
Innanzitutto per chi volesse risalire ai post omonimi può andare a leggere QUI la quinta parte e trovare anche il link per le puntate precedenti. Quella che segue è solo una breve e contorta sintesi-riflessione di quanto ho già scritto fino ad ora. La settima puntata farà poi un salto indietro nel tempo (addirittura al 2009) per parlare della teoria dell’evoluzione, ottimo riferimento per capire l’involuzione e non solo…
Cosa è cambiato?
Ritornando a riflettere sulla mia vita, visto che sono partito da una sostanziale negazione del divenire, parlando del passato e del futuro solo come un mutare di prospettive all’interno di una scacchiera ove tutte le pedine sono già posizionate, ebbene provo ora a chiedermi: che cosa è cambiato in me da queste mutate esperienze esistenziali? Sono sempre e comunque racchiuse in un istante, nell’ora presente e immutabile, eppure come in una spirale evolvono verso l’interno, nel mio io profondo (da qui il titolo “IN-(E)VOLUZIONE INTERIORE).
E’ questa la vita fattuale, un evoluzione interiore, che contraddice però l’involuzione esteriore a cui ci spinge il controllo sociale. Dentro, tutti noi, siamo ben altro dal controllo e se rifiutiamo la libertà di conoscerci, prima o poi essa tornerà ad imporsi con evidenza alla nostra coscienza. Ben poco è cambiato nel mondo dalla nascita delle cosiddette civiltà, sembra che la tecnica e la scienza abbiano spinto gli uomini allo sviluppo e all’evoluzione, ma in realtà, come ho più volte accennato in precedenza, hanno potenziato il controllo a discapito della libertà di essere e autorealizzarsi!
Quindi ripropongo la domanda: cosa è cambiato? Dal punto di vista del divenire, cioè di chi vede la vita come un continuo cambiamento, è cambiato tutto! Tutto scorre e tutto cambia in un flusso senza fine. Però noi percepiamo il divenire solo grazie a qualcosa d’immutabile, altrimenti non vedremmo il cambiamento perché ci limiteremmo a subirlo, come se esso fosse un’ondata di piena capace ogni volta di spazzare via ogni cosa.
Ecco che torna la riflessione sull’immutabilità dell’essere, cioè sull’Eterno! C’è un principio che sta alla base dell’esistenza, che non muta e rende stabile la vita, che crea quindi la consapevolezza e l’autocoscienza, che più che muoversi muta prospettiva senza mai cambiare, senza appunto divenire qualcosaltro… Se accettiamo il controllo allora non possiamo accorgerci di essere eterni, pensiamo a noi stessi come proiettati nel futuro e al contempo rimaniamo attaccati a quello che eravamo nel passato. E’ un continuo pensare e rimbalzare senza fermarsi mai nell’eterno presente che ci costituisce. Non vado oltre perché non so spiegare a parole quello che si può solo sentire. Basta ricordare che la verità si difende da sola quando la incontri se vuoi puoi riconoscerla, e se è tale, cioè se è Verità, essa rende liberi dalle illusioni!
Non è un caso che TUTTO il sistema mass-mediatico in cui siamo inseriti è un attacco continuo e costante alla Verità! Se ho parlato della democrazia (VEDI PUNTATE PRECEDENTI) è però per riflettere sui parti concreti che hanno spinto l’umanità verso forme di consapevolezza reali e in grado di generare modelli di vita basati sul bene! La realtà in cui viviamo è sicuramente complessa, per questo motivo invece di filtrarla e semplificarla cercano di infarcirla di opinioni, le cosiddette mezze-verità che non portano a nulla. Bla, bla, bla è molto più efficace di un “è giusto perché….” o “è sbagliato perché…”, NON ENTRANO MAI NEL MERITO DELLE TEMATICHE AFFRONTATE, se lo facessero la menzogna sparirebbe e le strade da seguire sarebbero chiare e definite!
La lotta fra il bene e il male è dunque una lotta fra l’Essere e il non-Essere, come ho più volte poeticamente e/o filosoficamente provato ad spiegare nei vari post del blog: l’uomo con la sua sete di dominio ha quasi sempre scelto il non-Essere, cioè ha scelto di voler essere diverso, migliore, più potente,…. in poche parole di essere Dio!
In linea con questo paradigma dell’essere uomo onnipotente che tutto spiega e tutto ingloba in un orizzonte razionale e antropocentrico, per meglio far capire il mio pensiero allego di seguito una lettera che inviai anni fa, nel maggio del 2009 alla trasmissione “Lestorie” di rai tre, condotta da un uomo dell’immagine e del sapere-immagine dei nostri tempi: Corrado Augias!
(ma ciò avverrà in un prossimo post)
Continua…
La verità è legata all’essere, è di natura ontologica. Se si accetta solo il divenire scompare la verità, rimangono i singoli atti senza valore perché non riconducibili ad una ratio.
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Appunto il problema dell’uomo è proprio voler essere altro rinunciando a se stessi! Grazie per il commento
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Di niente. Ti leggo sempre volentieri.
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“Eterno presente”, una visione che condivido. Ed è proprio vero che qualunque definizione ricade nella banalità visto che ci troviamo ad usare inevitabilmente parole, che sono dei sistemi chiusi.
Interessante ragionamenti sul sistema mass-mediatico
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Diciamo che sono Parmenideo o che comunque condivido almeno in parte la visione del grande Emanuele Severino. Il sistema sociale è evoluto soprattutto nella capacità di controllare e omologare un numero sempre maggiore di persone. Come individui non dovremmo invece essere omologabili perché il bene più prezioso e inespugnabile che ci appartiene è proprio la nostra coscienza! Partire da questa verità sarebbe rivoluzionario, la coscienza che diviene coscienza delle moltitudini e rompe tutte le catene…ma è solo un sogno. Grazie per il commento
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“Eterno presente”, una visione che condivido. Ed è proprio vero che qualunque definizione del sentire ricade nella banalità visto che ci troviamo ad usare inevitabilmente parole, che sono dei sistemi chiusi.
Interessante ragionamento sul sistema mass-mediatico.
Direi anche che è anche una continua arrogante esposizione di verità pretese esistenti se non addirittura assolute.
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L’ha ribloggato su Alessandria today.
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