Lettera ad un medico scientista

http://By Alessandro Nassiri per Museo scienza e tecnologia Milano – Museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48703077

L’amico Stefano mi ha inviato questo post che pubblico volentieri. Lo introduco con alcune considerazioni personali. Karl Popper era estremamente critico nei confronti dello scientismo, inteso addirittura come “presupposto del totalitarismo”. Egli riteneva che l’idea di poter pianificare in modo oggettivo qualsiasi progettualità umana fosse sbagliata e avrebbe portato ad una sorta di collettivismo politico: “«Una società chiusa assomiglia ad un gregge o a una tribù per il fatto che è un’unità semi-organica i cui membri sono tenuti insieme da vincoli.» Al contrario, la società aperta è quella nella quale gli uomini sono liberi di assumere il timone della loro vita, liberi di manifestare un atteggiamento critico, liberi di basare le loro decisioni sull’autorità della propria intelligenza.” ( da La società aperta e i suoi nemici, di K. Popper). Aggiungo che per Popper una teoria per essere scientifica, deve sempre essere falsificabile, cioè soggetta alla critica. Può quindi essere possibile “ingegnerizzare” la società, per affrontare come sta accadendo nell’attuale crisi da coronavirus, problematiche sanitarie? Popper confronta l’ingegneria gradualistica con l’ingegneria utopica. La prima, nel caso di difficoltà nell’attuazione di riforme politiche potrà portare al prevalere della ragione per raggiungere un compromesso con metodi democratici. La seconda invece porterà allo scontro tra le differenti opinioni degli ingegneri utopici, fermamente convinti di poter fare una ricostruzione globale della società senza però avere le conoscenze adeguate per prevenire le conseguenze pratiche di un’azione; ed è più facile che la differenza di opinioni tra gli ingegneri utopici porti all’uso della violenza piuttosto che a quello della ragione, spingendo gli stessi politici a mascherare i loro errori nascondendosi dietro la presunta scientificità delle loro azioni. Termino con un quesito: oggi viviamo in una società chiusa, fondata su presunte verità scientifiche e immutabili oppure in una società aperta, dove l’individuo ha una sua importanza e autonomia di pensiero e soprattutto le azioni collettive vengono decise con criteri razionali soggetti a verifica empirica e sociale? Ma per un ulteriore approfondimento vi lascio al post di Stefano

Giorni fa ho avuto il privilegio di avere una interessante conversazione con un medico che lavora mio stesso istituto.

Lei (è una donna) è graniticamente convinta che tutto quello che deriva dalla scienza ufficiale, dalle sperimentazioni pubblicate nelle riviste specializzate, dal cosiddetto “mainstream” scientifico, sia tassativamente vero e dimostrato. Sono assolutamente convinto che il medico in questione sia in perfetta buona fede. La sua formazione, i suoi studi, le sue esperienze anche, glielo hanno dimostrato. L’argomento, ovviamente, riguardava la “pandemia” da Covid 19. A lei voglio dedicare questa lettera.

La scienza, a mio avviso, non è un moloch e non può essere dogmatica. La scienza per sua natura è in continua evoluzione e spesso, gli importanti progressi della stessa, producono una completa rivoluzione delle idee, fino a quel punto, accettate come verità indiscutibili. E’ inutile che citi Galilei… o Newton, Einstein, Tesla, Bohr o Bohm… Ognuno di loro ha rivoluzionato completamente tutte le “credenze” fino a quel punto consolidate e, secondo me, quanti ne verranno?! Semplicemente perché, fortunatamente, la scienza, anzi più precisamente la conoscenza a cui ha accesso l’uomo, non ha limiti. I predetti geni, in compagnia di molti altri che non cito per mia ignoranza, poi, hanno teorizzato riguardo, in questo caso, alla sola disciplina della fisica, dalla quale, però, deriva la chimica e di conseguenza la biologia. Solo questo dovrebbe dimostrare che l’atteggiamento giusto, nei confronti dell’evoluzione conoscitiva e nelle nuove scoperte, sarebbe quello di massima apertura, non pregiudiziale, ma, ovviamente, attento verso gli eventuali falsi. Nello specifico, la cosiddetta “scienza medica”, “scienza” non lo è affatto in quanto trattasi di “arte”. Poiché le variabili che compongono un essere umano, a partire dal fattore fisico, a quello energetico, emozionale, psicologico… e già basterebbero, ma per chi ci crede, spirituale e karmico… sono letteralmente infinite! Per cui, infinite sono le patologie e le cause che provocano le stesse che solo un bravo medico, come sono sicuro sia la destinataria della presente, può curare. Un medico che, sulla base dei suoi studi, dei suoi aggiornamenti continui, della sua esperienza sul campo, della sua empatia, della sua intelligenza, ma soprattutto della sua capacità intuitiva, può esercitare questa “arte” sublime. Sublime perché, salvare dalle sofferenze o dalla morte chi, fiducioso, viene a chiedere aiuto, credo, sia l’atto di amore più importante e fattivo che ci sia.

La scienza, dicevo, è in continua evoluzione e, più si avanza nelle scoperte, più si resta invischiati in nuovi dubbi. A mio avviso, la relatività annunciata da Einstein, man mano che arrivano nuove scoperte, non si ferma al concetto di tempo, ma anche a quello di “spazio”, messo a dura prova dal fenomeno dell’Entanglement, a quello di energia, da quando il “mattone fondamentale” il Fotone, a volte si comporta da particella ed a volte da onda… ed a seconda, addirittura, alla “volontà” dello sperimentatore. Praticamente, concetti “assoluti” dai quali si può partire per costruire nuove teorie non ce ne sono… a parte qualche numero costante nell’universo come il Phi o come il Pi Greco che, guarda l’ironia della sorte, sono numeri che sfuggono alla nostra comprensione in quanto irrazionali.

Dunque, se certezze “scientifiche” non ce ne sono e né teorie certe, quello che resta è la pratica, l’esperienza. Infatti ad un buon medico importa poco se tale o talaltro rimedio sia stato testato sperimentalmente, l’importante è che funzioni! E che, soprattutto, non peggiori la situazione.

Ma se, quindi, di certezze in campo scientifico non mi sento autorizzato ad averne, non è così riguardo il comportamento di alcune categorie di persone. Parlo sempre di pratica eh!

In quel campo credo di aver maturato alcune certezze.

In questa epoca mercantilistica dove l’unico valore residuo è il guadagno materiale, non credo si faccia eccezione per quanto riguarda l’industria farmaceutica. Sono imprese come le altre e, come le altre, perseguono i dividendi. Con l’unica aggravante che dalla loro ricerca e dalla loro produzione, dipendono le cure e la speranza di guarigione dei malati.

Quello che è certo, però, è che un paziente “guarito” non rappresenta una buona occasione di guadagno, come cliente è molto meglio, invece, un “malato a vita”. Un affare ancora migliore è poter “curare” gente sana, magari con la scusa della prevenzione.

A mio avviso una buona profilassi è utile quando si tiene alto il fattore energetico della persona, il suo sistema immunitario. Un sistema organico è praticamente perfetto e riesce a difendersi da qualsiasi attacco esterno, purché venga fatto lavorare in condizioni ottimali. Un essere umano ha bisogno di respirare aria pulita, bere acqua pulita in quantità giusta, mangiare cibi sani in quantità giusta, fare dell’esercizio fisico all’aria aperta ed al sole, curare la propria igiene, ripararsi dal freddo e dalle intemperie… Ha bisogno di avere relazioni sociali, divertimento, affettività ed attività sessuale appagante, ha bisogno di tenere la mente in allenamento e di esprimere la propria creatività. In queste condizioni difficilmente ci si ammala, solo che tutto questo non produce guadagno all’industria della salute. L’arte medica dovrebbe insistere soprattutto su questo e con questo curare. Ben inteso, io non ho nulla contro le cure tradizionali o i vaccini: se ho un shock anafilattico, ben venga l’iniezione di cortisone che mi salva la vita… poi ne parliamo, sopravvivendo se ne può parlare! Se mi prendo una pallottola, ben venga il chirurgo che me la toglie e che mi sutura la ferita e poi ne parliamo. Quelli della mia età hanno conosciuto e conoscono un certo numero di poliomielitici, nostri coetanei, per cui sia dichiarato “santo subito” chi ha scoperto la vaccinazione antipolio!!!

Chiarito questo, visto che la salute è un fattore importante al raggiungimento della felicità personale, credo non possa essere affidata in esclusivo a delle Ditte che perseguono solo l’interesse privato.

Già da tempo la ricerca è stata affidata “quasi” esclusivamente alle ditte farmaceutiche, le uniche entità che hanno soldi da investire, gli stati, in questo regime neoliberista, non ne hanno; ma una Ditta, qualunque essa sia, persegue una sola cosa: il guadagno. Per cui ogni ricerca è finalizzata ad inventare qualcosa di brevettabile e di redditizio, non certo alla salute pubblica. Una seria ricerca, ad esempio, sulle… vitamine, sul bicarbonato di sodio, sulle molecole già in uso comune non brevettabili, sulle pratiche mediche non costose, sull’omeopatia, sulla medicina tradizionale cinese, sulle ricette della “nonna” e quindi esperienziali, non si fa! Poiché tali studi sarebbero un pessimo investimento.

Premesso tutto questo mi si può opporre che, sulle ricerche in campo medico, vigilano degli organismi di controllo, sia statali che sovranazionali… tipo ISS od OMS. Ci sono poi le riviste internazionali di pubblicazione e divulgazione scientifica prestigiose, e quindi affidabili, pronte a screditare qualsiasi tentativo di uso strumentale della produzione farmacologica. Il problema è tutto qui: la società mondiale si è pian piano, ma inesorabilmente, trasformata in un sistema neoliberista e mercantilista in cui è possibile comperare qualsiasi cosa, a dispetto di qualsiasi conflitto di interessi. Ecco che, quindi, ad esempio, che il maggiore finanziatore dell’OMS, che è solo parzialmente un organismo dell’ONU, è la Fondazione Bill e Melinda Gates, a loro volta finanziati dalle principali industrie farmaceutiche (Big Pharma), il controllato è anche il controllore. Le riviste mediche più accreditate vantano tra i soci di maggioranza le stesse Big Pharma. Questo avviene in qualsiasi campo, per esempio nella finanza, le banche, che dovrebbero essere controllate dalle varie Banche centrali, posseggono a loro volta le stesse: controllati e controllori sono la stessa entità.

Alla luce di ciò credo sia auspicabile, da parte dei medici, affidarsi principalmente alla propria professionalità, all’esperienza, al proprio intuito e, perché no, all’amore che hanno provato nel perseguire all’inizio la loro carriera, piuttosto che affidarsi a delle entità che inseguono solo un interesse economico.

Con stima.

Stefano

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

15 pensieri riguardo “Lettera ad un medico scientista”

    1. O que mais incomoda é o uso de falsa ciência para justificar ações políticas erradas. E agora está claro que pelo menos aqui na Europa eles não têm nenhum desejo de nos tirar de um sistema de emergência permanente voltado não para a saúde pública, mas nos impôs uma vida midi associal com limitações óbvias de liberdade pessoal e até de pensamento. Vamos torcer para que algo mude. Boa noite estevam

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      1. É meu caro estamos numa situação muito complexa. Por aqui existe um negacionismo assustador por parte do governo federal. O país já registra quase 120 mil mortos com quase 1000 por dia. No momento, a pessoa mais próxima de mim está internada em estado grave, bem como o marido e o filho dela. Quanto à falsa ciência, parece que a era da pós-verdade chegou de vez na política, na ciência, na religião, enfim, na sociedade como um todo. Paz e Bem!

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      2. Aqui na Itália, a UTI está vazia desde maio e as mortes por coronavírus são hoje apenas pessoas com doenças graves que também são positivas para o swab (mas quase nunca apresentam sintomas de coronavírus)! Tenho certeza que até no Brasil, quando o número de doentes for atingido, as coisas vão melhorar rapidamente e o vírus perderá sua agressão. Mas talvez aconteça que seu governo também aproveite a oportunidade para estender leis restritivas, mesmo que você diga que é um negador, comprimir a democracia é conveniente para todos. Vamos torcer para que não aconteça e que o vírus comece a enfraquecer também no Brasil

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      3. O negacionismo presidencial e daqueles que o acompanham (são muitos) é oportunista. Ele, a esposa e agora um dos filhos que é senador, já tiveram ou estão com a Covid. A avó da esposa faleceu semana passada

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      4. Aqui na Europa ninguém nega a existência do vírus, mas muitos médicos que estiveram nas alas secretas durante a emergência dizem que agora o vírus está enfraquecido e a emergência acabou. Mesmo assim, esses médicos que ajudaram a descobrir curas como plasma ou o uso de heparina para dissolver trombos causados ​​pelo vírus são às vezes atacados e colocados entre os negadores porque dizem essas coisas. A propaganda globalista sempre vai na mesma direção independente de quem governa, certamente a emergência passará quando a vacina estiver disponível e obrigatória, é notícia hoje que as empresas farmacêuticas estão. Devemos manter a guarda, mas voltar a viver. Os protocolos de segurança e especialmente o bloqueio só devem ser feitos onde ocorrem surtos prolongados, também porque o bloqueio italiano que foi o mais longo e extenso do mundo causou um desastre: temos a maior percentagem de mortes acima de 65 anos no mundo! E agora há pessoas desesperadas que cometem suicídio devido a uma situação econômica assustadora que. o governo não tem conseguido administrar (você não pode prender as pessoas por três meses e agora pedir a quem tem um negócio que pague todos os impostos como se nada tivesse acontecido). Fechar tudo é inútil, mas é preciso fechar onde for preciso e proteger os segmentos mais frágeis da população, os maklati e os idosos. Esperamos que os dados dos diversos estados sirvam para evitar novos erros

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