Ma le api si stanno estinguendo?

 

IMG_20191216_092928429.jpgLe api si stanno estinguendo? Troverete in rete le principali motivazioni che stanno
portando nel mondo alla moria delle api. Non mi soffermerò a parlare di monocolture,
OGM, pesticidi, onde elettromagnetiche… Ognuna e tutte queste cause sono certamente
importanti!

Ma in ultima analisi è l’uomo il vero artefice di queste problematiche e proprio di lui proverò a parlare.
Che fare?
Parliamo dell’apicoltura: quella industriale ha degli standard di allevamento intensivi, che si basano prevalentemente su criteri di valutazione economici e usa tecnologie per l’incremento degli utili.
Cosi nacque l’apicoltura razionale. Partire dall’arnia e non dalle api, costruire quella che permettesse di garantire il massimo guadagno, sia per i costruttori, sia per gli apicoltori!  E poi? Aggiustare il tiro cammin facendo e arrivare ad uno standard soddisfacente che si è concretizzato nell’adozione di arnie tipo la Dadant. Non è mia intenzione criticare l’apicoltura tradizionale, soprattutto perché essa è ancora in grado di dare un reddito a quei professionisti che negli anni hanno acquisito conoscenza e rispetto verso questo mondo, imparando a sfruttarlo ma anche a mantenerlo in vita.
Ma si può stare fuori degli standard?
Esistono altri tipi di arnia come la Warrè o la top bar africana. Hanno una produttività inferiore ma richiedono anche un tempo e soprattutto un approccio diverso al mondo delle api.
Passare ad un’apicoltura estensiva può essere un valore aggiunto.
Servirebbe lo Stato, che andando oltre la fuffa eco-illogica che va tanto di moda, investisse risorse per far vivere l’apicoltura in nome della tutela dell’ambiente  per rendere produttiva la salvaguardia delle api. La loro fragilità è forse fra le cause più certe e rilevanti di un disastro imminente!

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

29 pensieri riguardo “Ma le api si stanno estinguendo?”

    1. Anche in Italia nomadismo e apicoltura intensiva sono molto diffusi! E nelle piccole realtà sono pochi quelli che si discostano dagli standard. Esistono modi di allevare le api più rispettosi anche se meno redditizi, se riesco ve ne parlerò. Anche il miele grezzo o in favo può fare scoprire sapori d’altri tempi

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  1. Non mi intendo di api, però mio fratello si e mio nipote ha un laboratorio dove lavora e vende il suo miele, so che ci sono problemi però non penso che debba essere lo stato ad intervenire, ma il buon senso di ogni cittadino nell’usare pesticidi e quant’altro faccia male all’ambiente e di conseguenza allo stato di salute delle apibe non solo

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    1. Mi riferisco alla possibilità di avere soldi pubblici per fare un’apicultura ancora più a misura di api. Le arnie che cito producono meno della metà del miele di quelle standard, ma permettono alle api di costruire i favi e sviluppare l’alveare secondo le loro esigenze. Il problema è che non sono redditizie per l’apicoltore, ma sono sicuramente più ecologiche

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  2. lo stato? quale stato? quello che si preoccupa di farci diventare schiavi delle decisioni europee e non custodisce l’identitò industriale Italiana o quello che si preoccupa di spremere cittadini e imprese alla ricerca di soldi per mantenere una classe politica inetta senza dare nulla in cambio?

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    1. La pensiamo allo stesso modo su questo stato e su questa Europa a cui siamo sottomessi! Rimane il fatto che se ha un senso parlare di emergenza ambientale, a questa può rispondere solo uno stato che va al di là di fini utilitaristici e investe per il bene comune. Un’utopia? Può darsi! Ma almeno parlando di cosa servirebbe davvero per fare azioni concrete sull’ambiente andiamo oltre l’ipocrisia di chi ci propina falsi ecologismi che nascondono solo l’interesse economico di pochi.

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  3. Purtroppo lo sfruttamento intensivo di qualsiasi essere vivente o risorsa conduce sempre alla distruzione degli equilibri che in Natura sono fondamentali, così come nella nostra stessa esistenza. Le api, così come altri insetti e animali, sono delle sentinelle che ci avvertono quando qualcosa non sta andando per il verso giusto, sono come dei messaggeri, simbolicamente e concretamente, e l’uomo dovrebbe prendere atto di questi messaggi anziché ignorarli e distruggere ogni armonia. Io amo le api e quando coltivavo sulla mia terrazza facevo sempre in modo di creare per loro un habitat sano senza pesticidi affinché potessero produrre miele sano e biologico, poiché nelle zone dove abitavo al tempo si produceva miele…grazie per questo post 🙂

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    1. Pensa che ci sono innumerevoli incisioni rupestri che fanno vedere uomini preistorici che prelevano il miele dagli alveari con “fumo” alla mano! Un’interazione che nasce con l’umanità, in passato meno rispettosa di oggi perché le arnie razionali non danneggiano le api preservandole. Ma nonostante ciò si può migliorare il rapporto uomo-api, soprattutto alla luce del loro evidente soccombere di fronte ad innumerevoli patologie che le colpiscono. L’uomo con eccessivo sfruttamento ha contribuito non poco a questa fragilità. Per questo anche in apicoltura si può cambiare

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      1. Certo, se si ha la volontà di cambiare ciò che non va bene, si può sempre fare qualcosa ed indubbiamente il rapporto api-uomo ha radici estremamente profonde, lo si ritrova anche nel simbolismo e nella tradizione, per cui ha un significato immenso come immenso è il dono del miele e dell’impollinazione stessa 🙂 si può cambiare sì, qualcosa si può e si deve fare

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    1. Nel periodo compreso tra i 10000 e i 7000 anni fa le incisioni rupestri che testimoniano lo sfruttamento umano delle api da parte di antichi apicoltori in Europa scomparvero, o meglio si spostarono nell’attuale penisola iberica. Il motivo pare fu quello dei cambiamenti climatici, la glaciazione limitò fortemente la diffusione delle fioriture e le api si spostarono negli ambienti dove queste erano presenti. Poi ripopolarono il continente al momento giusto. Non credo che oggi ci saranno modifiche tali da fare scomparire le api e i cambiamenti drastici vi sono stati anche quando l’uomo non incideva granché sul clima. Ma più che il clima dovrebbero interessarci quei sistemi complessi, come l’organismo alveare, con i quali interagiamo: la loro fragilità è il vero indice di sostenibilità ambientale. Capendo cosa sta accadendo loro capiremmo anche cosa sta accadendo al mondo che ci circonda.

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    1. Sicuramente, basta pensare che i trattamenti a forme di parassitosi come la devastante varroa destructor, ormai endemica e importata dall’Asia negli anni 80, sono frutto esclusivo dei tentativi degli stessi apicoltori, che hanno cercato in ogni modo un sistema per preservare gli alveari. La scienza non pervenuta! A tutt’oggi l’acido ossalico, usato come trattamento d’eccezione che ha un’efficacia di oltre il 95%, non si sa il motivo per cui funziona. E tante altre cose rimangono sconosciute dell’organismo alveare. Servono molti apicoltori di buona volontà per andare avanti

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      1. Quest’estate in montagna ho assistito a molti tagli di alberi sospetti. In nome di improvvise pericolosità un po’ in tutta Italia stanno provvedendo ad abbattere alberi ad alto fusto in prossimità dei centri abitati perché fonti di disturbo del segnale 5G! Ancora non è arrivato ma di fatto tutto è pronto, nonostante l”impatto sulla salute umana o sull’ambiente api comprese lasci molti dubbi. Ecco perché dico che se non si ripristina lo Stato a tutela dell’interesse pubblico ogni sforzo di tutelare l’ambiente sarà vano

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  4. joyeux noel
    Depuis des années je t’ai ouvert mon coeur
    et mon esprit
    Qui vas au plu simple ((l’amitié))
    Avec toi
    J’ai su crée un climat d’entraide, de communication
    Et aussi de la tendresse ainsi qu’avec tous ceux
    qui ont souhaité me connaître
    en partageant ma vie
    Évidemment, lorsque j’ouvre mon courrier
    je prends le risque d’être blessé
    Peut-être de vivre le rejet ou de la déception
    Mais les récompenses véritable sont beaucoup plus
    tendres et enrichissantes
    je dois en prendre ce risque
    Aujourd’hui j’ouvre ma vie avec tous ceux qui le désirent

    Très bonne journée , ainsi qu’un bon week-end malgré le froid et la pluie

    Une multitude de gros bisous pour toi
    Encore bonnes fetes de Noel et de nouvel an à venir
    Bernard

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