
“…la Corte di Assise di Trieste, presieduta dal giudice Giorgio Nicoli, ha riconosciuto al medico del 118 non solamente le attenuanti generiche, bensì anche quelle previste dall’articolo 62 comma 1 del Codice penale: ovvero “l’aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale”https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-nera/ag-scopi-morali-forte-sconto-pena-medico-che-uccise-9-2112706.html
Il medico in questione è stato sospeso dalla professione per soli 5 anni! Sentenze del genere fanno emergere l’importanza nelle società attuali di sdoganare l’eutanasia e riproporre l’ideologia dello Stato lager, fondato su principi utilitaristici, ove ciò che è considerato “inutile” va eliminato senza troppo pensarci. Per questo e per altri motivi è vero che la “memoria” di ciò che è accaduto è già a rischio.
Sta diventando lecito tutto.
Dalla pedofilia all’omicidio, dalla prostituzione allo stupro, dalla violenza alla dilazione.
La cosa necessaria e importante è fare parte della narrazione.
Poi tutto si accomoda.
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E si se ti senti parte del sistema accetti tutto come nulla fosse. Per questo motivo certe notizie sono importanti, aprono la strada
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Credo che una legge sull’eutanasia vada fatta prima o poi.
Credo anche però che l’attenuante non dovesse essere data.
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Per giustificare in modo perlomeno razionale il diritto a morire lo stato dovrebbe prima garantire sotto ogni punto di vista il diritto a vivere, invece…
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Questo è sicuro, poi però se non ci sono cure e la vita è solo sofferenza credo che sia un mio diritto scegliere se vivere o no.
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Il problema, come si può capire anche dalla sentenza mitigata, è che in una società sempre più compressa, volta allo sfruttamento e allo scarto del superfluo, non si fermeranno certo ai casi umanitari. Purtroppo più che una scelta libera io la vedo come un ennesimo strumento di controllo
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