Guardate le stelle

Nella notte dell’8 dicembre 1937, nei pressi dell’allora Leningrado veniva ucciso durante una sanguinosa purga staliniana Pavel Florenskij, matematico, filosofo, teologo, sacerdote, sposo, padre di 5 figli.

Queste le ultime parole che rivolse ai figli:

“Era tanto che volevo scri­vervelo: guardate più spes­so le stelle. Quando provate dolore nell’anima, guarda­te le stelle oppure l’azzurro del cielo. Quando vi sentite tristi, quando qualcuno vi offende, quando non vi rie­sce qualcosa oppure vi so­praffà la tempesta interiore, uscite fuori e rimanete a tu per tu con il cielo. E allora la vostra anima si placherà.
Non rattristatevi e non da­tevi pena per me. Se sarete lieti e coraggiosi, ne sarò confortato anch’io. Sarò sempre con voi nell’anima, e se il Signore lo permetterà verrò a voi di frequente per vegliare su di voi. La cosa più importante che vi chie­do è che facciate sempre memoria del Signore e cam­miniate al Suo cospetto. Con questo, vi ho detto tut­to quello che ero in grado di dirvi. Il resto non sono che particolari secondari. Ma questo non dimenticateve­lo mai.”

Guardate più spesso le stelle

Le stelle guidano chi ha l’umiltà di alzare la testa al cielo e affidarsi al mistero di salvezza racchiuso nel bambino di Betlemme. Dal buio della grotta, terrestre e primordiale, alla luce della stella, lontana e irraggiungibile ma capace di farsi vedere e farci vedere! Lì c’è ogni origine e ogni fine, lì c’è l’unica risposta in grado di placare l’animo umano.

Buon Natale

Immacolata

Tutta santa e immune dal peccato! È con il dogma dell’Immacolata concezione proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che si chiarisce che Maria è stata concepita senza essere stata toccata dal peccato.

Questo dogma, proclamato dal papa in piena epoca illuminista e positivista, vuole affermare con forza che la salvezza. (dal peccato in ogni sua forma interiore ed esteriore) può venire solo da Dio e non certo dalla scienza o dal progresso!

La scienza e il progresso, pur essendo luminosi segni dell’intelligenza umana, cadono facilmente preda di distorsioni e ne abbiamo avuto chiari esempi anche nella gestione dell’esperienza del covid: imposizioni spesso sbagliate calate dall’alto in nome di forme distorte di scientismo collettivista!

È proprio il “contratto sociale” di Rousseau , alla base di ideologie collettiviste nel XIX secolo, ad aver poi ispirato sia società di stampo socialista-comunista, sia società basate su nazionalismi dittatoriali quali quelle dell’Italia fascista o della Germania nazista. In queste società il ruolo dello stato è “totalitario” e schiaccia l’individuo in nome di un “bene superiore” imposto dalla propaganda.

Invece nel cristianesimo Dio chiama per nome ogni essere umano, la Grazia è rivolta a tutti e possiamo riceverla attraverso la fede e le opere.

La solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria si inserisce nel contesto dell’Avvento e del Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con la memoria della Madre. Questo dogma appare nella storia proprio alle soglie di un’era dove il delirio di onnipotenza dell’umanità è suo massimo e così anche il suo bisogno di salvezza.

A noi, uomini di poca fede, non resta che pregare affidandoci a Maria e alla Grazia.

Prigioni

The best way to keep a prisoner from escaping is to make sure he never knows he’s in prison.


Il modo migliore per impedire a un prigioniero di scappare è assicurarsi che non sappia mai di essere in prigione.

Fëdor Dostoevskij 

Ma la porta è sempre aperta, non ci sono sbarre o muri a dominarci. La mente e il suo eterno vagare fra passato, presente e futuro non ha vie d’uscita dalla schiavitù.

Sant’Agostino sulla speranza

La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.

Se ami la vita e temi la morte, questo stesso timore della morte è come un inverno quotidiano.

Dal fuoco sacro al fuoco dello Spirito

fuoco
* Il post che segue era già stato pubblicato QUI. Non è un post su Halloween, neanche sul capodanno celtico (Samhain) o piuttosto sulla festa di Ognissanti. Riguarda invece l’essenza dello Spirito che regge il mondo intero. Nel libro dei Re il profeta Elia fece l’esperienza che Dio non era nel vento impetuoso, non era nel terremoto, non era nel fuoco, ma era nel mormorio di un vento leggero (cfr. 1 Re 19,11-12). La semplicità di Dio, del suo Spirito, governa il mondo intero. A noi uomini non resta che farci possedere da Lui!

L’uomo sin dal suo stato primitivo di conoscenza, credeva che due forze governassero l’universo, quella benefica della luce,costituita nella sua essenza di fuoco puro e quella malefica delle tenebre portatrice di disordine e quindi del male. Due dovevano anche essere le origini di questi principi primi: le tenebre e gli déi malvagi ad esse collegate si originavano dalla notte e la luce e gli déi benefici derivavano invece dal fuoco sacro.

Nella religiosità popolare si ritrovano ancora oggi molti aspetti collegati al paganesimo e all’eterno dualismo tra tenebre e luce o tra acqua e fuoco o tra bene e male… Nei due solstizi ad esempio, quello invernale e quello estivo, vengono celebrate le nascite di Cristo (il Natale, 25 dicembre) e quella di Giovanni Battista (24 giugno) il quale nel Vangelo di Luca così affermava:

<< Io vi battezzo con acqua, ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e Fuoco!>>

Ecco qui riproporsi l’apparente dualismo fra acqua e fuoco che viene però risolto in Gesù attraverso lo Spirito Santo che tutto purifica con il suo amore!

Ora nella notte di Halloween (composizione delle parole inglesi All Saints Day Even in italiano Ognissanti), si ripropone con forza il dualismo fra le forze del male e quelle del bene che è stato risolto nel cristianesimo. I druidi affermavano che nel periodo invernale dominasse il dio delle tenebre e per questo motivo passavano nelle case della gente chiedendo doni per placare gli spiriti maligni. Inoltre questa notte era quella del passaggio fra il “fuoco sacro”, l’unico che doveva bruciare in questa terribile notte nei villaggi dei celti e la riaccensione di un nuovo fuoco il mattino successivo. Fu forse San Patrizio a contrapporre per primo il fuoco dello Spirito e la luce del Cristo risorto a quello delle tenebre. Sappiamo che il suo messaggio evangelico fu assai efficace convertendo rapidamente gli irlandesi al nuovo culto. Ma di San Patrizio avevo parlato QUI!

Ritorniamo quindi allo Spirito e al luogo dove è presente! Il paradosso è che Egli è presente dove si verificano sintesi superiori, in cui ogni aspetto oltre che equilibrato è sostenuto dall’opposto; Egli è l’unità nella distinzione, la sua azione unifica e divide implicandosi una nell’altra; unisce senza fondere e/o confondere, distingue senza mai separare!!! Croce e gloria, morte e vita, una “debolezza onnipotente” che porta a perdersi per ritrovarsi davvero! In questa sintesi nella distinzione sta la vera novità del cristianesimo: superare il dualismo fra bene e male attraverso il dono dell’Amore che sana ogni mancanza. Vedere il male più come mancanza di bene che come entità contrapposta al bene. Per questo motivo lo Spirito soffia più forte che mai là dove si sperimenta il perdono nell’odio o dove si dà la vita per amore. Spirito, Amore, Libertà, Carità sinonimi specchio di una dimensione trascendente in cui tutti saremo l’uno nell’altro in una vita nuova, una vita vera, l’unica in grado di essere tale!

Giovanni Paolo II, analisi sul totalitarismo

Difendendo la propria libertà la Chiesa difende la persona…. Invece la Chiesa sembra scegliere di fare parte del “termitaio globale”, ove tutto è organizzato in funzione di un’ideologia totalitaria che vuole cancellare Stato democratico, Chiesa, famiglia ed individuo.

Guerrieri nel silenzio

arciere.JPG
Arciere assiro, museo Barracco Roma – Fonte Wikimedia

Come una freccia

inseguiamo il vento della vita,

innumerevoli lanci scoccati

per uscire dal buio

che circonda l’esistenza.

Secoli passati in superficie

senza svegliare il guerriero

assopito in noi,

sepolto dalle immagini

presenti e passate,

sconosciuto ai più

ma unica scintilla della divinità.

Abbandonate le illusioni della personalità,

lasciate a Lui la guida,

al vero Sé,

coincidenza di Essere e di Verità

nel silenzio sacro dell’esistenza,

dell’eterna presenza

dove gli opposti si annullano:

solo così capirete che

non c’è più la lotta per la vita,

non c’è più dualismo,

il guerriero ha vinto l’ultima battaglia

ed ora è tornato a riposare

nella luce suprema della consapevolezza.

Essere persona nella pienezza, essere chiamati per nome da quel Tu che ci costituisce, ogni passo verso l’Amore non fa che realizzare l’unità degli opposti, l’armonia nel caos, la pace nella lotta delle ipocrisie. È l’unica vera guerra che vale la pena combattere e ognuno né è protagonista; proprio perché la coscienza collettiva che plasma la società umana evolve attraverso l’individuo e l’individuo si innalza chinandosi verso il prossimo e guardando così in faccia al Signore.

San Giuseppe Moscati

Giuseppe Moscati (1880-1927) 
laico 

… Non sono tuttavia unicamente e neppure principalmente le doti geniali ed i successi clamorosi del Moscati – la sua sicura metodologia innovatrice nel campo della ricerca scientifica, il suo colpo d’occhio diagnostico fuori del comune – che suscitano la meraviglia di chi lo avvicina. Più di ogni altra cosa è la sua stessa personalità che lascia un’impressione profonda in coloro che lo incontrano, la sua vita limpida e coerente, tutta impregnata di fede e di carità verso Dio e verso gli uomini. Il Moscati è uno scienziato di prim’ordine; ma per lui non esistono contrasti tra la fede e la scienza: come ricercatore è al servizio della verità e la verità non è mai in contraddizione con se stessa né, tanto meno, con ciò che la Verità eterna ci ha rivelato. L’accettazione della Parola di Dio non è, d’altronde, per il Moscati un semplice atto intellettuale, astratto e teorico: per lui la fede è, invece, la sorgente di tutta la sua vita, l’accettazione incondizionata, calda ed entusiasta della realtà del Dio personale e dei nostri rapporti con lui.

Giuseppe Moscati dimostra una sensibilità acuta per le sofferenze fisiche altrui; ma il suo sguardo non si ferma ad esse: penetra fino agli ultimi recessi del cuore umano. Vuole guarire o lenire le piaghe del corpo, ma è, al tempo stesso, profondamente convinto che anima e corpo sono tutt’uno e desidera ardentemente di preparare i suoi fratelli sofferenti all’opera salvifica del Medico Divino.

Quando, il 12 aprile 1927, il Moscati muore improvvisamente, stroncato in piena attività, a soli 46 anni, la notizia del suo decesso viene annunciata e propagata di bocca in bocca con le parole: ” È morto il medico santo “. Queste parole, che riassumono tutta la vita del Moscati, ricevono oggi il suggello ufficiale della Chiesa.

Giuseppe Moscati

Ho preso spunto dalla foto e dalle parole citate dal professore Paolo Bellavite per ricordare brevemente questo incredibile personaggio. Dobbiamo ripartire da chi ha fatto un esempio per gli altri della propria vita. Le parole che incorniciano la foto all’inizio del post sono più attuali che mai e fanno riflettere. Viviamo così assuefatti dalla menzogna che non riusciamo più a distinguere il bene dal male, eppure… Cliccando sul link sopra potrete leggere la descrizione completa sul sito Vatican va di cui io ho fatto un riassunto.

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