
Per ogni corruZione c’è una cricca in funZione, con persone sempre pronte a tramare a proprio vantaggio i più loschi e criminali affari! Gli esempi in tivvù e media nostrani sono sempre attuali e infiniti: si va dalla cricca delle banche fallite a quella sulla gestione dei rifiuti o a quella sulla ricostruzione post terremoto… Non c’é fine al corruZionismo e ad una delle sue tante rime puntualmente sciorinate dai media: opportunismo, nepotismo, clientelismo,… esso si rivela un mezzo efficace per spianare la strada alle tante riforme, dolorose ma necessarie, per poter recuperare virtù e cancellare i “mali dell’Italia”. Un ultimo appunto: il corruZionismo è (quasi) sempre sinonimo di Stato (ladro, brutto, corrotto, cattivo, invasivo…), sono i virtuosi liberisti nostrani a calcare la mano sulle inefficienze del “pubblico” e sui virtuosismi del “privato”.
Ora, riflettendo su quanto accaduto a partire dal 2011, anno fatidico dell’arrivo di Monti che ha inaugurato l’era virtuosa dell’austerità, dovremmo pensare che si sono fatti enormi passi avanti nella lotta alla corruZione! Anche perché la corruZione dovrebbe proliferare laddove ci sono i soldi e la possibilità di lauti guadagni, non certo in era di vacche magre come questa. Eppure leggendo i giornali i “casi” sono ben lungi dal diminuire e anzi proseguono inesorabili verso aumenti esponenziali ad infinitum tempus!!!
Ecco i dati sulla corruzione nel pubblico . Notare che l’articolo di Repubblica parla prima di “percezione” della corruzione e poi continua legando gli episodi di corruzione nel settore pubblico e nella politica all’aumento dei cosiddetti “populismi”. Ora la “percezione” di un fenomeno viene certamente amplificata dalla “narrazione” che i media fanno dello stesso. E noi tutti sappiamo a che razza di martellamento ci sottopongono quotidianamente! Ecco perché i “populismi”, che per i liberisti sono sinonimo di sovranità e democrazia, aumenterebbero e influenzerebbero la percezione dei cittadini riguardo la corruzione. Tali populismi non sono altro che proposte politiche alternative (almeno apparentemente) al sistema di potere imperante. Essi sono l’effetto causato dalle mancate risposte del sistema politico attuale, forse l’unica alternativa democratica ancora praticabile. Quindi più che di corruzione, l’articolo mette in risalto la nostra percezione del sistema di potere in atto ed essa interessa assai, è un termometro che misura la tenuta del modello sociale, più la febbre sale, più siamo vicini alla fine e il popolo (populista) rischia di ribellarsi.
Ma se il pubblico è corrotto, il privato cosa fa? Guardiamo le banche (private) come affrontano la crisi. Esemplare è il caso delle “venete” e di MPS: in entrambi i casi il governo (?) si è fatto dettare-imporre delle regole europee totalmente al di fuori di ogni logica di mercato (vedi svendita delle sofferenze bancarie) e contro l’interesse nazionale di tenuta dell’intero tessuto economico industriale (perlomeno quello che è rimasto)! Fra le macerie troviamo, oltre ai risparmi bruciati di tante persone, anche la chiusura di centinaia di filiali e migliaia di posti di lavoro perduti. Ma il peggio rimane non aver neanche scalfito la montagna di sofferenze bancarie che continua a incombere sul sistema bancario italiano, andando ben oltre il sistema di “corruZionismo” messo in piedi a livello locale dai vari responsabili delle banche fallite. Le sofferenze più che frutto della corruZione sono invece l’effetto dell’austerità, anch’essa euro-imposta, che deprime l’economia, aumenta la disoccupazione e fa fallire le imprese. Non pagare i propri debiti si traduce con un crollo della redditività del sistema bancario, tanto più elevato quanto tale sistema è stato vicino alle imprese e alle famiglie cercando di sostenerle con prestiti, fidi e mutui… Non c’è speranza di uscire dalla crisi se non si immettono nell’economia soldi pubblici in grado di sostenere il lavoro e quindi le stesse imprese che vivono oltre che di export anche e soprattutto di consumi interni fatti dalle famiglie.
Dicevamo: armi di distrazione di massa… tali si rivelano i tanti casi di corruzione, che analizzano e focalizzano il problema a livello locale, girando (o aggirando) completamente intorno alle cause che innescano e creano i molteplici fallimenti: fallimento delle banche, del “sistema lavoro”, della sanità pubblica, della previdenza… ogni cosa pubblica diviene sempre più insostenibile e per ognuna di esse si è sempre creata una cortina fumogena che parla di sprechi e corruZionismi vari. Ma le cause vere non vengono mai rimosse, anzi si aggravano giorno dopo giorno, a tal punto che ormai il disagio a livello sociale (la febbre di cui parlavo sopra) è pronto a deflagrare in modalità imprevedibili.
Mi riferisco al modello liberista globalista che si sta rivelando un nuovo tipo di colonialismo, non rispetta la diversità delle culture e deprime l’economia reale impedendo un vero sviluppo delle persone e delle comunità umane. La vera corruzione è quindi quella che scambia le cause con gli effetti: il degrado della nostra società e l’aumento incontrollato di varie forme di corruzione sono prevalentemente causate dall’aver adottato un modello economico anti-sociale, che comprime prioritariamente i salari dei lavoratori, porta precarizzazione e disagio sociale diffuso e non lascia scampo alle generazioni future destinate a vivere in condizioni di povertà e di sfruttamento. In Italia e più in generale nell’UE lo strumento principe di tali politiche è l’euro, un vero e proprio sistema di governo in grado di ricattare a suon di spread i paesi “ribelli”, di deprimere l’economia dei paesi “deboli” e avvantaggiare, via svalutazioni permanenti causate proprio dall’adozione di una moneta unica, i paesi “forti”.
Qualsiasi discorso che volti le spalle al “problema euro” e apra le porte al corruZionismo è fatto al fine esclusivo di andare avanti, inesorabilmente, verso il disastro economico e sociale attualmente in atto. Ma il corruZionismo non cura la febbre sempre più alta della società, non indirizza abbastanza il disagio verso pseudo-problemi minori che non curano alcunché. La vera corruzione è prioritariamente quella di chi nega il problema euro e non vuole portare nel dibattito pubblico la scelta e possibilità concreta di un cambiamento per via democratica. Ma laddove ci fosse questa possibilità di scelta, di un partito o una coalizione che si faccia portatrice dei valori costituzionali e punti al recupero della sovranità (monetaria e non solo) spetterà poi al popolo saperlo riconoscere e sostenere con il voto, al di là dei localismi o dei voti e delle ideologie di appartenenza, che in questo contesto politico e sociale in cui viviamo oggi sono morti e sepolti da tempo, anch’essi rilegati fra le armi di distrazione di massa.
* primo esempio di corruZionismo, la colpa era di Eva mentre il serpente (corruttore), era lì per caso (e il Capo non c’era)!
Il capo no ma l’uomo c’era… La corruzione vi è in tutto il mondo, dalla Cina agli USA passando anche dalla Svizzera, chi più e chi meno. Io non ho altri passaporti ma ne vorrei uno italiano perché vi adoro e amo il vostro paese. Peccato che dovrei sposarmi o lasciare il mio lavoro per trovarne uno da voi credo ( dovrebbe funzionare cosi). Se dalla RSI riesco ad inviarvi un servizio tra il nostro governatore in Ticino e il vostro Maroni, vedrete che di corruzione possiamo discuterne anche da noi sempre sperando che la stessa RSI non mi faccia chiudere per l’ennesima volta il blog….tanto lo riapro 😃
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Infatti la corruzione esiste dall’inizio dei tempi e sempre esisterà. Il post vuole far riflettere su uno dei mali italici, l’auto razzismo per il quale noi saremmo sempre i peggiori corrotti, spreconi, fannulloni….tutti tranne io, direbbe il buon auto razzista. Sta sol-fa la usano anche per amplificare casi di corruzione nell’intento di mascherare il disastro che avviene nell’Ue dell’euro e della finanza a trazione tedesca. Noi siamo ormai una colonia ma voi giustamente siete rimasti fuori da sta trappola e speriamo non dobbiate subire più di tanto le conseguenze della prossima fine dell’euro odia astro. Ciao
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Sabryna più sopra non sembra molto convinta del fatto che la Svizzera sia fuori dalla trappola. Ci facesse sapere qualcosa di più del suo punto di vista…
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La crisi dell’euro ha conseguenze negative anche per la Svizzera. Dopo aver fissato il cambio con l’euro a 1,20 due anni fa la banca svizzera a deciso di lasciar fluttuare il cambio. Il franco svizzero si è rivalutato deprimendo l’economia reale, ma tale decisione è stata inevitabile visto l’enorme afflusso di capitali dall’eurozona un paese considerato sicuro. Aver ripristinato il cambio non ha causato disastri ma dimostra che non conviene a nessuno mantenere in essere situazioni anomale e pericolose come quella causata dall’euro.
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