
…di “siccità” direi che il più adatto è “austerità deflattiva” euro-imposta grazie ad oltre 30 anni di avanzi di bilancio primario! Hanno prosciugato i bilanci pubblici in nome dei conti in ordine e dei tagli agli sprechi.
Siamo passati dall’austerità perché c’era il debito pubblico brutto, all’austerità perché c’è il clima-change e quindi si impongono politiche deflattive e distruttive della natalità! Sia quel che sia dai problemi odierni non se ne esce, guai a fare investimenti sul territorio, guai a immettere liquidità per sostenere il lavoro e i servizi. Mica possiamo essere tacciati di socialismo o simili pazzie che invece di mettere al centro il denaro metterebbero al centro il cittadino creando nella gente false illusioni! Anzi per fare in modo che tutto cambi affinché nulla muti, esplodono neo-pseudo-ideologie gender sterilizzanti, perché infondo perfino respirare è un male quando la co2 è il problema. È sempre più certo, lo dice Lasciemza, che noi povery siamo il problema, la casta dei ricchi e mega ricchi la soluzione.
Sorge spontanea una domanda: l’euro-atlantismo ha garantito la democrazia in Italia e in Europa oppure ha scavato un solco incolmabile fra le élite di ricchi e mega ricchi e il popolo sempre più ridotto a servi della gleba?
Interessante riflettere sul fatto che fu proprio il governo tecnico di Mario Monti- campione mondiale di austerità che inflisse all’Italia ben 13 trimestri di recessione consecutivi – che ha perseguito fra gli altri anche l’obiettivo di una piena ricomposizione di queste due fondamentali direttrici, atlantismo e europeismo, a cominciare dalla nomina dei ministri. Oggi più che mai con la nostra adesione incondizionata alla guerra ne vediamo con chiarezza le conseguenze.
I neo-sinonimi fioccano come non ci fosse un domani: la guerra è pace, la menzogna diventa verità, la siccità una carbon tax europea che oltre a fare piovere serve a finanziare la famigerata transizione ecologica . E se l’austerità espansiva inaugurata da Monti era il prezzo da pagare per avere i conti in ordine, la carbon tax è il prezzo necessario per salvare il pianeta.