Ogni cosa ha il suo tempo

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.

2C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
3Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
5Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
7Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
9Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?

10Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. 11Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.

Qo 3,1-11 Bibbia libro del Qoèlet

L’ultimo messaggio di Koko

Nata il 4 luglio 1971 allo zoo di San Francisco, cominciò ad imparare la lingua dei segni con la dottoressa Francine “Patty” Patterson come parte dello Stanford University project a partire dal 1974. Aveva imparato 1000 segni per comunicare con gli esseri umani ed è diventata la prova concreta che gli animali sono in grado di provare stati empatici che Koko comunicava proprio attraverso i segni. Noam Chomsky affermò che Koko non produceva davvero un linguaggio perché si esprimeva solo a parole e non con delle frasi. Forse il problema è quello di voler antropomorfizzare gli animali, essi anche quando imparano modalità umane di vita si sintonizzano solo su alcuni aspetti del nostro mondo mentale. Siamo stati noi uomini ad addestrare Koko o è stata lei ad avvicinarsi al nostro mondo? Il messaggio “ecologico” che potete vedere nel video è forse frutto di un copione o è spontaneo? A me sembra molto “umano” ma ciò non significa che non sia frutto di un pensiero di Koko. Piuttosto la costante frequenza umana potrebbe aver fay superare la simbiosi fra animale e natura portando una parziale consapevolezza del suo esserne parte, Oltre l’istinto c’è la coscienza di essere, la nascita della consapevolezza del tutto e delle proprie parti, in una parola l’essere persona. E qui entriamo nell’ambito del mistero: il mistero dell’uomo e della sua autocoscienza, il mistero della natura e il suo essere madre generatrice di vita, il mistero di Dio e del suo Amore che fa muovere l’Universo!

Nessuno può farci fare nulla!

A commento personale della riflessione di Stefano cito un passo del Vangelo: <<…Parlate apertamente e senza timore. 6Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna.>> (Mt10,26-28)

Post di Stefano

Premesso che se il potere ti vuole ammazzare lo fa. LO FA! Semplicemente, non ha nessun problema. Anche in questo periodo in cui l’omicidio o la pena di morte non è socialmente accettabile… può “suicidarti”, oppure “incidentarti”, “infartuarti”, “cancrizzarti”… di metodi ce ne sono a bizzeffe, potrei fare mille esempi di personaggi che hanno fatto questa fine, ma non è di questo che voglio parlare. Quand’è che il potere ti ammazza? Quando diventi un problema! Quando la tua esistenza in vita potrebbe smascherare il potere, potrebbe far superare la paura ad altri 100, 1000, un milione… allora il potere ne uccide uno, ma ne salva tanti. Può continuare comunque a contare su “n” schiavi. Quando la pena di morte era la prassi, ricordate bene, che cosa si faceva? Si metteva in piazza, si costruiva un bel palco alto e si incoraggiava la gente a venire a vedere. Quando poi si accendeva il rogo ad ognuno degli spettatori cominciavano a scottare i piedi, così ognuno pensava: meglio comportarsi bene altrimenti farò quella fine lì. SBAGLIATO! Il potere non ha alcun interesse ad uccidere tutti i suoi schiavi. Sì certo, ci sono periodi in cui il potere ha bisogno di fare le guerre, di fare dei mega attentati, di ridurre la popolazione mondiale, ma sempre di noi ha bisogno, ed anche in grande numero, poiché siamo noi che gli diamo energia. Lui vuole da noi qualcosa, fosse anche la carne da cannone. Può ricattarci, può minacciare i nostri cari, può infonderci ogni paura per farci accettare l’inaccettabile, può arrivare a puntarci la pistola alla tempia: “Tu devi fare questa cosa per me altrimenti ti uccido!” Se a quel punto gli fai una pernacchia, o uno sberleffo o qualsiasi altra cosa, anche niente, l’importante che sia tu a decidere, è molto probabile che non sparerà, sprecherebbe una pallottola e comunque non avrebbe avuto ciò che voleva. Se avesse voluto veramente ucciderti lo avrebbe già fatto e senza avvertirti o minacciarti. Il potere è così stupido e privo di emozioni che non cercherebbe neanche la vendetta. In quel momento sei tu che hai il potere non lui. Tu lo hai ucciso, perché senza la tua energia lui muore.

Tu sei la notte!

Tu sei il giorno e la notte. Noi siamo crepuscolo. Tutto ciò che Tu crei è solamente sera e mattino, serrato fra il giorno e la notte, lama sottile, angusta fessura. I più alti fra i tuoi spiriti li hai chiamati stelle del mattino, ma noi, uomini, siamo davvero i figli della sera. Davanti a noi fugge eternamente il giorno e dietro noi avanza la notte e incessantemente ci partorisce dal tuo seno. Dietro a noi e davanti a noi, principio e fine, in una lontananza irraggiungibile, perché noi non possiamo evadere dall’angusto sentiero del mattino e della sera. Nella pallida luce crepuscolare del mattino e del vespero le tue creature si aggirano come uno spettrale corteo. Esse non possono penetrare nel tuo mezzogiorno avvampante, nella mezzanotte vellutata senza confine. O imperscrutabile! Che vivi in una luce inaccessibile che è anche inaccessibile tenebra! Tratto da “Giobbe parla con Dio”, Peter Lippert, editrice Studium, Roma.

Siamo fragili creature eppure c’è chi si crede Dio, impera e dall’alto della sua saccenza manipola la vita e schiavizza altri uomini. Il godere di quell’amore che crea e ci sostiene dovrebbe essere il faro che ci guida nella notte, eppure non è così. Una realtà di mezzo, per quanto il male ci renda ciechi il suo dominio è limitato ed evanescente. Scacciamo quindi la paura e affidiamoci alla Perfezione luminosa che precede e genera l’esistenza toccando ognuno di noi con il suo infinito Bene!

L’amore conosce solo la vita !

Photo by Evie Shaffer on Pexels.com

Mi capita spesso di riflettere sul sistema di vita in cui l’uomo odierno è costretto a vivere, un tipo di società che oggi più di ieri si basa sul denaro e sulle sicurezze e comodità che questo può darci. E’ spaventoso capire che tutto ciò che abbiamo lo dobbiamo ai soldi: la casa, l’automobile, i vestiti, il cibo e tanto superfluo… Possiamo dire che comunque i soldi servono per la sussistenza, che non sono altro che il frutto del nostro lavoro e quindi servono come mezzi di scambio. In realtà le cose non stanno così, perché noi siamo usati dal sistema, veniamo spinti ad aumentare i consumi, a vivere per immagini fasulle, a creare meccanismi di possesso e di potere alla cui base c’è solo il profitto, cioè l’aumento di capitale. Perché il denaro è così importante? Perché ti protegge dall’amore, dalla vita, dalla morte, da Dio. Ecco perché illuminati come Buddha e San Francesco, pur essendo ricchi, vi rinunciarono. La rinuncia è soltanto la comprensione che tutta questa faccenda va contro la vita, contro l’amore, contro Dio. Così hanno semplicemente abbandonato tutto. Non è a causa del denaro che hanno rinunciato, ma perché hanno capito che attraverso la sua protezione non hanno fatto altro che uccidere sé stessi. Badate che io non sto dicendo che nel sistema in cui viviamo sia possibile vivere senza denaro. Anche i santi o gli illuminati devono vivere delle offerte della gente, anche a loro possono servire i mezzi che il progresso ci ha fornito. Ma la differenza fra noi e loro è che essi sanno “amare”, che hanno capito che i soldi sono una nevrosi e servono a crearsi delle sicurezze a cui aggrapparsi. Ma che cosa sono i soldi? Molti di voi diranno di non dare valore al denaro, di spenderlo senza pensarci troppo, di essere generosi… purtroppo il denaro è molto di più di carta moneta, esso incarna tutte quelle manifestazioni della società che si possono “acquistare”: un vestito alla moda, un lavoro di prestigio, una bella macchina nuova… tutto ciò che ci dà delle sicurezze, che ci permette di realizzare i nostri desideri, che ci appaga, generalmente è fornito dal denaro. La sicurezza, il volersi aggrappare a delle sicurezze materiali, mostra che siamo già morti, che non siamo ancora capaci di amare, altrimenti l’amore è una sicurezza sufficiente, non c’è bisogno d’altro.

Riporto un passo di Osho – lo possiamo considerare il più occidentale fra i maestri orientali – che parla dell’amore : <<Un solo attimo d’amore è l’eternità…non c’è più nessuna paura della morte – un amante può morire con molta facilità, con estrema dolcezza. Ha conosciuto la vita e le è immensamente grato. Se l’amore gli è accaduto, anche per un solo istante, ne ha conosciuto la gloria, la benedizione , l’infinita sua grazia. Può perfino ringraziare Iddio per quell’unico istante che gli è stato donato, che forse nemmeno si meritava. Chi è che se lo merita? Nessuno ne è degno. Hai mai pensato al semplice fatto che sei vivo? Sei degno di essere vivo? Come te lo sei meritato? Hai potuto vedere i fiori e gli alberi e gli uccelli nel vento, e il sorgere del sole tante di quelle mattine, e tante di quelle sere… e poi le stelle e i colori della sera, quando la notte arriva con le sue legioni purpuree. Come te la sei guadagnata questa vita? E’ soltanto una grazia, un dono. Tu non ne sei degno, non te lo sei meritato in nessun modo. E’ semplicemente per grazia di Dio che tu esisti…

Ma quando qualcuno arriva a conoscere un solo istante d’amore, tutta questa vita non vale più niente. Allora tutti gli uccelli che hai visto, e tutte le canzoni che hai ascoltato, e tutti i musicisti di questo mondo – niente! A questo punto tutti i fiori della terra non rappresentano più niente. Allora non troverai più nessuna radiosità nel sole e nessuna musica nelle stelle. Se hai conosciuto un solo momento d’amore, vedrai che il mondo intero impallidisce al confronto, diventa opaco e spento, perché in realtà è solo un riflesso, non è una cosa reale.

Se hai conosciuto un solo momento d’amore tu sarai grato all’esistenza per tutta l’eternità e innalzerai canti di ringraziamento al Divino. Allora non ci sarà più nessuna morte, poiché l’amore non sa cos’è la morte, l’amore conosce solo la vita. Tu invece conosci solo la morte. Non hai mai voluto incontrare l’amore, in qualche modo non ci sei voluto mai passare attraverso, ecco perché il denaro è diventato così importante nella vita degli uomini. Il denaro è il simbolo della morte dell’uomo, il denaro è l’amore di un uomo morto.

Prova ad osservare un avaro: non è solo questione di denaro quando afferra una banconota tra le dita. Ho visto una volta un avaro – c’era una passione tale nei suoi occhi mentre guardava quella banconota, mai nessun innamorato ha rivolto uno sguardo così acceso alla sua donna.”

Il problema è che noi facciamo dell’amore una cosa morta, una questione di possesso: ci innamoriamo di una persona e subito nasce in noi la paura di perderla, a volte cerchiamo di legarla a noi e quando l’amore passa l’amato può diventare un oggetto al pari di altre cose che già possediamo e che abbiamo paura di perdere. Siamo avari nei sentimenti, siamo egoisti perché spesso parte tutto dalle nostre esigenze, dalle paure, dal volere possedere ciò che ci da sicurezza. Ma allora come si fa ad amare?>>…

CONTINUA (CASO MAI VI INTERESSI) IN UN PROSSIMO POST…

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