Ça va sans dire

Interessante il post di Stefano, personalmente faccio solo una breve considerazione. Dicono sempre: grande scoperta ma… se ne parlerà fra 30 anni! Riguardo alla fusione nucleare controllata forse è dai tempi di Enrico Fermi che aspettiamo il trentennio giusto. Che siano complotti o poteri vari a fermare il progresso in campo energetico non so dire. Certo è però che il regresso lo abbiamo sotto gli occhi di tutti, vogliono riportarci alle candele in nome del risparmio e dell’ecologia. L’unica cosa certa sono gli enormi interessi in gioco che gonfiano lautamente le tasche dei pochi a danno dei molti.

Post di Stefano

È annuncio di questi giorni che in un qualche laboratorio di ricerche nucleari negli Stati Uniti d’America è stato fatto un grosso passo in avanti nella realizzazione della tecnologia per la fusione nucleare. Il processo, per intendersi, è quello che avviene all’interno di ogni stella, compreso il nostro Sole. Lo sviluppo di questa tecnologia permetterà in futuro, non si sa quando, ma di sicuro non prima di qualche decennio, di ottenere energia in quantità illimitata ed in forma pulita. La tecnologia nucleare finora usata per ottenere energia è quella cosiddetta della “fissione nucleare” che prevede la scissione di grossi atomi, soprattutto di uranio, in atomi più piccoli. Purtroppo però i metalli pesantissimi necessari sono abbastanza rari e quindi costosi, le scorie non sono affatto pulite e restano radioattive per centinaia o migliaia di anni, tanto che ancora non si sa esattamente come gestirle in maniera definitiva ed infine le centrali sono intrinsecamente insicure. Il processo di fissione va inoltre contenuto artificialmente poiché una volta fuori controllo, come avvenuto a Chernobyl o Fukushima, tende ad auto-alimentarsi fino all’esplosione o, peggio, alla fusione del nocciolo. In questo caso il nocciolo inabisserebbe per gravitazione e a causa dell’altissima temperatura non potrebbe essere trattenuto da nessuno strato di roccia, ma l’eventuale incontro con falde acquifere sottostanti o con altri materiali in grado di evaporare provocherebbe  l’esplosione… nucleare.

Ora, viste le prospettive di esaurimento inevitabile di petrolio e degli altri combustibili fossili e visto che la tecnologia a fissione è sconveniente e pericolosa, quella della fusione sembra la manna dal cielo. Però… però! Nel nucleo delle stelle, la reazione termonucleare, così chiamata in virtù dell’altissima temperatura necessaria ed espressa in milioni di gradi centigradi, è “contenuta” solo dall’enorme gravità che tiene insieme le stelle stesse. Le stelle di prima generazione, per lo più, sono costituite da idrogeno, atomi piccolissimi, che fondendosi insieme diventano atomi un poco più grossi: elio. Stop! Non c’è altro, nulla da proteggere dalla sicura distruzione. È la stella stessa che si autodistrugge per trasformarsi in qualcos’altro. Portare però questo processo sul nostro piccolo pianeta è un po’ più complicato. Qui di cose da proteggere ce ne sono anche troppe e le temperature necessarie che permettono la fusione termonucleare di cui parliamo rendono il materiale incontenibile, ingestibile. Io conosco due tentativi fatti in tal senso: quello del confinamento inerziale e quello del confinamento magnetico. Entrambe le strategie prevedono che il materiale, tenuto sospeso dentro una “bolla” a vuoto spinto per un brevissimo tempo, poi venga fatto reagire e quindi raffreddato, prima che possa entrare in contatto con qualsiasi altro elemento, pena la vaporizzazione istantanea di ogni contenitore. Non so, in questo caso, quale tecnologia sia stata usata o se ne sia stata inventata una terza, ma di certo sono previsti grandi impianti e grandi installazioni. Non certo ad uso privato o domestico. Perché dico questo? Perché è una storia che si ripete sempre! Ognuno di noi non può certo estrarre il petrolio e raffinarlo in garage… tanto meno può estrarre il metano a chilometri di profondità… ancora meno può installare un reattore nucleare in soggiorno. Mentre, per esempio, ognuno potrebbe coltivare la sua canapa indiana ed estrarre dai semi un olio già pronto da versare nel serbatoio della sua auto diesel. Ah, ma che distratto, dimenticavo che, guarda caso, è vietato coltivare la canapa. Io non ne ho certo le prove, ma Nikola Tesla una volta chiese a un grosso banchiere di finanziare una sua nuova tecnologia in grado di portare, a suo dire, energia gratuita a tutti. Il banchiere chiese se era possibile mettere un contatore, Tesla rispose di no, quindi il banchiere scacciò via il genio. È storia, però, che alla morte dell’inventore l’FBI fece irruzione nell’hotel in cui aveva alloggiato per sequestrare tutti i progetti e tutti i manoscritti. Anche Ettore Majorana, il più geniale tra i “Ragazzi di via Panisperna” capitanati da Enrico Fermi, sparì misteriosamente dopo che avrebbe inventato una qualche tecnologia straordinaria. Ci sono testimonianze che parlano di una “Macchina di Majorana” realizzata in incognito, ma che non fu mai possibile produrre se non in pochi prototipi, né commercializzare. Non ne ho le prove e non insisterò, ma poiché questi episodi si riferiscono ad invenzioni nate dal genio di scienziati vissuti ai primordi della fisica moderna, chissà cosa sarà stato scoperto e… celato ad oggi? Nel riprendere il discorso sulla fusione nucleare, argomento di questo articolo, voglio evidenziare che oltre alla fusione “termo” nucleare, esistono anche le LENR, acronimo inglese di reazioni nucleari a bassa energia. Per quanto vengano tenute nascoste ai più, esistono e sono ormai una evidenza scientifica, fin dai tempi di Fleishmann e Pons alla fine degli anni ‘80. Secondo me il motivo del loro mancato sviluppo e della loro divulgazione è che costituirebbero una fonte di energia infinita, a basso costo, ma soprattutto democratica. Chiunque infatti potrebbe sostituire la propria caldaia e scaldarsi con 10 euro all’anno, oppure generare la propria elettricità con le stesse cifre, oppure ancora gironzolare con la propria auto elettrica, ma senza batteria e con una spesa irrisoria. Questo, per il potere, è una cosa inaccettabile. Ça va sans dire.             

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

1 commento su “Ça va sans dire”

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