
Nel post che segue Stefano esprime un suo parere sui tatuaggi. Io sinceramente non ho mai pensato alla questione, sicuramente non sono un tipo da tatuaggi, ma tengo solo a precisare che i motivi per cui uno decide di tatuarsi sono veramente tanti. Innanzitutto i tatuaggi hanno un’origine antichissima, credo addirittura che ne siano stati trovati alcuni su delle mummie! Poi riguardo ai motivi per cui venivano praticati ce ne sono fra i più disparati. Vicino a dove abito per esempio c’è il Santuario di Loreto dove addirittura fino a non troppi anni fa esistevano i “frati marcatori” che incidevano sulle braccia dei pellegrini dei segni devozionali. Questi tatuaggi nell’antichità servivano anche per distinguere la propria fede soprattutto nel periodo delle crociate, perché in caso di morte la gente voleva essere riconosciuta come cristiana e seppellita come tale. In epoche più recenti i tatuaggi venivano praticati nei lager nazisti ai deportati, essi venivano a tutti gli effetti identificati, anzi trasformati in un numero! Idem accadeva agli schiavi nelle epoche più antiche. E tanti altri innumerevoli esempi. Ma vi lascio al post di Stefano
Sarà per l’età che ho, che mi rende obsoleto, o per l’ideologia che mi sono costruito e che mi rende, molto moderatamente, integralista (lieve ossimoro!), io sono contrario ai tatuaggi! In estrema sintesi la mia ideologia al riguardo è questa: noi siamo esseri spirituali ed il nostro corpo è il nostro tempio.
Non si scarabocchiano i templi!
Nonostante l’età continuo a guardare le belle ragazze ed ormai, sempre più spesso, mi capita di vedere al mare bellissime donne completamente deturpate da tatuaggi di una invadenza mostruosa. Immagino che donne con la mia stessa sensibilità trovino mostruosi gli, altrettanto deturpati, fisici di prestanti uomini, ma io di uomini non mi intendo. Ma questo è un giudizio estetico e, si sa, de gustibus…
Cercherò quindi di andare un po’ più sul profondo. A parte che costano cari e che sono dolorosi da farsi, ma anche qui entriamo nelle scelte personali e che quindi non si discutono. Quelli sono eterni! Resteranno lì per tutta la vita!!! Da quello che so, cancellarli costa molto di più che farli, è molto più doloroso e comunque lasciano delle cicatrici estese, in pratica sei segnato per sempre, per cui se cambiassi idea? Se da settantenne o da ottantenne ti ritrovassi a vergognartene e magari per questo motivo, dovessi rinunciare ad andare al mare? O anche se quei simboli non ti piacessero più, se cambiassi idea al riguardo? Se una certa fede od ideologia tu la voglia esprimere attraverso degli abiti o delle acconciature, se cambi idea non c’è problema: ti cambi la maglietta della Juve con quella dell’Inter, o l’abito da monaco Buddhista con il Caftano islamico, ti tagli o ti fai ricrescere i capelli e… fatto! Ma un tatuaggio no! Quello resta.
Ma aldilà di questo, che cosa ti disegni sul corpo? Ho visto animali, personaggi dei cartoni animati, attori o cantanti famosi, personaggi storici, simboli politici, scritte, frasi celebri o no, scritte in lingue a me sconosciute e probabilmente anche al possessore, ma soprattutto simboli! Ma tu lo sai che messaggio veicoli? Una volta ho sentito due che parlavano dei rispettivi tatuaggi e che candidamente confessavano di non conoscere il significato dei simboli che indossavano… Lo sapete voi che i simboli sono un linguaggio? Un linguaggio che non parla alla vostra parte razionale, ma che parla direttamente al vostro subconscio, il quale contiene tutti gli archetipi della nostra specie. Lo sapevate? Guardatevi intorno, siamo letteralmente circondati dai simboli, in ogni Logo, in ogni banconota, in ogni bandiera o stemma… praticamente dappertutto! I pubblicitari lo sanno benissimo, gli psicologi lo sanno benissimo, i programmatori neuro-linguistici che ci parlano dalla televisione lo sanno benissimo! Secondo voi stanno tutti lì a perdere tempo? E voi tatuati, di quale messaggio subliminale siete testimonial?
Una mia amica si è tatuata il nome delle figlie sull’avambraccio… e vabbé ci può stare! A parte la mia contrarietà che ho spiegato inizialmente, almeno lei porta scritto addosso un amore veramente eterno. Ma di solito non è così, per lo più io vedo croci (che è comunque uno strumento di tortura e di morte!), croci capovolte (sataniche), vedo teschi, pentacoli capovolti, vedo volti paurosi ed altre amenità terrorizzanti varie… secondo voi che messaggi veicolano? Ma il massimo è stato quando ho visto lui, ed è stato lo spunto iniziale per invogliarmi a scrivere questo post: Il simbolo e la scritta completa della Harley Davidson!!!
Ma… ma è un marchio commerciale!!!
Va bene che uno si senta appartenente ad una idea, ad una fede, ad una tifoseria… va bene che ti piaccia quella moto lì, ma quello è un marchio commerciale, è una cosa inventata da qualcuno per fidelizzare una clientela e per guadagnare più soldi!!! E chi, come me, ha letto “No Logo” di Naomi Klein, sa bene di cosa parlo e dei danni che ha compiuto questo tipo di marketing.
Dunque riassumiamo, secondo me, chi ha una fede e pensa che il corpo verrà abbandonato, dopo questa vita, dalla nostra essenza, dovrebbe (sempre secondo me) considerare il corpo come una cosa sacra. Da tenere pulito, sano ed in ordine, per adempiere nel modo migliore lo scopo di questa vita terrena. Ma ancora di più da un ateo, che considera questo corpo come l’unica realtà esistente del proprio io… che razza di valore si auto attribuisce uno che non trova niente di meglio che stamparsi addosso un marchio commerciale?
Detto questo, continuerò a stimare le persone tatuate, poiché comunque trattasi di scelte personali e che, soprattutto, non ledono le libertà altrui. Forse ho solo spiegato perché io non mi farò mai un tatuaggetto! Se a qualcuno interessa…
Personalmente non mi farei mai tatuare. Certo che quando diventi anziano e perdi la memoria avere scritti i nomi dei tuoi cari sul braccio può essere d’aiuto, io proporrei anche l’indirizzo.
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Un’idea niente male visto che già adesso che ho 47 anni a volte non ritrovo neanche l’auto dopo averla parcheggiata!
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No l’indirizzo può cambiare😂
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Hai ragione, di solito l’ultimo è quello di un ospizio.
Cerco altra idea e faccio sapere
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Nell’ultimo romanzo di Yeoshua, Il tunnel, è proprio quello che fa il protagonista per convivere con la propria demenza incipiente
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io ho un tatuaggio…i tatuaggi mi piacciono. e credo che anche il corpo possa essere una tela per l’arte. Io ho una sorta di bracciale con i nomi delle mie figlie, l’ho pensato come un atto di amore nei loro confronti, sono indelebilmente parte del mio spirito come del mio corpo…
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Hai ragione Biagina, anch’io penso che il corpo possa essere una tela per l’arte, mal sopporto per esempio lasciarmi troppo andare. E l’idea di incidere i nomi dei miei figli come segno eterno del mio amore è certamente condivisibile, anche se ben sappiamo che nel nostro cuore sono già incisi. Ciao e grazie per il commento
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In gioventù ho resistito ai tatuaggi, quando tutti i miei amici si facevano marchiate come vitelli d’allevamento, perché convinta che un marchio sulla pelle doveva essre qualcosa che mi rappresentava per la vita. Siccome non c’era nulla di stabile in me rimandai l’operazione e oggi sono contenta di non averne fatti perché la mia pelle intonsa rischia di essere un fattore distintivo in mezzo a tante oscenità che devastano anche culi flaccidi e cadenti.
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Non si può mai sapere, anch’io come te ho resistito ma… Per esempio quello che dice sopra Biagina è un modo come un altro per esternare il proprio amore
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Certamente quello è un motivo valido. 😃
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Idem, non ho mai trovato nulla di eterno o non banale di cui non potessi un giorno stufarmi
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🐾
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Ci vuole coraggio quando si parla di non poter tornare più indietro! Invece io faccio quasi sempre un passo avanti e due indietro. Addirittura ho scritto una serie di post autobiografici sul tema https://opinioniweb.blog/2017/07/21/avanti-e-indietro-storia-di-uninvoluzione-interiore-prima-parte/
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Il discorso fila liscio per chi magari si fa tatuare alla membro di cane, stampando sulla pelle “mode del momento”. In quel caso si rischia che col passare degli anni ci si stufa. Personalmente ho qualche tatuaggio, tutti con un significato a me caro che anche ad 80 anni non mi vergognerei a mostrare ne me ne stuferei. Forse il segreto è proprio questo, farsi tatuare qualcosa che vorrai portare sempre con te.
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Scusa ma mi era sfuggito il tuo commento (segno proprio che devo staccare un po’ con il blog)! Io no sono un tipo da certezze, nel senso che ciò che mi piace oggi potrebbe non piacermi domani. E sono in un’età (47 anni) in cui vedo che i cambiamenti del tempo si iniziano a vedere (e sentire), fino a ieri mi sembrava aver bevuto la bevanda dell’eterna giovinezza! Ma il tuo ragionamento fila e dimostra che hai carattere. E pensandoci bene anch’io ho delle cose che porto sempre con me, anzi che fanno parte di me (per esempio una collana con una piccola croce d’oro che porto interrottamente dall’età di 8 anni, regalo della prima comunione)! Quindi perché no con un tatuaggio giusto?
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😉
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chissà come mai le motivazioni dei tatuati stanno tutte dentro un renge di massimo cinque opzioni, ma nessuna di queste cita il motivo storico che ha dato origine al tatuaggio che – come è noto – altro non è che un “marchio di appartenenza ad una tribù” o “credenza spirituale” che ancora oggi si pratica in paesi distanti da noi (fisicamente e culturalmente).
C’è da rifletterci su, non credi?
Non sono tatuata e non ho intenzione di farlo (anche se: mai dire mai, non si sa mai 😉 )
un sourire
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Forse nell’era del relativismo i tatuaggi sono l’unico segno indelebile che la società ritiene perlomeno accettabile! Grazie per l’interessante riflessione
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Io ne ho alcuni , ho compiuto cinquant’anni e credo ne farò altri , non mi disturba sapere che c’è al mondo qualcuno che non li farebbe per i più svariati motivi . Ritengo che le anime sporche siano peggio dei vitelli d’allenamento , che però solitamente hanno un solo marchio , ne ho diciannove …. ho cercato di rendere il mio Tempio molto pittoresco fuori ? Tenendolo puro dentro 😂😂😂
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E un mondo standardizzato sarebbe assai noioso, appunto. Ben vengano i tatuaggi, ognuno si esprime al meglio e un abbellimento esteriore non guasta mai (che poi secondo me i tatuaggi sono una scelta molto personale e assai intima)
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Assolutamente personale , concordo
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Non mi piacciono i tatuaggi, nemmeno io condanno né critico ch se li fa. Non sono sostenuta dalle tue stesse motivazioni per non farli, semplicemente preferisco il mio corpo così com’è. Aggiungo anche che mi irrito molto quando il parrucchiere mi sbaglia il taglio o la piega, quindi figuriamoci come mi turberebbe un tatuaggio mal fatto o cambiare idea in proposito, qualora, ipoteticamente, me lo fossi fatto!
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In effetti io non ho una percezione chiara di me, apprezzo molto poco il mio aspetto esteriore. Quindi quello dei tatuaggi, come magari di un bel vestito o un taglio di capelli è un problema che raramente mi pongo. Ero addirittura fin troppo platonico, mi ha salvato avere dei figli
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L’ha ripubblicato su La solitudine del Prof.
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Un tempo, molto tempo fa, i tatuaggi servivano solo a iniettare sostanze terapeutiche per l’artrosi (v. Uomo di Similaun). In seguito servivano a far identificare cadaveri (v. pescator delle isole di Aran). Oggi hanno un valore che non ignoro. Pazienza.
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Sono passati dall’utile al dilettevole, magari arriveremo ad unire le due cose!
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non mi piacciono i tatuaggi, nemmeno i tatuati che li esibiscono oltre il limite del buon gusto, ma vivo e lascio vivere
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Certissimamente anch’io!
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Tatuata ed ex contraria ai tatuaggi trovo le motivazioni del post abbastanza superficiale (ad esempio il fatto che siano dolorosi è relativo, idem il costo). Per me il tatuaggio rappresenta una parte di me, fatto in concomitanza di un particolare evento e legato al mio essere. Se come si dice il corpo è un tempio allora mi deve rappresentare e quel tatuaggio lo fa così come lo farà il prossimo. Con questo non voglio dire che vale per tutti così per tanti è una moda (ricordiamo la famosa farfallina) e lì il fattore “per sempre” anche secondo me avrà ripercussioni. Ma ammetto di ritenere che siano problemi loro. Concludo con un appunto: l’harleysmo è una fede per molti e uno stile di vita 😉
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Come dicevo sopra a Massi ho capito benissimo che un tatuaggio è una scelta assai personale e rientra certamente in una sfera intima e interiore. Che poi molti seguano una moda e si facciano tatuare con molta superficialità è certamente vero, ma ciò non riguarda solo i tatuaggi quanto piuttosto le varie mode del momento. Grazie per il commento
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Concordo con il precedente commento di alexiel80 che il post sia concentrato – come legittimamente dichiarato in apertura – su un’”ideologia” contraria al tatuarsi. Non ho tatuaggi, non ho in programma di farmene, escludo per giunta di cambiare idea in futuro, a meno di finire la mia vita in Nuova Zelanda tra i Maori. Tuttavia ritengo che il discorso del corpo come tempio sia frutto di un punto di vista influenzato dalla religione, quando il tatuaggio è espressione di una libertà personale e libero arbitrio che spesso va in contrasto con la prima.
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Personalmente ritengo invece che la tradizione dei tatuaggi abbia un forte legame con la religione e la spiritualità, per esempio l’accenno che ho fatto ai frati tatuatori nel santuario di Loreto, hanno continuato clandestinamente almeno fino agli anni 50 nonostante l’opposizione della Chiesa. Del resto Cristo diceva che non c’è nulla che viene dall’esterno in grado di influenzare realmente lo spirito. Comunque è verissimo quello che dici, le religioni e in particolare la religione cristiana ha demonizzato la corporeità cercando in ogni modo di pilotare il libero arbitrio verso un bene presunto superiore. Allora diventa ideologia e si allontana dalla religione in quanto tale. Stefano sembra ideologicamente schierato, ha una sua idea che sembra abbastanza immutabile. Però non mi sembra che eccede arrivando a demonizzare chi ha idee diverse in merito. Gli chiederò di rispondere ai vostri interessanti commenti
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No, Stefano non eccede addirittura nella demonizzazione, ma l’impostazione – diciamo – non facilita la comunicazione con chi la pensa differentemente. La conclusione infatti è aperta, ma stride con le critiche del resto del testo. Onestamente ha dichiarato il suo punto di vista, il resto la vedo come provocazione (e ci sta) o espressione fortemente “ideologica” (che non aiuta nessuna discussione).
Sui tatuaggi e la loro connessione con la spiritualità (o meglio ritualità antica): in passato può valere quanto affermi, io alludo invece al significato piuttosto “materialista” che mediamente ha assunto oggi. Nel mezzo chiaramente ci sono milioni di sfumature per quanti sono coloro che decidono di tatuarsi.
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Credo che sia più una provocazione.
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Obiettivo raggiunto 😜
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mi piacerebbe vederli i tatuaggi quando queste perone diventeranno vecchie in la con gli anni e la pelle si “ritira” come saranno… specialmente quelli che si tatuano tutto il corpo… sono simboli tribali oramai solo per farsi notare a me sinceramente, e uso un eufemismo non mi piacciono per nulla (mi fanno ribrezzo) insomma… sarò retrogrado va bene cosi… a ognuno il suo pensiero… Grazie Roberto per essere passato nel mio blog
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È un piacere leggere le tue escursioni, sono anni che non faccio una ferrata
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Grazie Roberto dalle tue parti ci sono sentieri attrezzati e ferrate?
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Poca cosa, mi diceva oggi un amico che in zona Frasassi nel suggestivo foro degli occhialoni hanno aperto una via ferrata. Domani va poi dice. Ma comunque si tratta di percorsi molto suggestivi, anche esposti ma percorribili in 30-40 minuti credo. Altrimenti sul Conero ci sono le placche dei gabbiani, si parte dalla spiaggia delle due sorelle e le placche si possono scalare con corda o imbrago nelle zone più inclinate arrivano anche al 7 grado, ma si possono anche attraversare in diagonale se si ha esperienza e si conoscono le vie, molti tratti non superano il terzo grado fatte anche senza imbrago e molto bella la sensazione di essere sospeso tra cielo e mare sotto a steapiombo
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Non ho tatuaggi, ma considero comunque il mio corpo solo un veicolo nel quale ho scelto di camminare in questa vita. Se un giorno dovessi farmi un tatuaggio sarà soltanto perchè credo in ciò che rappresenta quel tatuaggio, il discorso commerciale è insito ed è palese che si manifesti dietro a questi negozi di tatoo ma un tatuaggio è una rappresentazione di qualcosa che ti appartiene e di cui ne vai fiero.
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Più che frutto di una scelta io lo considero espressione di ciò che sono. Anch’io se dovessi farmi un tatuaggio lo scegliere come simbolo di un mio modo di essere
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Porto i segni della vita e del tempo … I tatuaggi li renderebbero falsi … Quindi nemmeno io su di loro … La vita e il tempo si occupano di questo scopo.
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Molto bella la tua riflessione, che condivido in pieno! Buona domenica Estevam
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Li ho sempre detestati, quando vedo la pelle imbrattata ho una vera e propria reazione di ribrezzo. E mi sono anche sempre chiesta, come si è chiesto qualcun altro qua sopra: ma queste giovani signore con la farfallina sulla soda chiappetta, il delfino sul tonico deltoide, il bocciolo di rosa sul florido seno, ci pensano che un giorno avranno cinquant’anni, sessant’anni, settant’anni… ? E penso anche a quelle che si fanno tatuare il nome dell’amante sull’inguine, dopodiché sono costrette ad andare solo con quelli che si chiamano Giovanni. Dice, ma se ci conosciamo da due ore? Niente, ho avuto un’ispirazione.
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Quindi non credi ai segni indelebili del vero amore?
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Diciamo che statisticamente gli amori che durano tutta la vita non sono maggioritari.
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L’ha ripubblicato su Mario Angeloe ha commentato:
Caro Roberto, i tatuaggi sono delle imperfezioni che qualcuno attua sulla propria cute per associazioni modaiole e omologazioni pessime. Avere una pelle senza vistose problematiche (come nevi etc.) dovrebbe essere considerato un piccolo pregio. Buon pomeriggio, ciao! 🖐️🖐️🖐️😊
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Sono abbastanza d’accordo con te, ma il mondo è vario, non sempre le motivazioni hanno un’unica causa. Grazie mille per il reblog
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Temo di essere obsoleto anche io. Non mi farei un tatuaggio neppure se mi pagassero. Chiedo anche a mia figlia adolescente di evitare tatuaggi. Se un giorno dovesse diventare un chirurgo, o un avvocato, o un amministratore delegato di una multinazionale (ognuno spera che i propri figli si realizzino al meglio nella vita), potrebbe trovarsi nella situazione di dover nascondere il proprio tatuaggio. Viviamo nel mondo dell’immagine e dei pregiudizi. Chi si farebbe operare da un chirurgo completamente tatuato? Quale giudice darebbe certezza di serietà ove avesse le braccia completamente tatuate? Certo, i tatuaggi in alcuni casi non sarebbero visibili, ma proprio per questo arriverebbe un giorno in cui si è contenti che non si vedano. Come vedi, sulla materia sono integralista più di te…
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Ma in realtà io non mi sento affatto integralista, soprattutto perché oggettivamente sono abbastanza distratto e i tatuaggi difficilmente li noto. Anche se riflettendo a posteriori posso abbastanza condividere i tuoi ragionamenti come condivido in parte quelli di Stefano autore del blog. Dovrei però imparare a dare più importanza alla mia immagine, me ne rendo conto non tanto da quello che mi dicono i conoscenti, quanto piuttosto i miei stessi familiari. Un giorno imparerò (forse)
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Grazie a tutti per le risposte e i commenti, che sono sempre arricchenti (rima cercata!), è ovvio che non volevo convincere nessuno e che non cambierò idea, mi basta sapere che per qualcuno è stato motivo di riflessione, ciao e alla prossima.
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Interessante articolo Enrico … non sono contrario ai tatuaggi, infatti ne ho 4 e non escludo si farne altri in futuro, anche se non sono più un ragazzino … Li ho fatti in determinati e importanti fasi della vita … e credo che ognuno sia libero di pensare e fare quello che vuole sulla propria pelle … anche se purtroppo non sempre si vede del buon gusto … Trovo giusto non farli solo perché fa moda … !
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Proprio perché una volta fatti rimangono, i tatuaggi esprimono determinazione in chi sceglie di farli. E la moda qui non può che essere passeggera, niente a che vedere con i tatuaggi
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