
Conta che ti conta ma tanto i conti non possono tornare: chi crede ancora che le manovre e manovrine possano non essere recessive? Il conte sembra essere uno di quelli, anche se non è molto credibile dato che fino a ieri diceva NO a nuove manovre imposte dall’UE! Il suo ministro dell’economia come al solito la butta sul virtuoso affermando che tanto ridurre il debito è fare l’interesse nazionale! Chissà perché però ci sono spese che sono virtuose e intoccabili per principio, una su tutte i super-sostanziosi contributi che l’Italia versa al bilancio UE: dal 2000 abbiamo versato oltre 80 miliardi in più di quelli che abbiamo ricevuto indietro, i quali fra le altre cose sono pure vincolati a regole di cofinanziamento che ne limitano enormemente la spendibilità! A titolo di esempio: nel 2014 l’Italia ha versato 17.188 milioni di euro nelle casse UE ricevendo indietro solo 9.882 milioni di euro con un disavanzo di oltre 7.300 milioni. Siamo passati dai circa 3 miliardi di euro del 2007 (l’inizio della crisi) agli oltre 7 miliardi di oggi, sostenendo così i bilanci di altri stati UE che a differenza dell’Italia ricevono più di quello che versano. E se i trattati una volta firmati è giusto rispettarli, viste le conseguenze disastrose a cui ci hanno portato sarebbe anche giunto il momento di far sentire la voce dei cittadini di questo martoriato paese senza se e senza ma: l’imposizione di regole di bilancio fortemente recessive – i nostri lacché al governo e i famigerati tecnici della Commissione – dove dovrebbero mettersele? I risultati sono evidenti e i conti non tornano! Il governo dovrà redigere una manovrina di circa 3 miliardi con i soliti tagli e aumenti vari ed avariati, rastrellando soldi direttamente e indirettamente dalle tasche di noi tutti! Senza pensare poi minimamente all’emergenza terremoto. Essi ci mandano a dire che tale correzione – se non avessero tenuto conto dell’emergenza terremoto – avrebbe dovuto essere di almeno 10 miliardi!!! Soldi che come una spada di Damocle sono pronti a richiederci se entro aprile non arriverà la manovrina del governo. Intanto il neo-presidente del parlamento europeo Taiani pochi giorni fa ha fatto un bel tour nelle zone terremotate promettendo – a nome dell’UE – sostanziosi fondi: ben 30 milioni di euro sono stati stanziati a novembre (se sò sprecati) e altri aiuti arriveranno! Pare (per ora sono chiacchiere) che tra fondi per l’emergenza e fondi strutturali già a disposizione dell’Italia (praticamente i nostri soldi che ci rigirano dopo aver trattenuto il giusto compenso) si potrà arrivare perfino a 2 miliardi di euro!!! Addirittura i fondi strutturali saranno spendibili al 100% senza cofinanziamenti e burocrazie euriste varie! Tanta generosità lascia senza parole, peccato però che rispetto ai conti prontamente inviati dalla Protezione Civile alla Commissione europea, che ammontano a ben 23 miliardi necessari per la ricostruzione, non sembrano granché. Ben altra cosa sono i soldi che l’Ue daccordo con il governo italiano ha permesso di stanziare per ricapitalizzare le nostre banche, 20 miliardi di nuovo debito buttati poi come acqua in una vasca senza tappo: è inutile cercare di ricapitalizzare un sistema bancario che continua ad accumulare sofferenze a causa dei tagli e delle tasse che il modello economico euroimposto aggrava di giorno in giorno. Soldi quindi buttati nel cesso dell’austerità!
Come quelli che l’allora governo Monti si affrettò a versare nei fondi ESM, – chiamati dai media salva-stati – quando in realtà servirono a ricapitalizzare le banche (degli altri, soprattuto quelle tedesche e francesi) che a causa dei loro azzardi e speculazioni rischiavano di saltare in aria: ben 60 miliardi versati da noi italiani tramite IMU e compagnia bella alle banche greche, le quali li rigirarono prontamente a quelle del nord europa, i veri finanziatori dei mutui e prestiti a basso costo del popolo greco. Ma almeno altri 20 miliardi l’Italia ha versato nei fondi ESM sempre per ricapitalizzare le banche (degli altri) che avevano prestato a man bassa in paesi quali la Spagna o il Portogallo. Tanto gli speculatori sapevano che all’arrivo della crisi ci avrebbe pensato mamma UE e babbo BCE, – con governi lacché compiacenti – a restituire il tutto a suon di STATO LADRO DEBBBITOPUBBLICOBRRRUTTTO E SPRECHI E CORRUZZZIONE E FRESCACCE SIMILI: eccoti servita su un piatto d’argento la propaganda ideale per i polli che beccano le più indecenti menzogne! Debiti privati del sistema bancario e finanziario europeo ripagati con gli interessi dai cittadini europei a suon di austerità e riforme. In tutto ciò l’Italia, paese con una grande ricchezza privata proprio per la laboriosità e la produttività dei propri cittadini-lavoratori-imprese, sta pagando un prezzo altissimo e ingiusto: ci stanno spolpando senza ritegno e continueranno a farlo finché glielo permetteremo non focalizzando il vero problema: il nemico non è lo Stato, ma il sistema finanziario deregolamentato di cui l’UE è il braccio esecutivo!
Concludo ritornando sull’emergenza terremoto: che nulla o quasi è stato fatto ce lo dice lo stesso Errani! A settembre aveva detto che in 7 mesi sarebbe partita la ricostruzione, quando invece in regioni come le Marche ci sono comuni che ancora devono vedere le casette! Addirittura la regione Marche affida solo ora ai Consorsi di bonifica i lavori per fare le stalle, insomma giusto in tempo per il pascolo primaverile! Tutto ciò oltre che alla mancanza di un’organizzazione efficiente, fa pensare alla mancanza di risorse. Per far ripartire il paese servono soldi e investimenti, così per ricostruire un territorio devastato dal terremoto e ridare vita al suo tessuto produttivo idem! E se le calamità naturali sono imprevedibili, non altrettanto lo sono le cause della crisi infinita a cui ci hanno condannato, una crisi che ha portato distruzione e sofferenze enormi: è giunto il momento di dire basta a questo sistema folle e pretendere giustizia compatti contro le infinite menzogne che ci raccontano da ormai troppo tempo. E se proprio volete sapere le giuste parole da dire all’Unione europea – e aggiungerei al governo – di fronte alle richieste assurde che continuano a imporci, ascoltate quelle dette dal professor Becchi alla trasmissione Agorà (clicca per vedere il video), in particolare dal minuto 3,30 e condividete!