Se vince il NO… arriverà l’ennesimo governo tecnico?

draghi

La preponderante presenza mediatica del premier per presentarci le cosiddette “ragioni del  si” mettono in evidenza come stiano cercando di sparare le “ultime cartucce”  (a salve), contro la sempre più certa vittoria del no.

Quello che non riescono a capire, nel loro annaspare e farfugliare pseudo-motivazioni pro-riformiste, è quello che dicevo pochi giorni fa analizzando il voto a favore di Trump: se alla gente fai mancare il “pane quotidiano”, cioè il lavoro stabile unica sicurezza per il futuro, ai voglia tu a parlare di cambiamento, ripresa, risparmi, calo del debito o minaccia degli spread…

Gli ultimi dati istat confermano che l’Italia rimane in deflazione Leggi QUI!  Poi però l’istat ci ripensa e fa uscire stime PRELIMINARI del PIL che confermerebbero la fatidica crescita, come potete leggere QUI!  Ci dovrebbe spiegare il premier, o il ministro Padoan, come è possibile parlare di ripresa e di aumento dell’occupazione , quando i dati certificano in modo inequivocabile che i consumi non ripartono?  Se si aggrava la deflazione come si fa a dire che aumenta l’occupazione, usando squallidi giochi di parole – disoccupati, inattivi, occupati…il gioco delle tre carte – col solo fine di confondere la gente? Di che tipo di lavoro stiamo parlando, dato che su base nazionale la quota salari rimane invariata anche quando aumenterebbe l’occupazione?

Questi dati certificano che le riforme, compresa quella della Costituzione, stabilizzano solo i diritti della mega aziende, prevalentemente estere, di fare shopping a basso costo in un’Italia in rovina: investono soldi e hanno in cambio lavoratori sottopagati e schiavizzati! Questo è il vero motivo per cui la gente voterà NO!  Renzi ha già fatto capire che lui “nella palude non ci rimarrà”! Non si comporterà come i soliti politici che “galleggiano” e mai si tolgono di torno. Sinceramente mi pare difficile “galleggiare” quando grazie alle RIFORME l’intero sistema paese affonda; comunque sembra proprio volerci dire che si dimetterà, – come i suoi padroni euristi gli avranno già chiesto – ma non certo per andare ad elezioni anticipate!  Sono già uscite previsioni di istituti di credito, come la banca svizzera Credit Suisse, che danno la probabilità di un governo tecnico a seguito della vittoria del NO al 70%! Leggi Qui!

Alla guida di tal governo potrebbe spendersi una figura carismatica, autorevole, come ad esempio quella di Mario Draghi, in grado di rassicurare i piddini di tutte le specie (definizione del professor Bagnai, potete trovare il vero significato del termine nel suo blog Goofynomics )  sempre pronti ad accogliere a braccia aperte il salvatore della patria (degli altri) di turno!

Nel caso invece si andasse alle elezioni anticipate con l’attuale maggioritario non è da escludere una vittoria dei 5s con alla guida del paese un Di Maio, che si è prestato a fare un tour di presentazione dai potenti del mondo, come già fece Renzi Lo potete leggere QUI!

 In entrambi i casi la GARANZIA che il SISTEMA RIFORMISTA LIBBBBERISTA NON CAMBI è assicurata! I 5s hanno detto più volte che la permanenza dell’Italia dentro l’unione europea NON è in discussione. Per loro, come per i piddini, l’euro NON è il problema, lo sono invece gli sprechi, la casta, la corruzione… in poche parole gli stessi temi cavalcati da un Renzi o un Monti qualsiasi con il distinguo dell’onestà!

Su Draghi e le sue capacità indiscusse di salvare l’euro non ho molto da dire. Se mai si prestasse a governare l’Italia con il solito governo di “responsabilità nazionale”,  capiremmo presto se la salvezza dell’euro è compatibile con la vita di noi poveri cittadini!

In tutto ciò, naturalmente, l’incognita nel gioco dei poteri potrebbe essere Trump e la sua dichiarata opposizione al sistema globalista: i buuu-rocrati potrebbero aver fatto il loro tempo e la democrazia, pur se con dei “limiti”, avrebbe perlomeno una piccola speranza di rivincita. Chiaramente è solo un sogno, ma dopo tanti incubi dovuti all’indigestione di pesanti salse euriste (l’Europa ci dà la pace, lavoremo tutti un giorno in meno guadagnando di più, l’Euro ci protegge,bla, bla, bla…), cercheremo perlomeno di farlo ad occhi aperti e non lasciarci ingannare tanto facilmente.

Terremoto in Nuova Zelanda: allerta tsunami!

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Un terremoto classificato di magnitudo 8.1 ha colpito la Nuova Zelanda alle ore 12:02 italiane (00:03 ora locale della zona colpita)!  Vedete i dati sul sito dell’INGV cliccando QUI ! Sulla pagina  facebook  EU storm map viene segnalato il seguente comunicato dalle autorità locali: “La gente vicino alla costa orientale della Nuova Zelanda isola del sud dovrebbe immediatamente trasferirsi in altura o nell’entroterra per quanto possibile. Ore 4.22 ora locale!!” Potete leggerlo anche andando direttamente sulla pagina facebook cliccando QUI !

L’epicentro è stato localizzato a soli 90 km da Christchurch, città colpita già nel 2010 da una scossa di magnitudo 7 e poi nel 2011 da una scossa di magnitudo 6,3 che causò molti danni e morti proprio a causa delle lesioni agli edifici causate dal sisma precedente. Attualmente anche sul sito dell’ANSA trovate queste notizie!

Breve riflessione riguardo al sisma del centro Italia: pur non potendo prevedere se ci saranno nuove scosse di entità paragonabile a quella di fine agosto o di fine ottobre 2016, possiamo almeno sapere che essendo la lunghezza delle faglie appenniniche di circa 25-30 km l’entità della magnitudo non dovrebbe mai essere superiore a 7 – 7,5. Ben diversa la situazione della Nuova Zelanda o del Giappone dove sono coinvolte faglie che arrivano anche a 100 km di lunghezza. Queste stime possono perlomeno dare ai tecnici dei dati certi per programmare una ricostruzione adeguata sui territori coinvolti, con strutture sismiche in grado di sopportare queste scosse. Che purtroppo nella storia d’Italia sono ricorrenti come possiamo leggere relativamente all’Appenino e a Norcia  Qui  !  

Oggi i mezzi e la tecnologia per mettere in sicurezza ci sono, lo dimostrano gli eventi drammatici come quello appena segnalato dove le persone convivono con terremoti ancora più spaventosi, che inevitabilmente generano danni, morti e paure, ma con conseguenze sicuramente meno drammatiche! Per parlare di ricostruzione e messa in sicurezza servono soldi, serve innanzitutto una politica espansiva di spesa sociale che QUESTO STATO in QUESTA EUROPA, come spiegato molte volte nel blog, non può assolutamente fare!

Debiti e pane quotidiano: da Trump ai libberisti di casa nostra

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La lezione “Trump” sarà servita a far cambiare prospettiva ai libberisti euristi di casa nostra? Mi riferisco alle politiche volte ad aumentare la DISOCCUPAZIONE e la PRECARIZZAZIONE, volte deliberatamente ad impoverire la gente aumentandone la disperazione. Perché chi ha votato Trump l’ha fatto pensando al “pane quotidiano”, le manipolazioni mediatiche, le demonizzazioni, non hanno avuto alcun effetto sulle “troppe” persone che si sono trovate senza lavoro e prospettive di miglioramento! In un impero, come quello americano, il sistema non sarà mai davvero “democratico”, chiunque vinca sta lì a garantire gli interessi del sistema, ma anche un modello imperialista-lobbista deve tener conto di equilibri delicati come quello della sussistenza dignitosa di milioni di persone: attualmente ci sono oltre 40 milioni di cittadini americani che sono costretti a ricorrere agli aiuti alimentari per vivere! Credo che la corda, quella che porta alla disperazione e alla violenza, era pronta per rompersi, quindi una discontinuità politica, per quanto imprevedibile, è l’unica speranza che le cose possano migliorare!

Anche da noi, nel vecchio continente e nella nostra Italia, le “riforme” a sentire i media e i tromboni di regime, presto faranno “ripartire” il paese.  La realtà è che dopo 5 anni di crisi portata avanti in modo magistrale dagli ultimi tre governi, tutti subalterni al sistema finanziario eurocratico, la gente comune è sull’orlo della disperazione più totale: pochi capiscono cosa sta accadendo davvero, ma di fronte al suicidio a cui stanno portando la nostra civiltà, l’istinto di sopravvivenza dei più è alla disperata ricerca di qualcuno che ci indichi una via d’uscita: dare il “pane”, cioè il “LAVORO”, quello vero, quello in grado di garantire un futuro dignitoso! E per PRETENDERE il “pane quotidiano” dobbiamo passare attraverso la comprensione di alcuni “temi” o meglio “best seller” tanto in voga in quest’era ultralibberista!

Una delle tematiche più care alle élite libberiste è quella del DEBITO PUBBLICO! A causa dell’enorme DEBITO PUBBLICO, ci dicono, dobbiamo fare le riforme per cambiare l’Italia e tornare a crescere! Quante volte avrete sentito questa litania snocciolata dal premier di turno o dal solito e ripetitivo servizio sui telegiornali. Funziona sempre: abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità, i debiti dei padri ricadono ora sopra i figli, troppi privilegi cancellano così i diritti e dobbiamo fare i sacrifici altrimenti…

Eppure è semplice riflettere su un dato di fatto: se c’è uno o più debitori, chi sono i creditori? O detta altrimenti: la spesa di uno è sempre il guadagno di qualcun altro! Sicuramente in questo contesto, quello dell’euro, il taglio del DEBITO PUBBLICO è il principale pretesto per fare le riforme che si scaricano sui cittadini: riforma delle pensioni, tagli feroci alla sanità e all’istruzione, precarizzazione selvaggia del lavoro reso, grazie al jobs act, precario a tempo indeterminato… Quindi sembra proprio che questo debito non sia il guadagno, l’arricchimento dei cittadini! Ma andiamo avanti…

Era l’estate del 2012 quando, sotto il governo Monti, la stragrande maggioranza del Parlamento italiano votava a favore del “PAREGGIO DI BILANCIO” in Costituzione cambiando così insieme all’articolo 81 l’intera struttura della nostra Carta costituzionale. Provate infatti a spiegare COME uno Stato che rinuncia a fare politiche di spesa pubblica, può per esempio “adempiere ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” come afferma, suo malgrado, l’articolo 2 della Costituzione? Oppure come può favorire il risparmio come dice l‘articolo 47, dato che fa solo politiche volte a rastrellare i soldi dirottandoli verso i mercati finanziari?  Uno Stato che oggi più che mai tira dritto verso il deficit zero decide con tranquillità di rinunciare ad immettere nell’economia liquidità per sostenere l’occupazione o ricostruire i paesi devastati dal terremoto! Checché ne dica Renzi, che va elemosinando lo 0,… di deficit in più ai suoi padroni europei, chi non mette radicalmente in discussione il pareggio di bilancio e le assurde regole europee da cui deriva, nulla può dare ai propri cittadini: può solo aumentare le tasse e/o tagliare la spesa pubblica, creando impoverimenti senza fine. Già dal 1992, con il Trattato di Maastricht, l’Italia ha adottato i vincoli per il risanamento dei conti pubblici iniziando a fare consistenti “avanzi primari”. Ciò significa che da circa 25 anni l’Italia  ha sempre speso meno di quello che ha incassato via tasse. L’unica voce in bilancio che ha fatto lievitare in modo consistente il famigerato debito pubblico è stata infatti la “spesa per interessi”! Ora siccome il costo medio del nostro debito pubblico è di circa il 4% del pil, è matematico che con un deficit attuale intorno al 2% come ce lo chiede l’Europa il governo non può DARE NULLA per la ripresa o per altri fini sociali. Ripeto: se lo Stato non può spendere come sancisce il principio del pareggio di bilancio, non può far altro che tassare e tagliare la spesa sociale privatizzando i servizi, PUNTO!

Ma ritorniamo alla domanda cruciale: a chi entrano in tasca gli interessi sul debito pubblico italiano? Se tali titoli andassero in tasca a cittadini o ad imprese ed istituti finanziari italiani lo Stato avrebbe di fatto un debito con se stesso: in una famiglia i soldi che il marito dà alla moglie per andare a fare la spesa contribuiscono al reddito famigliare non generando alcun debito! Il problema si pone quando i soldi non bastano e allora un componente della famiglia deve fare la spesa a debito! Ma anche in questo caso l’Italia ha un debito estero corrispondente a circa il 40% del pil, percentuale non considerata preoccupante dagli economisti. Quindi esaminato sotto vari aspetti il Debito pubblico in termini assoluti è del tutto comparabile a quello di paesi con economie simili a quella italiana, è tenuto sotto controllo da politiche d’austerità che impongono esclusivamente avanzi primari consistenti e compressione della spesa pubblica, è ulteriormente “controllato” da riforme, come quella previdenziale, che tagliando le gambe (il futuro) a milioni di pensionati è in grado di abbassare la spesa per le pensioni nel medio e lungo periodo! InZomma, il Debito pubblico, soprattutto se protetto da una banca centrale in grado di acquistarlo alla bisogna e tenere sotto controllo i famigerati spread, è il NON problema! Casomai, nel nostro caso, è proprio la BANCA CENTRALE ad essere il problema: una banca dei banchieri, esente dal controllo democratico degli stati e al totale servizio delle istituzioni finanziarie! L’euro, moneta di nessuno, è appunto il manganello e l’olio di ricino da usare e dosare a dovere nei confronti dei malcapitati cittadini dell’Eurozona.

L’ha dimostrato Draghi quando nel 2012 dichiarò che avrebbe fatto di tutto per “SALVARE L’EURO” (l’euro, non i cittadini europei) e infatti da allora ha acquistato direttamente titoli pubblici, anche italiani, abbassando notevolmente i tassi debitori e mantenendo un’apparente calma finanziaria! Apparente perché l’economia reale non ne ha tratto alcun beneficio; anzi la minaccia di nuove “crisi” euroimposte per tramite della stessa BCE, pronta a chiudere i rubinetti del quantitative easing, interrompere cioè l’acquisto di titoli pubblici riportando gli spread alle stelle e togliendo liquidità agli stati che non fanno i “compiti a casa” adottando perfino, come accaduto in Grecia e a Cipro il “controllo dei capitali”: vennero limitati i trasferimenti finanziari da banca a banca, i prelievi ai bancomat… il tutto perché i greci avevano votato no all’arrivo della troika, che poi puntualmente arrivò per tramite della Commissione UE, imponendo su volere della Germania, una devastante rinegoziazione del debito! Tutto pur di non farli uscire dall’euro, precedente pericoloso che avrebbe potuto rafforzare le voci critiche che sostengono addirittura che continueremo a vivere anche senza l’euro! Se si usasse la spesa pubblica per rilanciare i consumi, sostenere l’occupazione, rafforzare e ripristinare le tutele sociali, inizieremmo ad uscire, pur fra mille ostacoli e difficoltà, da una crisi che non ha mai fine. Nulla di tutto ciò è possibile se prima non si ripristina la sovranità monetaria uscendo dall’euro,  vero tema da affrontare per primo se si vuole un cambiamento per la gente, volto a dare una speranza e un futuro alle nuove generazioni!

Allunga…

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…nei sondaggi, la Clinton! Ce lo dicono i media a reti “internazionali” unificate che oggi la Clinton “vola” nei sondaggi superando Trump! Quindi a rigor di logica domani Trump sarà il nuovo presidente americano! A rigor di logica, perché non si può pensare come attendibili sondaggi che in poche ore, ribaltano un risultato che dava in netta e costante ascesa Donald Trump. Ce lo hanno dipinto come inaffidabile, pericoloso, con idee considerate intollerabili… Ma il “politicamente corretto” non è forse quello che spinge i popoli a rinunciare alla propria identità etnica, religiosa, sessuale o ancora ad un’identità politica capace di distinguersi dal partito unico e soprattutto all’identità nazionale, in nome di un falso egualitarismo che accoglie tutti e tutto nel calderone che chiamiamo comunemente globalizzazione? In questo sistema ciò che muove la società è la disuguaglianza, dove i poveri saranno sempre più poveri e non c’è più spazio per la “classe media”, razza ormai in rapida estinzione! Se i Trump, pur con la loro inaffidabilità, possono rappresentare un freno al sistema totalitario del pensiero unico, quello appunto che cancella democrazie in nome di falsi ideali, credo che sia un rischio che valga  la pena correre. Anche in quest’Europa in cui i burocrati dettano l’agenda ai governi in nome di indiscutibli e devastanti regole di risanamento. Se appunto il cosiddetto “populismo” diventasse realtà in America, ripristinando almeno in parte un equilibrio fra popolo portatore di diritti e lobby economiche che vogliono sottomissione e obbedienza totale alle loro regole, un cambiamento a livello globale non potrà non esserci. Bene, male, guerra, pace… Questi sono temi che riguardano entrambi i candidati alla presidenza americana. Basta vedere come l’operato del “premio nobel per la pace” Obama ha di fatto aumentato la pressione militare della NATO nei confronti della Russia in modo esponenziale. Vedremo domani e soprattutto negli anni a venire…

Quando lo Stato risparmia…

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Dall’inizio della crisi e in particolare dall’entrata in campo di Monti che ha inaugurato l’era infinita dell’austerità, lo Stato italiano ha realizzato nelle manovre finanziarie notevoli “risparmi”, ma essi sono andati di pari passo ad una caduta verticale degli “investimenti” pubblici in modo praticamente trasversale a tutti i settori della vita sociale, che sono proprio quelli che servono ad esempio per la manutenzione delle strade, la messa in sicurezza degli edifici pubblici, la prevenzione di disastri ambientali… Insomma, più lo Stato ha risparmiato, più ha tolto, cancellato, letteralmente MANDATO IN ROVINA il nostro paese! Inutile qui dire l’elenco infinito dei disastri che si sarebbero potuti evitare o perlomeno limitare con la giusta manutenzione e con adeguati investimenti pubblici, basta ricordare il recentissimo crollo del viadotto di Lecco! Ma come mai, se lo Stato risparmia, – perché il debito pubblico SAREBBE IL SOLO E UNICO PROBLEMA – tali risparmi non si convertono in servizi aggiuntivi, in risorse per affrontare l’emergenza, come ce la cantano giornalmente in tutte le salse da anni i media di regime?!?!?!?!?!?  La spesa è un problema, quindi il risparmio, i TAGLI AGLI SPRECHI, sarebbero la soluzione, non è forse vero? Iniziamo a vedere l’effetto dei tagli o se preferite dei risparmi, sul comparto sanità: “La spesa sanitaria italiana è del 28,7% più bassa rispetto ai Paesi EU14, con una forbice, anche in percentuale del PIL, che si allarga anno dopo anno…” Qui trovate la fonte di tali dati.

Possiamo continuare con la spesa per l’istruzione:

Ocse: Italia penultima per spesa, record di Neet e prof anziani

venerdì 16 settembre 2016  –   Edscuola  –  da Il Sole 24 Ore   –   di Alessia Tripodi

Una spesa pubblica scesa del 14% in 5 anni – che mette l’Italia al penultimo posto dopo l’Ungheria – record di insegnanti over 50 (con salari in calo) e di Neet, cioè di ragazzi che non studiano e non lavorano… L’articolo continua qui.

InZomma, sia se l’analizziamo per settori, – salute, istruzione, servizi… – sia se l’analizziamo in termini assoluti, l’Italia risulta tra i paesi dell’area euro con la spesa pubblica più bassa! Ed è tale spesa – che per i liBBeristi di tutte le salse che invadono con le loro blaterazioni la tv sarebbe ABNORME, PESO IMMORALE SULLE SPALLE DEI FIGLI, IMPRODUTTIVA, BRUTTA, SPRECO DA TAGLIARE… – che è rimasta in termini reali praticamente INVARIATA tra il 2005 e il 2015! Certo il debito pubblico continua a salire, ma siamo sicuri che sia questo il problema? SI! Siamo sicuri che il debito pubblico NON è il problema e ce lo certifica la stessa Commissione europea oltre che prestigiosi istituti di ricerca tedeschi. Qui l’articolo. Per chi non ha la pazienza di aprire i link e leggersi gli articoli riporto dei brani significativi:

“Il primo, certificato EU e già qui ricordato, è che l’Italia mai, nemmeno per un momento, è stata a rischio default. Lo certifica la stessa Commissione Europea nel suo Fiscal Stability Report…”, “…l’economista Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze finanziarie presso l’Università di Friburgo, ha ribadito che l’Italia è il Paese che ha il debito pubblico più sostenibile dell’eurozona! “

Per collegare i puntini fra una frase e l’altra ripeto che l’articolo dovete leggervelo da soli. Però non fatevi trarre in inganno dalle conclusioni, dove l’autore dice che siccome l’Italia è il paese che più di ogni altro ha applicato i vincoli di bilancio imposti dall’UE, avrebbe quindi titolo per “chiedere”, “pretendere”, “realizzare” un maggiore flessibiltà e incrementare così gli inesistenti investimenti pubblici rilanciando la domanda interna ( i consumi) e incrementando il pil (la ricchezza prodotta dagli italiani). Le avrete sentite tutti le farneticazioni del buon Renzi, che addirittura si è spinto a dire “…non possiamo accettare che crollino le scuole per rispettare le regole di bilancio europee!” Eppure lui insieme ai suoi predecessori (Letta e Monti) sono stati i campioni di austerità: se riduci il deficit e porti il tuo paese al “pareggio di bilancio” ,e applichi addirittura il Fiscal compact allora significa che accetti con leggerezza di continuare a impoverire il tuo paese e a tagliare le risorse per la sicurezza e lo stato sociale! Ma al di là degli slogan politici, il motivo per cui i garzoni di bottega che si sono succeduti negli ultimi tre governi hanno “curato” la gamba sana dell’Italia, cioè la spesa pubblica con cui dal dopoguerra ad oggi gli italiani tutti hanno visto migliorare le loro condizioni di vita, non è certo per ignoranza o per incompetenza. Essi infatti hanno lavorato al servizio dei creditori esteri, gli stessi che attraverso il controllo del mercato dei capitali e degli spread dettano le regole del gioco: limitare la democrazia (per ESSI sinonimo di populismo), azzerare le tutele sul lavoro, demonizzare tutto ciò che è pubblico spingendo l’ex-Stato a privatizzare i servizi. Se vi ricordate la “crisi” è iniziata da una banca statunitense, la Lehaman Brothers, che a causa delle speculazioni dei mutui subprime fallì spalmando la voragine di insolvenze accumulate nel sistema bancario di tutto il mondo. Per chi non lo sapesse i mutui subprime sono ad alto tasso di insolvenza proprio perché dati a persone con lavori precari e senza tutele, appunto perché negli Stati Uniti la precarizzazione selvaggia del lavoro è la regola! Quando TUTTI o la stragrande maggioranza dei lavoratori hanno lavori senza tutele e possono essere licenziati dal datore di lavoro senza problemi, il sistema finanziario spinge a dare prestiti senza garanzie, siano essi carte di credito, mutui, finanziamenti poco importa: il modello sociale si basa sul DEBITO (non sui consumi) e poi quando una recessione globale fa saltare il giochetto aumentando vertiginosamente la disoccupazione, ebbene ci pensano gli Stati, attraverso l’austerità, a rapinare i propri cittadini incrementando le tasse e cancellando lo Stato sociale con i tagli: il tutto naturalmente per ripagare le SPECULAZIONI PRIVATE DELLE BANCHE. L’Italia, per fare un esempio, ha regalato, attraverso i fondi ESM istituiti dall’UE per salvare prevalentemente le banche francesi e tedesche, oltre 40 miliardi di euro. Leggete questo articolo per chiarirvi le idee. Questi soldi sono stati versati alle banche greche che prima della crisi avevano prestato senza troppe garanzie enormi capitali sotto forma di mutui e prestiti alle famiglie e imprese greche e tali soldi arrivavano prevalentemente dalle ricche banche tedesche e francesi. Tanto sapevano che arrivata la crisi nei vari paesi dell’eurozona ci sarebbero stati umili servitori pronti a strangolare i loro cittadini atteraverso l’austerità pur di ripianare, con i dovuti interessi, le folli speculazioni fatte dal sistema finanziario deregolamentato. In tutto ciò l’euro è il principale baluardo del sistema: una moneta che non appartiene a nessuno stato, gestita dal sistema finanziario a garanzia della realizzazione delle cosiddette “RIFORME DI-STRUTTURALI” e della speculazione selvaggia. Nel mondo dei predatori il più grosso mangia il più piccolo e in Europa il sistema finanziario tedesco è quello che più di ogni altro gestisce l’euro per i propri fini, senza tener troppo conto degli ormai innumerevoli focolai di ribellione che nei paesi europei stanno per venire alla luce. Forse è ora di iniziare ad aprire gli occhi e iniziare a guardare la realtà con più consapevolezza. In Italia finché l’opinione pubblica è distratta dai soliti temi della casta, della corruzione, dei privilegi, continueranno a farci credere che la terra è piatta, anche se sono ormai molti i liBBeristi che iniziano a raccontarci che il sole è luminoso e l’acqua è bagnata. Cosa voglio dire? Che iniziano già a cambiare disco cantando “lo Stato è brutto si, ma l’austerità è anch’essa cattiva”, “l’euro è divino si, ma se la Germania fa sempre e solo i ca..i suoi allora è meglio andare ognuno per la propria strada”. Il problema è che sti personaggi che dicono tali mezze verità, non lo fanno certo per noi, perché si sono pentiti o sono rinsaviti dopo aver per anni demonizzato lo stato e idealizzato la DIS-Unione europea basata sul Mercato Salvatore. Lo fanno perché da un momento all’altro il sistema potrebbe implodere e potranno così dire: ve l’avevo detto che era sbagliato! Ma chi vende menzogne non potrà mai fare niente di buono per la collettività. Che ci rimane allora a noi cittadini? La consapevolezza di quale sia la direzione da seguire, rafforzare lo Stato per ripristinare i diritti sociali garantiti dalla Costituzione e la speranza che ancora possano esistere forze politiche e sociali, vecchie o nuove che siano poco importa, in grado di schierarsi dalla nostra parte.

Dai terremoti ai migranti circondati dal cielo blu

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Prima di leggere l’articolo è obbligatorio vedere la mappa sismica dell’Europa !

Visto? Avete aperto una mappa sismica tratta da questo sito dove si vede chiaramente che l’Italia e la Grecia sono i paesi dell’Eurozona a più alta pericolosità sismica! Altrettanto evidente è che nella mappa sopracitata i paesi del centro e del nord Europa sono prevalentemente in zone a bassa probabilità sismica, aree caratterizzate dal colore celeste (del cielo) e in contrasto con il giallo e soprattutto con il rosso che caratterizza il territorio italiano e quello greco (per precisione aggiungerei anche i paesi balcanici).

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Ma passiamo all’immigrazione e vediamo le strane ed inquietanti “analogie”: l’Italia è un vero e proprio ponte fra l’Europa e l’Africa, con forti flussi migratori dal Nord Africa e dal Medio Oriente; idem la Grecia, che nonostante la crisi economica devastante amplificata dalla “cura” impostagli dalla troika assorbe i migranti che provengono dal Bangladesh, Pakistan, Afghanistan, Iran, Turchia e Siria. Possiamo dire che in primis sono questi due stati a contendersi il triste primato dei maggiori eventi sismici oltre che del maggior arrivo di immigrati!

In entrambi i casi è gente che fugge da un “mare” di disperazione, trovando spesso la morte o perdendo tutto ciò che a loro è più caro: casa, persone, la propria terra, a volte perfino la speranza di poter ricominciare a vivere! Nel Mondo, come rappresentato nel soprastante e antico planisfero, prevale il blu-celeste del cielo e del mare, un colore che indica anche la purezza, avvolge tutta l’umanità e sembra volerla proteggere con la sua immensità! Un colore che come abbiamo visto nella mappa sismica dell’Europa prevale però solo in alcuni paesi ed è praticamente assente in altri! Eppure commentavamo ieri un articolo del Corriere dove si affermava che la Commissione UE sarebbe pronta a bocciare la manovra del governo minacciando una possibile (probabile) procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia  nel caso non si realizzino gli “aggiustamenti” indicati al deficit, naturalmente attraverso i soliti tagli e tasse, uniche cose in cui ancora (per poco) l’Italia è sovrana! Ma all’Europa dei buuuu-rocrati interessano solo gli “aggiustamenti di-strutturali” e a poco valgono le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’economia Padoan sul sole 24 ore di oggi: ” E il sisma che ha colpito nelle ultime ore il Centro Italia non fa che avvalorare la tesi che il nostro è un Paese molto esposto a eventi sismici gravi e pertanto qualsiasi spesa affrontata per la ricostruzione o la messa in sicurezza non dipende da scelte politiche discrezionali dell’esecutivo.” Capito!?!?!?! E’ come un bambino pronto a giustificarsi con la mammina severa! Perché al di là di quello che ci raccontano i media l’esecutivo NON HA alcuna discrezionalità che non sia quella imposta delle regole europee. Le stesse regole con cui la Germania e la quasi totalità dei paesi UE ci si puliscono il posteriore, gettando poi la carta sporca dalla finestra quando un vento favorevole porta puntualmente tali lezzosi fogli (delle regole naturalmente) sul lindo tavolo del nostro premier, che insieme ai suoi lungimiranti ministri si affretta a leggere ed immantinente ad applicare. Ma quando le regole sono “impossibili da applicare” perché ci sono “eventi sismici gravi” e/o “immigrazione incontrollata in continua ed allarmante ascesa” la risposta della Commissione a tali richieste, aiutare i terremotati a ricostruirsi una vita e affrontare l’emergenza immigrazione, è stata essenzialmente un “vedremo, se e quando ci arriveranno le richieste dal governo italiano!” Perché LORO, per “spese per l’emergenza” intendono SOLO quelle volte a ricostruire strade, ripristinare utenze ed edifici pubblici, non quelle rivolte ad aiutare direttamente i cittadini coinvolti dal sisma. Quelle sono SEMPRE E COMUNQUE SPESA PUBBLICA IMPRODUTTIVA! Una spesa da tagliare insieme al deficit dello Stato.E uno Stato che non può più spendere alcunché per i propri cittadini è solo un’ombra, un’entità fittizia, un mezzo in mano ad élite per controllare la società a proprio uso e consumo.

Idem, lo stesso dicasi, identico destino avran, i cosiddetti “immigrati economici”, cioè quelli che seguendo l’onda dei profughi fuggiti dalle guerre, vengono spinti verso l’Europa attraverso l’Italia, la Grecia, i paesi balcanici e quelli dell’Europa dell’Est, guarda un po’ il caso proprio nel momento di miglior realizzazione delle RIFORME: la precarizzazione selvaggia del lavoro e la disoccupazione stabile sopra il 10% ha già portato un notevole esercito di disperati italici ed europei pronti ad accettare voucher e condizioni lavorative fino a ieri da secondo e terzo mondo. Ma cosa c’è di meglio che portare direttamente nelle nostre città chi la povertà l’ha vissuta “in diretta”, un esercito di disperati che a volte in modo parassitario, altre integrandosi nel modello lavorativo euroimposto, aiuterà i padroni a sfruttarci tutti insieme per un tozzo di pane. E come già è accaduto nelle moderne e civili città del nord europa (es. Belgio), si creeranno i ghetti, le nuove generazioni di immigrati perderanno presto la speranza di aver trovato  una terra migliore dove vivere, con il rischio fin troppo probabile di odio, violenze e terrorismo come rigetto di un modello sociale ed economico destinato a distruggerci! InZomma, noi futuri cittadini di serie Z, loro, gli attuali immigrati poi dis-integrati nell’accogliente Euro-pa dei popoli, cittadini di serie sotto Z: tutti inZieme vittime di un modello antisociale destinato a sfociare in tragici e purtroppo fin troppo prevedibili fallimenti.

Ne riparliamo il 5 dicembre…

alba

RISVEGLI

Sogni colorati

nel grembo materno

circondato da un battito d’amore.

Quale continuità con questa esistenza?

Forse un giorno mi sveglierò

e come un fiore a primavera

vedrò la luce

di una nuova creazione.

C’era un tempo in cui ero così poco concreto che mi ritrovavo a dialogare con il fantasma di me stesso e  non sapevo più distinguere chi ero!!! Ora ho sbattuto contro il muro della dura realtà, una, due, tre, forse quattro volte…ma almeno ho iniziato ad aprire gli  occhi prima di crollare nel mare dell’incoscienza! Auguriamoci che si sveglino anche ESSI, quelli ben più concreti di me che stanno reggendo le sorti del mondo portandolo allo sfascio!

Il 5 dicembre, cioè appena saputo l’esito del referendum costituzionale, la commissione europea “farà i conti” con il governo italiano! Leggi QUI l’articolo sul Corriere Vista la manovra, per ora, prima di dichiarare una bocciatura su tutta la linea, hanno ritenuto opportuno astenersi per non influenzare ulteriormente l’esito del referendum. Perché è vero si che in Italia ci pensano i media a deviare le informazioni intorbidendo le acque presentando i si-no-no-si-no-isti di tutte le specie, portatori di idee uguali e contrarie allo stesso tempo, al punto che per i più il voto sarà una scelta dell’ultimo minuto e metteranno la croce con gli occhi bendati. Però sta Commissione che impone sempre e solo tagli e sacrifici, hai visto mai che a qualcuno (potrebbe essere perfino un giornalista!)  venisse in mente di indicare agli italiani che la modifica dell’articolo 70 inserisce in Costituzione proprio la ratifica dei trattati europei fra le principali funzioni-missioni del nuovo senato non-elettivo! Cioè già ora di fatto, sta gente non eletta (i buuuu-rocrati euristi)  impone ai governi europei regole assurde che cancellano diritti sacrosanti come quello alla pensione o al lavoro…e in Italia i nostri governanti lacché e garzoni di bottega al servizio esclusivo di lobby estere sono i primi ad applicarle senza remore distruggendo ogni futuro per i nostri figli! Hai visto mai che le minacce, di alzare gli spread e inviarci la famigerata troika, sortiscano l’effetto di far rinsavire perfino gli ultralibbberisti piddini di casa nostra? Boh, staremo a vedere se ci sarà il “risveglio”! Dovete capire che finora i sacrifici li abbiamo fatti seguendo il mantra de “ce lo chiede l’Europa” e dal 5 dicembre, se passerà il SI, di fatto gli italiani legheranno il loro (triste) destino al sistema di privatizzazione-cancellazione selvaggia e totale dei diritti sociali PRIMA garantiti dalla Costituzione. Perché nei trattati europei NON SI PARLA DI CITTADINI, MA DI CONSUMATORI e di MERCATO! Tutto deve essere programmato in funzione del Dio mercato e ciò che prima era pubblico deve passare in mano privata attraverso la gestione lungimirante di banche e assicurazioni! Non ci spingono forse già ora a fare assicurazioni pensionistiche, sanitarie, sul rischio terremoto e chissà cos’altro!?! Dopo i virtuosi della finanza, quelli che ci hanno portato dentro la crisi e la gestiscono per i loro esclusivi fini e interessi, metteranno la parola fine ad ogni ombra di servizio pubblico con l’aggravante del nostro assenso.

Illusione permanente!

nebbia-personea

FRAGILE

La vita ti cammina addosso

e ti accorgi

di essere fragile come vetro.

L’esistenza

ti entra nella coscienza

ubriaca annebbiandoti

finché non senti

incrinare i sentimenti

la paura che controlli

il fingere di non sapere dove cammini

un abisso di nulla

oscurità

l’unica luce sono i tuoi occhi

non puoi vedere oltre

la luce dei tuoi occhi

e la coscienza di essere fragile.

C’è molta amarezza in questa poesia, disperazione di fronte al silenzio e alla paura di sentirsi “SOLI”, ma anche una grande ricerca di senso della vita e di verità. Sono passati quasi 18 anni da quando l’ho scritta in un momento di sconforto, ma sono ancora qui a parlare di verità, di giustizia nei confronti del non-senso del mondo, un non senso che spesso siamo proprio noi esseri umani a modellare per i nostri simili! Siamo come le pedine di un domino, stiamo velocemente cadendo uno dopo l’altro ma non ce ne accorgiamo. Non mi riferisco ora a concetti astratti, ma alla realtà che giorno per giorno “ci cammina addosso” , che ci fa del male senza la minima forma di opposizione o resistenza da parte nostra.

Passeggiando per le strade della mia città non ci vuole tanto a vedere, a capire che c’è stata una guerra: negozi chiusi con interminabili scritte di VENDESI, AFFITTASI, VENDESI e/o AFFITTASI! E ogni posto è uguale, e ogni realtà è drammatica. Eppure i “compiti a casa” l’Italia li ha fatti, ligi alle regole europee più di ogni stato UE non abbiamo ricavato altro che devastazione, degrado, regressione dei diritti civili in ogni campo, dalla scuola, alla sanità, alla previdenza…

L’illusione permanente è proprio quella della crescita e delle riforme per la crescita quando la realtà dei fatti conferma invece l’esatto contrario, che non c’è alcuna crescita, né in Italia, né altrove! Non parlo solo dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti, i dati che ci forniscono sono altalenanti, continui saliscendi intervallati da una prossima, imminente, immancabile crisi su modello (aggravato) di quella del 2008! Il sistema oligarchico globale ha deciso che l’unica ripresa che valga la pena sostenere sia quella del DEBITO, pubblico o privato che sia poco importa. Bloccare gli stipendi dei lavoratori causa crisi permanente ed istituzionalizzata  è stato il primo tassello da realizzare per giustificare poi la precarizzazione  via jobs act e attraverso la creazione di quello che Marx chiamava “esercito industriale di riserva”, cioè i disoccupati sempre crescenti in competizione fra loro, finalizzare il tutto ad abbassare rapidamente i salari. A dimostrazione che la riforma del lavoro funziona benissimo nel rendere stabile e addirittura incrementare i licenziamenti delle aziende “per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo“, potete leggere tali strabilianti dati appena sfornati addirittura sulla Repubblica semplicemente cliccando QUI Quindi non è un caso che anche nell’affrettata e disastrosa riforma della scuola pubblica il modello da imporre già ai ragazzini di scuola primaria sia centrato sul concetto di competenza: non più formare la persona, il cittadino e il futuro professionista, non più educare alla criticità, ma invece al saper competere, essere soprattuto addestrati al fare senza problematizzare troppo sui diritti o sulla qualità della propria vita da schiavo. Come se il lavoro non fosse un cardine dell’essere persona attiva e al contempo positiva nella società. Tutto è collegato all’impoverimento collettivo che caratterizza ormai da decenni la società civile italiana ed europea. Stiamo seguendo, attraverso l’arma micidiale della moneta unica (l’euro), la realizzazione di un modello neoliberista importato dalla finanza americana e anglosassone, un modello incompatibile con i precedenti sistemi democratici, che infatti stanno scomparendo. L’illusione ci fa vedere SOLO i difetti delle ormai morenti democrazie, senza evidenziare MAI le assurdità dei modelli economici antisociali euroimposti! Fra noi cittadini c’è un muro, un muro creato ad hoc che come quello che divideva Berlino Est da Berlino Ovest ora divide il sempre maggior numero dei poveri dai ricchi che oltre a migliorare la loro enorme ricchezza detengono il potere quasi assoluto sulle nostre vite. L’assurdo è che la maggior parte di noi comuni mortali neanche se lo pone il problema del muro, si limita a cercare i propri spazi nella gabbia aspettando che le cose cambino da sole, perché è inutile e noioso affrontare la realtà, meglio lasciare che ci pensi chi comanda e accontentarsi di quello che abbiamo.

Eppure ci sono persone, addirittura artisti che utilizzano la loro popolarità per cercare di scalfire il muro di omertà e di menzogna che i media erigono giornalmente tra di noi. Un esempio in tal senso è la bellissima canzone di PoviaChi comanda il mondo che se già non conoscete potete vedere e soprattutto”ascoltare attentamente” semplicemente cliccando sul titolo sottolineato che ho evidenziato poco sopra!

Musica, poesia, letteratura, pittura, nascono dall’esigenza di dare una forma all’incontenibile, che si manifesta in chi ricerca il vero con il cuore aperto e che porta da sempre gli uomini a creare dei messaggi universali chiamati appunto ARTE! L’arte non può mentire perché altrimenti rimarrebbe un’espressione vuota di senso, incapace di suscitare alcunché, di appagare l’animo umano con la sua voce che può penetrare in ogni atomo e dargli vita. Dico tutto ciò perché nei prossimi post cercherò di usare più spesso l’arte in una delle sue tante forme nel tentativo di colmare il vuoto presente nell’incessante divenire dei nostri vissuti, nella nostra vita circondata  dai muri che sono difficili da superare, ma che dobbiamo almeno iniziare a guardare con occhi più consapevoli.

 

Ho dato del tu ad un premio Nobel!

Ricevo da un amico questo bel post, testimonianza della grande umanità e semplicità di Dario Fo. Io non ho mai avuto il piacere d’incontrarlo, ma sono stato toccato dallo scritto che segue e voglio condividerete con voi lettori questa esperienza emozionante!

HO DATO DEL TU AD UN PREMIO NOBEL

Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere ben due premi Nobel. Fortuna perché erano due grandi persone, queste due sì! Non è detto affatto che tutti i premi Nobel siano grandi persone… vedi Obama!

La prima era Rigoberta Menchù, la guatemalteca Nobel per la pace di non ricordo quale anno, ho letto un suo libro, ne ha passate di tutti i colori sotto il regime dittatoriale messo li dagli Stati Uniti. Eravamo ad una cena organizzata dal partito comunista di Moie di Maiolati, finalizzata alla raccolta fondi per aiutare i poveri e gli sfollati guatemaltechi. Mi ha abbracciato e baciato, si è piacevolmente meravigliata che io masticassi un po’ di spagnolo e spesso mi ha utilizzato come interprete durante la cena e nel discorso che ha tenuto a fine serata. Era semplice, cortese, dolce, alla mano e sempre pronta a ridere… una bella persona!

Il secondo l’ho incontrato ad Alcatraz, l’agriturismo vicino Gubbio… libera università… del figlio: Jacopo Fo.

La mia compagna ed io eravamo andati per passare una piccola vacanza un po’ diversa. Lì ti organizzano delle giornate piene di cose interessanti: mini corsi di Tai Chi, passeggiate sensoriali nella natura, massaggi vari, Watsu in piscina riscaldata, libera creatività… pittorica, giocoleria e naturalmente Yoga Demenziale, il corso tenuto da Jacopo. Che non era né Yoga né Demenziale, ma comunque molto interessante!

Si mangia tutti insieme in lunghe tavolate ed ognuno si va a prendere le pietanze da solo… tipo buffet.

Mi giro di scatto perché avevo visto una cosa che mi piaceva e vado ad urtare su una pancia di un omone alto e massiccio. Dopo il rituale “mi scusi!” alzo la testa e realizzo che era lui. Era Dario Fo! Un’ondata di gelo mi parte dalla testa ed arriva fino ai piedi. Riesco a balbettare:

-“Per me è una grande emozione conoscerla… l’ho ammirato da sempre!” Lui mi porge la mano e mi dice:

-“Grazie, grazie… che cosa c’è oggi da mangiare?… no, è che devo fare in fretta… Franca è a casa con un piede rotto ed aspetta me, che gli porto qualcosa…”

Restai molto sorpreso della assoluta normalità di quest’uomo… all’apice della fama… forse anche più in su, eppure si rapportava con tutti cortese e allegro, faceva le sue file pazientemente, litigava scherzosamente:

 -“…Eh no! Quello l’ho visto prima io!”.  Scioccato, finisco la raccolta delle pietanze e vado ad accomodarmi in un posto a caso della lunga tavolata. Indovinate chi mi si siede davanti?

LUI!

Io non sapevo da che parte guardare. Io in fondo sono rimasto un timido. Anche se ho cantato davanti a migliaia di persone… però io faccio il verso ad altri, faccio il Tributo agli altri… Lui E’! Lui è Dario Fo! Parlando con quelli che gli si erano seduti vicini, il discorso va a finire su Berlusconi, del quale ovviamente diceva peste e corni. Io azzardo un: -“Ma Berlusconi è scemo?” e lui: -“No, scemo no! Ma di certo è un grande ignorante…” E da li comincia una sequenza di spiegazioni sul fatto che i giullari nel medioevo erano i portatori delle notizie  e della cultura, eccetera. Io intervengo spesso nei discorsi ed anche gli altri commensali, piacevolmente. Lui, ad un certo punto si rivolge a me con fare imperioso: -“Senti, qui dentro è d’obbligo il TU!” Poi continuiamo tutti a chiacchierare ed io, mio malgrado, costretto a dargli del tu. All’improvviso seguendo il discorso mi chiede: -“Senti, tu mi sai spiegare come funziona Facebook?” Io non lo sapevo, adesso qualcosa di più ne so, ma quella volta no! Scuoto la testa deluso… avevo la possibilità di spiegare qualcosa a quella montagna di cultura davanti a me ed ho perso l’occasione. Mi viene in soccorso Jacopo… Dopo un po’ arriva la nipotina, la figlia di Jacopo, lo abbraccia da dietro: -“Ciao nonno!!!” Lui aveva una faccia felice. Poco dopo si scusa con tutti perché doveva fuggire per raggiungere la sua cara Franca.

La mattina successiva era una bellissima domenica di sole, l’abbiamo incontrato sull’aia aveva un grande cappello bianco ed il bastone, ci salutò cordiale e ci disse che lì era l’unico posto dove riusciva a camminare un po’. Nel pomeriggio lo vidi da lontano mentre ammirava una specie di scultura fatta da lui: una grande teca di cristallo triangolare che conteneva dei grosso pezzi di legno con la forma di solidi geometrici, appesi a dei fili invisibili, liberi di ruotare. Poi non l’ho visto più… tranne sopra qualche palco, ma quello è normale!

Mi scuso con la retorica di questo mio racconto, ma il giorno dopo che certi personaggi muoiono ci vuole! Da ieri dentro di me rimbalza solo una frase da dire a questa gente:

-“Grazie per essere esistiti, e per aver reso la mia vita piu’ bella!”

 

Un SI (al REFERENDUM) è per sempre!

Vuoi tu accelerare lo smantellamento del welfare residuo (pensioni, sanità, scuola, lavoro…) in Italia, permettendo ai trattati europei di fondare le basi e i pilastri definitivi di una nuova società ultraliberista riformista… decrescitista… affondista… massonista… lobbista… multinazionalista… uniondivinista…

SI                  NO

Tanto, anche se voti NO, te tocca! Sii ragionevole, non ti far pregare, vota SI e avrai certamente una gabbia più grande (efficientissima) con più becchime fresco (OGM) per tutti!!! E come il povero ciabattino, protagonista di una favola de La Fontaine, che smise di canticchiare spensierato quando ricevette una ricca mancia dal signore impietosito dalla sua misera condizione (che pensieri atroci tormentarono notte e giorno il povero ciabattino, non sapeva proprio dove spenderli tutti quegli euri), ebbene anche voi riprenderete a cantare! Come fece, per fortuna, il ciabattino quando il generoso signore accettò di riprendersi la lauta mancia. Capì, il signore, che i soldi stanno bene in tasca solo a chi è così virtuoso da non cadere nelle grinfie del male, che ha inoltre tasche capienti, ben blindate e soprattutto a prova di corruzzzzzione!!!! Ecco a voi una parte della bellissima favola:

Da mane a sera allegro un Ciabattino
cantarellava, ch’era un gusto matto
a vederlo, a sentir. Un canarino
non canta meglio, e il core soddisfatto,
era il re de’ sapienti il Ciabattino.

 

[…………………………………..]

Rise il Banchier della bontà dell’uomo,
e credendo di metterlo sul trono:
– Prendete, – disse, – cento scudi, e ai vostri
bisogni provvedete, io ve li dono,
custoditeli bene, o galantuomo -.

  Cento scudi! credette il Ciabattino
di possedere una montagna d’oro.
Torna a casa e in un angolo del muro
seppellì la sua pace col tesoro.
Da quel dì più non canta il Ciabattino.

Da quel dì che nasconde in casa il seme
di tutti i mali, o dolci sonni, addio!
Sempre in agguato, sempre i ladri ei teme
la notte, il dì. Se un topo udir gli pare,
è il suo tesor che viene a rosicchiare.

Ritorna alfine da sua Signoria,
che un dì solea svegliar presso al mattino,
e: – I cento scudi le restituisco,
lei mi torni il mio sonno e l’allegria, –
dice, e s’inchina il nostro Ciabattino.

Qui il testo integrale

Capito? Da quante e tali e tante inimmaginabili preoccupazioni ci vogliono salvar, POVERI, ma FELICI!!! Dunque ricapitolando dobbiamo votare SI per permettere ai venditori di gabbie di controllare:

  • TUTTI I MEZZI
  • TUTTI I FINI
  • EBBENE SI!!! ANCHE CIÒ CHE PENSATE

La governabilità: stiamo proprio parlando di realizzare, attraverso un radicale cambiamento della Costituzione repubblicana, un sistema per blindare ogni processo decisionale, su modello di tipo aziendalistico, inserito in regole pro-lobby europee (e non solo). Semplificando si può dire che con la riforma dell’articolo 70 della Costituzione, l’Italia metterà la partecipazione alle politiche liberiste dell’Unione Europea come dovere irrinunciabile e probabilmente prioritario rispetto a qualsiasi altro principio! Questa sarà comunque la mission a cui dovrà essere votato il nuovo Senato!

Ma noi torneremo a cantare…. basta pensieri nefasti sui diritti, un pietra (tombale) sopra e da bravi canarini…da mane a sera allegri canterelleremo…e rallegrerem anche gli epuloni gran banchieri che di cantar non avevan mai ragione, ed eran imbottiti d’oro…loro si che han gran preoccupazioni, loro si che sanno cosa far e da buoni padri, quando serve, ci bastoneran…

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