Riflessioni filosofiche: la linfa della vita

Foto da Pixabay

“Anche le gioie del più profondo affetto sono solo l’ombra della luce”. Franco Battiato


Cos’è che ci divide? Che cosa sono questi gusci impenetrabili che mantengono le emozioni prigioniere di un io tiranno? E’ questa la nostra condanna: essere prigionieri dei nostri stessi pensieri, un nugolo scuro che ci accieca e ci addormenta. E’ come un torpore mortale che ci rende prigionieri dell’illusione, un torpore provocato dalle nostre coscienze inconsapevoli, non ancora in grado d’uscire dal grembo dell’essere per iniziare ad esistere. In realtà non è il corpo a costituirci e a trascinarci nella vita, ma sono i pensieri a dare forma al nostro corpo, perché la mente è sempre rivolta all’esteriorità e all’azione. Ma cosa dà forma alle tante forme d’amore che sono presenti nella nostra esistenza? La ragione non può spiegarci perché amiamo qualcuno, da dove nasce l’empatia o la compassione. E questo sentire ci guida ogni giorno, eppure noi ne siamo a malapena consapevoli. Tutto nell’evoluzione collettiva ci porta a vivere all’esterno. Ma se apriamo gli occhi, pur rimanendo nel torpore del sonno, ogni cosa nel mondo in cui viviamo inizia a perdere spessore e significato per diventare solo apparenza. E se apriamo ancora di più gli occhi allora potremmo accorgerci che l’intera nostra vita non è altro che apparenza, un ricoprirsi di maschere in mezzo ad altre maschere. E spesso sotto queste coperture c’è un essere che vive e soffre, perché soffocato dallo stesso sistema che gli impedisce di respirare. E’ il sistema del possesso, dell’avere, del non-essere: perché l’uomo ha creato una prigione così difficile da penetrare?
Ci vengono proposti traguardi ambiti da raggiungere per diventare qualcuno, cose da possedere, modelli da imitare…Ma è inutile abbellire la nostra prigione, ridipingere di volta in volta le pareti, renderla più comoda e confortevole o dividerla con qualcun altro…rimane e rimarrà sempre una prigione da cui non si può scappare. Se il nostro problema è dare spazio al vero sé, all’esistenza nel vero senso del termine, allora è necessario uscire dalla prigione. La chiave per uscirne dev’essere nel posto più segreto e innominabile, al buio perché non deve essere vista e trovata: questo posto è l’essenza intima che ci costituisce, è il nostro stesso cuore spirituale.
Forse allora ci accorgeremmo che siamo davvero i tralci di una stessa vite, che la linfa che ci nutre è la stessa, che siamo un’unica entità pur essendo in tanti a poter dire “io esisto”. Forse allora ci accorgeremmo che esistiamo come rami o foglie e non come piante separate, che l’individualità puramente razionale è un inganno della mente, un non voler accettare il proprio vero essere. Capiremmo che l’amore che a volte ci pervade e che rivolgiamo ad un’altra persona in realtà non ci appartiene, ma è la stessa linfa che ci tiene in vita e che ci ha creati. E quando riuscirò a smettere di sognare, allora io non esisterò più come tralcio, come entità separata, ma esisterò invece come l’intera pianta nutrita da una linfa d’amore. Così da individuo che esiste nel tutto diventerò consapevole di essere l’intero tutto. Ma questo non potrà mai realizzarsi fintanto che ci saranno uomini che continueranno a vivere separati nelle loro accoglienti prigioni. E’ duro ammettere a sé stessi che io sono nel povero, nel malato, nel tiranno spietato, nell’essere più degradato come in quello più sublime. Siamo attraversati da uno stesso flusso, questo flusso è la linfa della vita, con le sue scorie e il suo nutrimento. Impariamo a riconoscere la purezza attraverso il divino che è in noi e che è in grado di portarci verso la luce della consapevolezza. Chi-amati per nome, uno ad uno risorgeremo ad una nuova vita!

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

16 pensieri riguardo “Riflessioni filosofiche: la linfa della vita”

    1. Sono riflessioni fin troppo platoniche che avevo scritto tanti anni fa. Le ho pubblicate perché in quell’epoca scrivevo di getto ciò che sentivo, erano per me considerazioni autenticamente vissute e quindi le ho pubblicate sperando di condividere qualcosa con chi ha voglia di leggere guardando oltre. Ti ringrazio per aver apprezzato e ti auguro un buon fine settimana

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  1. Viviamo tutti esperienze di vita interiori ed esteriori e quello che noi siamo dentro lo rispecchiamo al di fuori. O dentro o fuori, un percorso interiore implica moltissimi passaggi attraverso porte insicure e strade impercorribli.

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  2. .
    ” You have to be kind …” – Kurt VONNEGUT
    .https://en.wikiquote.org/wiki/Kurt_Vonnegut
    .https://en.wikipedia.org/wiki/Kurt_Vonnegut

    .
    . . . “Doctor Paul Proteus, a successful man, found that he was in excellent shape to afford integrity…”
    .
    . . . ” We are what we pretend to be, so we must be careful about what we pretend to be… Those imaginary lines are as unreal to me as elves and pixies. I can’t believe that they mark the end or the beginning of anything of real concern to the human soul. Virtues and vices, pleasures and pains cross boundaries at will…”
    .
    . . . ” You learn about life by the accidents you have, over and over again, and your father is always in your head when that stuff happens. Writing, most of the time, for most people, is an accident and your father is there for that, too. You know, I taught writing for a while and whenever somebody would tell me they were going to write about their dad, I would tell them they might as well go write about killing puppies because neither story was going to work. It just doesn’t work. Your father won’t let it happen….”
    – “The Best Jokes Are Dangerous”, McSweeny’s (Sept. 2002)
    .
    “Nothing in this book is true […]
    . . . Man got to sit and wonder ‘why, why, why?’
    Tiger got to sleep, bird got to land;
    Man got to tell himself he understands …”

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  3. Across the World > Covid Anxiety:
    An epidemic of loneliness ¡¡¡¡¡¡¡¡¡¡¡¡¡ !!!!!!!!!!!!!!!!
    * 🎄 * Cicero, Letters • No Relief From Anxiety
    unum manebat illud solacium quod ereptum est.
    quod nec eum dolorem quem e re publica capio domus iam consolari potest nec domesticum res publica.
    sententiaeantiquae.com/2021/12/29/no-relief-from-anxiety/
    * 🎄 *
    “Have mercy” “Erbarme dich” – “Abbi pietà” “Aies pitié” – “Tener compasión” . . .「思いやりを持って」- “Have compassion”
    * 🎄 *J.S.Bach. aria “Erbarme dich”
    youtu.be/Jeil9S2exIU
    * 🎄 * . . . Happy end of * MMXXI *…
    Let’s HOPE for a better HAPPY next YEAR :-))
    . . . it’s never late … for warm kind words
    . . . non è mai tardi… per parole gentili e calorose …..
    * 🎄 * 🎄 * 🎄 *

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