Il miele è la parola di Cristo,
l’oro del suo amore.
Il meglio del nettare,
la mummia della luce di paradiso.
L’alveare è una stella pura,
pozzo d’ambra che alimenta il ritmo
delle api. Seno dei campi
tremulo d’aromi e di ronzii.
Il miele è l’epopea dell’amore
la materialità dell’infinito.
Anima e sangue dolente dei fiori
condensata attraverso un altro spirito.
(Così il miele dell’uomo è la poesia
che emana dal suo petto addolorato,
da un favo con la cera del ricordo
creato dall’ape nell’intimità.)
Il miele è la bucolica lontana
del pastore, la zampogna e l’olivo,
fratello del latte e delle ghiande,
regine supreme dell’età dell’oro.
Il miele è come il sole del mattino,
con tutta la grazia dell’estate
e il fresco antico dell’autunno.
È la foglia appassita ed è il frumento.
Oh divino liquore dell’umiltà,
sereno come un verso primitivo!
Tu sei l’armonia incarnata,
lo spirito geniale di liricità.
In te dorme la malinconia,
il segreto del bacio e del grido.
Dolcissimo. Dolce.
Questo è il tuo aggettivo.
Dolce come il ventre di una donna.
Dolce come gli occhi dei bimbi.
Dolce come le ombre della notte.
Dolce come una voce.
O come un giglio.
Per chi ha in sè la pena e la lira
tu sei il sole che illumina il cammino.
Equivali a tutte le bellezze, al colore, alla luce, ai suoni.
Oh liquore divino della speranza,
dove anima e materia unite
trovano il perfetto equilibrio
come nell’ostia corpo e luce di Cristo.
È la superiore anima dei fiori.
Oh liquore che hai unito queste anime!
Chi ti gusta non sa che inghiotte
lo spirito d’oro di liricità.
Poesia di Federico Garcia Lorca
Un breve commento a quella che più che una poesia sembra quasi un salmo laico, che celebra la divinità di Cristo ed esalta la sua presenza nel mondo attraverso ogni manifestazione di bellezza, dolcezza, accoglienza e amore. Il miele (miel in spagnolo è una parola femminile), esattamente come accade nell’ostia consacrata, è in grado di unire materia e spirito, anche se il poeta ci avverte che: “Chi ti gusta non sa che inghiotte lo spirito d’oro di liricità”. Manca la consapevolezza all’umanità tutta, di essere già ora in cammino verso una nuova umanità esaltata nell’Amore che annulla tutte le contrapposizioni e unisce le anime. A noi non resta che gustarne la dolcezza nella speranza di riuscire, prima o poi, a farla entrare nel profondo dell’anima.
Meraviglia
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È una lirica davvero bella! Grazie Elena
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Fantastica questa poesia di Garcia Lorca, 👍.
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Grazie Eleonora per l’apprezzamento
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Fiquei a imaginar: se o mel é tudo isso e mais um pouco, o que diremos das abelhas que o produz? Linda e profunda poesia… Só uma alma sensível para tal façanha…
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Garcia Lorca talvez quisesse melhorar o mel que também está tão presente na Bíblia como um presente precioso. Mas certamente as abelhas são animais virtuosos que, com sua diligência, devem ser um exemplo para os seres humanos. Obrigado pelos comentários e bom dia Estevam
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Uma pena os humanos nem sempre ter esta virtude. Paz e Bem, amigo.
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Lorca è sempre una meraviglia!
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Verissimo! Grazie e buon sabato
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Anche a te
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