Vorrei fuggire lontano,
dimenticare, riposare il mio Io
nel limbo oscuro del non-Essere,
inconsapevole della paura
compagna fedele
da tempo immemorabile.
Non ho mai saputo vivere
sopraffatto dalla violenza
dei miei stessi giudizi,
ed ora la paura mi schiaccia,
è un fardello troppo pesante
da sopportare,
scava nell’animo ferito,
inquieto, lontano da ogni certezza,
solcato da un fiume di sofferenza
cosi tanta che sembra non fare parte
della mia esperienza,
eppure so che mi appartiene
perché lascia le sue tracce nel dolore.
Non ho più argini nel cuore
trabocca, annego in ogni istante
eppure vivo…
riemerge sempre la speranza
forse c’è una fede innata,
una Guida, piccola luce
nel buio dell’Essere…
ma non posso più esprimermi
non so dire nulla di Lei
pensieri, parole, non so…
c’è solo il sentire il suo soffio,
la sua accettazione che mi tiene a galla
circondato dalla paura,
dal Mistero inesprimibile
della nostra vita.
E’ qui che devo stare
per sciogliere i nodi che mi stringono
le dolenti membra.
E’ qui che devo stare
accettare il reale
e ciò che sono
oltre l’apparenza,
perché è in questo che consiste
il nostro doloroso mistero.
Dualistici sono i sogni
veli opachi sulla vita
e ci piace ingannare noi stessi
fingendoci felici.
Ma è qui che devo stare
essere responsabile
di ciò che è Vero,
oltre le maschere e le finzioni
su cui costruiamo le nostre vite.
Poesia già pubblicata https://opinioniweb.blog/2018/08/01/la-guida/
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