Dopo la pioggia

Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno.
È come un ponte imbandierato
e il sole ci passa festeggiato.

È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è male
soltanto dopo il temporale.

Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.

Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

Gianni Rodari

Gianni Rodari

Un grande maestro della fantasia, indimenticabile la sua capacità di insegnare “divertendo” qualsiasi argomento, anche i più difficili! Ho dedicato a lui numerosi post pubblicando alcune delle sue più belle filastrocche, qui voglio ricordarlo ancora una volta nel giorno dell’anniversario della sua morte, così vicino alla Pasqua di resurrezione: aiutaci dal cielo a non dimenticare la bellezza dell’essere bambini, perché solo così è possibile che dopo ogni sofferenza – che attraversi l’individuo o il mondo intero poco importa- l’umanità abbia sempre la forza di ri-sorgere!

Il vestito di Arlecchino

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduja, una Brighella.

Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.

Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.

Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.

Gianni Rodari

Il dromedario e il cammello

Una volta un dromedario,
incontrando un cammello,
gli disse: – Ti compiango,
carissimo fratello;
saresti un dromedario
magnifico anche tu
se solo non avessi quella brutta gobba in più.

Il cammello gli rispose:
– Mi hai rubato la parola.
E’ una sfortuna per te
avere una gobba sola.
Ti manca poco ad essere
un cammello perfetto:
con te la natura
ha sbagliato per difetto.

La bizzarra querela
durò tutto una mattina.
In un canto ad ascoltare
stava un vecchio beduino
e tra sé, intanto, pensava:
“Poveretti tutti e due,
ognun trova belle
soltanto le gobbe sue.
Così spesso ragiona
al mondo tanta gente
che trova sbagliato
ciò che è solo differente!”

G.Rodari, Il libro delle filastrocche, Toscana nuova

Luca 6,37-38

«Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi»

Bambini e bambole

Photo by Digital Buggu on Pexels.com

La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto:
il letto, la carrozzina,
i mobili di cucina,
e chicchere, e posate, e scodelle,
e un armadio con i vestiti
sulle stampelle, in folla,
e un’automobile a molla
con la quale
passeggia per il corridoio
quando le scarpe le fanno male.
La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto,
perfino altre bamboline
più piccoline,
anche loro con le loro scodelline,
chiccherine, posatine eccetera.
E questa è una storiella divertente
ma solo un poco, perché
ci sono bambole che hanno tutto e bambini che non hanno niente.

Filastrocca di Gianni Rodari, Bambini e bambole, Emme edizioni

Il pellerossa nel presepe

Il pellerossa con le piume in testa

e con l’ascia di guerra in pugno stretta,

com’è finito tra le statuine

del presepe, pastori e pecorine,

e l’asinello, e i maghi sul cammello,

e le stelle ben disposte,

e la vecchina delle caldarroste?

Non è il tuo posto, via, Toro Seduto:

torna presto di dove sei venuto.

Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.

Se lo lasciamo, dite, fa lo stesso?

O darà noia agli angeli di gesso?

Forse è venuto fin qua,

ha fatto tanto viaggio,

perché ha sentito il messaggio:

pace agli uomini di buona volontà.

Poesia di Gianni Rodari

Nessuno è escluso, dice il poeta, nessuno è escluso dalla gioia per la nascita del Salvatore! Il viaggio è lungo e pieno di insidie, ma tutti possono percorrerlo. La rabbia è in noi, fa parte del nostro essere. Per questo la vera pace non può che partire dal cuore. Perché l’amore è liberazione da ogni male, astio o sofferenza. L’amore è pace ed esaltazione, dolcezza e forza, bellezza e purezza assoluta.

Brilla una stella nella notte dei tempi, è nato il Salvatore: pace agli uomini di buona volontà!

Campane di Pasqua

Campane di Pasqua festose
che a gloria quest’oggi cantate,
oh voci vicine e lontane
che Cristo risorto annunciate,
ci dite con voci serene:
“Fratelli, vogliatevi bene!
Tendete la mano al fratello,
aprite la braccia al perdono;
nel giorno del Cristo risorto
ognuno risorga più buono!”
E sopra la terra fiorita,
cantate, oh campane sonore,
ch’è bella, ch’è buona la vita,
se schiude la porta all’amore.

Gianni Rodari
Mi affido ancora una volta a Rodari, uno dei pochi che sapeva parlare ai bambini per insegnare ai grandi. Caro Gianni – scusa se mi permetto di darti del tu – c’è davvero bisogno di accogliere Cristo per imparare a perdonare. Come te il Signore si rivolgeva proprio ai più piccoli, come te Lui parlava a chi sa ascoltare e vedere in profondità. Che è la cosa più difficile in un Mondo che ci ha rapito l’animo. Ma essere piccoli o essere deboli ed indifesi sono luoghi fertili dove può manifestarsi la potenza di Dio; i piccoli ci insegnano quanto sia importante rinunciare a sé stessi per aprire la porta all’Amore.

Il cielo è di tutti

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<a href="http://Foto di Georg Schober da Pixabay“>Il Cielo

Qualcuno che la sa lunga

mi spieghi questo mistero:

il cielo è di tutti gli occhi,

di ogni occhio è il cielo intero.

E’ mio, quando lo guardo.

E’ del vecchio, del bambino,

del re, dell’ortolano,

del poeta, dello spazzino.

Non c’è povero tanto povero

che non ne sia il padrone.

Il coniglio spaurito

ne ha quanto il leone.

Il cielo è di tutti gli occhi,

ed ogni occhio, se vuole,

si prende la luna intera,

le stelle comete, il sole.

Ogni occhio si prende ogni cosa

e non manca mai niente:

chi guarda il cielo per ultimo

non lo trova meno splendente.

Spiegatemi voi dunque,

in prosa o in versetti,

perché il cielo è uno solo

e la terra è tutta a pezzetti.

G. Rodari
C’è altro da aggiungere? A me non sembra. Gianni Rodari riesce sempre a dire molto e a dire ai bambini come agli adulti. A noi non resta che provare a guardare per vedere e ad ascoltare per sentire… allora si che non avremmo più bisogno di “prosa o versetti” per spiegare il mondo in cui viviamo!

Tutti in collegio!

Il “collegio” è quello dei docenti, che dovrebbe essere un virtuoso luogo di decisioni collegiali e democratiche. Ma non sempre avviene! Comunque la filastrocca in questione è stata scritta almeno 20 anni fa e ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale. Diciamo che il tempo passa ma i capi o le cape poco cambiano nella sostanza (salvo rare eccezioni)!

Collegio dei docenti

posto dove la capa parla

e nessuno ci capisce niente

e ti senti morire

dalla noia,

e vorresti dormire

per non svenire

ma invece sei costretto a sentire

senza capire una parola

di questa inutile sQuola!

Se si sente un bisbiglio

succede subito uno scompiglio

perché la capa

che si sente frustrata

non può sopportare

chi non vuole ascoltare

e se s’inc@zz@

gli insegnanti strapazza:

<<Io di voi mi meraviglio>> – dice schifita – <<Se buonini non sapete restare, io il collegio dovrò aggiornare!>>.

Poi un fiume di parole, su parole,

su parole e ancora parole…

perché questo è il suo pregio

indormire il collegio.

Poi le proposte libere

fatte al collegio,

questo è un altro suo pregio,

che se non le vuoi votare

le devi comunque accettare

con imminenza

se no perde la pazienza

e ricomincia a parlare

perché ti vuole torturare

e con lo sfinimento

farti accettare il cambiamento.

Con la mente c’è chi evade

ma una densa nebbia ti pervade

e ti entra nel cuore,

e ti trasmette grigiore,

un magò che non se pò capì

a meno che non sei lì!

Oh che giorno bigio,

fuori c’è il sole

ma qui non arriva il suo calore

e quando parla dell’agio

ti senti ancora più a disagio

e per farci sentire importanti

i lavori che ci propone sono tanti:

bidello, assistente bidello, assistente cuoco,

baby sitter, appendi lavagne, sistematore di veneziane,

urlatore con ste bestie de fioli, scudiero della capa,

servo della gleba con la personalità di un’ameba.

Certo che quando Marx parlava

di alienazione del proletariato,

ancora non aveva conosciuto

chi in questa scuola ha insegnato,

povere maestre senza quattrini

ma con tanti problemini

con i genitori, i bambini

e i dirigenti superbi e un po’ sciocchini.

Oh San Giovanni Battista de La Salle

protettore degli insegnanti

facce anda’ via

se no doma’ chi se ripia!!!

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