Primavera 1938 – Bertolt Brecht
Oggi, domenica di Pasqua, presto
un’improvvisa tempesta di neve
si è abbattuta sull’isola.
Tra i cespugli verdeggianti c’era neve. Il mio ragazzo
mi ha portato verso un piccolo albicocco attaccato alla casa
strappandomi ad un verso in cui puntavo il dito contro coloro
che stanno preparando una guerra che
puo’ cancellare
il continente, quest’isola, il mio popolo,
la mia famiglia e me stesso. In silenzio
abbiamo messo un sacco
sopra all’albero tremante di freddo.
Isola di Fionia (nel paesino di Svendborg) Bertolt Brecht
Poesia scritta da Brecht in esilio, quando ormai il gelo della guerra si abbatteva inesorabilmente su tutta l’Europa. Non ci sono più stagioni o rinascite a scandire la vita;un esile sacco, un gesto d’amore che vuol fare sembrare la natura umana meno crudele di fronte alla vita. Eppure ciechi, ignoranti e senz’anima continuiamo a cadere nella voragine insensata della guerra. Quando arretreranno, la scia di sangue sarà troppo lunga per parlare di pace, li conosciamo dà sempre, li conosciamo. La pace è adesso, una croce annunciata, imperativo che risorge. Nonostante tutto, Lui non ci abbandona