Lascio
le mie impronte sulla roccia
per la fatica di avanzare
il freddo penetra nel mio cuore
che sente ciò che mi sostiene
in uno stato di dolore.
Sono un uomo appartenente
ad un popolo di morti
morti dentro
spenti dai sogni della mente
che incoscienti ricercano rimedi
per non svegliarsi mai più.
Apparteniamo all’Eternità,
eppure non ricordo
di essere mai stato
così schiavo del mondo
di aver visto tanta rassegnazione
intorno a me
gente disperata aggrapparsi
all’illusione del domani.
Come ombre mi attraversano
questi uomini fatti di niente,
ed io come loro
fra di loro
ombra della mente
non riesco a sollevarmi
dalla terra
per guardare una sola volta
in faccia a me stesso.
Notevole!!!
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È strano, ma è proprio come splendidamente scrivi.
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