
Racconto fanta-tragico-ironico di Stefano sulle surreali vicende che hanno caratterizzato la storia italiana e mondiale negli ultimi anni.
I parte
Tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro è sempre piacevole, un bacio alla mogliettina e… beh speravo ci fosse anche il figlioletto, ma come al solito è incollato alla sua TV olografica, va beh, almeno stavolta, a giudicare dalle risate, non sta guardando i soliti cartoni di supereroi.
«Cos’hai da ridere tanto?»
«Ah ciao pa’, questo è un cartone che mi ha chiesto di vedere la maestra di storia.»
«Non mi dire che adesso la maestra ti raccomanda di vedere la oloTV invece di studiare nel monitor interattivo?»
«Sì pa’, è un cartone molto realistico ambientato un secolo fa e parla di una finta pandemia e delle regole assurde che sono state adottate dai governi dell’epoca.»
«Ah sì, ne ho sentito parlare, anche se quando andavo a scuola io non si studiava molto quel periodo.»
«La maestra dice che, invece, è meglio ricordare certi episodi della storia per evitare che in futuro si possano ripetere.»
«Ok, ma se l’argomento è così serio cosa c’è da ridere?»
«La maestra dice che, anche se si trattava di una epidemia di un’influenza un po’ grave, i provvedimenti che sono stati presi sono stati per lo più demenziali e tutta la narrazione, soprattutto nei mass-media, era insensata. Questo cartone evidenzia le parti peculiari e sono veramente comiche.»
Fausto fa per riavviare il cartone, ma intervengo protestando: «No, almeno raccontami cosa è successo fin qui!»
«Ah sì certo, lo vuoi vedere anche tu? Allora: in Italia era arrivata un’influenza dalla Cina che, come succede spesso, all’inizio aveva colpito maggiormente le persone anziane, specie nel Nord. Ma stavolta, invece di cercare subito una cura efficace, di provare con le terapie consuete e indagare con le autopsie, il Ministero della Sanità ha imposto ai medici di base di non visitare i pazienti a casa, ma di svolgere solo telefonicamente una “vigile attesa” sullo stato di salute, vietando la prescrizione di qualsiasi farmaco ad eccezione di un antifebbrile dannoso per il sistema immunitario. Solo quando le condizioni del paziente risultavano oramai drammatiche, il medico poteva autorizzarne il ricovero ospedaliero: qui, nei reparti di terapia intensiva, i protocolli terapeutici si sono rivelati troppo spesso letali.
«Ma tutto questo è criminale! Continuo a non capire cosa ci sia da ridere.»
«Tu non immagini i provvedimenti! Hanno subito imposto la chiusura di tutta la popolazione in casa: si poteva uscire all’interno del proprio Comune di residenza solo per comperare beni di prima necessità quali cibo, farmaci, sigarette e per portare a pisciare i cani che, così, passeggiavano più volte al giorno con ogni componente della famiglia.
«Non ci posso credere… tutti sanno che il modo migliore per rafforzare il sistema immunitario è quello di esporsi al patogeno per creare gli anticorpi, tanto non tutti si ammalano, poi di stare all’aria aperta, evitare stravizi alimentari, assumere vitamine, fare attività fisica ed esporsi al sole.»
Intanto Fausto ricominciava a ridere nel ricordo: «Poi hanno obbligato tutte le persone ad indossare una mascherina sul viso, sterilizzare moltissime volte al giorno le mani e rispettare un distanziamento fisico definito “sociale” di almeno un metro, a volte esteso dai sindaci a due metri e anche ad un metro e ottanta.»
Impossibile resistere, mi metto a ridere anch’io: «Ma è assurdo! Poi i virus sono più piccoli delle maglie dei tessuti delle mascherine e passano liberamente, lo sanno tutti.»
«Pensa che la polizia inseguiva anche con i droni chiunque andasse a passeggiare o a correre in luoghi deserti!» Nella tragicità c’era comicità e mi scappa da ridere ancora: «Ma chi avrebbero potuto contagiare?»
Anche Fausto, nel raccontare, si sbellica: «Chi andava fuori di casa per lavoro non poteva uscire dal proprio comune, così, se lavorava lontano, aveva grane con la polizia…e pensa che per uscire, per qualsiasi motivo, bisognava compilare una autocertificazione su un modulo che ogni settimana cambiava, cioè senza senso, anche la polizia non sapeva più come comportarsi.»
«Dai, riavvia il cartone che lo voglio vedere anch’io.»
L’ilarità è irresistibile e raggiunge mia moglie: «Si può sapere che cosa avete da sghignazzare voi due?»
Io cerco di spiegare, tra una risata e l’altra: «Guarda, io non ci posso credere, Fausto dice che la maestra di storia gli ha spiegato che questo cartone riporta dei fatti reali di un secolo fa.»
«Ma riguardo cosa?»
«Non so se ne hai mai sentito parlare, quella finta pandemia di influenza strumentalizzata per arrivare a togliere tutte le libertà e diritti basilari nella maggior parte degli Stati più ricchi del mondo.»
«Ah sì, mi pare, ma non vedo cosa ci sia da ridere.»
In quel momento nel cartone appare una famiglia che passeggia, approfittando della parziale riapertura dalla metà di maggio del 2020. Poiché il bambino chiede un gelato, la famiglia va in gelateria e lì glielo porgono incartato con la stagnola: al perché del bambino, il padre spiega che è possibile acquistare solo cibo da asporto.
Trattenendo i singhiozzi del riso spiego: «Capito? Lo stesso cono gelato andava bene solo se avvolto nella stagnola!»
Lei è basita: «Cioè? Non capisco!»
«Non c’è niente da capire! È un periodo in cui la pazzia ha fatto da padrona, però è comico, non trovi? Pensa che prima hanno fatto vedere un supermercato in cui il reparto cancelleria era transennato perché era consentito vendere solo alimentari.»
«Ma scusa, quando uno era all’interno del negozio, ormai il contagio era partito o no?»
«Sì, ma dicevano che così salvaguardavano dalla concorrenza sleale tutti gli altri negozi costretti alla chiusura.»
«E perché non lasciavano anche aprire gli altri negozi, visto che comunque la gente andava in giro a far compere, no?»
«Senti non mi chiedere di trovare una logica, a me viene solo da ridere.»
Fausto interviene per non farci perdere le parti comiche: «Guardate qui, hanno messo gli ombrelloni distanziati in spiaggia.»
Mi viene da chiedere: «Cioè? La gente al mare, al sole, deve stare sotto ombrelloni distanziati e poi chiacchiera e va a fare il bagno gomito a gomito?»
«Sì guarda, c’è qualcuno che fa il bagno con la mascherina!»
A quel punto tutti e tre ci rotoliamo a terra dalle risate, io comincio a sentirmi male, ho un dolore allo stomaco, non riesco a respirare. Quando riprendo il controllo chiedo: «Che succede adesso?»
«Dopo ferragosto diventano obbligatorie le mascherine in ogni luogo, ma solo dopo le ore 18! Prima no.»
Ci metto un po’ a realizzare, ma poi scoppio in una ennesima risata: «E cioè, il virus ha l’orologio?»
Anna si lascia contagiare e mi spalleggia: «Guarda ci sono delle persone che guidano da sole in macchina… con la mascherina!!!» Anche lei rotola per terra.
Io sto molto attento alle vicissitudini che si susseguono: «Guardate, da metà ottobre ricomincia il caos: mascherine obbligatorie ovunque, cinema e teatri di nuovo chiusi… no! A questo non ci posso credere: se qualcuno vuole fare una cena a casa sua, non si può stare in più di sei.»
Lei punta gli occhi al cielo: «Mio Dio, com’è possibile? Ma chi poteva verificare una cosa del genere? Come si fa ad imporre una cosa così assurda e non controllabile?»
Io intanto ridevo sempre più: «Tutto chiuso di nuovo e coprifuoco dalle ore 21… stavolta il virus ha accomodato l’orologio! Guardate, in TV c’è un virologo che raccomanda agli sposi di fare l’amore con la mascherina e per non più di 20 minuti!!! Si vede che ‘sto tipo ha l’eiaculazione precoce e così si prende la rivincita.»
Anna è completamente basita, imbambolata cercando di trovare una qualche logica.
«Da novembre l’Italia è stata divisa in zone cromatiche a seconda del numero di malati e l’orario del coprifuoco è stato aggiornato, dalle 22 alle 5 di mattina… anzi no, sotto Natale, nei giorni festivi, tutta l’Italia è zona rossa come se fosse al massimo dei contagi, ma a giorni alterni!!!» Io ho finito le lacrime ed in me nasce una sensazione di angoscia.
CONTINUA…
«Não acredito… todo mundo sabe que a melhor forma de fortalecer o sistema imunológico é se expor ao patógeno para criar anticorpos, nem todo mundo fica doente mesmo, então ficar ao ar livre, evitar abusos alimentares, tomar vitaminas, fazer atividade física e exposição ao sol.
Se esta medida acima, tivesse sido adotada por aqui, teríamos, no mínimo, dez vezes mais mortos do que os mais de 700 mil atingidos até agora…
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Estevam credo davvero che per capire cosa è successo dovranno passare molti anni.
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E, mais ainda: a análise jamais pode e/ou deve ser generalizada. Cada país/região tem uma realidade muito diferente.
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Certo che a raccontarla così sembra veramente una cosa da matti!
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A mente fredda, comunque la si pensi, che ci sia qualcosa di pazzesco su ciò che abbiamo vissuto a me sembra abbastanza evidente
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Sì, anche a me
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Bonjour MON AMI
Après un tendre et doux réveil

C’est la seule manière de se lever du bon pied
C’est de se persuader que la journée sera pleine d’agréables surprises
D’autant plus que nous commençons la semaine
Je te souhaite un bon appétit avec un bon petit déjeuner, un bon diner
SURTOUT
Garde le sourire, ta bonne humeur
N’oublie pas que la vie est courte
Profite de chaque petit moment de la vie car ceux-ci ne reviendront jamais
Je te souhaite une journée radieuse et pleine d’optimisme
Même si parfois les choses ne sont pas toujours comme nous le voudrions
Alors ce jour passe une agréable journée avec un petit bouquet de fleurs
Bisous amicaux ton ami Bernard
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