Repetita juvant (sulla natura della moneta)!

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Foto da pixabay

L’argomento di cui parla Stefano nel post sotto è sulla “natura della moneta”! E già immagino che ci sarà chi parlera atterrito delle nefaste conseguenze di quelli che vorrebbero stampare monete per gettarle dalla finestra o meglio dagli elicotteri: iperinflazione e carriole di monete per andare a fare la spesa sarebbero il minimo che potrebbe accadere!

Ma in realtà di altro non trattasi che della possibilità di ogni stato che voglia dirsi veramente sovrano di “battere moneta”, un sistema che permetterebbe di finanziare investimenti pubblici NON GRAVATI DA DEBITI! Questa è (o dovrebbe essere) UNA (quindi non la sola) delle possibili forme di finanzaimento della spesa pubblica, insieme per esempio alle tasse o all’emissione di titoli di debito pubblico; invece già a partire dai primi anni 80, in Italia e più in generale in Europa, con l’indipendenza delle banche centrali si è arrivati a concepire regole a livello europeo che PROIBISCONO questa forma di finanziamento pubblico, cioè in poche parole ABOLISCONO la sovranità monetaria degli stati! Che oggi sono appunto sovrani (Commissione europea permettendo) solo nel mettere le tasse, applicare tagli devastanti alla spesa pubblica ed emettere titoli di stato gravati da interessi e sottoposti al ricatto dei mercati (altrimenti detto sPRRRRead)!!!

E qui, dopo aver evidenziato i contro della dipendenza dal Mercato, torniamo ai pro, cioè a ciò da cui il Mercato e la moneta unica ci avrebbe difeso: dall’inflaZione a due (meglio a tre) cifre che negli anni 70 danneggiava la vedova e l’orfano, per non parlare delle carriole che sarebbero servite per andare a fare la spesa se ancora avessimo avuto l’insignificante liretta!

In realtà, come abbiamo già accennato nel post Mini bot-ti di capodanno! , Draghi attraverso il QE ha attuato un finanziamento su base monetaria degli Stati, proprio al fine di calmierare i Mercati e i cosiddetti SPRRRead, che nel giro di poco avrebbero portato alla disgregazione della moneta unica e dell’UE! Inoltre ha fortemente SVALUTATO l’euro nel tentativo di sostenere l’inflazione e l’export europeo.

E se i Mercati sono tanto cattivi non è certo solo per l’incapacità degli italiani o degli spagnoli o dei greci di “fare le riforme”, anzi bisogna dire che proprio noi (italiani) di riforme siamo campioni! Ma allora? Allora c’è qualcosa che non funziona in un sistema che non permette agli stati di creare valore, cioè in una parola di generare crescita nell’economia reale!  Questo perché sono troppe le differenza delle economie all’interno dell’UE e insanabili sono gli squilibri con una moneta unica e al contempo “diversa” per tutti. Soprattutto quando si propone come SOLUZIONE al fine di AGGIUSTARE le differenze di competitività create dall’euro fra gli stati (moneta debole, cioè svalutata per i paesi del nord Europa, ma forte cioè sopravvalutata per i paesi del sud Europa)  di SVALUTARE IL LAVORO, cioè precarizzarlo con la flessibilità, aumentando al contempo la disoccupazione! Quindi ben venga il ripristino della sovranità monetaria come possibilità di battere moneta, una delle possibili forme di finanzaimento della spesa pubblica. Ma ciò servirà se e solo se ogni stato potrà tornare ad una propria valuta, conforme ai fondamentali della propria economia. Ma vi lascio al post di Stefano…

Forse questo post non servirà ai più tra quelli che leggono qui, forse mi troverò a ripetere concetti stranoti, ma forse dirlo ogni volta con modalità diverse può essere utile alla comprensione e comunque, come si dice, repetita juvant!

Il grande inganno della moneta.

Ci fanno credere che la moneta sia scarsa e per questo non si possono fare le cose: a distanza di 10 anni l’Aquila non può essere ricostruita, non ci sono i soldi per la sanità, per la scuola, per garantire a tutti una occupazione, per abbassare le tasse eccetera, eccetera…

Nasciamo con un debito procapite di 30/40 mila euri… siamo tutti debitori! Anche a scuola c’è stata la “finanziarizzazione concettuale”: non si studia più per il nostro futuro o perché ci piace… No! Si studia per avere più crediti o per saldare qualche debito formativo!

Ma se ci sono tutti questi debitori… chi sono i creditori?

Per esempio l’Aquila: mancano i mattoni, il cemento, l’inerte ed i ferri da carpenteria? Non mi risulta! Ci sono migliaia di aziende in Italia che non aspettano altro che di produrli. Mancano i muratori e gli operai? Con la disoccupazione che c’è? Mancano i geometri e gli architetti? Va beh… a parte che a molti di loro, prima, li manderei a fare una decina di anni i muratori, così imparerebbero qualcosa invece di “creare” architetture improbabili, però la risposta è quella di sopra! E allora che cosa manca? Ah… i soldi!

Peccato che l’unica cosa che non può proprio mancare mai sono i soldi. E mi spiego…

I soldi sono nati come merce di scambio per facilitare il commercio, ma sono una merce fittizia, non hanno un valore in sé. Se vi trovate in mezzo ad un deserto, a piedi, senz’acqua, ma con un milione di euri in tasca… morite lo stesso! Con quella cifra avreste potuto dissetare una nazione intera, ma ci voleva l’acqua… ed i soldi non la creano l’acqua. All’inizio i soldi rappresentavano una quantità di oro che, per quanto sia un bel metallo, è abbastanza inutile nella vita di tutti i giorni, comunque qualcosa di tangibile è! Ma ora no! E’ dal 1944 con gli accordi di Bretton Woods che i soldi non sono più convertibili in oro. Per cui le banconote, o meglio, le cifre che girano nei computer… S I C R E A N O D A L N U L L A !!!!!!!!!

La BCE le crea dal nulla! La Federal Reserve le crea dal nulla, tutte le banche centrali e tutte le Banche private le creano dal nulla!

Davvero voi pensate che quando accendete un mutuo la vostra Banca deve aspettare di accumulare, dai depositi, la cifra che vi darà? Studiatevi cos’è la riserva frazionaria!

Per cui i soldi non possono mai mancare! Ve lo possono far credere… questo sì!

La BCE ce li può dare col contagocce e gravati da interessi… questo sì!

Ma uno Stato normale, e per normale intendo uno Stato che vuole il bene dei suoi cittadini, ha il potere di emettere tutta la moneta che serve. Quella che effettivamente serve! Né di più, poiché creerebbe inflazione, che poi alla fine non sarebbe un gran danno, visto che nella sua massima espansione economica l’Italia aveva un tasso d’inflazione a due cifre. Né tantomeno di meno… perché significa ammazzare l’economia, significa tagliare stipendi, posti di lavoro e renderci tutti più poveri e ricattabili.

Renderci tutti un po’ più schiavi, sempre di più. Ed è questo quello che vogliono!

Come dice il caro Valerio Malvezzi: non c’è nessuna crisi economica, ma solo un deliberato e scellerato cambio di paradigma economico per spostare la ricchezza dal basso verso l’alto.

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

25 pensieri riguardo “Repetita juvant (sulla natura della moneta)!”

    1. Le due cose si equivalgono in questo contesto: l’euro impedisce agli stati di reagire alle crisi con normali svalutazioni della moneta. Perché una svalutazione dell’euro altro non fa che ampliare gli squilibri all’interno dell’eurozona fra gli stati forti (tipo la Germania) per i quali l’euro è già fortemente svalutato e gli stati eurodeboli che non riescono a competere e anzi devono continuare a svalutare il lavoro! Ma questo giochetto non potrà resistere ad una nuova ondata recessiva come quella avvenuta nel 2008: quando ancora si vaga fra le macerie della crisi precedente, cosa altro puoi fare se non gridare tana libera tutti!?!? Ma i danni creati fin qui sono già tali che non ci sono soluzioni facili all’orizzante, speriamo in un miracolo!!!

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      1. Rimanendo in Europa basta ricordare l’adesione allo SME credibile. Gli stati europei agganciarono le proprie monete al marco con una banda di oscillazione ristretta (per l’Italia era il 6%). In soli 5 anni fu il disastro: aumento della’disoccupazione e recessione portarono l’Italia ad uscire con la conseguente svalutazione e aggiustamento super dei conti fatto da Amato (erano le prove tecniche per l’euro)! Pensa che allora Ciampi era a capo dela banca d’Italia e mantenne il cambio fisso oltre ogni limite pru sapendo che per l’Italia era necessario uscire. Per fare ciò aumentò a dismisura i rendimenti sui titoli di stato invogliando gli investitori ad acquistarli, poi quando questo non bastava più iniziò ad acquistare lire usando le valute pregiate che aveva (dollari, sterline…), solo finite queste uscimmo con l’applauso degli speculatori che fecero lauti guadagni! Per dire che quando pensiamo a Soros come lupo cattivo non dobbiamo dimenticare che lui non ha fatto altro che approfittare di un modello economico PRO-SPECULAZIONI! Invece i vari padri AF-FONDATORI dell’Europa hanno servito su un piatto d’oro i propri paesi al sistema finanziario. I cambi fissi a quasto servono, a controllare la democrazia

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      2. Grazie per i complimenti, spero di dire cose sensate! Riguardo alla frase: agganciarsi ad una valuta forte significa accettare di essere colonizzati da quel paese! L’euro è un Marco svalutato quindi adottandolo le nostre esportazioni verso la Germania e paesi satelliti sono diventate le loro. Inoltre i capitali delle banche del nord Europa, vengono investiti nei paesi del sud non avendo più il rischio di svalutazioni della moneta (unica fra i paesi aderenti). Quindi con l’euro abbiamo represso l’economia, attirato ingente debito estero (prevalentemente contratto da famiglie e aziende attraverso mutui), accettato di svalutare il lavoro come cura della perdita di competitività!

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  1. Il governo brasiliano sta scatenando incendi dopo aver stipulato un accordo commerciale con l’Unione Europea. Sono molto sospettoso perché se paesi come l’Italia, la Grecia e la Spagna, tra gli altri sono all’interno della zona euro, non è stato in grado di aumentare, perché ciò accadrebbe in paesi oltre l’oceano? Puoi avere qualche idea di questo accordo non firmato?

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    1. So che questo accordo è considerato dalla Germania molto redditizio, vogliono espandere l’industria dell’auto nel sud america. Ma al contempo paesi come l’Italia hanno paura di u uscirne danneggiati nell’industria agro-alimentare! Al di là di tutto accordi come il CETA e probabilmente anche questo fatto con il Mecosur nascondono il pericolo dell’ingerenza delle multinazionali e di leggi sovranazionali in grado di annullare le leggi degli stati e danneggiare senza troppi problemi ambiente ed economia. Io sono del parere che il mercantilismo, se estremizzato, crea danni enormi: per aumentare l’export gli stati applicano riforme per precarizzare il lavoro, con l’austerità si crea disoccupazione e si abbassano i salari. Quindi abolire barriere doganali per aumentare l’export che benefici potrà mai portare a noi comuni cittadini? Applaudono le multinazionali ma noi subiamo solo il degrado di stati che svendono i loro cittadini ad un sistema che punta solo allo sfruttamento e al profitto

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  2. Dei nuovi economisti diffido più dei vecchi (che comunque non mi hanno mai entusiasmato) perché già di per sé l’economia è palesemente la meno esatta delle scienze, se poi aggiungi che questi avranno pure studiato a fondo la loro materia, ma è del tutto evidente che hanno enormi lacune in tutte le altre, allora fidarsi è poco assennato.
    Malvezzi ha detto fra l’altro che l’Italia si è ripresa dalle rovine dell’ultima guerra con le sole proprie forze (falso) e ha idee sull’inflazione che definire squinternate è assai generoso. “L’inflazione fa paura solo ai ricchi”: ma per favore! L’inflazione ai ricchi fa il solletico a dir tanto, la verità è che massacra i più poveri. Adesso questa novità, che quando c’è stato il boom economico l’Italia aveva l’inflazione a due cifre: non è solo falso, è anche tendenzioso. L’inflazione nel nostro Paese è salita oltre il 10% quando il cosiddetto miracolo economico era bell’e finito, cioè negli anni ’70. Io c’ero e non ho la memoria corta, anzi. Il Nel 1971 l’inflazione era al 4,61%, nel 1972 al 7,38%, nel 1973 è salita oltre il 12% e negli anni successivi ha toccato anche il 24%; solo nel 1984 è ridiscesa al 9,37%. Durante gli anni del boom (1950-60) l’inflazione al massimo ha sfiorato il 7%, ma perlopiù oscillava intorno al 3%. Sono dati che puoi facilmente trovare in rete.
    Allora, perché questi economisti alla Malvezzi propalano falsità? O sono ignoranti o mentono, tertium non datur. Ti fidi di uno che non conosce la storia? E di uno che mente? Padronissimo di farlo. Dal canto mio continuerò a mettere in guardia contro costoro – ormai mi chiamano Cassandra.
    Repetita iuvant tantum si vera.

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    1. Sinceramente Claudio io Malvezzi non lo conosco per niente, mai sentito una sua intervista ne letto un suo articolo. Stefano me lo ha consigliato, proverò ad informarmi e spero possa risponderti lui in merito. Riguardo all’inflazione ti dò perfettamente ragione. Negli anni 70 e agli inizi degli anni 80 l’inflazione s’impennò a causa della crisi petrolifera. Addirittura nel 1980 il prezzo del petrolio quadruplicò in un solo mese! Ma da qui a dire che essa era un probly italiano c’è ne passa. Addirittura la Germania tanto attenta a non svalutare gli utili delle sue grandi aziende arrivò al 7% e passa d’inflazione! È quella che gli economisti chiamano inflazione importata, causata cioè da fattori esterni. Quelli interni invece li hanno risolto in modo semplice, cancellando ad esempio in un decennio la scala mobile, tagliando la spesa pubblica, azzerando gli investimenti pubblici. Pensare ad un’economia che possa crescere con un’inflazione vicino allo zero è come voler correre la maratona senza sudare. La deflazione dovrebbe essere una cosa che terrorizza, quella che hanno tanto sapientemente realizzato i personaggi che guidano quest’unione europea: la deflazione da debiti, soprattutto quelli privati creati dal mercato! La gente non lavora o è sottopagata, questo è il modello che tanto piace al sistema. E chi specula presta soldi, un’economia basata esclusivamente sui debiti, finché la prossima bolla che esploderà verrà ripagata dagli Stati (cioè noi cittadini) con macelleria sociale della peggiori specie. Siamo quindi sicuri che ciò di cui preoccuparsi sua l’inflazione?

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      1. Ma se uno ha perso il lavoro, perché con l’austerità si crea recessione e i beni di consumo restano invenduti nei magazzini creando deflazione, che se ne fa dell’eurone che lo protegge dall’inflazione? (Ce fa pure rima!)

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      2. Mi pare di aver già scritto che non ho simpatie particolari per l’euro, ma l’idea di una moneta comune non mi pare tanto strampalata. Quando in tutto il mondo gli affari si facevano in dollari c’erano meno guai? Secondo me non è questione di moneta ma di politiche economiche. Molti dicono: ho io la ricetta giusta. Ma nessuno può dire di averle già… assaggiate, per cui il timore di possibili indigestioni o avvelenamenti permane.

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    1. Sarà un caso? Penso che presto avremo parecchi riposizionamenti, gente che in tivù diceva la qualunque imparerà a correggere il tiro. Allora grazie ai nostri media scopriremo cose incredibili sull’economia ai tempi dell’euro. Che si potrebbero paragonare a cose tipo: l:acqua è bagnata (applausi), il sole è luminoso (incredibile!!), il fuoco brucia (straordinario!!!). Ma fino ad ora, in economia, sti opinionisti hanno sempre detto il contrario, tipo: l’austerità è. ESPANSIVA!!! Se l’EUROpa non funziona ci vuole PIU’ EUROPA!!! L’euro è irreversibile quindi l’ Italia con i minibot lo mette in discussione. Questo fin’ora è stato il livello. Grazie dell’interessamento

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      1. Vero, se ci fosse più Europa l euro sarebbe più forte perché rappresentativo di una realtà economica, politica e militare in grado di fare delle scelte condizionanti l’economia mondiale, ma questo chi é che lo vorrebbe?? Le grandi potenze mondiali. Meglio creare una Creatura di stati imbrigliati ma in concorrenza, senza prospettive e tenerlo sotto controllo con il meccanismo della moneta.

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    1. In realtà il cosiddetto Gold standard venne mantenuto fino al 1971 quando il presente Nixon abolì i cambi fissi e le monete iniziarono a fluttuare nel mercato dei cambi. La scarsità del metallo e l’aumento dei commerci internazionali resero presto impossibile mantenere questo sistema. Idem il mantenimento di cambi fissi fra le valute era insostenibile, soprattutto perché dopo la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti avevano finanziato copiosamente la ripresa europea. Un sistema di cambi fissi è infatti sempre deflattivo, cioè si scarica sui lavoratori (dato che non puoi svalutare la moneta attraverso il cambio cioè attraverso la richiesta di valuta nazionale per acquistare di beni e servizi con altri stati). Hanno introdotto l’euro proprio a tal fine: costringere gli stati, in caso di crisi (auspicate perché giustificano le riforme), ad applicare deflazione, cioè austerità che porta al crollo della produttività, alla conseguente disoccupazione e alle “riforme di-strutturali” di smaltimento dello stato sociale, in primis le tutele sul lavoro. In poche parole quello a cui stiamo assistendo negli ulty anni in Europa e che sta causando tensioni sociali crescenti e imprevedibili

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  3. Ti rimanderei al mio post “Se potessi avere 1000 Lire” dove con nostalgia ricordo la vecchia e cara moneta di conio antico, ovvero la Lira che venne sostituita nel 2001 dall’Euro. Ma in effetti la Lira è rimasta nel cuore di tutti gli italiani perchè con la Lira il valore assoluto del potere di acquisto era tangibile, palpabile. Oggi non si può dire altrettanto dell’Euro che è stato inserito nel grande circito monetario europeo come moneta di scambio di mercati che non sono mai andati in crisi ma che hanno assunto una posizione di stallo. La crisi è solo una parola inserita in un contesto mediatico di ampia manipolazione mentale per indurre le masse a credere che la disoccupazione è in aumento, che la produzione del PIL è in dminuzione. Bazzecole pseudo-economiche.

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    1. Hai ragione sul fatto che la crisi serve ad imporre le riforme di-strutturali, ma in realtà il motore della crisi, cioè della mancata crescita e del crescente indebitamento con l’estero di molti stati eurodeboli, è proprio l’euro. Immagina un campionato di calcio con una regola assurda, tipo la divisa unica XXXL per tutti! Il più grosso impone le proprie regole: divisa unica anche per chi ha taglia slim, scarpe 50 per chi ha il 42 e regole che sanzionano chi si tiene i pantaloni mentre corre o impediscono di raccogliere le scarpe perse mentre corri. Secondo te come andrebbe a finire sto campionato? A dimenticavo di dire che l’arbitro è nominato insindacabilmente dalla squadra XXXL con plauso dei presidenti delle altre squadre! Un bel sistema, peccato che nella realtà si gioca sulla pelle di milioni di persone

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