
Post di Stefano
Sento spesso dire: la Cina sta diventando la prima potenza mondiale, la Cina sta prendendo il posto dell’America; oppure: l’America sta posizionando i propri armamenti ai confini della Russia, ma la Russia influisce sulle elezioni americane ed ha hackerato i server americani; oppure: l’India sta diventando una potenza emergente e si teme una mega alleanza con la Russia; ancora: Cina ed India si schierano contro l’America; la Germania e la Francia stanno prendendo possesso dell’intera Europa per poi dividersela… ma di quali tedeschi o francesi stiamo parlando, di tutti? Indistintamente?
Io non metto in dubbio il fatto che vi sia una identità di gruppo per ogni popolo che contraddistingue il nazionalismo e la cultura diffusa di ogni Stato: ma quanto conta il popolo?
Mi spiego meglio con un esempio: alla tesi “complottista” secondo la quale i fatti dell’11 settembre 2001 avvenuti in America siano stati provocati da auto attentati, la risposta è stata: “Gli americani non si sarebbero MAI fatti una cosa del genere!”
Ok, in un certo senso sono d’accordo anch’io, ma di quali “americani” stiamo parlando?
Oppure: la Cina si sta comperando il mondo intero e, senza combattere nessuna guerra, sta conquistando tutto! Come se la Cina fosse un unico individuo, un unico Paperon de Paperoni che con i suoi Fantastiliardi si compera il pianeta. Poi entri nei negozi cinesi e trovi individui molto umili che spesso ti aiutano con gentilezza negli acquisti. Mai e poi mai potresti paragonarli a dei Paperoni. Inoltre, tutti sanno che lavorano come schiavi per quattro soldi, senza alcuna sicurezza né tutela.
Nell’immaginario collettivo parlare di una nazione equivale a parlare di un individuo: l’America vuole continuare ad essere egemone nel mondo, ma la Cina vuole prendere il suo posto… l’Imperatore Tizio scatena una guerra contro l’Imperatore Caio il quale, intanto, conquista il regno di Sempronio per rafforzarsi…
È una semplificazione, forse indotta artificialmente dal potere stesso, per indottrinare e depistare la narrazione e la comprensione delle dinamiche reali.
Invece io mi sono fatto una opinione diversa, è ovviamente una mia opinione e quindi discutibile, ma ho parecchie frecce al mio arco.
Intanto ho analizzato il ruolo dei politici, in tutto il mondo: mai nessuno che faccia veramente l’interesse della sua nazione! Si potrebbero forse tollerare se perseguissero anche il mero interesse personale, ma qualora si disinteressassero del bene comune, prima o poi verrebbero sconfitti elettoralmente da altri candidati, capaci invece di curare non solo il proprio interesse ma anche e soprattutto quello del popolo. Un po’ come ha funzionato la “prima repubblica” quando, tutto sommato, le cose andavano bene. Ora invece no: in Europa in particolare, ma anche nel resto del mondo, non importa quale partito o coalizione vada al potere, tutti governano sempre nello stesso modo, come se seguissero direttive esterne finalizzate al globalismo, neoliberismo e iperfinanza. Tutti indistintamente favoriscono i “grandi” a danno dei piccoli, tutti favoriscono le produzioni a basso costo, anche se localizzate lontanissimo ed anche se il risparmio è ottenuto a danno dei lavoratori. Tutti favoriscono l’indebitamento infinito delle persone e degli Stati. I sistemi di debito/credito si chiamano “Assets” e valgono più dei soldi: avete mai notato che si ottengono più sconti se si acquista un’automobile a rate piuttosto che in contanti?
Ho analizzato inoltre quale impronta culturale potrebbe, più di altre, determinare l’identità di una nazione come se fosse un unico individuo, America, Cina, Russia, Germania…
Faccio un esempio che mi viene in mente, il cibo: l’Italia ha il cibo più buono del mondo, però quando i ragazzi vanno a cena insieme, preferiscono mangiare Sushi e, fino a poco tempo fa, anche Hamburger piuttosto che la Pizza, considerata da sfigati!
Di esempi se ne possono fare in ogni campo e tutti dimostrano che viene favorita sempre l’omologazione, la globalizzazione, la perdita di identità culturale. Quindi ha senso ancora parlare di americani, cinesi, russi?
Le omologazioni non si fermano qui. Sappiamo che tutte le migrazioni vengono favorite e spesso forzate. Non ho nulla in contrario alla migrazione in sé, a condizione che sia basata sulla scelta volontaria e non sulla costrizione: per fame (dall’Africa), per disoccupazione (dall’Europa), per sovrappopolazione (dall’Asia), eccetera.
La veloce e massiccia mescolanza tra le etnie sta uniformando le culture, con la perdita delle singole identità (quella Americana, Cinese…..)
Addirittura si cerca di omologare anche la differenza tra i generi attraverso la filosofia gender!
Quindi mi sono persuaso che non ha più senso considerare le nazioni come individualità che agiscono all’unisono e per i loro interessi. Ora le nazioni si configurano come strumenti, piattaforme logistiche, economiche ed anche militari, ad uso e consumo di qualcuno…come fossero delle automobili. Fino a ieri era utile avere una Ferrari (l’America): la più bella, la più veloce, la più affascinante. Ma consumava un po’ troppo, le spese di manutenzione erano veramente care. Non è detto che tra poco non sia più utile guidare una Mercedes (la Cina), sempre molto bella e potente, ma decisamente più economica, e così via.
Ma chi è che dirige queste automobili, chi è l’autista o chi sono, come spero, gli autisti?
Sempre le solite élite, ed ai loro appartenenti non frega niente essere Americani, Cinesi o del Burkina Faso, perché sono sostanzialmente apolidi e considerano il popolo (noi) più o meno come mandrie da sfruttare, da dirigere con i loro cani da pastore (i politici), per far girare il motore delle loro belle macchine.
Muita coisa para ser debatida neste post. Mas, como foi feita a pergunta lá no início, de qual Europa estamos falando?, vou deixar outra: de qual América estamos falando?
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Estevam credo che il commento di Massi qui nel post risponda alla tua domanda: oggi non ha più senso parlare di Europa o America, di Nord o Sud del mondo. Il globalismo come un buco nero avvolge tutto e tutti e soprattutto vuole annullare le identità (nazionali, religiose, politiche) in nome di falsi diritti “umani”! In realtà non possono esserci tutele o diritti civili se la società non è fondata sul lavoro dignitoso e soprattutto non potrà mai esserci democrazia
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Sì, Roberto, questo è quello che credo, infatti tale globalizzazione è arrivata, ma purtroppo si sono globalizzati solo problemi e problemi. Le benedizioni rimangono in possesso di pochi, pochissimi …
Col tempo, hai un profilo su instagran?
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Non ho un profilo Instagram
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Bell’analisi! Grazie per aver condiviso queste tue riflessioni
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Grazie a te Luisa e buona serata
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🙏⭐🙏⭐🙏
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Quale America? Quale Cina? Quale India? Le potenze mondiali economiche e finanziarie sono aggregati di grandi banche internazionali le quali sono collegate con le grandi famiglie che gestiscono il nuovo ordine mondiale ed è un giro infinito senza vie di uscita. Non è complottismo questo pensiero ma frutto di una meditata ricerca e di studio che in questi ultimi anni sto facendo per conto mio .
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Sostanzialmente sia io sia Stefano concordiamo con te
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