Irrequieto sto aspettando l’impossibile evento che dia senso alla mia vita. Tanto tempo è passato calma piatta senza un soffio di vento che mi spinga lontano verso lidi sconosciuti per incontrare qualcuno di cui ho bisogno ogni istante di più perché complemento di ciò che sono: un essere incompleto senza senso in sé stesso. Non […]
Ripubblico sotto il post su San Patrizio, la sua importanza potrebbe essere dovuta all’attenzione e al rispetto verso la cultura celtica, che è il motivo per cui il santo riuscì a portare gli irlandesi verso la religione cristiana. San Patrizio aggiunse una croce greca a quella celtica allungandone un braccio: il sole unito alla terra fondendo così l’elemento divino e quello umano. Nella speranza che i cambiamenti avvengano in una logica spirituale evolutiva e non solo come frutto di potere umano con finalità utilitaristiche. Una sapiente fusione con le tradizioni cristiane in nome della continuità della storia verso un cammino evolutivo guidato dal bene.
Post del 17 marzo 2017
Oggi, 17 marzo, è la festa di San Patrizio il patrono d’Irlanda. Esso arrivò in Irlanda nel 432 d.C. e nel giro di pochi anni riuscì a convertire al cristianesimo gli irlandesi portando rapidamente alla scomparsa l’antica religione dei…
Non è tanto la forza dell’acqua, con la sua impetuosità che incute timore, a scavare la roccia della montagna, quanto piuttosto la goccia con la sua costanza (Lucrezio)!
Una forza che sembra nascere dall’umiltà, più che dall’arroganza; dalla volontà più che dal potere; dall’abitudine più che dal caos.
Una forza acquisita, come dice Aristotele quasi una “seconda natura”, un habitus!
Prima di lasciarvi al post di Stefano faccio una breve riflessione. È un fatto che la guerra porta morte e sofferenza e se non finirà presto questa avrà conseguenze pesantissime per tutti i paesi europei (e non solo). E chi non morirà a causa delle bombe rischierà di morire di fame. Potete star certi che in Italia la situazione è critica, un segno della gravità di ciò che sta per accadere potrebbero essere proprio le possibili dimissioni del premier Draghi, sempre pronto va sacrificarsi per la patria!!! I venti di guerra non si fermano con più armi, ma lavorando affinché si trovi un giusto compromesso in grado di portare alla cessazione delle ostilità. Da qui si dovrebbe partire, ma vedete voi interesse a realizzare ciò? A me non sembra, anzi! Quindi prepariamoci al peggio e non dico questo per pessimo ma per semplice realismo. Purtroppo i venti di cui parlavo sopra non si fermano con le mani, tantomeno con le chiacchiere o l’ipocrisia. “Pace agli uomini di buona volontà” dice il Vangelo. Ed è proprio la volontà di lavorare per la pace, da tutte le parti coinvolte, che manca totalmente. A tal proposito condivido con voi le parole di Papa Francesco :
Premesso che qualunque capo di stato, o chiunque altro, dichiari o causi una guerra merita tutto il mio disprezzo. Si tratta comunque di un personaggio che causerà molte vittime, lo sa perfettamente e se ne frega. Tratta le persone come fossero pedine inanimate di un gioco da tavolo, ma la Russia di Putin è stata completamente accerchiata da Paesi aderenti alla Nato. La Crimea ha scelto con un regolare referendum di tornare a far parte della Russia, per cui le rivendicazioni dell’Ucraina sono completamente fuori luogo. L’Ucraina ha subito un colpo di stato 8 anni fa ed ora è retta da un governo neonazista finanziato dall’occidente che, nonostante gli accordi di Minsk del 2015, schiaccia, anche con i bombardamenti, ogni velleità identitaria e libertaria delle popolazioni russofone e russofile presenti nel paese. Nel 1990, in seguito alla riunificazione tedesca, fu siglato un accordo tra Bush e Gorbachev per cui i paesi ex sovietici ed ex Patto di Varsavia non sarebbero dovuti entrare nella Nato, per garantire la sicurezza della Russia con un cuscinetto neutrale. Gli americani hanno sostenuto la richiesta formale dell’Ucraina di poter entrare nella comunità europea, ritenuta “un’anticamera” della Nato che non si è mai dotata di un esercito perché ce l’ha già ed è la Nato appunto. Ora, sinceramente non vorrei essere nei panni di Vladimir. Dopo decenni di mediazioni regolarmente disattese dagli americani e dall’occidente in genere, Putin, che ha un consenso del 70%, che cosa avrebbe dovuto fare per risolvere i problemi della popolazione russa delle repubbliche del Donbass e per non perdere in credibilità verso il suo popolo? Per non avere altri missili nemici puntati contro direttamente nel giardino di casa? Ripeto, la soluzione della guerra è sempre quella sbagliata, ma sinceramente non so se attribuire più responsabilità a Putin o a quel rincoglionito di Biden. Di sicuro Trump avrebbe evitato questa guerra, poiché è l’unico presidente americano che durante la sua presidenza non ha iniziato una nuova guerra, anzi ne ha fatte cessare ben due. Non perché sia migliore degli altri, è solo più pragmatico, o forse cura di più gli interessi di “altre” lobby. Il capolavoro, però, è l’asservimento assoluto dell’Europa all’America. Sanzionare la Russia, per l’Europa, equivale al comportamento di quel marito che se lo taglia per fare un dispetto alla moglie. Mentre il comportamento dell’America, come al solito, assomiglia a quello del frocio, ma con il culo degli altri. E scusate i francesismi.
*La poesia l’ho letta in un libro e subito pubblicata: semplicemente bella o bella perché semplice. Mi sono permesso di aggiungere un titolo nella speranza che renda fede al testo.
Buongiorno a tutti, il mio non è un blog di ricette ma oggi ho deciso di fare un’eccezione. Come potete capire dal titolo e dalle immagini proverò a consigliarvi una ricetta per fare il limoncello. In realtà la ricetta è semplicissima e la trovate ovunque, quello che a me interessa consigliarvi sono i tempi di esecuzione! Ho personalmente provato due tipi di ricette per fare il limoncello, quella rapida (15 giorni ) e quella lenta (30-40 giorni) e secondo me quest’ultima dà i migliori risultati. Quindi anche se il limoncello è una bevanda estiva, se sceglierete di fare questa ricetta non sarà pronto prima di metà aprile!
Partiamo dalla prima foto, un mese fa ho messo a macerare in 500ml di alcool le bucce di 4 limoni. Naturalmente devono essere limoni con buccia edibile, belli e profumati. Molto importante è togliere con pazienza la parte interna della buccia, cioè quella bianca che renderebbe il limoncello amaro e meno gradevole. Le bucce devono rimanere nell’alcool per almeno 30 giorni in modo che esso estragga al meglio le loro essenze.
5 febbraio 2022 – 750 ml d’acqua e 400 g di zucchero
Dopo 30 giorni esatti mettiamo sul fuoco 750 ml d’acqua nella quale verseremo circa 400 g di zucchero (si può aumentare la quantità di zucchero a 500 g o più a seconda dei gusti). Non è necessario portare l’acqua ad ebollizione, basta scaldarla tanto basta per disciogliere al meglio lo zucchero.
La soluzione d’acqua e zucchero va fatta raffreddare e poi potete aggiungervi il contenuto del barattolo con alcool e bucce comprese.
Mescolate con cura e poi riversate il contenuto nel barattolo originale (o in più barattoli se non ne avete uno abbastanza capiente).
Adesso non vi resta che aspettare altri 30-40 giorni prima di poter imbottigliare il limoncello. Con queste quantità vengono due bottiglie da 700ml. Non ci sono particolari problemi nella sua conservazione, io tengo in frigo solo la bottiglia che utilizzo perché il limoncello “fresco” è ancora più gradevole.
La poesia è già stata pubblicata QUI. E il tema è sempre e comunque quello della fede, declinata nelle mille sfumature della vita. Perché come mi ha ricordato alcuni giorni fa il mio amico Andrea, il credente è colui che crede che l’impossibile diventi reale e che il reale sia l’impossibile. Oscar Wilde affermava che gli uomini crederanno sempre nell’impossibile, ma mai nell’improbabile. Perché l’improbabile riguarda la ragionevolezza, l’impossibile invece riguarda il cuore che con il supporto della ragione ci proietta oltre il nulla che sembra circondare le nostre esistenze. Nel Vangelo di Luca è lo stesso Gesù a parlare della fede, sempre umanamente fragile, riferendosi a Pietro: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per…
Nell’articolo sopra potete leggere le mirabolanti avventure che i ricconi più creativi del pianeta potranno proporre ad altri ricconi in cerca di nuove emozioni. C’è da capirli – poverini – dovranno trovare un modo per passare il tempo, qualcosa da raccontare ad amici e/o nipotini.
Poi nell’articolo sotto possiamo leggere come altri scienziati iniziano a fare i conti sulla CO2 e surriscaldamento globale: “Le emissioni di un singolo volo spaziale di 11 minuti ammontano ad almeno 75 tonnellate, che supererebbero le emissioni nell’arco della vita di uno dei miliardi di persone più povere della Terra.”
C’è quindi da chiedersi perché mai – se essere ricchi significa poter consumare quantitativi di energia illimitati – i vati del Global warming si rivolgano solo ai governi e quindi a noi poveri che da essi siamo governati? A sì è vero, non ci avevo pensato, perché noi siamo tanti e quindi inquiniamo tanto e quindi dobbiamo accettare le politiche green che col bastone aumentano i prezzi dell’energia e disincentivano l’acquisto delle auto a metano, mentre sempre con il bastone vogliono rendere invendibili gli immobili che non sono efficienti dal punto di vista energetico Proposta ue su riqualificazione energetica.
E la carota? Si inZomma la carota, il contentino a noi poveri ce lo danno oppure no? Perché a ben guardare ESSI dicono che i poveri NON sono GREEN (ma devono essere SUPER e GREEN e PASS)! Ma i ricchi invece? Loro cambieranno le loro abitudini climatiche? Certo, certo, possiamo stare tranquilli che i nostri sforzi non saranno vani e comunque vada a finire quello che conta è l’intenzione. ESSI dallo spazio penseranno alla salute della Casa Comune e si prodigheranno per salvare Madre Natura. Le varianti – ci dicono – sono tante e mica possiamo prevedere tutto! La ricchezza non dà la felicità (ai poveri) ma mette i ricchi nelle condizioni di fare quello che cazz… ehm quello che serve per trasformare il mondo in un paradiso. E se non ve ne siete accorti, non vorrete mica entrare a fare parte dei gomblottisti noclimaxvaxgrennpasstax?
Ripropongo questo breve post aggiungendo una riflessione: figure leggendarie come quella di Santa Claus scristianizzano il Natale? Personalmente non credo. È vero che la nascita di Gesù bambino è stata progressivamente messa da parte dal consumismo e lo stesso Babbo Natale è molto legato all’esigenza del donoconsumo! Ma i valori cristiani del Natale, quelli della famiglia e della gioia del donare, non vengono meno; è una festa che rimanda sempre il suo fondamento ad un mistero che trascende l’umano, ad un qualcosa in più che è necessario alla vita per dare senso ad ogni cosa, a ciò che siamo soliti definire Amore.
La storia di questo santo vescovo, i cui resti la tradizione vuole siano stati traghettati fino in Italia da alcuni marinai nell’antichità, si diffonde come un vento improvviso in ogni luogo della terra, in particolare dopo l’anno mille, fino a sconfinare in epoca moderna nella figura leggendaria di…