Alieni vs alienati!

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Foto da Pixabay

Post di Stefano…

All’improvviso, dalla piazza principale della grande città italiana, tutti gli occhi della gente che passava di lì si rivolgono verso l’alto, attirati da un suono strano, mai udito prima: un “disco volante” precipita verso terra. Sembra aver preso di mira lo spiazzo più grande, accanto alla fontana. L’astronave si ferma ad un metro da terra. Nel fuggi fuggi generale qualcuno cade, ma poi si rialza aiutato da altri, per terminare la sua corsa nei veicoli che si dipanano a raggiera dalla grande piazza. La gente resta a sbirciare lo strano oggetto a distanza di sicurezza: bello nella sua semplicità, perfettamente rotondo con il bordo leggermente smussato, un ingrossamento regolare al centro, maggiore verso l’alto ed inferiore in basso. Ora è completamente silenzioso e la sua vitalità è resa evidente solo dalla serie di luci cangianti del bordo. Dopo pochi minuti di apparente tranquillità la gente viene di nuovo terrorizzata da una voce ad alto volume in un italiano scolastico: «Siamo venuti in pace! Non provate a compiere atti ostili poiché sarebbero inutili, inoltre avremmo la capacità di distruggervi completamente, ma non intendiamo farlo in quanto questa è una missione pacifica!»

Dopo alcuni secondi di silenzio il messaggio viene ripetuto con l’aggiunta finale di: «…vorremmo contattare direttamente le vostre autorità. Vi preghiamo chiamare i vostri governanti. Ripetiamo che si tratta di una missione di pace.»

In breve il Sindaco, un Generale dei Carabinieri ed il Questore, insieme ad una scorta improvvisata di uomini armati si avvicinano cautamente all’oggetto alieno fino a fermarsi ad una diecina di metri. All’improvviso, ma gradualmente, il rigonfiamento inferiore del disco comincia a diventare trasparente fino a sparire del tutto, mentre scendono levitando due umanoidi alti circa 130 cm con grande testa, occhi oblunghi, naso, bocca e orecchie appena accennate, vestiti di tute aderenti color blu elettrico. Senza preamboli uno di loro comincia a parlare: «Il nostro pianeta è abbastanza vicino al vostro, come abbiamo già fatto con altri mondi di questa porzione di galassia, vorremmo promuovere una reciproca amicizia tra i nostri popoli ed una collaborazione di tipo commerciale e turistica!»

Mentre il Sindaco si appresta a rispondere si odono nel cielo, rumorosi, dei caccia militari, i due extraterrestri restano indifferenti.

«Io… io non credo di avere l’autorità per prendere decisioni di così alto livello…»

«Noi, ovviamente, non abbiamo nessuna fretta e possiamo aspettare per parlare con chi abbia questa autorità.»

Nel frattempo la piccola delegazione si era arricchita del Prefetto e di un Generale dell’Esercito. Il Sindaco riprende la parola: «Ci adopereremo affinché possiate contattare al più presto chi di dovere!»

«Ve ne siamo grati, intanto vorremmo toglierci una curiosità: sorvolando la vostra penisola ci siamo accorti che nella dorsale montagnosa che vi percorre tra i due mari, ci sono molti paesini e cittadine distrutti. Avete avuto dei terremoti recenti?»

«Sì, ci sono stati vari terremoti… non proprio recenti, quello della città dell’Aquila sono più di 10 anni, ma…»

«Eh lo sappiamo! E’ una piaga anche nel nostro pianeta, ma come mai non avete ancora ricostruito e messo in sicurezza il popolo?»

Il Sindaco arrossisce. «Beh, abbiamo avuto dei problemi.»

«Vi mancano i materiali da costruzione? Mattoni, cemento, ferri da carpenteria?»

«No! No, quelli ce li abbiamo, ci sono un sacco di Ditte che sarebbero felici di produrli!»

I due alieni si guardano stupiti, poi il primo riprende: «Ah, allora vi mancano le maestranze… i muratori?»

Comincia a sudare visibilmente. «Beh no… anche quelli ce li abbiamo, anzi ci sono tanti disoccupati che potrebbero…»

Prima di replicare i due sembrano imbarazzati: «Abbiamo capito: non avete gli ingegneri o gli architetti!»

Il Sindaco, imbarazzato pure lui, darebbe lo stipendio di sei mesi per non essere lì. «Ve… veramente ci sono anche quelli!»

Allargando le esili braccia l’alieno replica prontamente: «Ma insomma che vi manca???»

Sconfitto guarda a terra. «I soldi!»

«I… soldi? Come si producono? Possiamo aiutarvi noi?»

Il Sindaco è terreo in viso mentre scuote la testa. «No, quelli basta stamparli o… creare dei numerini in un computer della Banca Centrale… ma non si può! Le convenzioni europee lo vietano!»

I due si guardano ed annuiscono risoluti: «Bene! Come vi dicevamo noi non abbiamo nessuna fretta, ora andiamo a fare un giro sopra il vostro bel pianeta e… torneremo presto… contateci!!!»

In men che non si dica il disco volante decolla e schizza via nel cielo lasciando tutti molto stupiti.

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

28 pensieri riguardo “Alieni vs alienati!”

  1. C’è “veicoli” anziché “vicoli”, probabilmente è dovuto al correttore automatico.
    E poi c’è questa idea curiosa che uno stato libero indipendente sovrano possa mettere in circolazione tanto denaro quanto gli pare, secondo la bisogna, senza vincoli e senza freni. Da dove salta fuori?

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    1. Ciao Claudio, certamente uno stato che gestisce la propria moneta ha dei limiti, ma questi nulla hanno a che vedere con le demenziali politiche deflattive imposte dall’UE. Che fra l’altro acquista miliardi di bond dei vari stati con l’unico fine di tenere a galla l’euro, invece che immettere tali soldi in politiche sociali. Basterebbe leggersi Keynes

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      1. Ma lascia perdere Keynes, che risale alla preistoria!
        (Come sai, non ho la minima fiducia negli economisti 🙂)
        Che la politica economica imposta dalla Germania all’Unione europea sia demenziale è ovvio e palese, ma non credo che la soluzione del problema sia tornare alle valute nazionali e all’inflazione incontrollata. Secondo me bisognerebbe rifondare e rafforzare l’UE seguendo criteri diversi. Già oggi l’Europa conta poco, se tornasse a essere una congerie di piccoli stati sovrani finiremmo malissimo, sgranocchiati come noccioline da russi, americani e asiatici, colonizzati e ridotti all’impotenza e all’insignificanza.
        Ma, a ben vedere, è probabile che sia proprio quello il nostro destino 😔

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      2. Caro Claudio,entro nel colloquio,volendo esprimere una mia opinione esegetica dell’argomento UE – uso non a caso la sigla per sottolineare l’Europa come partner economico,non certo come continente. Ebbene e per sommi capi, la situazione politico/economica del nostro Paese è idilliaca? È felice? Preciso che io non pendo per alcuna fazione politica,avendone destituita la credibilità e l’ONESTÀ oramai irrevocabilmente! Mi definisco un “destro naturale”, poiché per la natura del concetto intrinseco, tutto ciò che è diritto è corretto. Ma tornando al midollo dei commenti,quali sono i vantaggi socio economici e direi patriodignitosi,del connubio con l’Unione Europea? Le regole imposte dalla maestà unitaria sono quasi sempre un reticolo collimatore,dove l’obiettivo miserrimo è l’Italia: essa è costretta stare sotto patti spesso umilianti, irriconoscenti delle proprie potenzialità produttive, che vanno dal mare ai monti – famigerati sono le distruzioni di derrate e prodotti agroalimentari,per rientrare nel range delle imposizioni! La Moneta Unica poi, cosa ha generato in miglioramento,se non ulteriore diminuzione del potere di acquisto degli italiani? Esemplificando: se qualcuno dei tuoi vicini,dato per ammesso che con esso vi siano ottimi rapporti di vicinato, comincia a interferire sui tuoi affari di casa, si prende il passaggio di decretare quel che devi spendere e perché e come, pretendendo il “vicino” di voler decidere in tua vece,e tu sai che le sue decisioni sono tutte a suo favore, tu che fai? Continui a esser contento o vorresti sottrarti a tale intrusione?! Con un’oculata e retta gestione della Spesa Nazionale, potrebbe esserci il controllo del Paese,senza contrarre DEBITI CRAVATTARI,omni tempore.

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      3. Condivido in toto il tuo pensiero! Del resto da un’unione che invece che partire dalle fondamenta (unione politica e fiscale) parte dal tetto (moneta) che altro potevamo aspettarci? Il vero problema è comunque una classe politiche e dirigente che ci ha letteralmente venduto agli interessi dei paesi stranieri!

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      4. Rimanendo dentro l’euro è già questo il nostro destino. Abbiamo rinunciato alla produzione industriale diventando colonie (oltre il 70% delle aziende passate in mano estera). Ora svennderanno pure le banche grazie al mes. Se Keynes rappresenta l’antico il liberismo è feudalesimo

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      5. Esatto: Keynes è vecchio e il liberismo è vetusto. Keynes è morto da quasi tre quarti di secolo e nel frattempo le cose sono molto cambiate. Il raccontino di Stefano e la tua risposta sono significativi, alludono alla vera ragione per cui si vorrebbe tornare alla sovranità monetaria: lasciare ai singoli stati la piena libertà di mettere in circolazione una grande quantità di moneta. Il che significa una cosa sola: inflazione. Ora, i neoeconomisti che imperversano nei social tendono a sminuirne gli effetti, si sa, e qualcuno ammette pure di vedere nella possibilità di aumentare l’inflazione un grande vantaggio per le imprese esportatrici: infatti così avvenne negli anni ’70-80 del secolo scorso, quando in Italia l’inflazione galoppava a due cifre. Ma oggi questo giochetto nessuno ce lo lascerebbe più fare. O credi che i governi europei avrebbero più scrupoli di Trump nel fissare dazi mortiferi su tutte le nostre merci? Quindi l’inflazione non servirebbe a nulla, se non a prostrare ulteriormente le classi meno abbienti, checché ne dicano i sedicenti “economisti umanisti” che passano il tempo a sbrodolarsi addosso teorie indimostrabili.
        Pensi che le cose possano andare diversamente? Se sicuro di voler rischiare?

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      6. Sul punto non la pensiamo allo stesso modo. Keynes è morto da tre quarti di secolo ma le cose NON sono per niente cambiate! Il liberismo attuale è essenzialmente mercantilismo e vive di export. Per fare ciò ha come unico fine di comprimere i salari e aumentare la disoccupazione per rendere il lavoro una merce da svalutare senza ritegno. E in questo l’euro e le regole per mantenerlo in vita hanno funzionato benissimo. Se guardiamo le serie storiche della crescita Italiana dall’unità d’Italia ad oggi, a parte le due guerre mondiali, non ci sono periodi in cui la distruzione della ricchezza è paragonabile a questo ventennio. Attualmente è la BCE che stampa moneta dal 2012 per acquistare bond ma d’inflazione non ce n’è neanche l’ombra. Soprattutto perché se la gente non ha soldi le merci vengono svendute sottocosto, i beni come case perdono valore, l’economia reale collassa. Stiamo riproducendo paro pari le condizioni terribili che hanno portato in Europa allo scoppio della guerra.

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      7. Dici? Veramente a me pare il contrario: tutte e due le guerre mondiali scoppiarono quando l’economia, in tutti i Paesi coinvolti, era particolarmente florida, la Germania (il Secondo e il Terzo Reich rispettivamente) era alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali, la Gran Bretagna aveva dismesso il tradizionale isolazionismo in favore di una presenza attiva in Europa, e c’era stata una diffusa corsa al riarmo. Poi c’erano le paure della Francia nei confronti della Germania e della Germania nei confronti della Russia. Insomma, in tutti i casi la situazione attuale mi pare o diametralmente opposta o completamente diversa.
        Sulle altre cose che hai scritto non mi pronuncio perché non so che dire. L’impressione – magari sbaglio, non so – è che tu ti riferisca a una sorta di cospirazione architettata da non capisco bene chi ai danni di Paesi come l’Italia per distruggerne la ricchezza. A che pro? Da quando in qua i mercati prosperano su economie collassate? Per espandersi hanno bisogno di clienti, i morti di fame non comprano niente. Per il liberismo/mercantilismo, l’ottimo sarebbe che fossimo tutti ricchi.
        Scusa ma, da tenace lettore di Umberto Eco, considero tutte le “teorie del complotto” totalmente infondate – e spesso anche irresistibilmente buffe 🙂

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      8. Mi riferivo per esempio alla Repubblica di Weimar, che nel 1932 per uscire dalla crisi attuò (guarda caso che grande novità) pesanti tagli alla spesa pubblica arrivando (ariguarda te il caso) a raddoppiare la disoccupazione! Ricette di austerità (oggi gli europeisti euristi la chiamano austerità espansiva) che portarono deflazione e iperinflazione, impoverirono la popolazione e furono le principali cause dell’avvenuto di Hitler. Tu parti dal presupposto che il fine di colonizzare i popoli sia arricchirsi, ma in realtà è dominare e avere un potere quasi assoluto. Un’ideolgia folle che come ben dici non può portare da nessuna parte (tranne i disastri delle guerre passate) perché se tutti gli imperialisti del mondo vogliono un modello economico basato sull’export a chi di grazia venderebbero mai i propri beni in un mondo degradato fatto in prevalenza di poveri sfruttati a morte? Forse esporteranno sulla luna o su Marte? Ma le cose non stanno così, la storia insegna e spesso fa la rima, sono gli uomini che non ricordano purtroppo. E dove starebbero in tutto ciò i complotti? A me sembra tutto alla luce del sole, poi se te sei fra quelli che pensano che “there is no alternative” come amava ripetere la Thatcher ebbene io non la penso così

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      9. Mah, mi sembra di aver già espresso con chiarezza le mie idee in proposito: “la politica economica imposta dalla Germania è demenziale” e “bisogna rifondare l’UE su altre basi” ti paiono le idee di uno che non vede alternative?

        Alla fine della risposta precedente avevi scritto “Stiamo riproducendo paro pari le condizioni terribili che hanno portato in Europa allo scoppio della guerra”: ribadisco che né la prima né la seconda guerra mondiale sono scoppiate come conseguenza diretta di crisi economiche; una di queste, in atto dal 1919 e aggravata dalla cosiddetta grande depressione, contribuì a creare le condizioni per l’ascesa politica di Hitler, ma quando questi scatenò la guerra nel ’39 la situazione dell’economia tedesca era completamente diversa.

        I complotti li adombri tu con le tue parole quando scrivi colonizzare, dominare, avere il potere assoluto: chi è il soggetto? E’ una persona sola o sono tante? E, se sono tante, possibile che siano tutte così stupide da non capire che perseguono, per usare le tue parole, un’ideologia folle? E, se sono così stupide, come hanno fatto a procurarsi e a mantenere tutto il potere che attribuisci loro?
        Il problema è che, quando si parla di economia di mercato si tende a dimenticare che tutti vi contribuiscono. Non siamo nella Francia di fine ‘700, Bruxelles non è Versailles e nessuno ha detto mai (nemmeno Maria Antonietta) “se non hanno pane che mangino brioches”.
        E per parte mia continuerò a diffidare degli economisti, in special modo di quelli che passano il tempo a contemplarsi l’ombelico invece di leggere qualche buon libro di storia, e soprattutto di quelli che un giorno sì e l’altro pure sciorinano su YouTube ricette miracolose per risolvere tutti i problemi di tutte le economie, perché – e qui mi ripeto – non ce n’è mai stato uno, in tutta la storia di quella pseudoscienza che è l’economia, che abbia mai azzeccato una previsione che sia una. Nemmeno Marx.

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  2. Ok, mi scuso per il refuso vEicolare.
    Dunque, da quando la moneta è svincolata dall’oro non rappresenta più nulla di tangibile, se non l’economia dello stato stesso. E’ il numeratore, il contatore dell’economia… è un numero!
    Iperinflazione!!!
    Certo, se non si avessero i mattoni o i muratori e si continuasse a stampare dei soldi per comperare qualcosa che non c’è… lo credo bene! Ma i mattoni ci sono o ci sarebbero, la capacità produttiva di uno stato moderno ed efficiente, come il nostro, ce l’ha. Manca solo il numero per contarli. E’ come se un professore di matematica dovesse smettere di insegnare per…mancanza di abbastanza numeri!!!
    Ma per contro abbiamo gente che soffre il freddo tra le montagne dell’appennino. Ed abbiamo gente che muore per la cattiva sanità da “spending review” in presenza di tutti i medici, gli infermieri e le medicine che servirebbero.
    Mi dispiace, ma non sento ragione, ci sono valori che non metto in discussione, restiamo umani!!!

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  3. Wow! Leggo solo ora il post ma vedo che c’è stata una bella dialettica sull’argomento. Che bello! Se può interessare il mio punto di vista, penso solo che una moneta stampata “a casaccio” al solo scopo di pagare beni e servizi non è che in passato ha avuto molti successi. Non vorrei ricordare quanto avvenuto in Germania negli anni ’20 in cui le persone andavano a fare la spesa con sacchi di soldi, però un po’ di attenzione ai conti è cosa buona e giusta. E’ ciò che fa un buon padre di famiglia. Spende quello che può. Se però per anni ha scialato in balocchi e profumi (leggi, corruzione, regalie politiche, pensione a 37 anni di età), è dura tornare indietro.

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    1. Grazie Simone per il commento, la diversità di opinioni è sempre ben venuta. Riguardo al “risparmio” dello Stato ti faccio presente che in questo l’Italia è probabilmente campione mondiale! Dal 1994 siamo quasi ininterrottamente in “avanzo primario”, cioè lo Stato spende sempre meno di quello che restituisce ai cittadini e come conseguenza i servizi pubblici vengono tolti e/o privatizzati. In poche parole lo Stato che spende lo fa per i cittadini, quello che risparmi lo fa sulle spalle o altrimenti a danno dei cittadini. Ma questa è la normale e voluta conseguenza dei liberisti, quelli che gridano “meno stato” perché vogliono privatizzare ogni cosa.
      Negli anni 20 quello che provocò la deflazione prima e l’iperinflazione poi furono gli ingenti debiti di guerra imposti alla Germania dai paesi vincitori della prima guerra mondiale. Debiti esteri che furono curati dai vari governi con il “risparmio”: austerità, tagli alla spesa, aumento delle tasse… Prima aumentarono la disoccupazione, poi i beni come le case persero valore, poi l’intera economia collassò portando all’iperinflazione! Allora come oggi usano lo stesso sistema per giustificare espropri ed impoverimento: tagliare il debito pubblico brutto è giusto e per fare ciò fare le riforme (pensioni, lavoro, sanità, scuola) che altro non sono che privatizzazioni a danno della gente. La deflazione è già una realtà, le case hanno perso oltre il 30% del valore… InZomma ancora una volta siamo sulla strada giusta.

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