Ancora sulla Speranza, poche parole, forse banali. Nella poesia sotto uno stato d’animo, di sconforto a volte, ma anche di luce…
Due essenzialmente sono i segni che ci permettono di aprirci alla Speranza: il primo riguarda la dignità umana, essa va perseguita costantemente nella società attraverso il riconoscimento della libertà (in ogni sua forma) insieme alla promozione di ognuno. Il secondo segno è la giustizia senza la quale non si può parlare di equità o dignità umana.Sappiamo bene quanto l’uomo nella storia abbia negato questi principi, pur avendoli teorizzati e in modo spesso marginale concretizzati in delle forme di governo.
Ma essi sono presenti nella coscienza dell’umanità e possono trovare una sintesi teologica nella Rivelazione dell’amore di Dio da cui discendono tutte le altre forme di amore. E attraverso l’Amore il creato, la storia e la stessa umanità devono trovare compimento. Perciò è neccessario per i credenti lasciarsi guidare dalla fede, vivere il presente con lo sguardo rivolto al futuro impegnandosi concretamente nella realizzazione di questi principi nella vita reale e nella società, opponendosi con fermezza ai modelli distorti di falsa giustizia che negano appunto lavoro e vita dignitosa alle persone, ristorati nei momenti di sconforto da un rifugio interiore, dove c’è posto per tutti e dove tutti possono entrare per condividere l’esigenza di giustizia e dignità…
Giornata cupa questa.
Un vento freddo e pungente mi fa rabbrividire.
All’improvviso inizia a piovere,
sembra quasi neve
acqua gelida destinata a trasmettere
sensazioni di morte.
E’ così che ci sentiamo
quando siamo soli
e manca la speranza.
Ma anche la neve può portare la vita,
trasformandosi in un manto caldo e soffice
che protegge i germogli
e li tiene al sicuro.
Forse anche per noi c’è un caldo rifugio.
Certo a volte c’è tempesta
e il freddo prevale…
Continuiamo a sperare
affinché ognuno possa trovare trovare
un caldo rifugio.