Sulla libertà di cura

Ho deciso di pubblicare una lettera scritta dall’associazione dei Medici Italiani Omeopati ai loro pazienti che potreste aver letto in alcuni ambulatori medici che ad essa aderiscono. La mia non è una difesa della medicina omeopatica, quanto piuttosto un ragionamento sul diritto alla “libertà di cura e di scelta terapeutica”! Libertà che ritengo necessaria affinché la salute non diventi monopolio esclusivo di istituzioni private, non sempre trasparenti nei fini e nei metodi.

L’ Art 32 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dello individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana“.

Esiste la “doppia libertà” di scelta terapeutica del singolo e di cura da parte dei medici, adempiendo compiutamente allo spirito dell’art. 32 della Costituzione. Questo articolo deve inoltre collegarsi all’articolo 13 della Costituzione che afferma che “la libertà individuale è inviolabile”.

Una sentenza pronunciata da un giudice del lavoro del tribunale dell’Aquila relativamente al fondamentale obbligo di rispettare la libertà individuale e che si esplica anche nell’inviolabile diritto di scelta della cura da intraprendere afferma: “In particolare, quando la medicina ufficiale non proponga delle valide soluzioni o quando le stesse non sono ulteriormente percorribili, la Costituzione, cristallizzando la tutela del diritto alla salute in senso lato, assicura a ogni individuo la possibilità di intraprendere cure e terapie che, pur nell’incertezza del risultato, possano, anche temporaneamente, assicurare un’esistenza decorosa e libera – per quanto possibile – dalle sofferenze. A tutela del preminente bene della salute, dunque, anche il medico, nella sua scienza e coscienza, dovrà sentirsi libero di prescrivere al paziente quelle cure che egli ritenga maggiormente idonee a raggiungere un beneficio, sia esso la guarigione, sia esso la stabilizzazione della malattia intesa come non peggioramento”

Scienza e coscienza appunto, dove l’una non può e non deve prevalere in modo esclusivo sull’altra, costringendo così anche il medico a negare quelle terapie che pur nell’incertezza dei risultati potrebbero beneficiare il paziente.

In Italia la regione Toscana ha una legge che permette ai propri cittadini di curarsi con le medicine complementari o non convenzionali tramite il SSN Regione Toscana Ambulatori medicine complementari

Qui in particolare il riferimento all’Omeopatia Omeopatia

Trovo molto interessante quanto fatto dalla Regione Toscana perché in linea con lo spirito dell’articolo 32 della Costituzione sopra citato. Rimane da sanare la discrepanza delle norme nazionali in materia di salute, visto che generalmente negli ospedali non è permessa la libertà di cura, piuttosto si applicano protocolli medici standardizzati.

Fatte queste incomplete ma necessarie premesse ecco sotto la lettera scritta dai Medici italiani omeopati rivolta ai loro pazienti:

Caro Paziente, chi ti scrive sono i Medici italiani esperti in Omeopatia. Abbiamo deciso di rivolgerci direttamente a Te a seguito del proseguire ininterrotto della campagna diffamatoria promossa da pochi soggetti non qualificati, che si stanno arrogando il diritto di decidere come Tu dovresti curarti. Ora, dopo oltre un anno di articoli critici pubblicati sulla stampa, di trasmissioni televisive prive di contraddittorio in violazione delle regole deontologiche della professione giornalistica, e di superficiali prese di posizione, la misura è a nostro avviso effettivamente colma. Tanti tra coloro che criticano le Medicine Complementari scrivono articoli, partecipano a trasmissioni TV e a volte scrivono libri pur conoscendo poco o nulla dell’omeopatia, della farmacologia delle microdosi e dell’azione dei medicinali omeopatici; non sono a conoscenza della mole di lavori che dimostrano che l’omeopatia è diversa dal placebo, né degli sviluppi della letteratura scientifica, almeno di quella degli ultimi dieci anni. Atteggiamenti che denotano ignoranza, accompagnata da “dosi ponderali” di supponenza, forse motivata dalla ricerca di visibilità, o di sostegno ad “altri interessi”. Secondo questi soggetti, l’omeopatia non ha alcuna base scientifica, i preparati omeopatici non contengono nulla, e quindi non hanno alcuna efficacia. Ne deriva che chi li prescrive sarebbe – a loro dire – un “truffatore”, e il paziente che li assume (quindi Tu) un ignorante credulone. A nulla valgono le evidenze contrarie:  l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha emanato nel 2008 la “Dichiarazione di Pechino sulla Medicina Tradizionale”;  il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa hanno chiesto di “assicurare ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica e il più alto livello di informazione sull’innocuità, qualità ed efficacia di tali Medicine, invitando gli Stati membri a regolarizzare lo status delle Medicine Complementari;  la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) ha riconosciuto “per il loro rilievo sociale” le Medicine Complementari e Non Convenzionali, tra le quali le Omeoterapie, che “costituiscono atto medico” secondo il Codice di Deontologia Medica;  la NATO Science and Technological Organization ha costituito un gruppo di ricerca con il compito di valutare l’adozione per il personale militare di varie tipologie d’intervento basate sulle Medicine Complementari, in quanto una percentuale superiore al 50% della popolazione militare utilizza questi Sistemi di cura;  gli studi su PubMed che dimostrano l’efficacia delle Omeoterapie sono pubblicati in numero significativo (oltre 5.000 referenze);  il Governo Federale della Svizzera ha incluso le Medicine Complementari nel proprio Sistema Sanitario nazionale;  negli USA – il cui Governo Federale ha istituito già nel 1992 il National Center for Complementary and Integrative Medicine – la crescita del numero di Scuole di Medicina che negli ultimi 10 anni offrono percorsi di studio sulle Medicine Complementari, è passato – secondo uno studio dell’University of Arizona Health Sciences – dal 68% al 95%. Ebbene, nonostante tutto quanto sopra illustrato, nonostante in Europa circa 100 milioni di persone facciano uso di Omeoterapie (l’omeopatia è la seconda medicina più diffusa al mondo) e nonostante il prodotti omeopatici siano classificati come farmaci sia dalla direttiva dell’Unione Europea che dalla Legge nazionale, i critici oscurantisti proseguono la loro ostinata campagna di offensiva delegittimazione, pregni di pre-giudizio, che è il più antiscientifico degli atteggiamenti. Non solo: violano anche sistematicamente i principi del codice di deontologia professionale dei Medici, ad esempio l’articolo 58, che recita: “Il medico impronta il rapporto con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto delle competenze tecniche, funzionali ed economiche, nonché delle correlate autonomie e responsabilità…”. Già, rispetto: una parola sconosciuta nel vocabolario di chi ha fatto dell’ortodossia scientista una vera e propria ossessione. Nel frattempo, mentre questi soggetti prendono spunto per polemizzare sui rarissimi errori per colpa medica di qualche isolato omeopata, la medicina convenzionale uccide – terza causa di morte in USA – oltre 250.000 persone l’anno, per cure inappropriate o effetti avversi dei farmaci. 2 Anche per questo, caro Paziente, dopo infinite provocazioni, abbiamo deciso di scrivere agli Ordini dei Medici territorialmente competenti per sollecitarli a una più incisiva e puntuale azione a tutela dell’onorabilità dei Medici iscritti, chiedendo di prendere posizione con opportune diffide a salvaguardia loro e a difesa della Tua e nostra libertà di scelta terapeutica. Siamo certi che Tu non sia disponibile a farti influenzare negativamente da questi improvvisati censori, ma abbiamo comunque deciso di rivolgerci direttamente a Te, con fiducia, al fine di illustrarti il nostro pensiero su cosa di contraddittorio e controverso sta succedendo in questo periodo in tema di salute. Come ricordato recentemente in un corso sulla comunicazione sanitaria organizzato dall’Ordine dei Giornalisti di Roma e Torino, non è certo che il consenso raggiunto oggi su un’evidenza scientifica “regga” con il passare del tempo, e viceversa vi sono approcci terapeutici efficaci dal punto di vista clinico ma dei quali ancora non conosciamo nel dettaglio il meccanismo di azione: ne deriva che un atteggiamento meno talebano e orientato solo al “qui e ora” possa essere assai consigliato, anche perchè nuove evidenze scientifiche a favore della Tua scelta terapeutica vengono pubblicate in mole crescente. La scienza procede per interrogativi, e quel che è incerto oggi (anche spesso perché incerti sono gli strumenti di analisi e di ricerca) potrebbe diventare certo domani, o viceversa, nonostante le “sentenze” e i punti di vista soggettivi propagandati dai soliti noti come ”verità inconfutabili” stiano asfissiando il legittimo dibattito scientifico sull’efficacia dei farmaci che il tuo medico ti ha prescritto e che ti accingi ad assumere. Grazie per l’attenzione che hai rivolto al contenuto di questa nostra lettera, certi come siamo della fiducia che riponi in un Sistema di salute che pone al centro della propria attenzione l’essere umano nella sua interezza, con l’ambizione e il desiderio di curare il malato e non solo la malattia. Un caro saluto, Il Tuo Medico esperto in Omeoterapie

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

28 pensieri riguardo “Sulla libertà di cura”

  1. Tutto molto giusto,
    tutto ineccepibile …
    tranne il piccolo particolare che la medicina non è una scienza (ed ancor più una scienza esatta); mai lo è stata e mai lo sarà.
    E’ sempre stata semplicemente una pratica ed un sapere induttivistico.
    Purtroppo oggi è ancora quello ma è anche qualcosa d’altro … un enorme mercato dove gira sempre più il denaro (e parliamo di miliardi) e sempre meno il sacro principio del “primo non nuocere” …
    ciao e buone feste

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  2. Il problema è che gli italiani sono consumatori compulsivi di farmaci… 🙂
    Mio padre – che peraltro spesso raccontava le proprie esperienze di medico condotto, a inizio carriera, quando in più occasioni ebbe modo di rendersi conto di che cosa sia e di quanto sia importante l’effetto placebo – non mi somministrava mai medicine, a meno che non fosse assolutamente necessario. Un bravo medico si comporta esattamente allo stesso modo. E sa che gli esperimenti sugli animali sono da bandire senza se e senza ma, crudeltà inutile e inconcludente.

    Detto questo, ciascuno è libero di credere che:
    – se rompe uno specchio passerà sette anni di guai,
    – se assume farmaci omeopatici guarirà,
    – se prega ogni giorno verrà esaudito e avrà la salvezza eterna.

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    1. Ma il problema è proprio quello che dici: se andiamo avanti così davvero ognuno sarà “libero” di credere e curarsi o curare nel caso del medico, come ritiene più giusto? Evidenzio solo che la lettera dei medici omeopatici la puoi trovare affissa in ambulatori dei medici di famiglia o pediatri o altro. Cioè di medici che ritengono la libertà di cura secondo scienza e coscienza un loro diritto, così come lo dovrebbe essere per il paziente.

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      1. Vista in un film recente la gag del medico di guardia in un pronto soccorso, umiliato e percosso dalla madre del paziente, indispettita perché il dottore ha l’incredibile faccia tosta di non prescrivere il farmaco “giusto”, cioè quello che vorrebbe lei, informatasi via Internet.

        Tendo a fidarmi del mio medico di base – forse anche perché ho avuto l’esempio di mio padre (morto giovane, purtroppo) – e non mi verrebbe mai in mente di suggerirgli una terapia piuttosto che un’altra. Come tutti i medici seri che conosco, è convinto che i rimedi omeopatici siano inefficaci.
        (Parlo di medici “seri” in contrapposizione a quelli capaci di prescrivere farmaci solo o soprattutto per guadagnarci su; analogamente, ci sono chirurghi che tendono a usare troppo il bisturi.)

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  3. La libertà di cura è un concetto molto pericoloso se non affrontato con competenza e sincerità da parte del medico e con intelligenza da parte del paziente. Premesso che cerco di assumere farmaci solo se strettamente necessario, ho provato la medicina omeopatica laddove quella tradizionale non è arrivata, raggiungendo risultati molto soddisfacenti. Proprio il percorso contrario 👍🏼

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    1. Soprattutto l’omeopatia (in generale dovrebbe essere tutta la medicina) è un arte! Curare la persona e non i sintomi significa soprattutto capire chi hai davanti e non sempre è facile. Comunque sia il problema è sempre quello di essere libero di curare (il medico) e accettare una terapia (il paziente) invece soprattutto quando hai a che fare con certe patologie se non ti comporti in un certo modo sei un reietto! Approfitto per augurarti buon anno!

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      1. Credo che sia un problema di costi, l’omeopatia costa parecchio e la maggioranza se non la totalità degli esperti dice che non funziona. Ho letto parecchio su questo tema, quello che funziona è il rapporto medico paziente altro approccio e tempo dedicato ad ascoltare il paziente.
        Contraccambio gli auguri.

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    2. Certo, se non è una cosa grave, prima o poi, guarirà. E questo indipendentemente o anche senza alcuna somministrazione di farmaci. Se la cosa è grave, ad esempio un’infezione batterica, per nostra fortuna sono stati inventati gli antibiotici (ovviamente da prendere con cautela). Sono assolutamente convinto che l’effetto dei medicinali omeopatici sia nè più, nè meno quello di un placebo, purtroppo con costi per il paziente decisamente maggiori. Ed in questo ravviso la truffa, tanto più odiosa perchè perpetrata ai danni di persone indifese e che confidano in chi li sta curando.

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      1. Non saprei come altro definirle per non classificarle e, al tempo stesso, non offenderle. Purtroppo, una moltitudine di persone è portata, per vari motivi non ultimi quelli attinenti la loro apertura mentale, a non credere alla scienza ufficiale, sperimentata e testata da migliaia di laboratori e a credere invece, al primo dottorucolo o presunto tale che dalle pagine di un social e senza alcuna prova o certificazione, proclama meraviglie di prodotti o terapie improbabili. In realtà queste persone non esercitano alcun senso critico, semplicemente vogliono credere. Non si spiegherebbe il successo che hanno, nel nostro paese, le migliaia di maghi e fattucchiere che offrono i loro filtri magici, le loro pozioni o i loro incantesimi e trovano migliaia e migliaia di persone che si affidano ai loro servigi. L’omeopatia purtroppo, ha molte attinenze con questo fenomeno e si rivolge alla stessa classe di persone.

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      2. Esattamente, io conosco molte persone che hanno studiato che usano l’omeopatia per curarsi, alcuni dottori ufficiali integrano le cure con prodotti omeopatici. Quando io consigliato da un dottore ho usato un prodotto omeopatico , riconosco di non aver avuto nessun giovamento, e per guarire sono dovuto passare attraverso i farmaci classici.
        Certo che offrirla gratuitamente , per uno stato che non ha soldi, abbia poco senso.
        Maghi e e fattucchieri sono un’altra cosa.

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  4. Affermare che una pallina di acqua e zucchero E ASSOLUTAMENTE NIENTE ALTRO possa rappresentare una cura È UNA TRUFFA, e vendere acqua e zucchero a duemila euro al chilo è truffa+furto+circonvenzione di incapace. Se c’è qualcosa di scientificamente dimostrato e documentato al di là di ogni possibile dubbio è che lì dentro oltre all’acqua e allo zucchero non c’è assolutamente niente. Su qualcuno funziona? Senza dubbio. Esattamente come la musica, i colori e le carezzine in testa. Basta crederci e tutto funziona. Poi ti muore il figlio perché l’otite “curata” con l’omeopatia gli ha trapassato la meninge, ma cosa vuoi che sia di fronte alla libertà di scegliere, cosa vuoi che sia un figlio in più o in meno, cosa vuoi che sia la disumana sofferenza di un bambino, siamo alternativi, noi, siamo per la libertà di scelta, noi, siamo progressisti, noi. E parlare degli interessi della farmacopea scientifica chiudendo gli occhi sugli interessi mille volte maggiori dell’omeopatia, che oltretutto non ha neppure le spese della ricerca, è semplicemente criminale. Un’ultima cosa: mettere “medico” e “omeopata” nella stessa frase è come parlare di scienziato terrapiattista o scienziato astrologo: o sei l’uno o sei l’altro. Ci sono sempre stati anche avvocati laureati e iscritti all’albo al servizio della mafia, ma questo non credo sia sufficiente a trasformare la mafia in un’istituzione benemerita: al contrario, è il mettersi al servizio della mafia che rende gli avvocati dei criminali di prim’ordine.

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    1. Personalmente conosco diversi medici, di famiglia e addirittura specialisti, che si ritengono anche omeopati. Nel senso che pur curando i loro pazienti con la medicina tradizionale, propongono l’omeopatia ai pazienti interessati. Ma mai si sognerebbero di curare un paziente con l’omeopatia di fronte a patologie per cui servono terapie specifiche. Nello stesso tempo l’esperienza più che decennale dimostra loro che anche l’omeopatia o altre medicine alternative sono strade percorribili, in determinati casi e situazioni. Personalmente posso dirti che l’unica medicina con la quale ho ottenuto risultati chiari e indiscutibili per la mia rinite asmatica cronica, curata prima con spray cortisonici e antistaminici ma con risultati disastrosi, è stata l’omeopatia. Effetto placebo? Miracolo di Lourdes? Boh, sta di fatto che per alcuni anni allergia e asma sono regredite! Libertà di cura e scienza medica devono andare di pari passo. Rivolgersi a medici, non al fai da te. Ma attualmente ci sono studi statistici che non negano l’efficacia di medicine alternative, anzi. Che poi in ogni campo ci sia un guadagno per qualcuno pienamente d’accordo.

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      1. Tutti gli studi scientifici condotti in doppio cieco – gli unici scientificamente validi – dimostrano irrefutabilmente che l’omeopatia non ha alcun effetto, tranne il placebo, che ovviamente interviene, dato che chi prende quella roba è chiaro che ci crede. E non può essere diversamente, dato che in quegli intrugli non c’è una sola molecola di principio attivo, e il “con me ha funzionato” è quanto di meno scientifico ci possa essere. A me per esempio smettere di fumare ha distrutto la salute: tu daresti credito a chi affermasse che il fumo – 60-80 sigarette al giorno nel mio caso – è un toccasana per la salute? Quanto ai “medici omeopati” le possibilità sono due: o sanno che lì dentro non c’è niente ed è una truffa, e allora sono dei truffatori, o ci credono davvero, e allora la laurea l’hanno comprata e sono dei ciarlatani incompetenti; tertium non datur. Libertà di spacciare acqua e zucchero a spese del sistema sanitario nazionale, ossia delle nostre tasse? E perché non la cura del cancro con le feci di capra o col bicarbonato o con l’aglio allora? Sempre vendute allo stesso prezzo degli intrugli omeopatici, beninteso, ossia a duemila euro al chilo, e sempre pagati dalle nostre tasse. E perché non equiparare agli operatori sanitari astrologi cartomanti e chiromanti da consultare tramite impegnativa e pagamento di un ticket detraibile dalle tasse? Già il solo fatto che si debba discutere di questo è un insulto a chi alla ricerca scientifica ha dedicato la vita.

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      2. Il problema degli studi a doppio cieco in omeopatia non è tanto che dimostrano la sua inefficacia, a me in molti casi risulta il contrario, quanto piuttosto la sua non replicabilità. Infatti nessun rimedio è specifico per una malattia, ma essendo ogni persona a sé servono rimedi diversi per identiche patologie. Quindi hai perfettamente ragione, l’omeopatia è scientificamente non inquadrabile. Potremmo dire però che esiste una statistica empirica che se analizzata può perlomeno lasciare aperta la questione sulla sua efficacia. Personalmente non uso frequentemente l’omeopatia, anzi. Ma nelle malattie croniche, come allergie o anche un fungo, dove l’uso di farmaci porta in alcune situazioni solo a cronicizzare i sintomi, ho trovato dei benefici. Così come una conoscenza approfondita della storia clinica e sintomatologia del paziente è una pratica purtroppo sempre più rara nella medicina ufficiale, recuperata invece in quella omeopatica. Luci e ombre, quando si parla di medicina, sono sempre presenti in ogni branca. Soprattutto perché il metodo scientifico non può essere applicato nella medicina in generale così rigorosamente. Se così fosse la maggior parte delle cure ortodosse rischierebbero di essere abbandonate perché poco efficaci o addirittura frequentemente dannose. Chiudo dicendo che non ho preclusioni verso medicine alternative ne verso la medicina ufficiale che è quella che utilizzo di solito. I ciarlatani sono ben rappresentati ovunque. Penso invece che chiudere la porta a certe cure non può che rafforzare la loro presenza anche in settori della medicina dove il loro utilizzo sarebbe poco opportuno. Pretendere che chi pratica l’omeopatia o simili sia innanzitutto un medico e che la proponga a richiesta con consapevolezza solo nei casi ad essa pertinenti e mai in alternativa a terapie di testata efficacia.

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      3. OK, mi hai convinta: per decidere la data del mio prossimo intervento chirurgico mi affiderò a un astrologo: ci sono un sacco di persone che affermano che con loro funziona, quindi se con certi funziona, qualcosa di vero ci dovrà pur essere, no?

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    1. Grazie a voi. Io non sono un medico anche se l’articolo me lo ha sollecitato un amico che il medico lo fa da anni. Sono felice che lo considerate “giusta informazione” dato che spesso l’omeopatis viene demonizzata da una parte della classe medica, spesso purtroppo in modo un po’ aprioristico

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