Navigatori senza tempo

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Come foglie cadute dagli alberi

veleggiamo

sulle nebbie del tempo

nell’oblio della continuità

del nostro eterno essere,

appesantiti dalla polvere

raccolta sulle strade della vita

che mantiene

le impronte del nostro passato.

Chi conosce

l’uomo che le ha lasciate?

Sei tu

non pensare alla polvere

che ti soffoca,

soffiaci sopra con il cuore leggero

per tornare a sentire

il respiro dell’esistenza.

Incontrarsi…in dialogo con il Tu che ci costituisce!

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Come galassie che s’incontrano…l’uomo è intrinsecamente aperto all’alterità e alla trascendenza, non può esistere isolato perché non basta a sé stesso. Anche chi sceglie forme di clausura o d’isolamento è in realtà alla ricerca di qualcosa che sia altro da sé, cioè di un ponte fra questa vita e il trascendente. L’animo umano è quindi identità e mistero profondo, ognuno di noi è una porta verso l’oltre alla ricerca di un Tu che possa colmare l’incessante divenire dei nostri vissuti con degli istanti d’eternità!

 

INCONTRARSI

Che cosa posso dirmi per continuare a sperare nella vita, a me che sono così vecchio

in quest’esistenza sconfinata, che mi dilata senza argini a porvi un freno?

Tu sei il mio argine,

il confine in cui arrestarmi a guardare le stelle, a fiorire nel deserto

che ho fatto in me e intorno a me, un senso

una polarità che dia senso alle molteplici dualità mistiche e reali

che sconfinano nell’assurdo e nel tormento dell’animo.

Prego come davanti ad uno specchio, parlo e chiedo a me stesso

al mio solo ed unico Dio

di aiutarmi a nascere alla vera Vita e al vero Essere

senza abbellimenti ed ornamenti.

Non so chi sono, niente mi appartiene,

neppure ciò che credo di essere,

neppure il mio corpo e la mia mente

che riferisco a me come possesso

e che forse mi possiedono a loro volta,

un totale abbandono al nulla per tornare alla Verità che ci costituisce

allo stupore di esserci, di guardare le stelle

che ammantano il cielo e i nostri animi.         

Vorrei che ci fossi Tu in mezzo a questa nebbia,

Tu ad aspettarmi,

ad abbracciarmi e consolarmi

per il dolore che appartiene a noi  come umanità

che ricerca la via dell’Eden perduto,

al fine di tornare puri

come cristalli o gocce di rugiada,

al fine di abbandonare i contenitori

che imprigionano la nostra consapevolezza,

annullare l’illusione del tempo e dello spazio,

percepire tutto attraverso tutto e tutti,

senza più anime tormentate che lottano

per ergersi al di sopra del mondo

e chiedono per sé stesse, a Dio

il potere e la gloria.

                                        

 

Un presepe di cartone

 

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UN PRESEPE DI CARTONE

 

Per chi dice che non c’è…

Ai bambini basta un presepe di cartone

luce  che non possiamo spegnere

accolta con semplicità

si riaccende

in quei piccoli cuori.

 

Ed è ancora Natale!

 

 

Il presepe “di cartone” è stato realizzato da bambini di classi prime di una scuola primaria. Sono stati utilizzati cartoni rivestiti con della carta igienica, bagnata poi con vinavil diluito mescolato con acqua e colori a tempera. L’idea era quella di realizzare una grotta che potesse far pensare alle famose e bellissime “Grotte di Frasassi”, ma al di là dell’obiettivo i bambini al lavoro erano più che soddisfatti, anzi proprio entusiasti dell’opera. La natività sullo sfondo è invece un’opera pittorica dei bambini delle classi quarte, guidati dalla creatività della loro bravissima insegnante.

Questo per dire che al di là del valore delle opere, ai bambini basta poco per divertirsi e per vivere positivamente lo stare insieme che è alla base del Natale!

Ne riparliamo il 5 dicembre…

alba

RISVEGLI

Sogni colorati

nel grembo materno

circondato da un battito d’amore.

Quale continuità con questa esistenza?

Forse un giorno mi sveglierò

e come un fiore a primavera

vedrò la luce

di una nuova creazione.

C’era un tempo in cui ero così poco concreto che mi ritrovavo a dialogare con il fantasma di me stesso e  non sapevo più distinguere chi ero!!! Ora ho sbattuto contro il muro della dura realtà, una, due, tre, forse quattro volte…ma almeno ho iniziato ad aprire gli  occhi prima di crollare nel mare dell’incoscienza! Auguriamoci che si sveglino anche ESSI, quelli ben più concreti di me che stanno reggendo le sorti del mondo portandolo allo sfascio!

Il 5 dicembre, cioè appena saputo l’esito del referendum costituzionale, la commissione europea “farà i conti” con il governo italiano! Leggi QUI l’articolo sul Corriere Vista la manovra, per ora, prima di dichiarare una bocciatura su tutta la linea, hanno ritenuto opportuno astenersi per non influenzare ulteriormente l’esito del referendum. Perché è vero si che in Italia ci pensano i media a deviare le informazioni intorbidendo le acque presentando i si-no-no-si-no-isti di tutte le specie, portatori di idee uguali e contrarie allo stesso tempo, al punto che per i più il voto sarà una scelta dell’ultimo minuto e metteranno la croce con gli occhi bendati. Però sta Commissione che impone sempre e solo tagli e sacrifici, hai visto mai che a qualcuno (potrebbe essere perfino un giornalista!)  venisse in mente di indicare agli italiani che la modifica dell’articolo 70 inserisce in Costituzione proprio la ratifica dei trattati europei fra le principali funzioni-missioni del nuovo senato non-elettivo! Cioè già ora di fatto, sta gente non eletta (i buuuu-rocrati euristi)  impone ai governi europei regole assurde che cancellano diritti sacrosanti come quello alla pensione o al lavoro…e in Italia i nostri governanti lacché e garzoni di bottega al servizio esclusivo di lobby estere sono i primi ad applicarle senza remore distruggendo ogni futuro per i nostri figli! Hai visto mai che le minacce, di alzare gli spread e inviarci la famigerata troika, sortiscano l’effetto di far rinsavire perfino gli ultralibbberisti piddini di casa nostra? Boh, staremo a vedere se ci sarà il “risveglio”! Dovete capire che finora i sacrifici li abbiamo fatti seguendo il mantra de “ce lo chiede l’Europa” e dal 5 dicembre, se passerà il SI, di fatto gli italiani legheranno il loro (triste) destino al sistema di privatizzazione-cancellazione selvaggia e totale dei diritti sociali PRIMA garantiti dalla Costituzione. Perché nei trattati europei NON SI PARLA DI CITTADINI, MA DI CONSUMATORI e di MERCATO! Tutto deve essere programmato in funzione del Dio mercato e ciò che prima era pubblico deve passare in mano privata attraverso la gestione lungimirante di banche e assicurazioni! Non ci spingono forse già ora a fare assicurazioni pensionistiche, sanitarie, sul rischio terremoto e chissà cos’altro!?! Dopo i virtuosi della finanza, quelli che ci hanno portato dentro la crisi e la gestiscono per i loro esclusivi fini e interessi, metteranno la parola fine ad ogni ombra di servizio pubblico con l’aggravante del nostro assenso.

Illusione permanente!

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FRAGILE

La vita ti cammina addosso

e ti accorgi

di essere fragile come vetro.

L’esistenza

ti entra nella coscienza

ubriaca annebbiandoti

finché non senti

incrinare i sentimenti

la paura che controlli

il fingere di non sapere dove cammini

un abisso di nulla

oscurità

l’unica luce sono i tuoi occhi

non puoi vedere oltre

la luce dei tuoi occhi

e la coscienza di essere fragile.

C’è molta amarezza in questa poesia, disperazione di fronte al silenzio e alla paura di sentirsi “SOLI”, ma anche una grande ricerca di senso della vita e di verità. Sono passati quasi 18 anni da quando l’ho scritta in un momento di sconforto, ma sono ancora qui a parlare di verità, di giustizia nei confronti del non-senso del mondo, un non senso che spesso siamo proprio noi esseri umani a modellare per i nostri simili! Siamo come le pedine di un domino, stiamo velocemente cadendo uno dopo l’altro ma non ce ne accorgiamo. Non mi riferisco ora a concetti astratti, ma alla realtà che giorno per giorno “ci cammina addosso” , che ci fa del male senza la minima forma di opposizione o resistenza da parte nostra.

Passeggiando per le strade della mia città non ci vuole tanto a vedere, a capire che c’è stata una guerra: negozi chiusi con interminabili scritte di VENDESI, AFFITTASI, VENDESI e/o AFFITTASI! E ogni posto è uguale, e ogni realtà è drammatica. Eppure i “compiti a casa” l’Italia li ha fatti, ligi alle regole europee più di ogni stato UE non abbiamo ricavato altro che devastazione, degrado, regressione dei diritti civili in ogni campo, dalla scuola, alla sanità, alla previdenza…

L’illusione permanente è proprio quella della crescita e delle riforme per la crescita quando la realtà dei fatti conferma invece l’esatto contrario, che non c’è alcuna crescita, né in Italia, né altrove! Non parlo solo dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti, i dati che ci forniscono sono altalenanti, continui saliscendi intervallati da una prossima, imminente, immancabile crisi su modello (aggravato) di quella del 2008! Il sistema oligarchico globale ha deciso che l’unica ripresa che valga la pena sostenere sia quella del DEBITO, pubblico o privato che sia poco importa. Bloccare gli stipendi dei lavoratori causa crisi permanente ed istituzionalizzata  è stato il primo tassello da realizzare per giustificare poi la precarizzazione  via jobs act e attraverso la creazione di quello che Marx chiamava “esercito industriale di riserva”, cioè i disoccupati sempre crescenti in competizione fra loro, finalizzare il tutto ad abbassare rapidamente i salari. A dimostrazione che la riforma del lavoro funziona benissimo nel rendere stabile e addirittura incrementare i licenziamenti delle aziende “per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo“, potete leggere tali strabilianti dati appena sfornati addirittura sulla Repubblica semplicemente cliccando QUI Quindi non è un caso che anche nell’affrettata e disastrosa riforma della scuola pubblica il modello da imporre già ai ragazzini di scuola primaria sia centrato sul concetto di competenza: non più formare la persona, il cittadino e il futuro professionista, non più educare alla criticità, ma invece al saper competere, essere soprattuto addestrati al fare senza problematizzare troppo sui diritti o sulla qualità della propria vita da schiavo. Come se il lavoro non fosse un cardine dell’essere persona attiva e al contempo positiva nella società. Tutto è collegato all’impoverimento collettivo che caratterizza ormai da decenni la società civile italiana ed europea. Stiamo seguendo, attraverso l’arma micidiale della moneta unica (l’euro), la realizzazione di un modello neoliberista importato dalla finanza americana e anglosassone, un modello incompatibile con i precedenti sistemi democratici, che infatti stanno scomparendo. L’illusione ci fa vedere SOLO i difetti delle ormai morenti democrazie, senza evidenziare MAI le assurdità dei modelli economici antisociali euroimposti! Fra noi cittadini c’è un muro, un muro creato ad hoc che come quello che divideva Berlino Est da Berlino Ovest ora divide il sempre maggior numero dei poveri dai ricchi che oltre a migliorare la loro enorme ricchezza detengono il potere quasi assoluto sulle nostre vite. L’assurdo è che la maggior parte di noi comuni mortali neanche se lo pone il problema del muro, si limita a cercare i propri spazi nella gabbia aspettando che le cose cambino da sole, perché è inutile e noioso affrontare la realtà, meglio lasciare che ci pensi chi comanda e accontentarsi di quello che abbiamo.

Eppure ci sono persone, addirittura artisti che utilizzano la loro popolarità per cercare di scalfire il muro di omertà e di menzogna che i media erigono giornalmente tra di noi. Un esempio in tal senso è la bellissima canzone di PoviaChi comanda il mondo che se già non conoscete potete vedere e soprattutto”ascoltare attentamente” semplicemente cliccando sul titolo sottolineato che ho evidenziato poco sopra!

Musica, poesia, letteratura, pittura, nascono dall’esigenza di dare una forma all’incontenibile, che si manifesta in chi ricerca il vero con il cuore aperto e che porta da sempre gli uomini a creare dei messaggi universali chiamati appunto ARTE! L’arte non può mentire perché altrimenti rimarrebbe un’espressione vuota di senso, incapace di suscitare alcunché, di appagare l’animo umano con la sua voce che può penetrare in ogni atomo e dargli vita. Dico tutto ciò perché nei prossimi post cercherò di usare più spesso l’arte in una delle sue tante forme nel tentativo di colmare il vuoto presente nell’incessante divenire dei nostri vissuti, nella nostra vita circondata  dai muri che sono difficili da superare, ma che dobbiamo almeno iniziare a guardare con occhi più consapevoli.

 

Maite

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