Lo chiamano anche miele di bosco, ma qui dove sto io siamo fra colline coltivate e al massimo c’è qualche macchia boschiva qua e là. Però abbondano le querce e lungo il fosso vicino al mio orto ci sono i pioppi. Pensavo che visto il bel tempo e le acacie fiorite le api li sarebbero andate, ignorando invece la tanta melata che riempiva queste piante negli ultimi giorni, invece… mi hanno fatto una sorpresa!!!
Per chi non lo sa il miele di melata non deriva dal nettare dei fiori, quanto piuttosto dalle deiezioni – si avete capito bene, si tratta proprio di deiezioni zuccherine – di afidi e altri piccoli parassiti che si nutrono della linfa delle piante! E nei pioppi le foglie erano tutte appiccicaticce, ricoperte da tale sostanza luccicante. Di solito le api li bottinano solo se non c’è abbondanza di altre fonti nettarifere, di solito appunto. A me la melata piace più di qualsiasi altro miele, certamente più di quello di acacia, esageratamente zuccherino e quasi privo di pollini e altre sostanze. Invece la melata ha un tasso zuccherino basso, intorno al 55%, il suo colore è scuro tendente al nero e ha un leggero retrogusto amarognolo “quasi di fumo”! Oltre a zuccheri contiene anche proteine e sali minerali; inZomma se non l’avete già assaggiato vi consiglio di provarlo comperando preferibilmente un miele italiano, meglio ancora se prodotto da un apicoltore della vostra zona. Perché purtroppo anche di mieli contraffatti in commercio ne esistono eccome e non sempre è facile scovarli: anche il miele, vi assicuro, è fatto “anche ma non necessariamente” con nettare, polline o melata e il lavoro delle api.
Inoltre se tenete davvero alla loro tutela sappiate che i piccoli e medi apicoltori non hanno alcun interesse a sfruttare a morte il lavoro di questi insetti industriosi, essi imparano a rispettarli e cercano di prendere il giusto dando in cambio ciò che alle api serve per vivere, un bel prato fiorito, un’arnia (a loro va bene anche un tronco cavo a dire il vero), qualche aiuto a superare momenti di difficoltà quando serve… Ben poca cosa considerando che certamente esse farebbero a meno di noi, al contrario noi ben difficilmente possiamo fare a meno di loro considerando che ogni ape visita fino a 7000 fiori al giorno e che un alveare nel periodo della primavera-estate ha tra le 60-80 mila api!!! La produzione agricola dipende per una percentuale rilevante dal loro lavoro di impollinatori e più in generale dicono che circa il 70% delle piante sarebbe a rischio senza di loro. La differenza fra api e non api è quella che c’è tra un bel bosco ricco di vegetazione e un deserto, purtroppo già ora c’è poco da stare allegri visto la loro diffusione sempre più a rischio e soprattutto concentrata in pochi apiari insediati dall’uomo e una presenza selvatica in natura sempre più rara.
Ma teniamo da parte i tristi pensieri e per ora accontentiamoci dell’odore caldo-maltato-caramellato e del buon sapore che lascia in bocca il miele di bosco (o di melata) delle nostre cari api!
Il mio vicino questa primavera ha messo un’arnia. Così anche noi abbiamo le preziose api. 🐝🐝🐝
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Tante volte vi servissero dei consigli chiedi pure
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Ho mia figlia che ha fatto il corso per apicoltori 🐝🐝🐝 grazie comunque
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Le nostre care api.
Non conosco questo miele lo andrò a cercare e ti saprò dire Mentre per il momento grazie di queste informazioni.
Shera
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Assaggialo e vedrai che ti piacerà! Considera che è l’unico miele che non deriva dal nettare, ha un indice glicemico più basso degli altri avendo una percentuale inferiore di zuccheri ed è più ricco di vitamine. sali minerali e proteine!
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Andrò al mio negozio biologico Penso che sicuramente lo avranno a me comunque piace molto il miele di eucalipto che un po’ amarognolo.
Grazie ancora!
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