La “morale” delle riforme

Principi “morali” dell’etica capitalistica di stampo “neoliberista”

“Ti guadagnerai il pane con il sudore” a meno che non capiti che tu sia ricco!

Il “licenziamento” deve tornare a giocare il suo ruolo come misura disciplinare (tradotto : o accetti il tozzo di pane che ti diamo o ti attacchi al… tram!)

La “disciplina nelle fabbriche” e la “stabilità politica” sono più apprezzate dagli uomini d’affari dei profitti (il potere assoluto sul popolino non ha prezzo)!

Questi principi però poco hanno a che vedere con quelli della Costituzione, anzi essi altro non fanno che portare alla rimozione della sostanza e delle ragioni dello Stato costituzionale e del modello di società democratica che esso incarnava. Uno stato che pur con tutti i suoi difetti era nato con l’intento di garantire le libertà politiche e sociali di tutti i cittadini. Soprattutto metteva al primo posto le tutele sociali e il lavoro. Cose assai osteggiate dall’attuale classe dirigente e politica in modo trasversale da tutti i partiti.

Cito ad esempio uno stralcio di un articolo di Tommaso Padoa Schioppa pubblicato sul Corriere della sera del 26 agosto 2003

Titolo “Berlino e Parigi ritorno alla realtà”:
“…nell’europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’ essere guidato da un unico principio:
attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’ individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità”

Certo questa è una frase estrapolata dal contesto, ma emerge un giudizio estremamente negativo proprio dei diritti sociali costituzionali! E alla luce delle riforme attuali, parlando di sanità, scuola, pensioni e quant’altro, possiamo dire che quanto sopra desiderato da Padova Schioppa sia stato poi realizzato? Lascio ad ognuno trarre le proprie conclusioni

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

24 pensieri riguardo “La “morale” delle riforme”

  1. Lo statuto dei lavoratori fu fatto dal psi psdi e dalla dc e incredibilmente dal partito liberale. Il pc di allora si astenne, e ci sono voluti i suoi eredi per distruggerlo.
    Oggi i lavoratori sono sono solo carne da macello sottopagati, come già detto nel deliro dove lavoro i dipendenti fissi sono stati sostituiti con lavoratori di finte cooperative che prendono meno di 6 euro pulite all’ora e con quasi zero tutele.
    La loro fortuna( comunità europea ) che le masse sia di destra che di sinistra sono fondamentalmente idiote. I ragazzi tolto rari casi non sanno nulla di politica e ne sono fieri.
    Ormai l’unica cosa che conta è il cellulare. Mi aspetto il pcu partito cellulare uniti.

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  2. Il diritto dovrebbe essere finalizzato a difendere i più deboli poiché i forti si possono difendere benissimo da soli così come l’economia dovrebbe essere finalizzata a facilitare gli scambi, a far diminuire le carenze ed in generale, se non proprio alla felicità, per lo meno al benessere della gente. Questo è un fine umano. Qualsiasi altro fine è disumano. Millenni di storia sono solo riusciti a farci pensare che bisogna essere competitivi? Che è giusto che il forte uccida il debole? Va beh… allora tutta ‘sta storia buttiamola nel cesso ed andiamo a vivere nella giungla!

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  3. E’ mia opinione che la destra e la sinistra oggi non hanno piu’ una grande identità, probabilmente hanno mantenuto viva la memoria storica, anzi sicuramente l’avranno anche fatto ma ne hanno cambiato i contenuti e i valori etici e morali di quella che un tempo fu nonostante tutto una politica abbastanza discreta.

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    1. I honestly don’t understand where the post in question does anti-French or anti-German propaganda! The title of the Corriere della Sera article highlighted the need for neoliberal reforms also for France and Germany. But I am absolutely opposed to these reforms because they destroy the welfare state. The post is therefore a criticism of the reforms that in recent years have challenged the constitutions of all European states.

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