
Bella riflessione di Stefano. Per quel che mi riguarda posso dire che facilmente sono disposto ad aiutare gli altri, molto meno lo sono riguardo alle persone che ho vicino, spesso sono sfuggente e superficiale purtroppo. Ma il peggio lo do nei confronti di me stesso, guai ad aprire gli occhi, sempre a sfuggire e rifuggire, a guardare le ombre e indossare delle maschere. Eppure come mai potrò amare se non accetto, nel profondo, ciò che sono?
Post di Stefano
AIUTA SOLTANTO CHI TE LO CHIEDE
Queste parole che ho letto su FB sono profondamente vere, io me le dovrei imprimere nel profondo perché spesso pecco nella presunzione di poter aiutare ad aprire gli occhi a delle persone che amano tenerli chiusi. Bisogna amare, questo sì, semplicemente perché questo rende felici se stessi e gli altri, ma è ben diverso dal voler imporre il proprio aiuto a persone che, attraverso il loro dolore ed i propri sbagli, hanno l’occasione di poter evolvere. Questo ovviamente vale anche e soprattutto per me. Intanto vi invito a leggere queste parole di profonda saggezza:
-Aiuta soltanto chi te lo chiede.
-Non ti intromettere mai nella sofferenza altrui.
-L’uomo deve stancarsi di se stesso e bere fino in fondo la coppa di veleno che gli spetta.
-Non essere presuntuoso e non sperare di poter aiutare tutti, è possibile aiutare soltanto chi è pronto ad accettare l’aiuto.
-Una persona che soffre vede il mondo attraverso il proprio dolore, e perciò è sorda e cieca.
-Ognuno si trascina dietro la sua esperienza di vita senza vedere che si tratta di un peso morto.
-Se interverrai nella altrui sofferenza, il vortice karmico ti risucchierà in un gioco a te estraneo.
-Ricorda che l’uomo è capace di contagiare, con la sua sofferenza.
-Procedi per la tua strada senza voltarti.
-Soltanto se stai facendo la tua strada potrai aiutare la gente a rialzarsi.
– Yogi Satyananda Saraswati
Tutto vero e saggio, ma si incontrano anche persone che hanno bisogno di aiuto e non riescono a chiederlo. Non è assolutamente facile capire se è quando puoi stendere una mano. Nel mio piccolo ho imparato che prima di tutto bisogna saper ascoltare, non è poco.
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Grazie! Il primo aiuto che si può dare in questo caso è proprio quello di ascoltare, a volte basta questo in questa epoca di solitudine acquisita ed imposta. Quando si sentirà accolto ed amato forse saprà aprirsi all’aiuto.
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sono in pieno accordo con Giovanna la cosa principale e saper ascoltare …se vuoi davvero aiutare
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A volte, per maggior competenza nel campo che sembra costituire il nodo del problema di che vediamo in difficoltà, viene forte la voglia di dare un aiuto non richiesto. A me è capitato di farlo, ma, purtroppo, come si sostiene in questo articolo, non è servito a niente. Ho creato chiusura, incredulità e diffidenza nei miei confronti, non sono stata ascoltata, non ho risolto nessun problema, non ho aiutato nessuno.
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Siamo spesso delle monadi impenetrabili e a volte ci accorgiamo di conoscere poco perfi o chi ci sta vicino
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Roberto, ascoltare e aiutare chi ci sta vicino è meno appagante di quando si fa con estranei.
Conoscevo persone attivissime in parrocchia che a casa non c’erano mai.
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Purtroppo è così Vincenza, una triste verità
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