Avanti e indietro: storia di un’involuzione interiore (quinta parte)

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Maschere della tragedia e commedia greco-romana – fonte Wikipedia


Ricollegandomi alla puntata precedente che insieme alle altre potete trovare  QUI, di cosa stavamo parlando? Ah ecco, del nostro continuo pensare al futuro rimpiangendo il passato e scordando immancabilmente di vivere il presente! Qui centro IO come TU come NOI tutti, in un’involuzione esteriore che impedisce di guardare all’interiorità con consapevolezza.Inoltre in questa dimensione dilaniante vissuta dal singolo (forse fanno eccezione i bambini, perlomeno quelli abbastanza piccoli per i quali esiste SOLO il presente e ne assaporano ogni goccia nell’istante che è il mare chiamato Tempo) rientrano anche considerazioni sul modo distorto in cui la coscienza collettiva plasma la società: la Storia si ripete all’infinito, fa rime tragicomiche con le nostre vite eppure non vediamo mai la via d’uscita, il discrimine tra realtà e tragedia oltre la finzione in cui siamo costretti a vivere!

Oltre la finzione!

Possiamo chiederci che cosa nella nostra vita sia oltre la finzione. Parlavo dell’amicizia e mi viene subito in mente Faceboock o Twitter o simili, strumenti apparentemente “social”. Molti di noi sentono l’esigenza di condividere con il sistema e attraverso di esso, le gioie e i dolori della propria vita. Sembrerebbe catarchico, purificante, una bacheca della mente personale e collettiva, visibile a tutti e quindi in grado di amplificare o diluire le gioie e i dolori.

Ma oltre la finzione, dicevo sopra, cosa c’è? Vallo a capire, le acque sono torbide e tutt’altro che semplici da scrutare, siamo immersi in un mondo dell’informazione-formazione pilotata e ci abituiamo a tal punto alla menzogna da non farne più a meno. Il nostro vero essere soffre e si ribella generando distorsioni e cercando di farci cambiare verso! Eppure i peggiori nemici di noi stessi siamo sempre noi, è così difficile amarsi, accettarsi, aprire gli occhi, molto meglio adeguarsi al sistema precostituito, alcuni ne sono addirittura artefici consapevoli e mai tornerebbero indietro. Voglio dire che si può voltare le spalle al bene, accontentandosi di quell’orto o di quel campo di cui parlavo all’inizio delle mie riflessioni, diventandone in qualche modo gestori; c’è addirittura chi si crede convinto di poter scegliere il meglio per tutti, considerando la libertà che è all’origine della creazione come un dono riservato a pochi eletti. E’ questo il vizio di molte religioni e quindi di politiche economiche distorte che regnano nel nostro mondo incentivando varie forme di razzismo e  autorazzismo: se gli uomini soffrono e attribuiscono le loro colpe in gran parte alle proprie incapacità, allora meglio accetteranno di rinunciare a benefici e tutele, perché il SACRIFICIO lava le colpe e rigenera.

Proviamo quindi ad affrontarli i fantasmi della mente, creati ad arte da chi pensa di poter mettersi al nostro posto nella gestione della vita, nel plasmare la nostra personalità e il nostro destino. Provo a riferirmi alla democrazia come governo in grado di dare tutele, meglio ancora di permettere un risveglio, una forma di equità materiale che per quanto imperfetta garantisce delle libertà. E ripeto che ogni forma di libertà ci spinge verso il bene e l’accettazione del proprio sé, ci mette di fronte alle nostre responsabilità, a delle decisioni che coinvolgono noi stessi e chi ci sta vicino, che quindi ci fanno evolvere.

Dopo il non-senso delle guerre mondiali, con la loro devastante privazione di libertà, con il carico di morte e odio che portarono nel mondo, qualcosa sembrò sfuggire al controllo di chi si erge a giudice e carnefice dell’umanità: ai popoli vennero dati degli spazi di autodeterminazione, si generarono Costituzioni in grado di garantire benessere e creare consapevolezza diffusa. Alla base di esse c’erano appunto gli stati democratici, mezzi  imperfetti creati nel tentativo di distribuire uguaglianza. Nella nostra costituzione ad esempio si parla del lavoro come base della società, perché è attraverso il fare che la società cresce. Al contempo si deve garantire un’istruzione in grado di decondizionare l’individuo e permettergli di orientarsi verso il futuro costruendo e vivendo attivamente il presente, un sistema sanitario per garantire un prolungato benessere dell’individuo e aiutarlo a superare le infermità, una gestione pubblica di tutti servizi e dei beni di cui l’uomo ha necessità: l’acqua, l’elettricità, il trasporto,… esattamente il contrario di quello che i governi stanno facendo ora. C’è un assalto dei controllori sui controllati, in cambio di oppressione e stupefacenti vari stiamo cedendo il benessere che portava consapevolezza e libertà nelle vite di milioni di esseri umani. I fantasmi in cui credere sono tanti, loro ce li indicano come i problemi causa dei nostri mali: corruzione, debito pubblico, sprechi,… quando invece impongono riforme per cancellare l’equilibrio garantito dal lavoro e dal benessere diffuso realizzato grazie alla parentesi della democrazia.

Parlando dell’immateriale non si può non pensare al denaro, se usato solo come uno strumento per ridistribuire ricchezza esso è un bene. Per essere tale la gestione del denaro deve rimanere in mano pubblica, cioè gestito da un esecutivo che se pur corrotto sia comunque sottoposto al giudizio degli elettori. Con giudizio degli elettori intendo che dovrebbero essere solo i governi eletti ad essere responsabili della gestione pubblica del denaro, non invece istituzioni private quali le banche. In Europa infatti non esiste più una sovranità monetaria che non sia quella delle istituzioni non elette dell’eurozona, l’emissione di denaro è sottoposta alle regole antidemocratiche che impongono agli stati – le cosiddette “riforme” – le quali altro non servono che a garantire il capitale a discapito della gente, ridotta a meri strumenti in mano al sistema tecnocratico.

Come arginare la catastrofe partendo da se stessi? Il primo punto è sempre quello di evitare di chiudere gli occhi, proprio perché solo la Verità ci rende liberi. Gran parte della nostra vita è costruita sulla menzogna, poi ci sono dei bivi che ci spingono a volte ad aprire gli occhi a volte a chiuderli. Ricordiamoci che tutto viene fatto alla luce del sole, cioè nulla ci viene veramente nascosto dal sistema perché i primi a rifiutare la verità siamo proprio noi. E’ un fardello difficile da sostenere, se la intravedi spesso rinunci in cambio del precostituito. Ma vale la pena provare a svegliarci per cambiare direzione e iniziare veramente a vivere meglio, a realizzarci. Non c’è vita senza verità: quanti “illuminati” dalla Verità sono morti per questo?  Ricordiamoci che quasi sempre la menzogna è composta da tante piccole verità, il cui fine è quello di disegnare un quadro coerente ma sostanzialmente falso dei problemi che ci affliggono.

Se dicono che il problema è il debito pubblico, gli sprechi, la corruzione e sbattono ogni santo momento in televisione o in prima pagina un servizio che supporta queste tesi, ebbene provare a negare l’evidenza e la forza fattuale di tali argomenti è sicuramente impresa ostica. Eppure questi problemi, seppur veri, sono lontani anni luce dall’essere le cause dei mali della nostra società! Ogni soluzione adottata come pseudorimedio ha portato la nostra democrazia a regredire a stato feudale, in cui le persone sono ormai meno che sudditi stupidi a cui imporre diktat e autoflagellazioni quotidiane. Ci impediscono di ragionare imponendoci le loro verità, il precostituito è amaro come il fiele e noi li a ingurgitare… Come siamo ridotti, allontaniamo quegli istanti basati sulla verità dell’amicizia, del rispetto e dell’amore per sostituirli con il livore e l’invidia. E sostituiamo i diritti alla libertà e all’uguaglianza con la cosmesi dei falsi diritti in cui la moralità è abolita in un oceano indistinto senza regole, anzi dove l’unica regola è proprio la mancanza di regole!

Continua…

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

21 pensieri riguardo “Avanti e indietro: storia di un’involuzione interiore (quinta parte)”

  1. Ciao Robert, buongiorno!
    Va tutto bene con te?
    Ho commentato su un blog che seguo che il mondo è completamente sbagliato.
    Le persone non sanno come godersi appieno il loro tempo, vivono solo per consumare e consumare, i giovani e anche molti adulti non vogliono sapere come pensare, avere una risposta originale, correre dietro risposte pronte.
    Ci sono pochi che si preoccupano di vivere la vita nel presente, sapendo che il tempo sta passando troppo velocemente e che presto tutto potrebbe finire.
    Il tuo testo mostra molte idee sensazionali.
    È difficile per me commentare in modo completamente comprensibile.
    Ma l’argomento che ci hai proposto è molto importante.
    Grazie per aver condiviso con noi.
    Un grande abbraccio!

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  2. Condivido, purtroppo. Abbiamo sbagliato tutto : ci siamo creati in mondo che ci naviga contro. Abbiamo remato contro. Assurdo! Eppure ci siamo autodefiniti “animali intelligenti” ?!?! Il mondo dice di non avere tempo e così il tempo diventa un alibi per non avere tempo (scusa la ripetizione delle parole) per le cose più importanti : i valori veri. Figurati poi prendersi gli attimi per guardarsi dentro, cercare verità e consapevolezza……
    Sul finale e la mancanza di regole sono ancora più d’accordo e lo si ripete spesso quando parliamo di questi argomenti così importanti.
    Grazie per l’articolo!

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  3. Le regole per “regolamentare” la libertà in ogni sua forma, andando contro l’uomo, esse sono le uniche istituzioni che con le buone o con le cattive ci impongono! Il brutto è quando noi comuni cittadini le condividiamo senza ribellarci o perlomeno taciamo su tutto pensando che tanto non si può fare nulla. Sono contento che hai apprezzato l’articolo. Ciao e grazie di cuore

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  4. non è che forse l’aver allontanato la spiritualità relegandola alla sfera “privatissima e del quando mi va se mi va” sia una delle possibili cause di molti malesseri?
    più vado avanti e più mi convinco che dall’epoca moderna in poi questa frattura sia la più urgente da sanare!

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    1. Diciamo che la Chiesa come “istituzione fra le istituzioni” ha in alcuni casi seguito l’onda della decostruzione ideologica della religione come “costitutiva” di ogni essere umano, accettando modelli sociali incompatibili con lo spirito evangelico. Basta leggere il “compendio della dottrina sociale della chiesa”, ciò che dice sul lavoro, per capire quanto il neoliberismo sia lontano dal Vangelo e da Cristo

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      1. No anzi, la dottrina sociale è un baluardo di difesa sul lavoro, perfettamente compatibile con la nostra Costituzione! Se non hai una copia del Compendio ti consiglio di acquistarla e leggendolo capirai quanto le politiche del lavoro e le tutele sociali che vengono costantemente cancellate siano contrarie al magistero della Chiesa. Il compendio e la costituzione sono in un certo senso “sinottici”, dimostrano che sia partendo da principi laici, sia da quelli religiosi, se orientati AK bene e alla persona essi non possono che coincidere

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  5. Oltre la finzione si, certamente le acque, restano torbide… e noi si resta a galla… certe volte si sguazza e basta… Nella tradizione della Gestalt, noi esistiamo Qui e Ora, laddove tutti gli elementi si riconducono nell’unità di una sola forma, il momento presente è meraviglioso, perché è l’unico sul quale possiamo agire veramente, – restare in moto -., seguire il flusso, corrispondere al movimento della vita, i bambini lo sanno, come scrivi, i più piccini, che ancora non conoscono le maschere, e non sarebbero nemmeno capaci di indossarle… fortunatamente.

    Buona giornata, e complimenti per questo tuo post così ricco di spunti e possibilità.

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    1. Possiamo proprio affermare che “l’insieme è sempre qualcosa in più della somma delle parti”! Il riferimento alla gestalt è molto attinente, soprattutto se consideriamo il tempo come una dimensione circolare, quella in cui credo l’io di ogni persona si manifesta nel continuo richiamo alla coscienza di sé come punto di partenza di ogni storia. Grazie davvero per il tuo prezioso commento

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      1. Grazie a te caro Roberto, per aver – aperto – una discussione così interessante sul tuo blog e averci permesso – di entrare -, riflettendo insieme a te…

        Buona giornata! A presto,

        Ben

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  6. Carissimo, leggo questo tuo scritto e subito diventa così pregnante annotare su un foglio alcune tue profonde riflessioni…
    E improvvisamente ritrovo uno dei miei amati pittori: il grande Claude Monet.
    Il motivo? Semplice! la sua arte e tutta la sua vita rappresenta “l’attimo della luce” così unico e irripetibile…io lo chiamo l’attimo unico della vita, così irresistibile e così inestimabile.
    A volte mi chiedo se questa mia consapevolezza dell’unicità del presente, arrivi da un canto lontanissimo legato alla mia infanzia, alla malinconia di mio padre che durante le nostre lunghe passeggiate a Lido di Venezia, guardando il mare mi diceva: ” Sai piccola, viviamo…mentre una parte di noi se ne sta andando” E forse già allora iniziai a vivere la consapevolezza del presente, in quell’attimo che se ne stava andando.
    Scrivi che ” i peggiori nemici di noi stessi, siamo sempre noi” io posso solo aggiungere ” Quante finte maschere vediamo in questo gran teatro dell’assurdo?” Se ti può interessare su questo argomento, ho scritto il post “Ciao! Ti presento te stesso!”
    Altro tema dominante di questo scritto ” La libertà ci mette di fronte alla nostra responsabilità”
    il mio prof di filosofia, sovente, esordiva con queste parole :” Ricordati..la tua libertà finisce dove inizia quella di un altro individuo”
    Ed essere liberi significa saper rinunciare e “lottare” per le proprie idee e poter affermare la nostra diversità!
    Per quanto riguarda l’istruzione mi chiedo se quella che passa nelle suole sia così formativa…
    Riporto alcune tue parole così vere e taglienti ” assalto dei controllori sui controllati…
    solo la verità ci rende liberi…allontaniamo la verità dell’amicizia, del rispetto…la cosmesi dei falsi diritti”
    Io aggiungo solo la forza di Galileo Galilei nel dire che l’uomo è artefice del proprio destino!
    Ed io ho scelto di vivere con il grande dono dei miei sentimenti!
    Un caro saluto e un augurio di una felice domenica!
    Un brindisi alla bellezza della vita!
    Adriana

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    1. Come diceva il tuo professore di filosofia: se la libertà di ognuno avesse come unico confine quello della libertà degli altri ogni nodo o prigione si scioglierebbe e il canto della vera vita sarebbe meraviglioso sulla terra. Invece prevale l’arroganza e l’egoismo. Ma io brindo con te alla vita Adriana, come sempre grazie per il tuo prezioso commento e buona domenica.

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  7. Stupendo! Ad un insegnante di religione, gli si può dare un bacio sulla guancia? Non è una battuta! Mi hai fatta riflettere molto (davvero molto) e non avrei nulla da aggiungere se non solo che, questo tuo/mio/nostro e credo di tutti Voi, modo di vedere oppure mondo di visione, lo trovo quasi utopico ma nono velleità assoluta. Il potere è troppo pesante per spezzarlo e non esiste un Social a mio parere, in rete. Esiste però la possibilità di riflettere come qua…leggendo e pensando. Ma quale politicante di turno, si metterebbe mai a leggere? Non sanno fare le percentuali ma le danno comunque e pertanto già bocciati in matematica. Figuriamoci in teologia?! Io lo vorrei un mondo utopico e credo che l’utopia serva ad andare oltre la facoltà di pensare che il tempo sia fermo ad ORA ed ecco che si ritorna al discorso sul tempo. Ma siamo troppi a pensarla in questo modo o siamo pochi? Io su questo, verrò bocciata in matematica come un politicante che tenta di far percentuali. Ribloggo perché è magnifico e vorrei che lo leggessero più persone possibili…magari anche Paolo Beltraminelli o il Vostro Paolo Gentiloni. Senza andare oltre oceano. Chi mi può rispondere ad una sola domanda? Ammettendo anche che Il grande o piccolo Cristoforo Colombo sia vissuto in quella casettina situata in Genoa e ammettiamo che sia stato davvero lui a scoprire l’America con tre barchette: cosa gli fareste Voi, prima della partenza, tornando indietro se mai si potesse fare? Deve essere retorica o ci sono risposte adeguate? Sono anti-americana e lo scrivo ed anche lo dico ma questo non deve influenzare le risposte. Su tutto il resto, tralasciando la politica, allora è tutto vero e tutto possibile con l’amore verso il prossimo ma prima verso noi stessi e cercando un abbraccio dandone uno anche noi perché serve a tutti; l’amico non “si vede nel momento del bisogno”. Che frase fatta sarebbe? Io l’amico lo voglio vedere anche se non ho bisogno di lui e lui tanto meno di me. Ma abbiamo perso i valori su tutto oppure ci hanno imposto di perderli o forse ancora…non sono mai esistiti. N.B. sono andata un po’ fuori tema vero? Grazie Roberto, ti sposerei ❤ Un bacione sulla guancia sinistra perché, a destra di un professore di religione, potrebbe esserci il diavolo. (questa era certamente una battuta) 😀 🙂 ❤ Sabry Vi abbraccia

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    1. Diciamo che il mondo attuale è frutto dell’utopia di pochi ricchi! ESSI pensano che nulla cambierà e che allo sfruttamento non ci ribelleremo! Quasi vorrei avessero ragione, invece le guerre insegnano che alla stupidità e allo sfruttamento si reagisce con violenza… Speriamo in meglio, intanto grazie per aver apprezzato, commentato e ribloggato. Un abbraccio

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      1. Grazie Roberto, grazie a te. Hai anche fatto bene a scrivere ESSI piuttosto che “loro”. Si meriterebbero anche un triste aggettivo ma non sono io capace a cercarne uno, non rientra nel mio modo.
        Ancora

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