
Il 3 luglio è la festa di San Tommaso, l’ultimo degli apostoli a credere nella risurrezione di Gesù, il quale apparirà di nuovo nel cenacolo – 8 giorni dopo la Pasqua – appositamente per lui invitandolo esplicitamente a toccare le sue piaghe per “credere”! Nella risposta di Tommaso c’è poi una comprensione profonda, un’illuminazione: “Mio Signore e mio Dio!”.
Quello che gli altri apostoli ancora non erano riusciti a fare, identificare la profonda umanità di Gesù con la sua divinità, riesce a Tommaso attraverso l’intell8genza della fede: percepire quell’idea grandiosa insita nell’animo umano, che non dipende da noi ma ci sta di fronte nonostante la nostra incredulità! E come è stato ben detto (o meglio bene-detto) le “ragioni della fede servono alla fede”! L’uomo ha bisogno di risposte, di avere giustizia, di continuare ad avere speranza e soprattutto di non essere solo e continuamente preso a schiaffi dal proprio creatore. La presenza di Gesù risorto è un’esperienza concreta per gli apostoli, trascendente eppure reale, in grado di comunicare ad uomini timorosi ed esitanti e spingerli a cambiare o meglio fondare la loro e la nostra vita altrimenti evanescente.
La figura di San Tommaso è quindi utile per continuare il percorso iniziato nel post DUBITARE PER CREDERE , in cui si parlava del dubbio come motore della fede. E proprio Sant’Agostino affermava in proposito che Tommaso “vedeva e toccava l’uomo, ma confessava la sua fede in Dio che non vedeva né toccava”!
Ma a noi uomini di oggi cosa è dato “vedere e toccare”? La domanda di Tommaso è anche la nostra domanda: “Perché mai dovrei credere a quello che dite voi? Solo se vedrò con i miei occhi e toccherò con le mie mani, allora potrò credere!”.
La figura di Gesù si muove infatti su due linee: una orizzontale , quella della storia di un uomo terminata con la sua crocifissione; l’altra verticale, che tende cioè verso l’alto, verso l’oltre e l’infinito. Ciò avviene con il riconoscimento della risurrezione, che attribuisce a Gesù la divinità!
In qualche modo, in una dimensione “altra” ma ugualmente accessibile in quanto donata a noi umani, le due linee convergono, piegando il tempo e lo spazio in un intreccio indissolubile. Non resta a noi che dubitare, mettendo i semi di una Rivelazione. Perché del dubbio e della fede, questo è certo, non possiamo proprio farne a meno.
Concludo, come avevo già fatto QUI, con una citazione tratta dal Fedone di Platone:
” A me sembra, come anche a te, o Socrate, che intorno a queste cose il sapere chiaramente sia impossibile o difficilissimo, mentre d’altra parte il non indagare in tutti i modi ciò che si è detto e il desistere avanti che uno sia esaurito nell’osservare sotto ogni aspetto, è certo da uomo ignavo. E’ necessario quindi decidersi in uno di questi due modi: o accoglier da altri, o scoprire da sé come stanno le cose; o, se ciò è impossibile, accettando almeno il migliore e il più inconfutabile degli argomenti; e, affidati a questo come su di una zattera, fare in modo pericolante la traversata della vita; a meno che uno non sia in grado, in modo più stabile e meno arrischiato, di compiere la traversata su di un sostegno più sicuro, cioè su di una certa divina rivelazione.”
Poveri coloro che si affidano solo alla scienza. La scienza oggi non riesce neanche a dimostrare il “cogito ergo sum” poiché il pensiero non si vede, non si misura (l’ attività cerebrale è altra cosa), non si sente. Tal quale i sentimenti e gli stati d’ animo. Quindi per logica l’ ateo stesso non esiste. Ma vaglielo a spiegare che NON E’ vero che tutto ciò che non è misurabile non esiste. E’ un ragionamento che va oltre il loro naso.
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La scienza ha dei limiti che nemmeno gli stessi scienziati hanno ben compreso.
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bel post, grazie … mi è simpatico san tommaso… a volte mi sento simile 🙂
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Bellissima anche l’immagine
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L’idea di Dio è costitutiva della stessa intelligenza umana che la concepisce e si apre alla trascendenza. La ragione è utile per indagare il mondo e la natura ma poco può di fronte al mistero. Ciao e grazie per i commenti.
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Sono assolutamente d’accordo con te ☺☺
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