
<<…nel mondo esterno aveva perso d’importanza ogni distinzione tra il reale e il surreale. Fantasmi inconsistenti scivolavano impercettibilmente dall’incubo alla realtà e di nuovo all’incubo, come era accaduto a Hiroshima e ad Auschwitz, sul Golgota e a Gomorra.>>
<<…ognuno di loro avrebbe dovuto seguire il proprio cammino personale attraverso le giungle del tempo, segnandosi da sé i propri punti di non ritorno. Anche se si sarebbero visti di tanto in tanto, …l’unico loro vero luogo d’incontro sarebbe stato nei sogni.>> tratti da Il mondo sommerso di J.G. Ballard.
Questa storia che stiamo vivendo, l’esperienza traumatica del corona virus, evoca effettivamente dimensioni sopite dell’inconscio.
Situazioni così traumatiche possono far prevalere una psicosi collettiva che porta al disgregarsi della società e soprattutto alla fine del senso di comunità che delle società è il fondamento. Certo quello che sta accadendo avrà una durata limitata, sarà certamente un evento reversibile, ma… quanto è fragile il nostro mondo umano! La logica su cui si regge è fallimentare, questa in me è l’impressione che si va facendo ogni giorno più forte. Ora più che mai dovrebbe riemergere con forza l’esigenza delle nazioni di puntare al bene comune, rafforzando tutti gli strumenti in mano agli stati per venire incontro alle esigenze sanitarie, sociali, economiche,… eppure ben poco si sta ancora facendo in concreto, non abbiamo imparato abbastanza dagli errori del passato.
Marx affermava che: <<La dissoluzione dell’umanità in una massa di atomi isolati, che si respingono a vicenda, è già in se l’annientamento di tutti gli interessi corporativi, nazionali e particolari ed è l’ultimo stadio necessario verso la libera autounificazione dell’umanità>>
Ma davvero il fine ultimo è la libera autounificazione dell’umanità?
Rileggendo i passi di Ballard sopracitati, emerge come solo attraverso l’assoluta libertà personale l’uomo arriva a trovare dei “punti di non ritorno”, cioè dei fondamenti su cui iniziare a costruire una vita. La dimensione del sogno come punto d’incontro! Cos’è? Il sogno non è forse fantasia, inconsistenza, etere? O forse è la dimensione dell’anima che si fonde con quella della cultura e del mito, addentrandosi nel tempo e aprendosi all’Eternità? Quello spazio di cui parlano le religioni, quella realizzazione piena della storia che sembrerebbe infinitamente lontana dall’uomo e indipendente da lui, il Regno dei cieli o l’Eterno o il Paradiso.
Eppure è dalla libertà, come evento personale, che si può accedere a questa dimensione dell’oltre: una vera palingenesi spirituale, ma anche psichica e addirittura biologica! Una libertà che non è anarchia, anzi essa dovrebbe portare alla realizzazione dell’uomo, quindi essere autenticamente collettiva. Se il mondo cambia, se come ci dicono con tanta insistenza andiamo incontro ad un disastro climatico e oggi stiamo affrontando una catastrofe biologica, la risposta dell’uomo deve essere di radicale trasformazione. Il mondo si adatta indipendentemente da noi, fare passi indietro non è possibile. Gli slogan che gridano “FATE PRESTO”, oppure “NON C’E’ PIU’ TEMPO” sono ancorati ad un modello statico di società e di vita. Fare passi indietro per andare avanti non può essere una soluzione.
Forse la vera svolta dell’umanità sarà quella che ci porterà a scoprire che la vera vita consiste nel potere di plasmare sé stessi, un potere immenso ma ancora fuori dalla portata degli uomini. Microcosmo e macrocosmo si fonderanno. Perché in un uomo, in ogni uomo è racchiuso l’intero universo.
Forza… surreale!
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Sempre!!
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👍👍👍👍
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Bisogna ritrovare sé stessi per affacciarsi con coscienza al mondo. Mi piace molto l’ idea di libertà intesa come realizzazione dell’ uomo. 😊
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L’uomo si realizza solo se libero, ma la libertà è pur sempre un peso difficile da sopportare. Sarà per questo che l’umanità passa da una schiavitù all’altra? Grazie Paolina per il commento
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Forse, ma io credo che la schiavitù non sia altro che frustrata voglia di predominio sull’altro, sulle abitudini…
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Probabilmente hai ragione
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Um homem fechado mata o divino que habita em cada um e dá vida ao selvagem que também habita em cada um…, O vírus revela esta face sempre obscura e surreal da humanidade.
Un uomo chiuso uccide il divino che abita in ognuno e dà vita al selvaggio che abita anche in ognuno … Il virus rivela questo volto sempre oscuro e surreale dell’umanità.
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È proprio così
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Fuerza cariño, y que la tormenta pase pronto..💙
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esperamos bien gracias
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Davvero intenso e profondo. Ci evolveremo anche in questo senso, qualcuno senza saperlo ha già cominciato.
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Grazie, fra l’altro l’evoluzione esteriore è spesso inversamente proporzionale a quella dell’interiorità. E siccome le due cose sono collegate, prima o poi una via d’uscita la troveremo
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Ah, se non l’hai già fatto ti consiglio di leggere il libro di Ballard perché è incredibilmente sovrapponibile a quello che stiamo vivendo ( la dimensione psichica e mentale soprattutto).
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https://worldphoto12.wordpress.com/2020/03/21/storia-milano-peste-del-1630/
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