Ordinario delirio

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Foto di skeeze da pixabay

Nelle considerazioni fatte da Stefano nel post qui sotto c’è tutto! Ci sono i motivi delle “riforme di-strutturali”, del perché ogni tentativo di ripristinare tutele e diritti venga invece presentato come un pernicioso privilegio (posto fisso, pensioni retributive, sanità gratuita…), della demonizzazione sistematica del voto popolare finalizzato ad un qualsivoglia cambiamento, della critica ad un’immigrazione incontrollata… Continuate voi se ne avete la voglia (e soprattutto la forza)! Tutto è cambiato per tornare indietro di decenni, forse addirittura di secoli! Il globalismo assolutista è diventato oggi una necessità per trasformare il pianeta in un’unica grande società al servizio di pochi padroni che controllano tutto. Come se i popoli fossero un grande branco chiuso in un recinto sempre più stretto con i predatori che sbranano alla bisogna. Eppure ricordiamoci che se il branco andasse unito in una stessa direzione, rivoltandosi compatto verso i pochi predatori, non ci sarebbe per loro scampo.  E nel branco, accomunati da un’identico destino, ci sono persino i politici collaborazionisti, quelli che in modo più o meno consapevole costruiscono il recinto e vi fanno entrare le prede. Avessero un lume che li mettesse davanti alle loro reali responsabilità e al loro destino: non c’è scampo per nessuno in un sistema anti-umano, l’utile che pensate di ricavarne per voi dura il tempo di un cerino tenuto fra le dita. Come fate a non sentirne il calore?

Post di Stefano

Mi ricordo che negli anni ’70 e ’80 il giovedì pomeriggio, ma soprattutto nella giornata di domenica, gli alimentari erano tutti chiusi, per legge. Nella mia città c’era un pazzo (era davvero un pugile suonato), in un quartiere ultra popolare, che teneva la sua piccola bottega aperta, sempre! Anche il giorno di Natale, e tutti i giorni fino a notte inoltrata. Dopo infinite multe, negli orari non canonici, teneva la serranda abbassata fino a 20 cm da terra, ma lui c’era! Il segnale era la luce accesa. Bastava bussargli, lui ti sbirciava dalla finestrella accanto e, se gli andavi a genio o ti conosceva, ti vendeva tutto quello che gli chiedevi. Io, opportunista come tutti, ne approfittavo. Poi sono arrivati i supermercati di periferia che, piano piano, hanno fatto chiudere tutti i negozi di quartiere ed abolito gli orari di chiusura, ed i centri commerciali che, per qualsiasi mercanzia, è veramente ormai difficile trovarli chiusi. Passavo lì davanti il 26 dicembre e l’IKEA era aperta! Che significa che i lavoratori del grande magazzino sono stati costretti a non poter salutare, alla ripartenza, i parenti arrivati da lontano per le feste natalizie. Non parliamo poi delle vendite on-line: se hai l’abbonamento giusto e la mattina del 1° gennaio hai bisogno di un avocado, fai la richiesta giusta e nel giro di mezzora ti arriva a casa. Eh… giusto! Come si fa a stare senza avocado la mattina dopo la sbornia colossale? Quindi, i lavoratori della grande impresa multinazionale la sbornia se la sognano… al pari dei medici e degli operatori del pronto soccorso! Ma l’avocado è l’avocado!!! Va beh quegli altri salvano vite, ma l’avocado… Comunque tranquilli, Amazon ha dichiarato che ha dato lavoro ad un sacco di gente in tutto il mondo: ha fatto un’opera di bene! Peccato che, alla chiusura di migliaia di piccoli e grandi esercizi commerciali, di posti di lavoro se ne sono persi ben di più. Peccato anche che tali lavoratori vengono trattati come schiavi, ma che vuoi? E’ IL NEOLIBERISMO BABY!

Devo dire che come consumatore mi sento sempre più coccolato, il problema semmai arriva quando cambio ruolo e divento un produttore di beni e servizi, traduco: Lavoratore. Eh, lì qualche problemino c’è. La rinomata legge di mercato impone che il costo del lavoro sia ridotto al minimo, che le tutele e le sicurezze siano ridotte al minimo, che la flessibilità negli orari e nei luoghi di lavoro sia massima… che ci vuoi fare: “Ce lo chiede il mercato!” E, nonostante questi sacrifici, il numero assoluto dei lavoratori diminuisce sempre più, i percettori di un reddito diminuiscono sempre di più, la ricchezza del ceto medio-basso, quella più numerosa, diminuisce sempre di più. Mi nasce spontanea una domanda: ma quando questa ricchezza sarà così bassa che il “consumo” si ridurrà a quello di sopravvivenza, chi ordinerà più l’avocado la mattina del 1° gennaio?

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

9 pensieri riguardo “Ordinario delirio”

  1. Guarda in Francia cosa hanno fatto quando gli hanno toccato la pensione, qui lo fanno solo per la squadra di pallone.
    Le persone non sanno come passare il tempo e girano nei centri commerciali, milioni di rincoglioniti.
    Da noi è partita la moda che si ti vai a provare un paio di scarpe in un negozio ti chiedono d 5 euro. Spiegazione : le vanno a provare nel negozio e poi le comprano in rete.

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  2. Una volta, di domenica, la gente andava a messa e poi in pasticceria a comprare le paste. Adesso, invece, va nei centri commerciali a fare sacrifici al dio del consumismo. Ma tornare indietro non si può. Si potrebbe però dare stipendi più alti e più diritti a chi lavora nei giorni festivi. Ciao ragazzi. A presto.

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      1. Io e mia moglie non ci andiamo da sempre. Uniche rare eccezioni sotto le feste per regali, ma in quei periodi i negozi erano aperti anche in passato. La cosa peggiore a livello mediatico è che si veicola l’informazione che chiudendo i festivi si perderebbero posti di lavoro. Peccato che dal 2012 anno in cui Monti rese la aperture libere di posti di lavoro se me sono persi una marea. Gente non stressata lavora meglio, questa è l’unica verità

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  3. …tempo fa ho avuto una discussione con una persona che lavora la domenica perché guadagna di più, ha il muto da pagare… ero e sono favorevole alla chiusura dei negozi la domenica… ci sono famiglie che passano la domenica al centro commerciale, io vado in montagna la domenica, guadagno in felicità non mi chiudo in un tristissimo centro commerciale, Ciao Roberto Grazie per esser passato nel mio blog

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    1. Paradossalmente bisognerebbe non lavorare la domenica proprio per guadagnare di più! Perché lo sfruttamento serve esclusivamente ad impoverire le persone e accettarlo passivamente significa vivere male. E anch’io come te vado per boschi la domenica, anche in inverno senza problemi torniamo addirittura al buio con le torce elettriche appresso. Mai scambierei la mia libertà con la carota e il bastone che i padroni odierni vogliono farci passare per loro generose concessioni. Grazie Salvatore per il commento e a rileggerci presto nei rispettivi blog

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