
Avete mai provato la scrittura per “libera associazione”? Far fluire liberamente dal proprio inconscio pensieri, parole, emozioni senza il filtro cosciente che impone la correttezza e soprattutto la coerenza nei discorsi che facciamo a noi stessi e agli altri. Non è strettamente necessario essere guidati da uno psicoterapeuta, piuttosto bisogna calarsi in uno stato di rilassamento profondo e lasciar fluire le parole sulla carta, scriverle prima ancora che il pensiero stesso le possa formulare, correre verso una meta senza averne in realtà alcuna; poi fermarsi quando il senso e la logica ricominciano ad emergere prepotenti e guidare, imporre il suo ferreo controllo! Lacan affermava che anche “l’inconcio è strutturato come una lingua”, il problema è che noi lo silenziamo e celiamo perfino a noi stessi! Girarsi un attimo dall’altra parte può portare a risultati sorprendenti. Era il mese di dicembre del 1999 quando scrissi queste poche righe sotto. Niente di che per chi le leggerà, ma dissero molto al mio io di allora. Erano sporcate dal senso, certo. Ma portarono comunque a confrontarmi con una parte di me nascosta che in seguito fu molto utile imparare a conoscere.
Pulsioni arancioni in cima alla punta del dito uno stivale, tanto per incominciare a riderci sopra. Parlami dell’amore, ne sento l’odore, il sapore, tattile presenza della sua assenza. Insaporire, per non morire, questa vita. Salto dalla finestra oppure cosa mi resta? Salvami Signore, ….. amami presto, è un sesto senso che mi dice del tuo amore verso il professore di vita. Non sono io a poterti insegnare la vita, a me è in gran parte fuggita. Angoscia, misera vita d’angoscia, senza senso il tutto che mi avvolge eppure ci sei tu li ad aspettarmi, amore mio così lontano che non posso vederti, oltre la mia vita…..caduta nel buio dell’angoscia. Chi sei Tu che hai deciso per me? Per noi?
Voi non sapete che cosa significhi vivere nel limite del proprio infinito dolore, quando si muore senza speranza di tornare a nascere come un fiore a primavera. Sei tu che mi amerai ora? Non so con la mente, ti sento con il cuore. (…) o Dio, di dolore è fatta la tua immensa presenza d’amore. Dolore senza limite percepisco nella vita, ci ossessionano i sogni eppure non apriamo gli occhi. Guardiamo negli occhi della gente eppure non sappiamo di dormire, l’onirico sogno è la miseria della nostra vita, ma anche ciò che vogliamo sapere su di noi come esseri che dormono pensando di essere svegli da sempre. Siamo ancora nel guscio, come un grembo materno. Chissà che sogni avevo lì, chiuso vicino al cuore di mia madre. Forse belli quei sogni, più reali di quelli che faccio ora. Sogni metafisici. Ma dov’è il “fisico” se la vita la conduco dall’interno del mio stesso cuore palpitante? Pulsioni, ossessioni, perversioni, eccessi d’amore, paure e anche gioie…sempre per niente. Io produco la mia vita, forse penso d’appoggiarmi a qualcuno, ma davanti a me non c’è nessuno che esiste incidendo su ciò che sono come “Io pensante”!
a prescindere dai contenuti del secondo e terzo capoverso, quello che hai scritto nel primo è uno dei più efficaci metodi per combattere “il blocco dello scrittore”, altrimenti detto “stress da pagina bianca”. Presente in quasi tutti i corsi di scrittura (mio copmpreso) è realmente capace di liberare e aprire la mente.
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Molto interessante quello che dici. Usavo la scrittura per libera associazione come tecnica per arrivare a scrivere poesie. Proverò ad arrivare ad un breve racconto, è tanto che desidero provarci
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L’ha ripubblicato su La solitudine del Prof.
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Grazie per il reblog
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E’ sempre un piacere.
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Ti è capitato altre volte di rileggere a distanza di tempo qualcosa che avevi scritto e di trovarlo ricco di spunti di riflessione?
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Spesso, soprattutto perché ora come ora non sono particolarmente inspirato e scrivere è un peso
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Ti capisco benissimo: a me è tornata l’ispirazione giusto oggi dopo un lungo periodo di buio. Ne ho approfittato per pubblicare un post in cui racconto una bella storia d’amore: spero che ti piaccia! 🙂
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Domani verrò a leggerti, ora non ho la lucidità necessaria per gustarmelo e vado a dormire.
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Buona notte allora! 🙂
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Che esperimento interessante! Una sorta di “flusso di coscienza” alla Joyce!
Prima o poi ci proverò anch’io 🙂
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Provaci certamente e vedrai che scriverai cose sorprendenti! Serve anche a rendersi conto quanto una parte di noi è costantemente bloccata, sia dalla parte cosciente e razionale, sia dalle convenzioni sociali.
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