Non so se vi siete accorti che dopo oltre due mesi di prezzi folli il gas metano è tornato a scendere a livelli economicamente sostenibili! Se siete fortunati possessori di un auto a metano avrete sicuramente avuto modo di passare davanti ad un distributore e torna fare un pieno a prezzi intorno ai due euro, quando fino a ieri la media nazionale era di tre euro e passa.
Ma che sarà mai successo? Sarà mica che le puttan… ehm, genialate di Draghi-Cingolani abbiano già risolto il problema facendo sentire sin da subito i benefici effetti?
In realtà pare che di strabilianti risultati all’ultimo consiglio europeo Draghi ne abbia ottenuti pochi, infatti Germania e Olanda sono assolutamente contrarie al famigerato price cap e di corridoi dinamici o temporanei o altre robe simili per ora non se ne fa nulla. Anzi se una cosa è stata decisa, essa è l’obbligo di solidarietà nella condivisione del gas a livello europeo nel caso un paese abbia gravi carenze (questo si, fortemente voluto dalla Germania).
Quindi il calo?
Semplicemente pare che la fine della corsa agli stoccaggi sommata al tracollo dei consumi di gas da parte delle industrie (quasi -23% rispetto allo stesso periodo del 2021) abbiano portato ad un calo della domanda rispetto all’offerta attuale. In pratica nonostante gli afflussi di gas Russo siano notevolmente diminuiti, il calo dei prezzi è dovuto principalmente a due fattori: al freddo che non è ancora iniziato e alla contrazione dei consumi indotta dall’aumento spropositato dei prezzi del gas. Ma questa è una situazione momentanea. Perché appena i consumi fisiologicamente risaliranno non solo i prezzi torneranno a livelli altissimi, ma non è da escludere che se l’inverno sarà lungo il gas possa iniziare a scarseggiare con conseguenze disastrose e imprevedibili. InZomma, meglio non pensarci in che situazione ci ha messo la grande dis-Unione Europea con le sue soluzioni inesistenti. L’unica cosa che sembra chiara è il motivo per cui Draghi non vedeva l’ora di tornare a fare il nonno. Davvero un cuor di leone sempre pronto a sacrificarsi per le istituzioni.
Dai no, vedrai che per pagare le bollette ci permetteranno di rateizzarle o di accedere a convenientissimi mutui decennali ipotecando la casa. Aiut…oooooooo!!!
<<Dal primo ottobre si rischiano “incrementi superiori al 100%”. L’allarme viene dall’Arera – l’autorità per l’energia – in una segnalazione inviata a governo e parlamento: “In relazione alle criticità legate agli elevati prezzi del gas naturale – scrive l’autority – è atteso un incremento delle bollette per le famiglie, stimabile di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso”.>> https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/focus-economia/puntata/trasmissione-03-agosto-2022-160800-AElcL3qB
InZomma tutto a posto, ci aspettano giorni lieti. Tutto lascia presupporre che nessuno avrà voglia di prendersi la responsabilità politica di questo disastro, quindi chiunque andrà al governo avrà vita breve, pronto ad lasciare posto al solito governo di responsabilità nazionale dove chiaramente esisteranno solo meriti e i casini so di tutti e quindi di nessuno.
Si capisce la portata “sociale” di quello che dice? Con l’inflazione all’8%, invece di pensare almeno ad una parziale ed emergenziale indicizzazione dei salari, gioisce per il loro blocco! E questo signore è della stessa “razza” (entrambi bankieri) del nostro attuale premier! Ormai dovrebbe essere abbastanza chiaro, le élite che ESSI rappresentano ci vogliono solo in due modi: o schiavi totalmente sottomessi o morti!
Che sia crisi economica, pandemia o guerra la soluzione per ESSI è sempre la stessa, cioè demolizione dei diritti precedentemente acquisiti e controllo totale delle masse. Ed ecco un’altra “chicca” dei Migliori:
Ci stanno preparando dall’autunno 2021 ai possibili blackout europei con motivazioni non meglio definite, spesso riferite a ipotetici cali dell’afflusso di gas dalla Russia o ai suoi aumenti ingiustificati nel gioco a rialzo fatto sul mercato dell’energia. Ebbene oggi con la guerra possono dire candidamente che ci staccheranno gas e luce per risparmiare.
In realtà ormai giocano a carte scoperte su tutto, annunci a base di slogan e manganello e olio di ricino per tutti (che poi sia la quarta dose, il greenpass, la pizza con le cavallette o il razionamento dell’acqua poco importa).
L’inerzia e soprattutto la nostra divisione è la loro più grande forza.
Aprendo il link sopra potete leggere un articolo del 2006. Ecco un estratto: “Alla fine, quello che si temeva è accaduto: il colosso russo Gazprom e la compagnia petrolifera russa Lukoil hanno firmato due memorandum d’intesa con l’algerina Sonatrach. Gli accordi prevedono attività comuni per la produzione e il trattamento degli idrocarburi e l’ottimizzazione delle forniture. Russia e Algeria sono i principali fornitori di metano dell’Europa, e sono, rispettivamente, il primo e il quinto nel mondo. L’intesa era da tempo nell’aria e per l’Italia costituisce un elemento di rischio… il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Daniele Capezzone, ha marchiato l’intesa come «un evento sciagurato» che rischia di «strangolare l’Italia, che è sempre più soggetta a una vera e propria dittatura del gas». «Dovremo sempre più assistere a questi eventi per noi così sciagurati e negativi», ha aggiunto l’esponente della Rosa nel Pugno, «finché non faremo ciò che mi sto sforzando di dire: sottrarci alla dittatura del gas. Oggi in Italia il 62% della nostra energia viene dal gas e viene da due fornitori, Algeria e Russia, che, visto che sono furbi, si mettono d’accordo tra loro per strangolarci».”
Capito? Noi oggi siamo talmente furbi che per fare un dispetto (?!?!) alla Russia andiamo a comprare il gas dall’Algeria che è sua principale partner in affari già dal lontano 2006. E non è che le cose siano nel frattempo cambiate, visto che Gazprom sta lavorando con la società algerina Sonatrach per estrarre petrolio da 24 nuovi pozzi da qui al 2025 leggi qui : Petrolio, Gazprom e Sonatrach lavorano a nuove estrazioni in Algeria
Ecco un estratto dell’articolo: “La perforazione riguarderà 24 pozzi “e la costruzione di un’unità di trattamento per la produzione di gas naturale, condensato e GPL che sarà trasportato attraverso la rete di trasmissione esistente della società nazionale” ha comunicato la stessa azienda. Gazprom possiede il 49% contro il 51% di Sonatrach nella gestione esplorativa e di sfruttamento della regione di El Assel.”
Considerando che l’Algeria è fra i paesi che non hanno votato la risoluzione ONU contro la Russia c’è da chiedersi cosa mai è andato a fare Draghi in questo paese!?!?!? Davvero dobbiamo credere ancora che stanno cercando un alternativa al gas Russo? O piuttosto la guerra e le pseudo -sanzioni (che fanno male solo a chi le applica) sono un pretesto per accelerare una volta per tutte la cosiddetta “transizione energetica”, che sarà la definitiva devastazione dell’economia italiana e dei paesi periferici dell’UE? Perché è notizia di oggi che già Germania e Francia vogliono smarcarsi definitivamente da questo gioco suicida: Francia e Germania si smarcano da USA e NATO: non saremo cobelligeranti
E sinceramente fanno abbastanza ridere anche gli accordi con paesi africani tipo il Congo, perché qui l’impressione è che il gas in realtà lo venda la Cina (che di fatto ha colonizzato mezza Africa) la quale a sua volta lo acquista dalla Russia e vissero tutti felici e contenti tranne noi che siamo s-governati da cialtroni senza dignità che ci prendono in giro.
Per concludere: se per capire le cause di un evento bisogna seguire i soldi, a me sembra che qui sicuramente non ci sta rimettendo la Russia (il cambio rublo-dollaro è tornato al periodo pre-bellico), non ci sta rimettendo l’America che fa lauti affari con l’invio di armi (secondo voi chi pagherà il conto? Sono “doni” dell’Occidente all’Ucraina o pesantissimi debiti esteri da restituire con condizionamenti folli?) insieme ai paesi dell’UE e mira a potenziare l’export di petrolio, gas e grano verso l’Europa. Il popolo ucraino è certamente quello che vive sulla propria pelle la guerra e l’impoverimento, ma anche molti paesi europei cambieranno radicalmente in peggio le loro condizioni di vita. A noi non resta che continuare a chiudere gli occhi di fronte alle colossali bugie che ci stanno propinando o provare ad aprirli cercando una via di uscita. Questo cambiamento che vogliono imporci non è accettabile, le motivazioni sono palesemente false. La consapevolezza dei cittadini è la prima arma per portare i partiti ad un parziale ravvedimento, così come sta succedendo in Germania e in Francia. Se vogliamo che la guerra finisca dobbiamo innanzitutto fare argine contro gli interessi colossali di tutti gli attori in gioco, non basta accusare la Russia, qui la questione è assai più complessa (o forse più semplice!) e la politica deve essere messa di fronte alle proprie responsabilità.
Aumentare l’export del 50% L’attuale governo, si sa, ha già un rapporto privilegiato con l’amministrazione Trump e le aziende italiane sono chiamate a rispondere alla sfida di questa collaborazione transatlantica nell’oil & gas, parte di un mosaico più grande che coinvolge il made in Italy e i rapporti economici bilaterali. “Gli Stati Uniti – ha spiegato Perry, che prima di fare il ministro dell’Energia è stato governatore del Texas per quindici anni, dal 2000 al 2015 – esportano al momento gas liquefatto in 36 nazioni. Il nostro obiettivo è quello di espandere il mercato tanto da riuscire a collocare almeno la metà dell’incremento produttivo del 50% di gas Lng previsto al 2030”.
Meno dipendenza dalla Russia L’amministrazione Usa da un lato ha interesse ad accrescere le vendite di gas ma dall’altro, come ha ricordato il segretario all’Energia, in una ottica più geopolitica vuole migliorare la sicurezza energetica dei paesi Ue, legata agli approvvigionamenti di gas, rendendo meno dipendenti i partner del Vecchio Continente dalle forniture e dai capricci della Russia. Gli USA contrari al gasdotto Nord stream 2…
Biden: da Usa all’Europa 50 miliardi di metri cubi di gas liquido entro il 2030
Putin: “Per gas russo solo pagamenti in Rubli”
Sì all’intesa Stati Uniti-Commissione Ue per costruire una rete di stoccaggio del Gnl in tutto il continente e le infrastrutture di distribuzione
24 marzo 2022
“Siamo qui insieme per ridurre la dipendenza dell’Ue dall’energia russa. Putin ha usato le sue risorse energetiche per manipolare i suoi vicini, è così che le ha usate. Ha usato quei profitti per condurre la sua macchina da guerra”. Così il presidente americano Joe Biden, illustrando, in una dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, i dettagli dell’accordo Usa-Ue annunciato questa notte a Bruxelles, che mira a ridurre la dipendenza dell’Ue dalla Russia per l’approvvigionamento energetico.
“Lavoreremo per garantire un ulteriori 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto Gnl quest’anno e intanto lavoriamo per interrompere il gas russo ben prima del 2030 per garantire un’ulteriore domanda del mercato dell’Ue per 50 miliardi di metri cubi entro il 2030”, ha spiegato Biden nel corso di un punto stampa con von der Leyen…..
Secondo gli analisti della banca Goldman Sachs, più che un aumento della produzione statunitense, Washington penserebbe a dirottare verso l’Europa un quantitativo di gas naturale liquefatto sufficiente ad aiutare l’Europa a ricostituire le sue scorte a livelli di sicurezza prima del prossimo inverno. L’incognita, ora, però, è che il flusso di gas dalla Russia possa interrompersi, dopo l’acuirsi della crisi anche a seguito della richiesta di Vladimir Putin di essere pagato in rubli.
Goldman Sachs ha però anche fatto notare che è poco probabile che le forniture Usa saranno in grado di limitare la crescita dei prezzi del gas, finché non ci sarà una significativa crescita delle catene di fornitura globali. Scenario previsto per il 2025.
Guardate con attenzione questa animazione. Viene mostrata la quota di export mondiale di grano USA e Russia-Ucraina dal 1980 ad oggi. Anche qui, quali saranno i paesi che beneficeranno economicamente del conflitto in corso?
Quello che è certo è che ciò che sarebbe stato economicamente assurdo fino a pochi anni fa, ora viene dato come unica soluzione praticabile proprio grazie al conflitto.
Emerge sempre più con evidenza che l’UE intesa come unione economica volta a sostenere gli shock esterni con maggiore efficienza rispetto agli stati nazionali – grazie anche ad una valuta “forte” come l’euro – ebbene in questo caso non esiste e probabilmente non è mai esistita! Invece di tutelare gli stati dell’Unione si è succubi di scelte assai poco comprensibili. La disgregazione sembra ormai sempre più vicina e le conseguenze per noi cittadini europei saranno terribili. Perché non si fa altro che aspettare il momento giusto, un evento che possa giustificare sul piano “morale” il definitivo “distacco” dalla dipendenza energetica nei confronti della Russia! E il fattaccio i media lo troveranno, è certo che lo troveranno. E come al solito gli stati europei faranno scelte divergenti, chi scenderà a compromessi accettabili scegliendo un percorso meno doloroso e chi invece correrà a tagliarseli senza indugio per far vedere al mondo la propria superiorità morale (e la propria raffinata intelligenza)! Si ma L’Italia cosa sceglierà di fare? Siamo un paese che in questo contesto potrebbe addirittura diventare un centro strategico di una nuova rete alternativa del gas europeo https://www.startmag.it/energia/guerra-ucraina-energia-italia/ . Ma questo sarà possibile solo a patto di giocare bene le nostre carte e la cosa più preziosa a cui la classe politica e dirigenziale dovrebbe puntare è il tempo, perché senza di esso non è possibile costruire alcunché ma solo distruggere quel poco che è rimasto della nostra economia. Quindi? Giocheremo bene le nostre carte? Qui sotto abbiamo già un indizio importante…
"Non è tanto chi sono, quanto quello che faccio, che mi qualifica" ________________________________________________ "It's not who I am underneath, but what I do that defines me." ("Batman Begins")