Guardate il filmato, i protagonisti dell’oggi ci sono tutti: personalità illuminate, paternalismo, popolo sottomesso, ambiente ecclesiastico, il poverello d’Assisi… Una “commedia distopica” potremmo definirla. Quando citiamo Orwell o Huxley per parlare della loro capacità di descrivere con anni di anticipo quanto sta accadendo oggi, forse dovremmo ricordarci di aggiungere Paolo Villaggio. Riflettendo sulla funzione di questo tipo di letteratura rimangono aperte due strade. La prima è quella di aiutarci a leggere i segni dei tempi per saperlo affrontare con più consapevolezza. La seconda invece ci porta di fronte ad un vicolo cieco: nessuna speranza hanno i protagonisti di questi racconti, quindi è inutile qualsiasi reazione da parte nostra, meglio lasciarsi trasportare inerti dagli eventi, remare controcorrente non fa che aumentare le nostre sofferenze. Del resto cosa dice il Megadirettore a Fantozzi alla fine del filmato: “…posso aspettare fino a mille anni!”. Riflettiamo gente, riflettiamo…
Ti sei arreso? Per me sarà sempre: resistere, resistere e resistere!!!
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No, non mi sono arreso. Ho solo riflettuto sul fatto che anche certa letteratura potrebbe servire più alla resa che alla lotta. Tutto qui.
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Nei libri di Fantozzi si capisce di più questa situazione. Nei film l’attenzione è troppo accentrata su di lui, nei libri si capisce l’universalità della cosa e del destino comune.
Non è questione di arrendersi, per un po’ po si può andare avanti poi diventa impossibile, a meno che uno non sia ricco e si possa permettere di non lavorare e di opporsi senza problemi.
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Non credo sia tanto una questione di ricchezza, certo chi comanda è straricco ma deve fare parte di un elite, di un’ideologia altrimenti viene ricattato e gettato nel cestino come tutti noi. Credo che ESSI siano davvero pochi, molto molto pochi e anche quelli che apparentemente sono potenti (i nostri politici al potere) non siano altro che squallidi lacchè sacrificabili. Sui libri di Fantozzi hai ragione, i film non riescono mai a rappresentare al meglio la ricchezza della scrittura. Ciao e grazie per il commento
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Francesco???
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Si Estevam, il poverello d’Assisi è San Francesco. Il film comico mette il suo quadro sullo sfondo per fare diventare la situazione Ancona più paradossale e assurda. Lo spietato direttore è paragonato ad un Dio che decide con sapienza ogni aspetto della vita dei suoi lavoratori
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Grato, meu caro. De fato eu havia ficado com dúvidas. Infelizmente, a Religião é quase sempre usada por políticos inescrupulosos. Paz e Bem!
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Avendo preso davvero autobus stracolmi al volo (proprio sulla soprelevata a Genova) per andare a timbrare entro le 7 e 59 a un orologio posto in un edificio in cima una salita, dopo una rampa di scale e tante altre facezie, io non potevo sopportare i film di Fantozzi. Tuttora, dopo infiniti anni di lontananza da quel mondo, non ce la faccio a guardarli.
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In effetti la tragedia prevale sull’ironia soprattutto quando colpisce nel vivo
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Sono cose dolorose… oggigiorno è peggio… vedo quotidianamente calpestare i diritti dei giovani lavoratori e silenziare la loro voce. Il potere politico gestisce il comando, i lavoratori non ha alleati.
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Se invece di fissate ogni attenzione sul virus aprissimo gli occhi sui diritti cancellati (da decenni) non saremmo mai arrivati al punto in cui siamo
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