos, che formò un fondo di garanzia per garantire le banche che dovevano dare piccoli prestiti ai terremotati; i terremotati invece di ricevere quei soldi DONATI per l’emergenza e la ricostruzione delle proprie VITE, dovevano rientrare nei criteri di solvibilità stabiliti dalle banche e restituire i prestiti con gli interessi! Anche con il terremoto dell’Emilia del 2012, nonostante i fondi raccolti con gli sms furono versati presso la Banca d’Italia, si dovette attendere che le regioni coinvolte, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, decidessero le modalità per la ripartizione e presentassero progetti per la ricostruzione. Oggi come allora i soldi inviati dagli italiani tramite sms ci sono, ma quando veramente servono non si possono toccare come potete leggere su la stampa.
Ma il problema sono davvero i soldi oppure è una questione di civiltà? Le politiche neoliberiste impongono ai governi una rigida mentalità contabile volta essenzialmente al controllo sociale, dove l’uomo deve essere de-costruito a modello della neo-società liberista, basata sui principi del mercato e del lavoro-merce. Uno sfruttamento senza ritegno è la proposta o meglio supposta politica che ci impongono i nostri governanti, in cambio, grazie anche al controllo totale dei mass-media, gettano negli occhi degli sprovveduti il fumo e la sabbia della democrazia cosmetica, abbellimenti appunto per mascherare una realtà ben diversa.
Ricordiamoci invece che in questo sistema l’euro è il manganello impietoso per imporre le regole, la BCE un vero e proprio organo politico al servizio dei paesi egemoni, la Commissione Europea l’organo esecutivo pronto a sanzionare e attivare le famigerate procedure d’infrazione: nonostante la terribile emergenza che l’Italia sta affrontando in questi giorni, sti signori hanno la faccia e lo stomaco per chiederci una correzione dei conti stimata in 3,4 miliardi!
Soldi che chiaramente verranno rapidamente trovati senza troppe dilazioni, al di là del solito teatrino che i nostri politici, garzoni di bottega al soldo del capitale finanziario, ci propinano ogni volta impersonando finte proteste e ottenendo alcunché. Non è lo stesso per chi vive l’emergenza sulla propria pelle, perché i soldi per la prevenzione e la tutela del territorio non ci sono, quelli per l’emergenza arrivano a babbo morto e ogni anno è peggio in un vortice distruttivo senza fine! Un modello di “inciviltà” imposto da autorità che distribuiscono rimproveri e minacciano sanzioni in funzione esclusiva di interessi esteri di paesi e istituzioni dominanti, che è incompatibile con la democrazia. Non si può parlare di aiuti o dire “non vi lasceremo soli” se le pseudo-istituzioni che fanno tali affermazioni accettano questo modello neoliberista che usa strumenti coercitivi (la moneta-euro e i mercati dei capitali) cancellando ogni principio d’umanità! In realtà tutto quello che all’apparenza è democratico (referendum, libere elezioni, informazione di qualsiasi forma o tipo, rete e social compresi) viaggiano da tempo su binari morti, che nulla possono e nulla decidono…Il cambiamento se ci sarà sembra provocato da tragiche rotture, fatte da persone portate alla disperazione e che non accettano più il falso buonismo della propaganda! Oppure, nonostante il governo ombra che si è formato sta già agendo in modo feroce, un cambio al vertice del sistema della governance mondiale, sperando perlomeno che un Trump non sia lì solo per distruggere, ma anche per rifondare un minimo di civiltà perduta…