Fuffa eco-illogica e auto elettrica

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Ieri è stata la giornata dello sciopero per il clima, i ragazzi di tutto il mondo hanno manifestato per salvare la terra chiedendo ai politici di attuare delle strategie adeguate a combattere i cambiamenti climatici sempre più evidenti e devastanti. <<Non c’è più tempo da perdere>> – dicono i ragazzi -<< State cancellando il nostro futuro. Fate presto!!!!>> (Ve lo ricordate il vate del fate-prestismo? )

Ora fin qui nulla da eccepire, tutto giusto, tutto condivisibile… ma io sono preoccupato. Sono preoccupato perché quando si usano i ragazzi, o peggio ancora i bambini per veicolare un messaggio, ebbene c’è un rischio elevato che il rimedio proposto sia peggiore del male che si vuole (o vorrebbe) combattere!

Un esempio è stata la campagna propagandistica sui vaccini: i bambini sono stati utilizzati come “scudi umani” da usare nello scontro assurdo tra pro e anti vax, uno scontro che ha avuto comunque l’esito scontato di trasformare in pericolosi untori chi sceglie di non vaccinare i propri figli. E non mi si dica che è la scienza ad avere avuto l’ultima parola sulla questione, qui la scelta dell’obbligatorietà è stata prevalentemente politica e moralistica, una morale ben costruita da un’efficace propaganda mediatica e che ha nei fatti riaperto la caccia alle streghe verso i “diversi”, coloro che non accettano le regole e ad esse si oppongono.

Sarà dunque questo il metodo per imporre chissà quali nuovi stili di vita e soprattutto di consumo in nome di un presunto eco-illogismo che diventerà indiscutibile per definizione?

Una delle possibili scelte eco-illogiche potrebbe essere quella dell’auto elettrica. In realtà agli albori dell’auto essa era stata a lungo in competizione con le auto a benzina.

Jamais_Contente_-_Compiègne_-_2011 - Copia
La Jamais Contente

Quella che vedete è la Jamais Contente, la prima auto che il 17 gennaio 1899 riuscì a superare i 100 km orari. Ed era un’auto elettrica!! Come elettriche erano le auto costruite già nel 1835 e fiorite poi in tutta Europa fino ai primi anni del 900, quando prese piede il motore a scoppio (storia dell’auto elettrica).

Ed oggi? Si vuole forse tornare al veicolo elettrico senza sapere dove e come si potrà ottenere l’energia necessaria per questo cambiamento? Perchè sarebbe minimamente logico ragionare sul vero problema, che è quello di produrre energia da fonti rinnovabili e pulite da cui anche i motori elettrici devono ricaricarsi. Per non parlare poi dello smaltimento delle batterie al litio o simili, metalli rari che hanno un costo ambientale altissimo (sarà un caso la fretta, non solo italiana, di stipulare accordi commerciali con la Cina, paese che ha il monopolio delle “terre rare”?).

In realtà quello che si palesa rapidamente davanti ai nostri occhi è una sempre più rapida messa al bando “per legge” dei motori diesel, seguiti a stretto giro da quelli a benzina e addirittura a metano e GPL, come dimostra fra l’altro l’ECOTASSA introdotta dal governo ( QUI l’elenco delle auto tassate e quali no)!

Risulta altrettanto evidente che stiamo andando verso un’imposizione dell’auto elettrica, un’imposizione “di legge” che punta ad introdurre l’elettrico su scala globale! Era stato Sergio Marchionne nel 2017, quando gli era stata conferita la laurea ad honorem in ingegneria Meccatronica dall’Università di Trento, a mettere in guardia sui pericoli che avrebbe causato “forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale”. Lui riteneva che sarebbe stato più saggio continuare a lavorare sui motori tradizionali, potenziando i veicoli GPL e Metano come ideali carburanti alternativi, continuando si la strada dell’elettrico ma senza “imposizioni di legge”!

Invece la forza e rapidità con cui si sono ingigantite le manifestazioni come quella del 15 marzo e hanno avuto un’enorme visibilità personaggi come la sedicenne svedese Greta Thunberg fanno presagire tempi bui, dominati da un’eco-illogica fuffa, assai poco efficace nel risolvere i problemi climatici del pianeta, più probabilmente dannosa e imprevedibile nel medio e lungo periodo.

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

50 pensieri riguardo “Fuffa eco-illogica e auto elettrica”

  1. Non ho una conoscenza specifica approfondita nei vari campi toccati dal tuo articolo, posso replicare solo sulla base della mia esperienza personale, maturata a seguito della frequentazione di persone in vario modo competenti.

    Mio padre era medico. Ricordo perfettamente che non somministrava mai farmaci, se non quando lo reputava assolutamente inevitabile. Ricordo anche quello che capitò purtroppo a diversi miei coetanei (sono nato a metà anni ’50) che non erano stati vaccinati contro la poliomielite. E so anche, per buona misura, che Sabin non brevettò il vaccino, facendo così in modo che fosse accessibile a tutti, anche e soprattutto ai meno abbienti.
    Fra i miei tanti ricordi degli anni in cui andavo a scuola c’è anche lo studio dell’educazione civica. Materia oggi probabilmente scomparsa dai programmi ministeriali, perché vedo che pochi ne sanno qualcosa. Ho imparato che la convivenza civile impone il rispetto di regole che forse non tutti accolgono di buon grado. Si tratta necessariamente di compromessi; tuttavia se si vuole godere dei diritti che la società moderna garantisce (o dovrebbe garantire, ma questo è un altro discorso) bisogna farsi carico anche dei conseguenti doveri. Fra i doveri metto anche la cura della salute individuale, nella misura in cui l’incuria metterebbe a rischio la salute altrui.
    Con tutte queste premesse avrai certamente capito che secondo me i vaccini sono utili, e quelli contro la poliomielite e certe malattie esantematiche non possono che essere obbligatori. Non per limitare la libertà dei singoli, ma per cercare di garantire la salute pubblica.
    È una bilancia: sopra un piatto stanno i diritti, sull’altra i doveri. Ok?

    Questo per quanto riguarda i vaccini.
    Per quanto concerne l’ecologia posso far riferimento a quanto mi dicono i miei figli. Uno è ingegnere meccanico e mi ha parlato delle auto elettriche. Dice che il problema principale sta a monte rispetto a quello che evidenzi tu: in sostanza, è impossibile prevedere tutto quello che può succedere alla batteria di un’automobile elettrica in caso di incidente, perciò il rischio è che i passeggeri dell’auto incidentata finiscano fulminati (mio figlio dice anzi che è pressoché certo) e che facciano la stessa fine anche gli eventuali soccorritori. Secondo mio figlio, il futuro dell’auto elettrica è tutt’altro che prossimo.

    Il mio secondogenito sta facendo il dottorato in geologia e gira il mondo per seguire un suo progetto che riguarda la storia del clima. Ha una certa competenza in merito. Pensa che i problemi evidenziati (anche) dai ragazzi dello sciopero di ieri siano reali.

    Ora mi piacerebbe sapere, considerato che hai parlato di fuffa per tutti gli argomenti che hai toccato nel tuo articolo, in primo luogo se anche tu puoi vantare una competenza specifica nel campo della medicina, dell’ingegneria meccanica e/o della geologia/climatologia, e poi se hai qualche proposta concreta per risolvere i problemi in questione.
    Ciao!

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    1. Claudio, personalmente lascio ai competenti il proprio ambito ma questo non mi impedisce di esprimere le mie opinioni. Fra l’altro nella sostanza non credo che abbiamo idee tanto diverse. La fuffa a cui mi riferisco non è certo rivolta alla protesta dei ragazzi, come ho scritto la condivido, ma all’uso strumentale che se ne potrebbe fare. La campagna mediatica così esplosiva a me ha fatto venire molti dubbi, uno dei pericoli potrebbe essere quello di spingere verso tecnologie come quella dell’auto elettrica che presentano delle criticità, ma vedremo presto. Riguardo ai vaccini ho già scritto in altri post le mie idee, i miei figli sono vaccinati ma da qui al dire che l’imposizione di ben 10 vaccini in somministrazioni polivalenti sia una cosa sana e giusta ce ne passa! E qui dove sta l’affidarsi al medico se è il giurista a decidere al posto suo? Non mi sembra che tutti i paesi civili abbiano scelto la via dell’imposizione al posto dell’informazione. La recente presa di posizione dei medici americani mandata al Congresso a me è sembrata assai condivisibile http://vocidallestero.it/2019/03/10/la-lettera-sui-vaccini-dellassociazione-medici-e-chirurghi-americani-al-congresso-americano/ . E spero che la politica non scelga la via dell’imposizione né in campo medico né in altri ambiti

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      1. Ho fatto riferimento a vaccini ben precisi, non a tutti indiscriminatamente. Volendo portare alle estreme conseguenze quello che ho scritto prima, un genitore può anche scegliere di vedere morire in modo atroce i propri figli, ma non può imporre la propria scelta, con l’incuria, anche al vicino di casa. Lo stato, per definizione, ha e deve avere il potere di intervenire in casi simili. Se non concordiamo su questo, allora dichiariamo che viviamo nel Far West, ciascuno fa e interpreta le leggi a modo proprio e può farsi giustizia da solo.
        Ho sentito troppe volte i pediatri che conosco (lo era anche mio padre) raccontare come sono morti tanti innocenti, per non essere a favore dell’obbligatorietà dei vaccini di cui sopra. Chi è di diverso avviso, per me vive nei secoli più bui del Medioevo.

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      2. Vaccinazioni come quella della polio non sono in discussioni. Personalmente da insegnante non ho conosciuto nessun genitore che non ha vaccinato i figli per questa patologia. Qui il ragionamento va fatto sull’introduzione a mio avviso un po’ forzata dei nuovi, soprattutto relativi alle malattie esantematiche. L’allarmismo mediatico dei primi tempi che parlava di epidemie di morbillo è stato ridimensionato solo dopo esposti per procurato allarme fatti da associazioni dei consumatori! Dove c’è troppa fretta, anche di propagandare queste manifestazioni sul clima, a volte si celano altri fini. È solo un dubbio ma vedremo presto i fatti che seguiranno se porteranno a soluzioni condivisibili o scelte discutibili

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      3. Prova a parlare con qualche pediatra “vero”, che fa il proprio lavoro per passione, e forse capirai che cosa voglio dire.
        Per quanto riguardail clima, dopo quello che ho saputo da mio figlio sulle conseguenze del riscaldamento globale, io che non sono per nulla incline a vedere complotti dietro a ogni cosa mi scopro a pensare che chi parla di “troppa fretta” nell’intervenire ha qualcosa da nascondere…

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  2. per me bisognerebbe dare più visibilità alle star e alle dive che contribuiscono alla lotta ecologica più che ai giovanissimi;
    ps: anche io ho fatto un post sull’ecologia, ho dato alcuni termini che ho studiato alla uni per capire meglio i rischi che corriamo gestendo male il pianeta! è stato bello trovare un vostro articolo sull’argomento 🙂

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      1. ma è rilevante e lo è sempre stato: il vajont è stato causato da una manovra umana irresponsabile, molte frane sono dovute a disboscamenti così come molti nuovi deserti.

        ormai il mondo è cambiato, i ghiacciai si stanno sciogliendo e le coste con gli sbarramenti ai fiumi non hanno più materiale sedimentario. secondo me ci stiamo avviando ai ghiacci perenni con l’era glaciale

        sarò pessimista spero

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  3. Si parla giustamente della difesa della donna ma ai bambini non li difende nessuno ed anzi li si strumentalizza partendo dalle campagne per i soldi in Africa, che in Africa non arriveranno mai, per orientare l’opinione pubblica sotto il profilo politico militare etc etc Tutti i movimenti globali sono creati ad hoc.. Forse sono solo esperimenti psicologici di orientamento e governo delle masse…bo..che società triste..

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  4. Finalmente una voce “fuori dal coro!” io sono una vecchia biologa e continuo ad avere le mie perplessità sui vaccini, così come vengono proposti in Italia. Prigionieri di una strategia politica, andiamo avanti come il lemming, senza valutare la possibile presenza del baratro.

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    1. Rispetto i biologi, ma per me conta di più quello che mi dicono tanti pediatri, a cominciare da mio padre, il quale era un medico molto sui generis dato che non prescriveva mai un farmaco se non era più che convinto convinto che fosse assolutamente inevitabile. Di questo lo ringrazio ancora oggi, perché non ho mai preso l’abitudine di assumere medicinali al primo dolorino, e anche perché a suo tempo mi sottopose a tutte le vaccinazioni che, da pediatra, riteneva indispensabili. Siccome da bambino avevo qualche problema dermatologico, decise di non farmi l’antivaiolosa. Anche in questo caso ebbe perfettamente ragione.
      Ma tu hai visto che cosa può capitare ai bambini che contraggono la poliomielite? Hai mai sentito raccontare dai pediatri come hanno visto morire bambini non vaccinati contro il morbillo? Io sì, e per nulla al mondo avrei evitato di far vaccinare i miei figli.

      A parte le considerazioni di carattere medico-farmacologico, vorrei ora ricordare che esistono delle leggi e che se vogliamo vivere nella società attuale non dobbiamo infrangerle. Se siamo convinti che siano sbagliate è nostro dovere fare in modo che vengano cambiate, ma finché sono in vigore è necessario rispettarle.

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    1. Sinceramente non so cosa abbia detto Maria Giovanna Maglie (immagino brutte cose visto la tua battuta) ne credo che lo andrò a cercare. Ma a me sembra la dimostrazione che quando si usano i bambini per fare propaganda, loro diventano le vittime del sistema. Ora se “i grandi del pianeta” diranno che serve imporre di tutto e di più per salvare il pianeta “perche lo ha detto Greta”, lei verra’ usata ma per quale fine? Io condivido il messaggio di Greta e dei ragazzi, compresi i miei visto che il grande è andato a manifestare. Ma ripeto: trovo strano assai che a livello mondiale si sua usata l’immagine di questa ragazzina in modo così esagerato. Perché la fuffa non è combattere il riscaldamento globale, cosa sacrosanta, ma fare propaganda usando bambini con fini non chiari

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      1. Francamente non comprendo il complottismo.
        (‘Ste cose facevano impazzire Umberto Eco. Hai letto Il pendolo di Foucault?)
        Perché Greta secondo te è “usata” da qualcuno? Perché dietro di lei ci deve per forza essere qualche entità o lobby malevola che intende sfruttarne la visibilità per oscure ragioni? Non può semplicemente esserci, dietro a Greta, un mondo di persone semplici come te e me, angosciate per i cambiamenti climatici e l’indifferenza dei governi?
        Secondo te chi manipola Greta? L’industria automobilistica che vuole imporre i motori elettrici?
        Secondo te chi manipola mio figlio, l’ingegnere, quando dice che i motori elettrici allo stato attuale non sono per niente sicuri e metterli in circolazione sarebbe una follia?
        Secondo te chi manipola l’altro mio figlio, l’ormai quasi professore di geologia, quando mi racconta cose preoccupanti come il fatto che il riscaldamento globale provoca lo scioglimento della banchisa polare liberando così grandi quantità di gas serra che finiranno per accentuare ancora di più il riscaldamento globale stesso?
        Si può fare qualcosa? Non lo so. Ma chi trova scuse per non affrontare la questione, chi cerca di distogliere l’attenzione dal fatto che il futuro della Terra si sta facendo sempre più incerto, chi nega l’esistenza del problema o ne sminuisce la portata, chi si comporta in questo modo è parte del problema stesso. Chi preferisce non fare nulla, ritenendo che qualsiasi azione potrebbe favorire interessi più o meno loschi, secondo me non è per nulla diverso diverso da chi coltiva simili interessi.

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      2. Speriamo che sia così, che una volta tanto i miracoli accadano davvero. Ma il complottismo non serve quando si fa tutto alla luce del sole. E quello che accade di solito ci dice che prevale l’interesse economico al di là di qualsiasi altra considerazione, qui il buon senso e il bene comune non esistono. Ma ripeto, spero di cuore che non sia cosi e che tu abbia ragione. Buona serata

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      3. Il buon senso e il bene comune non esistono, e allora non facciamo nulla per cambiare le cose tanto il destino è segnato. Ti lascio alle tue contraddizioni. Buona domenica 🙂

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  5. sono molto d’accordo con le tue considerazioni generali sul problema ecologico e sulla manifestazione di ieri.

    sull’auto elettrica devo approfondire e pensarci, in linea generale ritengo tuttavia che la vera soluzione non stia nel cambiare il tipo di auto, ma nel limitare ogni tipo di traffico automobolistico privato.

    questi ragazzi, aldilà della giusta sensibilizzazione al problema, sono strumentalizzati in piazza in una protesta che al momento non ha obiettivi precisi e neppure molto senso, ed è chiaramente gestita da precise lobby adulte.

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    1. Negli anni 90 mi sembra in Svezia, davano incentivi a chi teneva l’auto oltre 10 anni. Perché a conti fatti nessun auto nuova è realmente più ecologica, produrla ha in costo energetico e ambientale altissimo. Anch’io giro con un’auto a benzina convertita a metano del 2003, ha 220000 km ma non mi ha dato mai problemi quindi continuerò ad usarla finché funziona (governi eco-illogisti permettendo). Poi potenziare il trasporto pubblico e disincentivare quello privato è d’obbligo, ma quanta merce viaggia su gomma e disdegna poi il treno? C’è una volontà vera di fare subito qualcosa di concreto e realizzabile? Non mi sembra. Nel museo dell’auto di Torino puoi vedere con chiarezza che l’auto elettrica ebbe un grande successo fino ai primi anni del 900 e l’evoluzione delle batterie già nell’800 portò ad un’autonomia di circa 80km! La scelta del motore a scoppio non sono sicuro sia stata dettata da motivazioni tecnico pratiche. Così come oggi non mi sembra ci siano motivazioni tecnologiche o ambientali serie per puntare sull’elettrico. Grazie Mauro per il commento e buona domenica

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      1. eccomi qua, dopo averci pensato.

        parto da una tabella sulla produzione di CO2:
        1.610 g per litro di Gpl consumato
        2.380 g per litro di benzina consumato
        2.650 g per litro di gasolio consumato
        2.750 g per kg di metano consumato

        se questa tabella è vera il metano è il più anti-ecologico dei carburanti rispetto all’effetto serra.

        trovo una contraddizione in quello che dici nel tuo commento: mi pare di capire che consideri sospetta, all’inizio del Novecento, la scelta del motore a scoppio prevalsa, e probabilmente hai ragione; ma consideri altrettanto sospetto l’interesse per il motore elettrico che si sta affermando un secolo dopo.

        interessi economici stanno sicuramente dietro ogni scelta, ma pensare che basti individuarli per scoprire quale è la scelta più opportuna è molto ingenuo.

        nessuna soluzione è priva di controindicazioni, e lo smaltimento delle batterie elettriche è certamente un problema grave, ma certamente i motori elettrici non producono direttamente CO2, e questo pare il problema principale da affrontare oggi.

        poi, citare Marchionne come punto di riferimento per qualunque dibattito sul futuro dell’auto mi pare imperdonabile come chiedere all’oste se il suo vino è buono.

        ciao, e grazie in anticipo della risposta.

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      2. Se consideriamo esclusivamente la co2 bisogna aver chiari i rapporti di conversione tra i tipi di carburanti che hai citati. Ad occhio il primo è il gasolio (in passato i motori a gasolio avevano un rendimento del 30% maggiore del benzina) seguito dal metano, GPL e benzina. Infatti un kg di metano corrisponde a 1,5 litri di benzina, invece un litro di GPL ha un rendimento di circa il 20% inferiore ad uno di benzina. Se poi consideriamo la produzione di particolato e monossido di azoto è il diesel ad essere penalizzato. Bisognerebbe considerare anche i costi energetici collegati al trasporto e alla raffinazione (il metano è “naturale”,cioè non raffinato). Ma al di sopra di ogni considerazione vince sempre il vecchio sul nuovo: non ci sono tecnologie che giustifichino davvero la rottamazione di un mezzo ancora funzionante, neanche se andiamo sull’elettricità. Ho citato Marchionne perché mi aveva colpito il suo discorso che avevo trovato condivisibile, se c’è in rete ti consiglio di leggerlo (ho citato un po’ a memoria). Quello che penso è che soprattutto sulle batterie non ci sono stati cambiamenti tecnologici significativi. Invece sono stati brevettati motori diesel convertiti a metano con rendimenti doppi rispetto a quelli convertiti a benzina (con 2,5kg 100km di autonomia). Uno è di un meccanico italiano, non so se a tutt’oggi qualche produttore di auto abbia acquistato il brevetto, ma ragioniamo sul fatto che auto diesel a metano avrebbero percorrenze enormi e consumi bassissimi: è davvero questo che vogliono?

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      3. la tua prima obiezione è poco chiara: la tabella, infatti, si riferisce già ai litri e non al peso del carburante; poi accenni al rendimento, che è questione diversa, ma nell’esempio che fai il GPL, anche se ha un rendimento inferiore alla benzina del 20%, risulta comunque meno inquinante lo stesso.

        naturalmente ci sono anche altri aspetti dell’inquinamento, ma qui volutamente ho ristretto la riflessione alla produzione di CO2.

        l’idea che un motore altamente inquinante non vada penalizzato per indurre il proprietario a disfarsene farebbe indubbiamente felice le giubbe gialle, ma mi pare totalmente assurda.

        non ho capito bene che cosa sono i motori diesel convertiti a metano, che però – se non capisco male – funzionano ancora a diesel; la notizia peraltro la dai i n modo tale che dubito fortemente che sia una leggenda metropolitana.

        ciao.

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      4. Come hai scritto anche te sopra il metano alla pompa si carica a kg, idem i consumi si riferiscono a kg. Per chiarire faccio un esempio con la mia auto una Zafira 1.6 con impianto metano del 2003 che emette 140 g\km di co2. Le versioni attuali zafira 1.6 dichiarano queste emissioni: Diesel 119g\co2 km, metano 129g\km, GPL 167g\km, benzina 180 g\km. Come vedi fra la mia auto del 2003 e una del 2019 con motorizzazione simile non c’è tanta differenza, almeno tale da giustificare la produzione di un auto nuova che ha costi energetici elevatissimi

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      5. Attualmente anche in Ancona girano molti autobus vecchi diesel che sono stati convertiti completamente a metano. Nel 2015 un sistema analogo era stato fatto per le auto diesel, è andato in onda un servizio sulle iene che trovi in rete. Personalmente non credo sia una bufala, piuttosto il problema potrebbero essere i costi elevati (convenienti nel caso di autobus che ritornano ad essere “ecologici”)! Il motore diesel ha una compressione più elevata e col gas riduce tantissimo l’emissione di polveri e co2 diminuendo i consumi. Se il problema sono le emissioni questa sarebbe la prima opzione per convertire rapidamente auto inquinanti. L’elettrico per me sarà il futuro, ma ora come ora mi sembra pura propaganda sostenuta da precisi interessi economici. Il solito Bill Gates parla già di ritornare al nucleare ” pulito” per produrre energia senza emissioni! Visto le passate e recenti esperienze disastrose a me sembra una follia

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  6. Mi piace che hai il coraggio di esporre opinioni cointro corrente. Personalmente approvo la protetsta dei nostri ragazzi, anche se personalmente non sono una catastrofista. Anzi, ne ho viste tante di previsioni scientifiche grazie a Dio non avverate! ma che vi sia un interesse è comunque molto positivo.

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    1. Infatti il post, come hai ben capito, non è contro la protesta dei ragazzi ma sull’uso strumentale che se ne potrebbe fare. Pensare che i potenti, gli stessi che non muovono un dito di fronte ai bambini che muoiono di fame o per guerra, ora siano intimoriti è abbastanza paradossale. Ma vedremo cosa uscirà fuori, quali scelte politiche ci attendono nel prossimo futuro per tutelare il clima

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      1. Sì, il problema sono le scelte politiche. Ma mi è sembrato che tu non gradissi la macchina elettrica, mentre invece a me ispira parecchio, come tutto ciò che è elettrico: ho messo a casa anche il piano a induzione. L’energia elettrica mi sembra più sicura, oltre che meno inquinante, almeno come assenza di fumi.

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      2. Non è che non mi piace la macchina elettrica è solo che non mi piacciono le strumentalizzazioni. Se l’elettrico venisse imposto per legge a seguito di campagne mediatiche che ne esaltassero i benefici per esempio. Ma speriamo che non accada. Ogni cosa ha i pro e i contro. Il motore elettrico ha un rendimento superiore a quello a scoppio. Ma l’efficienza e lo smaltimento delle batterie rimane un problema rilevante. Per non parlare del fatto che l’elettricità è prodotta in gran parte da fonti fossili

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  7. Certamente bisogna aspettare, ma io tendo ad avere fiducia in questi giovani. Del resto, le manifestazioni e i movimenti degli anni ’70 erano portati avanti dai giovani e i risultati ci sono stati, eccome!. Sull’auto elettrica sto meditando

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  8. per non perdere il filo tra mille divagazioni non pertinenti, io mi sono limitato a dire tre cose:

    1) in linea generale ritengo che la vera soluzione alle emissioni inquinanti da traffico non stia nel cambiare il tipo di auto, ma nel limitare ogni tipo di traffico automobilistico privato.
    2) le emissioni si riducono indubbiamente con le auto elettriche (ma se ci sono altre soluzioni migliori, ben vengano)
    3) è giusto che un motore altamente inquinante vada penalizzato per indurre il proprietario a disfarsene.

    in conclusione, mi pare di capire che tu non sei d’accordo soprattutto col punto 3, e ritieni che la qualità dell’aria non sia un bene pubblico da tutelare; come ho scritto, sei su posizioni affini alle giubbe gialle.

    ti mando questo link sul tema, dato che l’ho trovato interessante ed equilibrato; le sue conclusioni (puntare ad elettrificare prima i trasporti collettivi anziché quelli privati) sono vicine alle mie, anche se io dico più chiaramente che i trasporti privati vanno limitati per quanto possibile:
    https://aspoitalia.wordpress.com/2019/03/21/gli-effetti-collaterali-dellauto-elettrica/

    ma credo che la nostra discussione possa chiudersi qui, dato che non sono in vista sviluppi ulteriori.

    buona serata.

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    1. Ho letto l’articolo che condivido nella sostanza. Siamo d’accordo su tutti i puniti compreso il 3: ho semplicemente detto che nella sostanza non ci sono differenze tali tra vecchio e nuovo da giustificare ecoincentivi che spingono a consumismo insensato. Ma posso sbagliarmi. Chiudo qui la discussione

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