
A commento personale della riflessione di Stefano cito un passo del Vangelo: <<…Parlate apertamente e senza timore. 6Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna.>> (Mt10,26-28)
Post di Stefano
Premesso che se il potere ti vuole ammazzare lo fa. LO FA! Semplicemente, non ha nessun problema. Anche in questo periodo in cui l’omicidio o la pena di morte non è socialmente accettabile… può “suicidarti”, oppure “incidentarti”, “infartuarti”, “cancrizzarti”… di metodi ce ne sono a bizzeffe, potrei fare mille esempi di personaggi che hanno fatto questa fine, ma non è di questo che voglio parlare. Quand’è che il potere ti ammazza? Quando diventi un problema! Quando la tua esistenza in vita potrebbe smascherare il potere, potrebbe far superare la paura ad altri 100, 1000, un milione… allora il potere ne uccide uno, ma ne salva tanti. Può continuare comunque a contare su “n” schiavi. Quando la pena di morte era la prassi, ricordate bene, che cosa si faceva? Si metteva in piazza, si costruiva un bel palco alto e si incoraggiava la gente a venire a vedere. Quando poi si accendeva il rogo ad ognuno degli spettatori cominciavano a scottare i piedi, così ognuno pensava: meglio comportarsi bene altrimenti farò quella fine lì. SBAGLIATO! Il potere non ha alcun interesse ad uccidere tutti i suoi schiavi. Sì certo, ci sono periodi in cui il potere ha bisogno di fare le guerre, di fare dei mega attentati, di ridurre la popolazione mondiale, ma sempre di noi ha bisogno, ed anche in grande numero, poiché siamo noi che gli diamo energia. Lui vuole da noi qualcosa, fosse anche la carne da cannone. Può ricattarci, può minacciare i nostri cari, può infonderci ogni paura per farci accettare l’inaccettabile, può arrivare a puntarci la pistola alla tempia: “Tu devi fare questa cosa per me altrimenti ti uccido!” Se a quel punto gli fai una pernacchia, o uno sberleffo o qualsiasi altra cosa, anche niente, l’importante che sia tu a decidere, è molto probabile che non sparerà, sprecherebbe una pallottola e comunque non avrebbe avuto ciò che voleva. Se avesse voluto veramente ucciderti lo avrebbe già fatto e senza avvertirti o minacciarti. Il potere è così stupido e privo di emozioni che non cercherebbe neanche la vendetta. In quel momento sei tu che hai il potere non lui. Tu lo hai ucciso, perché senza la tua energia lui muore.
Mi è noto il capitolo del NT – dato che ho avuta un’educazione da battezzato cristiano. Esso è un attestato della impossibilità di detenzione della parte interiore dei viventi,i quali seppure condotti al patibolo (mi torna in mente Giordano Bruno che da “ribelle” ai dogmi ecclesiastici, fu arso a Campo dé Fiori a Roma) non avranno “bruciata” e prigioniera l’anima. Sono estremizzazioni ma corrispondenti alla realtà sottile,trascendente e immanente dell’essere umano. Ciao, Roberto, ciao Stefano🖐️☺️
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Del resto Mario se guardiamo solo alla realtà materiale siamo schiavi più o meno consapevoli. Solo l’amore è libertà e come diceva Cristo bisognerebbe iniziare ad amare sé stessi per poter poi amare gli altri. Ma questo di accettarsi e diventare così veramente liberi è un compito difficilissimo alla portata di pochi
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Vero, Robè: apriamo un piccolo esempio: se uno non sa come si scrive, può rivolgere a un altro la pratica? La risposta è no! Dunque se non si è in grado di amare sé stessi (senza scivolare nell’egoismo, ovvio) non si può avere dedizione amorevole per nisciuno – perdono per la “napoletanata”…ciao, carissimo!
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Vero, Robè: apriamo un piccolo esempio: se uno non sa come si scrive, può rivolgere a un altro la pratica? La risposta è no! Dunque se non si è in grado di amare sé stessi (senza scivolare nell’egoismo, ovvio) non si può avere dedizione amorevole per nisciuno – perdono per la “napoletanata”…ciao, carissimo!
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