Sognare una vita


Solitudine

una prigione senza porte

dov’è impossibile scappare

in profondità infinite

prigionieri di sé stessi.

Cuori infranti vagano

alla ricerca di risposte

illudendosi che il passato

straripante di speranze

s’imponga sull’avvenire.

Ma riaprire gli occhi al buio

annulla tutte le apparenze

e cancella gioie costruite

tentando d’ingannare il destino.

Tasto al buio le pareti

alla ricerca di un’uscita,

poi richiudo gli occhi disperato

tornando a sognare una vera vita!

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

39 pensieri riguardo “Sognare una vita”

    1. Purtroppo ci sono momenti in cui nessuno può entrare a darci una mano. E tu Ale lo sai molto meglio di me quanto avremmo bisogno di un aiuto. Chi ci sta vicino non può rompere un muro che è anche il suo. Questa mancanza di Bene che sperimentiamo feroce in noi non possiamo riempirla da soli. Il Tu che manca deve venirci incontro eppure… La mia ricerca è sempre e comunque un’affermazione di fede, da solo non ho risposte consolanti, dove sei Verità e Amore?

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    1. Il problema è quando il passato diventa il presente e quando il presente si proietta nel futuro negando in entrambi i casi sé stessi: il qui ed ora è la dimensione della vita con cui confrontarci, il luogo dove ascoltando e osservando in profondità dovremmo trovare una risposta che dia senso alla vita. Ciao e grazie per il commento

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      1. Roberto dal cellulare mi riesce impossibile ma ti darò una mia, e non solo mia, versione di quello che credo tu senta e del mio non notare l’esistenza del momento che tu chiami “ora” oppure “qui”. Davvero un frammento che non esiste nemmeno in fisica quantistica ma la butto in filosofia e, credimi solo per ora, non vado scrivendo sciocchezze la dove vedo sofferenza. Faccio la sciocca altrove se serve un sorriso diverso ma il tuo è un caso che va trattato con migliore armonia. Forse riuscirò a farti intendere ciò che esprimo ma mi servirà il computer ed ora non l’ho dietro. Scappo per il lavoro e spero di ritrovarti presto e scriverti quanto sarebbe 😘

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      2. Si Roberto, senza ombra di dubbio. Scusa se sono lenta adesso che sono al lavoro ma di tanto in tanto riesco anche a rispondere tramite smartphone app quindi non mi metterò a scrivere impegnandomi ora perché non potrei e perché scriverei con un t9 che mi dovrebbe correggere ma fa l’esatto opposto 😂 inoltre servono le ditine da giapponesi per scrivere da qua. Spero infine di non crollare questa sera in quanto già ora non riesco a scrivere e nemmeno inviare un fax al numero esatto. Se non mi vedi tu stasera, riconoscersi la mia sincerità in ciò che sto scrivendo anche solo per verificare che nessuno mi vedrebbe nei commenti e non metterei alcun contenuto. Inoltre, se dovessi dormire, anche il telefono sarebbe spento quindi altri non mi vedrebbero su fb né alla partita. Questa ultima era un’ovvia battuta solo per sminuire e renderci più tranquilli. A te un abbraccio ancora e tutti Voi come sempre

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  1. Oh cavolo 😢😢😢 perché hai scritto uns poesia su di me? È stupenda e, mi consentirai, ribloggerei?! Se hai scritto di te, ti abbraccio forte davvero con enorme affetto anche se non sono con te ora, ci sono sempre e comunque 😉😉😘😘 Sabry

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      1. Perdonate i miei soliti ritardi ma, credetemi, sono più che giustificati. A Roberto ancora scrivo, come già fatto negli ultimi articoli, non sono scappata dal confronto (scritto in altre parole) ma ho affrontato seri problemi di un amico e, se sono davvero di un amico, sono anche i miei. Per ora che sono indaffarata con i compiti della mia amica e farle visionare una serie tv da un suo computer semi rotto, mi limito sempre al sottile e meno sottile lato filosofico e poi riusciremo a scrivere di quel pezzo mancante, a mio e non solo mio parere, del famoso frammento “ora” oppure “qui” di cui leggevo l’articolo sul temo che è un argomento molto particolare. Sempre a Roberto sul buio ma non sulla mia solitudine che, per mia fortuna, sa pure bene cucinare a casa mia e ricordate che scrivo o parlo sempre in metafora quindi non odiate questo in fondo. Serve davvero anche il paragone figurativo esattamente come altro letterato ha sempre fatto con parole in musica e questa l’ho messa parecchie volte ma qua sta molto bene per chi scrive del buio e della notte è sempre tra le virgolette del senso lato. Ascoltatelo anche se non dovesse piacervi l’autore perché ne vale la pena davvero 😉😉 Sabry https://youtu.be/EnULVmq_NE4

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  2. Eccomi finalmente, per Vostra fortuna oppure sfortuna, decidetelo Voi. Naturalmente rimango ironica quindi non preoccupatevi per come scrivo. Ora, come anticipato a Roberto che attendeva paziente, è ovvio che non sono qua a scrivere in maniera sciocca; un semplice commento a cui volevo rispondere in maniera un po’ assurda forse ma con molta possibilità di esser capita forse e, nel caso non fosse, io mi rendo disponibile a farmi comprendere meglio in quanto so bene di essere spesso contorta ma questo fa parte del mio modo di essere, comunicare e confrontare le mie idee con le altre e sempre pronta ad accettare le idee di tutti confrontandole con le mie e di tutti, comprese le mie, ovviamente sempre accettate ma anche non da condividere per forza maggiore; di questa non ce n’è mai durante un dibattito tra persone genuine come Voi e non… se non ci mettiamo uno Sgarbi qualunque in mezzo altrimenti sarebbero i guai di Santoro. Conosco i Vostri programmi anche per lavoro ma questa è altra storia. Dunque io non so bene a chi devo rispondere, io ritenevo di aver capito che il problema nascesse da lo scritto che mi faceva emotivamente lacrimare e non scherzo mai su questo, sono molto sensibile e spesso, leggendo oppure ascoltando persone o musica oppure meglio parole in musica, io non mi vergogno di piangere e senza doverlo nascondere. Roberto comunicava con Ale (credo quindi Alessandro) e non so quindi se lo scritto partisse da questo ultimo. Comunque a chi ha scritto queste bellissime frasi che molto mi hanno colta (direi in pieno) vorrei poter solo spiegare ciò che anche Roberto attendeva e sempre scusandomi per i miei ritardi ma ora sono qua con un po’ di tempo e cercherò di fare solo un piccolo buco a quel “muro” che è suo ma anche mio come è stato giustamente commentato. Io non conosco il reale problema, mi volevo pertanto limitare a vedere se potevo essere utile in senso di affetto dato per puro amore e impegno a scriverlo; strano ma è amore che si scrive nel mio caso e non chiedo in cambio nulla ed è ciò che lo rende puro esattamente come l’amore tra amici che è asessuale pertanto non riconosciuto come egoistico scambio di affetto. Sulla questione del tempo si andava a parare pertanto, almeno nel mio commento ad alcune righe del testo letto oltre che da lui scritto. Io non sarò mai filosofa di un “nulla” pertanto le parole che scrivo possono essere solo interpretate da ognuno ma spero nel bene altrimenti scriverei fine a me stessa e pure in malo modo e questo darebbe a me solo uno sconforto per aver scritto. Non filosofa quindi ma semplice ragazza seppur giovane ma diversa in molti sensi, forse lo avrete capito anche da miei articoli o commenti ad altri in cui non desidero nascondere se sono chi vorrebbero oppure chi voglio ma sempre nel bene. Come tale ragazza, preferisco vivere una vita diversa, molto a contatto con la natura se il tempo lavoro, vita privata in casa e Blog me lo permettono ma a parte il lavoro in fondo non è mai il blog a disturbare il mio tempo. In fondo faccio molte altre cose sia di notte che di giorno. Lavoro con turni che mi permettono di organizzarmi quando c’è sole la mattina o il pomeriggio e il sole di mattina lo amo più che quello pomeridiano ma questo è solo soggettivo e dipende da fattori interni al proprio inconscio. Io non uso il Natel o cellulare come lo chiamate non importa e non utilizzo Facebook se non per lavoro ma non per perdere tempo e gli amici sono forse pochi ma me li scelgo buoni e in posti aperti dove il contatto sia reale come la parola esprime… con-tatto e il tatto per me è uno dei cinque sensi quindi non ho amici e non ho contatti nei Social ma solo in un locale oppure, meglio in riva al lago. Ora non vorrei perdermi quindi in merito al tempo, io scrivo la mia e Voi pensateci solo senza dovermi per forza comunicare ciò che ne pensate ma spero che questo possa servire a chi, scrivendo, possa convincersi che il passato possa davvero proiettarsi nel futuro e che esista il “momento fermo”, “ora, oppure “qui” insomma potremmo dare valanghe di termini ma poco serve. Che il tempo sia una invenzione dell’uomo non lo credo io ma è stato scritto da reali filosofi di alta classe e che isa inventato per dare una sola cosa: una unità di misura come per il metro e per la temperatura, anche il tempo è un’unità creata dall’uomo con lo stesso stile e pure l’orologio che, ovviamente, si basava sul giro della Terra in se stessa antioraria e, per l’anno solare, in senso orario attorno al sole ma poi cambiano le cose quando non tutti gli Stati del Mondo ma prima pochi sino a quasi tutti oggi decidono per un cambiamento del tempo spostando la lancetta come di recente due volte l’anno chiamando una “solare” e l’altra “legale” e già questo ultimo termine fa riflettere quando c’è la legge che prende pure potere per cambiare il tempo se questo è naturale ma può farlo perché sanno bene che la mano dell’uomo sul tempo vi era stata messa si dai primordi della nostra storia. Ora esiste il passato, linea che termina e il futuro, un’altra linea che va avanti. La prima la conosciamo in parte ed in parte non la ricordiamo per i momenti che solo il nostro sub, la parte sotto la consapevolezza razionale, può e ricorda sino dal primo giorno quando ancora eravamo nella pancia della mamma e già sentivamo ed ascoltavamo pure della strana fonè che non riuscivamo a comprendere ma andando avanti e crescendo, imparando a parlare e poi studiando il senso delle parole oppure semplicemente scoprendone il significato, questa fonè non era ciò che sembrava ed allora solo inconsciamente, durante un sogno ma anche nell’agire durante il giorno con le persone, i nostri pensieri o i nostri momenti, possiamo notare in un modo o forse in un altro a dipendenza di quanto sentivamo. Nati successivamente abbiamo vissuto la nostra vita sino al momento in cui il nostro passato terminava ma, attenzione qua che sto scrivendo ora (importante), il mio passato dov’è? Io Vi scrivo e mentre scrivo il passato lo vedo ad ogni “bit” informatico, insomma ogni tasto che digito oppure ogni vocale o consonante ed anche parola o frase e vado ancora avanti… ed anche questi puntini che vedete e gli inutili spazi sono un “presente” inteso come tempo? E’ vero si che ci insegnavano i tempi oltre che i modi che siano indicativi o imperfetti o imperativi e altri ancora ma era un modo per farci capire la realtà oppure confonderci? Allora io credo che il passato si spezzi e prosegua con il futuro senza “un’ora” che possa essere un “puntino” nemmeno piccino piccino perché sarebbe anche un atomo ma sempre in movimento. Questo era un po’ il pensiero sul “qui” oppure “ora” che io intendevo e non troppo di diverso. Su un passato sappiamo moltissime cose ma la maggior parte è stata solo rimossa da un inconscio che tende solo a proteggerci se solo pensiamo al fatto che, se solo potessimo vivere il sogno in maniera reale e non realistica, impazziremmo in un attimo? E’ vero o almeno tendenzialmente vero o almeno è ciò che io credo avendo letto qualcosa e visto qualcuno parlarne ma ritengo solo di avere appreso cose giuste o errate che siano ed essermi fatta una mia consapevolezza che in fondo mi aiuta. Ovviamente i momenti bui (qua anche io uso scrivere “momenti”, non si può scrivere diversamente) ci sono e ci fanno spesso soffrire. Che il passato sia stato qualcosa su cui abbiamo sofferto oppure che durante il passato abbiamo costruito su fondamenta in cui abbiamo davvero creduto e forse sono crollate non ci piove nemmeno una goccia ma non si potrà mai proiettare nel futuro; possono accadere diverse cose e spesso davvero parecchie cose diverse che, nel futuro, ci faranno rivivere momenti simili o molto simili ma non identici. La sofferenza terminerà quando, durante il tempo che scorre inesorabile, riiusciremo a fare questo percorso di autoconoscenza (quindi di se stessi) e carpire, togliere, distruggere ciò che ci ha fatto il male prima in maniera che possiamo quantomeno prevenire un minimo del dopo che rimarrà comunque e sempre un semplice mistero sino alla fine. Ciò che poi sarà dopo la fine lo chiamano “mistero della fede” e qua non posso intromettermi. Io credo ma in cosa credo non importa; importa cosa crede ognuno e l’importante è credere senza doverlo dire ai quattro venti e senza credere conformemente a tutto o tutti come una grande comunità basata sulla natura delle pecore che, libere, rimangono ferme e attorno ad un pecorone ma legato. Slegato il pecorone (padrone) le altre lo seguono ovunque e qualcuna si smarrisce senza sapere dove è finita come se le fosse sfuggita qualcosa oppure la vita stessa. Io concludo, la vita fatta di bivi, inutile tornare al passato, ci sono già stata e non mi serve tornarci e se ci potessi tornare, non cambierei una virgola altrimenti oggi, nel tempo che cammina, io non sarei a scrivervi e Voi non mi avreste mai conosciuta. Sul destino non metto il naso stasera ma su tutto ciò che ho scritto. Vi proporrò un film, Ve lo metto in maniera semplice solo per chi avrà desiderio di guardarlo. Semplice nel senso che si troverà nel mio Google Drive senza pubblicità e non guadagno a scrivere qua né a mettere film ma guadagno solo se ciò che ho scritto avrà fatto piacere a chi leggerà altrimenti darei le dimissioni come il Papa tedesco inventandosi quella dell’uva “sono stanca e ho bisogno di riprendermi da una triste malattia” e l’elfa Sabryna scomparirebbe e tutti Voi ben felici di esservi tolta dai “blog” con le virgolette. Ho voluto terminare questo mio commento di otto chilometri terminato alle ore 02.34 che pubblicherò alle 02.35, sempre per ritornare al discorso, con la mia ironia che ora torna in me. Prima ho messo davvero molto impegno a scrivervi e l’ho fatto con la massima gioia perché solo questo può farmi gioire… essere utile altrimenti non sarei (questa frase termina così e non a caso, il tempo non è indicativo e il verbo essere non è a caso). Un dolce abbraccio e cerco poi il film … poi … Vi voglio bene con la mia sofferenza condivido la Vostra e ne gioisco in pieno tanto da sentirmi gratificata. Grazie ❤
    P.S. tutti gli errori saranno scusati alle mie dita che battono forte la tastiera oppure mi metterete le note che potranno vedere i genitori via internet? Ancora ❤
    Per il film, cliccate il link. Genere Fantastico/Avventura basato sul tempo che scorre e le scelte della vita con una scelta che ha bivii che, tornando indietro e cambiando strada, potrebbero compromettere la nostra vita intrera come la nostra morte (su quest'ultima ci sono tesi differenti ma non oggi). Vi metto sotto la trama e il link:
    TITOLO: Interstate 60 (film del 2002) Fantastico/Avventura Interstate significa tra le strade ma la statale 60 non esisteva.
    TRAMA DEL FILM:
    Neil è un pittore ostacolato dal padre che vorrebbe vederlo laureato in legge a Oxford. La situazione cambia all'improvviso quando incontra One Wish Grant, una persona in grado di esaudire ogni desiderio. Per il ragazzo comincia un'avventura on the road che lo porterà a percorrere con la sua Bmw rossa la Interstate 60, una strada che, in realtà, non esiste. Mentre percorre l'highway Neil farà molti incontri. Riuscirà a incontrare la ragazza che gli appare ogni notte e che ispira le sue tele?
    LINK DA CLICCARE QUA SOTTO:
    https://drive.google.com/open?id=0B1kPkYFftoAodGtVS0Zwdmx0NHc

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    1. Grazie Sabrina per il commento, non preoccuparti riguardo all’attesa perché per rispondere non c’è nessuna fretta. Riguardo al tempo infatti mi sembra che la pensiamo allo stesso modo: esiste per la nostra coscienza ma in sé ha una dimensione che possiamo definire “misteriosa”! Riguardo ad “ale” è Alessandra e quando hai tempo ti consiglio di dare un’occhiata al suo blog https://alemarcotti.wordpress.com/category/racconto-di-alessandra-marcotti/ . Guarderò il film che mi hai consigliato (tempo o non tempo permettendo). Un caro saluto

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      1. Ti ringrazio infinitamente Roberto dandoti, ahimè, il buongiorno adesso. Ho impiegato molto tempo e impegno per quel commento e il tuo apprezzamento è stato il mio guadagno. Ovviamente guarderò il sito di Alessandra, non esistono differenze tra maschi e femmine quando alla sofferenza sembra che noi diventiamo simpatici e simpatiche. Sono anche molto graziato di avere trovato in te lo stesso modo di pensare. Tra le altre cose fatte stanotte sono andata a dormire alle 05.00 circa e non avrei minimamente pensato di riuscire a riposare sino alla una….dovrei vergognarmi 😋 ma conduco da parecchi anni una vita spericolata (scrivendo di sonno mancato che non si occupa della salute in tal modo). Oggi sicuro che prendo pausa ed esco. Ho spostato un pomeriggio e ho chiesto il turno per domani essendo che, io come te già sappiamo, vivo senza orologio né calendario quindi… mi ero pure davvero convinta che oggi fosse proprio Sabato. Oh mamma io che alle 14.00 dovevo essere al lavoro?! 😥 che tristezza… e no! Anzi con questo tempo direi “ottima scelta” meno male accettata. Deciderò dove andare, la spesa alimentare mi urge pertanto devo andare in Italia a farla e quindi opterò più per Maccagno o Luino sul Lago Maggiore VARESE che non Como anche se questa è più vicina ma a Maccagno ne approfitto sempre per andare al lido vicino l’acqua e osservare che mi vuole comunicare oggi di diverso. Lo faccio spesso, vedrò amiche sicuramente ma se non fosse, il lago mi guarderà da sola in modo da avere, esso e io, più intimità e privacy. A volte il lago mi dice cose che non mi direbbe mai se non mi trovo da sola, è molto più discreto di noi umani e viventi. Una ironia strana fatta di metafora come di mia consuetudine e parla parecchio. Ti/Vi/Ci mandiamo un bacio e un affettuoso abbraccio di sincera amicizia e il t9 si scusa se continua a far caos. Grazie del link su Alessandra che seguirò con molto piacere. 🐈

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  3. …una volta toccato il fondo si può solo risalire…mi verrebbe da risponderti ma so che non è così, non sempre, a volte “il dolore esige di essere vissuto”, a volte è l’unico modo che abbiamo per passare alla “fase evolutiva” successiva…

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    1. Sperimentare la vita che “ti cammina addosso” e non riuscire a vedere “oltre la luce dei tuoi occhi” dicevo in un altra poesia, “Fragile”! Spero di evolvere oltre la crudezza dei momenti di vuoto interiore che caratterizzano la mia vita e credo quella di tutti noi. Ma per me il cammino è lungo e non ne vedo la fine, la fiducia illimitata in un’idea grandiosa che a volte percepisco, seppur sfuggente, Essere mi infonde speranza. Grazie per il prezioso commento.

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  4. Carissimo amico,
    il tuo scritto come sempre è pura emozione
    Io ho bisogno di quella che definisco la mia “assoluta solitudine”, fatta di momenti nei quali vivo esclusivamente la melodia della mia esistenza…
    Melodia che in varie occasioni è riuscita a trasformare la dissonanza, l’urlo della sofferenza ,in perle dolcissime, vibranti di vita, unite tra di loro in accordi perfetti e unici…
    perché unica è la nostra vita!

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    1. Adriana, la solitudine di cui parli è quella che ti proietta oltre l’esteriorità per farci arrivare al centro di noi stessi, in una dimensione in cui il tempo e lo spazio, la paura e le preoccupazioni, ogni sorta di pensiero che ci rende schiavi legando nodi insolubili quanto evanescenti…lì tutto si ferma e scompare lasciando spazio solo per un infinito amore, un’oasi di pace dove tutto è al suo posto. Le poche volte in cui sono entrato in questa porta interiore sono state sufficienti a proiettarmi nella vita, ma poi la paura è tornata e l’idea luminosa e grandiosa che mi porto dentro vacilla…ma se così non fosse avrei probabilmente chiuso Dio e il suo amore in una scatola preconfezionata sui miei bisogni, sapendo di mentire a me stesso non avrei mai vissuto davvero l’unicità della mia vita, nella gioia e nei dolori. Con affetto e stima, un caro saluto!

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