
La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Giosuè Carducci
La poesia di Carducci ha questo titolo perché il giorno di Martino cade l’11 novembre, data in cui in Italia si festeggia la maturazione del vino, a cui si fa riferimento nel poema.
L’estate di San Martino

Un’estate
nella nebbia dell’autunno
breve ricordo della maturità passata.
La vita non torna indietro
ma i gesti che scaldano
vivono insieme a noi.
Un manto rosso
avvolge l’orizzonte
Martino dona la speranza
di vedere più lontano
non ci sono confini
ma verità da scoprire.
Che coincidenza, anch’io ho pubblicato oggi la celebre poesia del Carducci, che mi ha sempre affascinata
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Ho letto Luisa, una poesia che ricrea l’atmosfera magica dell’autunno e i riti legati alla tradizione come quello del vino. In più San Martino e la sua estate mi è sempre piaciuto
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🙏🍂🍃🍂🍃🍂🍇
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Eita! Salivou a boca aqui este vinho italiano.
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Beautiful lines thank you for sharing 🌹☺
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