Scusate per la qualità del video, le riprese e l’audio non sono il massimo della chiarezza ma essendo da solo durante l’ispezione dell’arnia meglio non sono riuscito a fare. Avevo parlato di quest’arnia circa un anno fa in questo articolo https://opinioniweb.blog/2020/08/04/miele-in-favo-e-arnie-top-bar/
La famiglia ha superato l’inverno, ma non ho potuto effettuare nessuna raccolta di miele primaverile dato che le scorte erano ormai abbastanza ridotte a causa del consumo fatto dalle api durante l’inverno. Per un paio di settimane nel mese di marzo ho fatto una nutrizione stimolante con acqua, zucchero (in rapporto 1 a 1 ) e un po’ di aceto per stimolare la regina a deporre e ampliare rapidamente la covata rinforzando la famiglia. Nell’arnia in questo periodo (11 maggio) ci sono tante api e anche fuchi, questo è un segno positivo dato che la presenza di fuchi è un lusso che solo le famiglie più forti si possono permettere. Infatti il fuco mangia molto ma non contribuisce alla raccolta di polline e nettare per l’alveare. La sua unica funzione è quella riproduttiva, essenzialmente i fuchi devono accoppiarsi con una regina vergine, evento abbastanza raro che avviene in caso di sciamatura e nascita di una nuova regina. Nonostante ciò è la regina che decide quando è il momento di iniziare a deporre anche covata maschile (nel video la potete riconoscere perché le cellette maschili sono più grandi di quelle femminili). Tanti fuchi, migliaia, ma solo una decina avranno l’onore di fecondare una regina vergine, che dopo il suo volo nuziale riuscirà a deporre decine di migliaia di uova per almeno tre anni. Tornando allo stato di salute e sviluppo della famiglia, la rapida espansione e la velocità di costruzione dei nuovi favi sono indice di forza e lasciano sperare in un ottimo raccolto di miele almeno nel periodo estivo (Giugno e Luglio). Raggiunta la massima espansione la famiglia si dedicherà alla raccolta del nettare e inizierà a costruire favi di solo miele. Allora, lasciato alle api tutto il necessario per superare comodamente l’inverno, forse riuscirò a raccogliere anch’io un po’ di miele in favo e realizzerò un video da condividere sul blog.
Molto molto interessante. Non avevo mai visto così in dettaglio un’arnia. Credevo che all’interno si trovasse un solo favo e tutte le api curassero quello. Grazie. L’audio non è ottimo ma il video è eccellente. Grazie, Roberto.
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Ho letto anche il precedente articolo e ho scoperto quanto io sia ignorante in materia. Ancora grazie, Roberto per questi due articoli 🙏🙏
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Il miele in favo ormai è diventato una rarità, l’apicoltura utilizza smielatori e filtrazione del miele per renderlo un prodotto il più possibile commerciale. Sono contento che hai trovato interessanti queste informazioni.Ciao Marcello e buona serata
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Sì, Roberto molto interessanti. Buona serata anche a te
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Sono contento che il video ti sia piaciuto, sinceramente per me è una novità e non sono affatto un esperto. Comunque in questo periodo le api di fatto raddoppiano la famiglia presente nell’alveare arrivando a superare i 60 o addirittura 80 mila insetti e costruiscono molti favi. In inverno invece si uniscono in un glomere e vivono su pochissimi favi.
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Grazie, Roberto di queste ulteriori informazioni. È interessante sapere che le api si riuniscono in un glomere. Sono degli animali (perché considerarli solo insetti?) molto organizzati socialmente in ogni loro attività.
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Marcello gli apicoltori sono soliti definire l’alveare un super organismo che può essere addirittura paragonato ad un mammifero per la sua complessità. Infatti la sciamatura è un vero e proprio parto, è nei fatti la nascita di un nuovo super organismo. La struttura sociale delle api è molto complessa al punto tale che ancora oggi alcune cose non sono conosciute. Anche qui al Politecnico della Marche si fanno degli studi inserendo microcamere e sensori dentro le arnie per cercare di studiare questa organizzazione. I fuchi per esempio si pensava fossero quasi inutili dentro l’alveare, sembra invece che aiutino a mantenere la termoregolazione che è importantissima per la covata
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Grazie infinite, Roberto. Noto che sei un esperto non solo un apicultore. Buona notte e grazie sempre!
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