
Una materia informe
ho modellato con la mia mente
al pari di un Dio delirante
creando fantasmi
fatti di un denso pensiero
che vivono in me
offuscando speranze legate alla vita.
Seduto in una pianura desolata
osservo il mio corpo
ombra di una luce,
proiezione di ciò che siamo,
vagare in un mondo
tenuto insieme dai nostri sguardi
e basta chiudere gli occhi
per annullare il tutto
restando sospesi nel buio
che sta al di sotto dell’Essere.
Vorrei che avesse un senso Dio
e non fosse una vana compagnia
creata dalla mente
strumento onnipotente
aperta al Tutto,
un vuoto evanescente.
Ma non posso negare di esserci
non posso negare il pensiero
che sostiene il mio animo,
che modella le cose
o le riduce ad un niente.
Seduto in una pianura desolata
ora riesco ad alzare lo sguardo
verso le essenze
che si specchiano in una realtà
riflesso di modelli ideali,
di perfezioni divine
al di sopra di noi
che a volte giochiamo ad essere Dio
non accontentandoci delle immagini
e non illudendoci di vivere davvero
ci sforziamo per capire
alzando lo sguardo verso il cielo.
Poesia già pubblicata QUI!
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