Risvegli

Ora che il governo dei migliori sta per andarsene iniziano tutti a dire le cose come stanno. La frenata che avrebbe dovuto avere l’Italia alla fine del 2022, mitigata – dicevano – dai conti in ordine lasciati dal (buon, eccellentissimo, superottimo, anzi ottimissime)Draghi, è in realtà un vero e proprio schianto!

Questo signore che fino a ieri non ha fiatato, per lui forse le imprese le bollette potevano pagarsele da soli e la priorità era non sfasciare i conti , ora sembra finalmente svegliarsi.

Finiscono i sindacati,ma non i nostri bensì quelli tedeschi che giustamente vogliono adeguare i salari all’inflazione. I nostri non hanno tempo di occuparsi di tali quisquilie, loro devono combattere il fasssssciiiiiiiiismoooooooooo!!!!!!!!

Principi della propaganda

Anne Morelli (Belgio1948) è una storica belga specializzata in storia delle religioni e delle minoranze.

  • Principes élémentaires de propagande de guerre (2010)

Principi elementari della propaganda di guerra

I dieci principi elementari della propaganda di guerra (in francese: principes élémentaires de propagande de guerre) che A. Morelli propone nel suo libro offrono principalmente una chiave di lettura critica, analitica e pedagogica. Il suo lavoro non ha per finalità la difesa dei “dittatori” o una presa di posizione partigiana, ma la constatazione della regolarità con cui questi principi vengono usati nel campo mediatico o sociale. Sul banco degli imputati vi sono sia vincitori che vinti.

« Non cercherò di sondare la purezza delle intenzioni degli uni e degli altri. In questa sede non cerco di sapere chi mente e chi dice la verità, chi è in buona fede e chi non lo è. La mia unica intenzione è d’illustrare i principi di propaganda, unanimemente utilizzati, e di descriverne i meccanismi.»

È tuttavia indiscutibile che dopo le ultime guerre che hanno segnato la nostra epoca (guerra in Jugoslavia, guerra del Golfo del 1990-1991, guerra del Kosovo e Metochia, guerra d’Afghanistan del 2001, guerra in Iraq), sono le nostre democrazie occidentali e il campo mediatico corrispondente a venire messi in discussione.

Ecco i dieci principi elementari:

  1. Noi non vogliamo la guerra
  2. Il campo nemico è il solo responsabile della guerra
  3. Il capo del campo nemico ha la faccia del diavolo ( o del “brutto” di servizio)
  4. Noi difendiamo una nobile causa e non interessi particolari
  5. Il nemico provoca atrocità intenzionalmente, e se capita anche a noi, sono involontarie
  6. Il nemico utilizza armi proibite
  7. Le nostre perdite sono poche, le perdite nemiche sono enormi
  8. Gli artisti e gli intellettuali sostengono la nostra causa
  9. La nostra causa ha un carattere sacro
  10. Coloro che mettono in dubbio la nostra propaganda sono traditori

Nella prima versione del 2001 A. Morelli precisa, con umorismo, che questi principi sono “utili in caso di guerra fredda, calda o tiepida”. Tratto da Wikipedia: Anne Morelli

Io aggiungerei che sono principi utili anche in caso di guerre “sanitarie” come quella covidiana (Hollywood style)! Tipo: 1 No ai lockdown; 2) È colpa solo del covid; 2) Se c’è un colpevole è la Ciii naa coi pipistrelli e laboratori e demoniaci esperimenti…4) Dobbiamo essere uniti per combattere il virus…dai che è facile, continuate voi se volete!P

Motivi per una pandemia organizzata

Aggiungerei all’elenco fatto da Stefano la notizia qui sopra: di fatto i non greenpassati perdono il diritto all’elettorato passivo, non avendo più la possibilità di accedere alle camere senza questo requisito. E sembra logico pensare che per l’elettorato attivo accadrà la stessa cosa, cioè il greenpass sarà requisito necessario per poter votare!Ma tranqui, non c’è da preoccuparsi, sono solo misure “sanitarie” dettate dall’emergenza e quindi temporanee! O no? E non sorprende neanche il fatto che gli obiettivi connessi all’evento pandemico siano in realtà già stati in parte realizzati dalle politiche economiche in atto da decenni nei governi occidentali, Italia in primis. Semmai dovremmo chiederci il perché di tutta questa fretta nel voler avere tutto e subito. Forse questo è l’unico vero segno di debolezza del sistema che ci permette ancora di avere qualche speranza…

Post di Stefano

Ogni grande evento/narrazione destinato a cambiare radicalmente la struttura della società viene studiato e pianificato con largo anticipo in modo da ottenere più risultati contemporaneamente e favorire anche diversi interessi.
Tutto questo con il minore dispendio di energie e risorse, ma anche con la massima resa. In tutta questa farsa organizzata e chiamata: “pandemia da Covid 19” ho individuato i seguenti moventi.
Non è detto che non ce ne siano altri, ma secondo me questi sono i principali:

  • Garantire un lautissimo guadagno a Big Pharma, anche se credo questo sia l’obiettivo più marginale.
  • Introdurre il principio che il corpo umano possa essere violato dall’autorità, per effettuare forzatamente sperimentazioni mediche.
  • Sperimentare nuove tecniche (MRNA) su cavie umane, avendo anche come campione di riferimento i Novax.
  • Abituare il popolo a rinunciare alle libertà fondamentali in cambio della sicurezza.
  • Fomentare ed incrementare la divisione e l’odio sociale, il divide et impera, per annullare la possibilità che il popolo si unisca per ribellarsi alle coercizioni.
  • Distruggere il potenziale creativo ed artistico dell’essere umano e, di conseguenza, ogni forma di individualità e quindi di imprevedibilità, attraverso l’instaurazione di uno stato sociale fondato sulla paura, affinché solo i bisogni primari vengano presi in considerazione.
  • Abituare il popolo ad abbassare il tenore di vita, evidentemente poiché il potere ha realizzato che la presente struttura consumistica non è sostenibile.
  • Minare fortemente la salute e la capacità riproduttiva dell’essere umano per limitare o invertire l’attuale tendenza demografica.
  • Spostare il risparmio e la ricchezza, soprattutto dei beni immobili, verso i grandi gruppi finanziari per ottenere in tal modo un senso di precarietà e un’ulteriore sottomissione popolare.
  • Spostare l’economia dalle piccole imprese ai grandi gruppi gestiti dai poteri mondialisti.
  • Sdoganare il concetto che i diritti umani non siano un patrimonio inalienabile, ma premi che vengono concessi dalle autorità solo in cambio di comportamenti obbedienti e compiacenti.
  • Dirottare la prevalenza delle attività umane su piattaforme digitali di modo che il potere possa, da remoto, intromettersi sulla sussistenza ed anche esistenza stessa degli individui, grazie anche e soprattutto all’eliminazione del denaro contante.

Considerate che il periodo vissuto dal dopoguerra ad oggi nella parte ricca del globo è una eccezione assoluta nella storia degli ultimi secoli. Non si erano mai realizzate analoghe situazioni di eguaglianza, libertà, riconoscimento dei diritti fondamentali e democrazia. Per quanto questi ideali non siano stati nemmeno lontanamente concretizzati appieno, soprattutto quello della democrazia, eppure ad oggi rappresentano il più alto grado espresso nella storia contemporanea. Evidentemente si è trattato di un semplice esperimento e le grandi élite, che da sempre governano il mondo, stanno facendo marcia indietro, per riportarci ad una situazione di totalitarismo che, seppur tecnologico, è pur sempre medioevale.

Alla fine c’è il Lager

Fanno venire i brividi le parole di Primo Levi, descrivono con terrificante chiarezza la genesi di ogni fascismo (“un” fascismo fra i tanti possibili). Cosa avrebbe pensato Levi di ciò che sta accadendo oggi? Purtroppo, credo, non ne sarebbe affatto sorpreso. Io a volte provo un’angoscia così profonda e radicata da perdermi nella disperazione, eppure siamo solo al preludio. Rimane appesa ad un filo lo speranza che Levi si sbagli, che dopo l’ennesima distinzione fra un NOI e un LORO, alla fine – davvero – non ci sia ancora una volta il Lager!

In questo giorno dell’Immacolata non ci resta che affidarci alla fede anche per chi l’ha perduta o non l’ha mai avuta. Preghiamo affinché il bene trionfi sul male lenendo le ferite della storia.

Looking to God

Seek first the kingdom of God and his righteousness. (Matthew 6:33)

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