Verde di poca speranza!

Ringrazio Stefano per il suo post e si, condividiamo l’idea che l’arma vera per combattere e reprimere definitivamente la democrazia parta proprio da strumenti come il greenpass. Ora dobbiamo solo vedere quale sarà la prossima restrizione a cui verrà chiesto di adeguarci. Intanto quello che sembra sempre di più il cavallo di troia delle élite finanziarie, il cosiddetto movimento-antipolitico-5stellato, continua velocemente a completare il progetto di una vera e propria identità-prigione digitale:<<Allo studio un progetto di tessera unica. Il sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa (M5S): ci saranno carta d’identità, tessera sanitaria, identità digitale e possibilità di attivare un conto di pagamento presso qualsiasi sportello bancario o postale.>> Stop al contante arriva la card unica per identità e pagamenti(da il Sole24ore). Interessante vero? Che bravi che sono, greenpass, identità digitale, conto in banca o alle poste ad essa collegato… Basterebbe conoscere la tabellina dell’uno, anzi dello ZERO per capire dove vogliono andare a parare. Ma non voglio prendere altro spazio al post di Stefano, buona lettura.

Nel mio ultimo post, ho ipotizzato che il vaccino sia un antidoto per salvare coloro che si adeguano alla nuova dittatura e, di conseguenza, una condanna a morte per i liberi pensatori.
Penso che in ogni evento scatenato dalle forze del potere ci siano vari e contemporanei interessi in gioco, tali da non rendere semplice e lineare la comprensione della realtà e la successione degli accadimenti. Con questa premessa nel post odierno voglio rimodulare lo scenario già prospettato per inserire una riflessione di Roberto, il gestore di questo sito, secondo me decisamente verosimile.
Infatti, pur restando sicuramente valida la motivazione legata agli interessi delle case farmaceutiche, sul piano economico e su quello sperimentale legato alla ghiotta occasione di poter testare le nuove terapie geniche direttamente su cavie umane volontarie e convinte, suppongo che lo scopo principale del potere sia proprio l’istituzione del lasciapassare verde.
Leggevo su FB: se hai bisogno di un documento per dimostrare di essere libero vuol dire che non lo sei.
La prima riflessione che mi è venuta è proprio sul nome: perché Green? Perché Verde? Verrebbe da pensare a qualcosa che riguarda il semaforo verde, che ti permette di varcare una qualche soglia… oppure qualcosa che riguarda l’ecologia, anche se sembra entrarci ben poco con il discorso sanitario: ok, il green analizziamolo dopo.
L’unica cosa certa è che nella nostra democrazia costituzionale, e cioè da quasi 74 anni, non era mai successo che ai cittadini venisse richiesto un lasciapassare per compiere atti di ordinaria amministrazione, come ad esempio andare al ristorante. Ma c’è di più, se il decreto prossimo venturo verrà dal 15 ottobre applicato, si toglierà addirittura il reddito a chi non vorrà sottoporsi ad un trattamento medico sperimentale: già lo hanno fatto con gli operatori sanitari e con gli insegnanti che, oltretutto, si sono anche dovuti assumere ogni responsabilità in caso di reazioni avverse. Oppure, come scappatoia al vaccino, si può ricorrere al tampone, sempre che sia possibile accollarsi la spesa non indifferente ed il fastidio di sottoporvisi ogni 2 giorni. Una cosa dirompente, di una gravità enorme, che cambia radicalmente il tipo di rapporto esistente tra Stato e Cittadini. A tal proposito, la domanda che più spesso mi faccio in questo periodo è: viviamo ancora in uno Stato di diritto? No, perché sto seguendo le vicissitudini di avvocati e delle loro associazioni che, con buona volontà, si sono resi disponibili a difendere le vittime di questi soprusi, a prezzi di saldo o addirittura gratuitamente. Che fine hanno fatto i ricorsi? Va beh che il merdstream… scusate, il mainstream… riporta solo le notizia “comode” al potere, ma possibile che non trapeli mai l’esito di una qualche sentenza? E la Corte Costituzionale… quando comincerà a pronunciarsi? E quando ricominceremo ad avere un governo espressione di una maggioranza espressa dal voto?
Finora mi era capitato di dover dimostrare la mia fedina penale pulita solo per… partecipare ad un concorso pubblico, per fare lo scrutatore ad un seggio elettorale… non ricordo altro. Va beh, in casi rarissimi collegati alla funzione pubblica, potrebbe avere una logica dover dimostrare di essere in regola con le leggi nazionali e di esserlo sempre stato. Ma per sedermi al Bar, al Museo, in una Chiesa piena di opere d’arte, al cinema, al teatro, in treno, in aereo… ed ora addirittura anche per PROCURARE IL SOSTENTAMENTO PER ME STESSO E PER I MIEI FIGLI? Non era mai successo finora, neanche ad un ergastolano che esce dopo “soli” 30 anni di galera per buona condotta!
Ora qualcuno obietterà che non si tratta di limitare la libertà (che è sacrificabile), ma di salvaguardare la salute pubblica. Bene, a loro rispondo: era mai successo prima? In tutte le pestilenze avvenute in passato era mai stato necessario esibire un certificato di guarigione, e quindi di immunizzazione, per andare a lavorare? No… semplicemente rischiavi: o morivi di sicuro di fame o “forse” di malattia. Meglio il forse! Ho un flebile ricordo, perché ero piccolo, dell’influenza che veniva da Hong Kong, mi sembra nel ’68 o nel ’69, che fece molte più vittime di adesso. Ma in quella occasione l’economia non fu fermata, non ci fu nessun Lock Down, nessuna cura “negata” per legge, nessun vaccino, anche perché di vaccini per virus così mutevoli non ne possono esistere (infatti quello attuale non è un vaccino, ma una terapia genica) ed anche perché vaccinare durante una epidemia favorisce lo sviluppo delle varianti. Ma soprattutto nessun lasciapassare verde.
Ed ora torniamo al centro del nostro argomento: in una democrazia costituzionale non ci può essere un documento che ti permette di fare qualcosa di ordinario, tipo lavorare, mangiare o divertirti. Ci può essere la patente di guida che dimostra che sai guidare, il porto d’armi che dimostra che sai come non ammazzare qualcuno per sbaglio, eccetera. Sono eccezioni.

Il green pass, invece, diverrebbe la regola. La regola che se sei stato “buono” ed hai obbedito a tutto ciò che ti viene imposto dallo Stato puoi fare qualcosa, altrimenti non puoi fare nulla! La nuova regola di un nuovo tipo di Stato, anzi di un vecchio tipo di Stato, molto di moda nella prima metà del secolo scorso. Ma ritorniamo ad analizzare la tinta: è un colore molto comune, rilassante, rassicurante, è stato assunto come simbolo di via libera, di scampato pericolo, segnala il lato destro delle barche, degli aerei e dei porti, quello della mano di Dio, la sinistra, invece, è quella del diavolo… è il colore del chakra del cuore, dell’amore. Per ora il significato va bene forse come “via libera”, come passaporto vaccinale o sanitario, ma poi potrà andar bene anche come certificazione ecologica, chi può immaginare quale futuro scenario? Intanto hanno anticipato i tempi. L’importante è che passi il principio, ed il nuovo principio è che per essere liberi dovremo avere un documento che lo certifichi. Pensate che si fermeranno qui? Ricordate la “finestra di Overton” o anche semplicemente la storia della “rana bollita”? L’importante è che venga accettata questa nuova realtà, ora per un “nobile” motivo, ma poi chissà per cosa. Ricordate il Patriot Act, promulgato per “salvare” il popolo Americano dai terroristi islamici? Ebbene, ora che il terrorismo non c’è più, ancora è in vigore, sicuramente per una dimenticanza! Peccato però che gli americani possono così essere perquisiti ed arrestati senza particolari autorizzazioni del giudice. In futuro il verde lasciapassare sarà completamente digitale e magari inserito sottopelle come chip. Poi sarà l’unico documento e servirà anche per pagare… pensate che comodità! Peccato però che, se il denaro sarà solo digitale, d’improvviso potreste trovarvi senza più crediti… per un errore!
Concludo con una domanda che ha posto l’ottimo Roberto Quaglia: Voi che credete in questa terapia sperimentale, ma soprattutto nel green pass, Voi che siete certi che il merd… mainstream dica sempre la verità e che le istituzioni facciano sempre il vostro bene, credete anche che quando questo principio sarà istituzionalizzato e lo Stato diventerà molto più… diciamo… autoritario, a voi “fedeli” verrà fatto un trattamento di favore?

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

11 pensieri riguardo “Verde di poca speranza!”

  1. …i trattamenti di favore? quali? per essermi vaccinato? o perché visto che mi sono vaccinato per alcuni mesi sono in linea di ordine pubblico, il green pass che scade a marzo più o meno.. da questa pandemia è uscito il peggio dell’uomo degli esseri umani …non ci capisco più nulla… io sono vaccinato e non mi sento schiavo, ne sottomesso, per ora, la digitalizzazione e identità digitale è già in atto da qualche anno, non solo il covid-sars ad accelerare questa digitalizzazione ma chiunque abbia un telefonino, un computer, un conto in banca è già schedato… o no? Google conosce il 100% dei miei spostamenti e se disinserisco la posizione mi trova con la scheda del telefono cellulare è strano perché in certi posti dove il segnale non arriva Google sa dove mi trovo mi arrivano le notifiche… anche in assenza di segnale…

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    1. Ciao Salvatore, lasciamo stare il fatto che uno è vaccinato o no e cerchiamo di capire a cosa potrebbe serve uno strumento come il greenpass nel futuro prossimo. Quello che dici è giusto, l’identità digitale o spid esiste già e sta venendo esteso il suo utilizzo soprattutto nella pubblica amministrazione. Idem l’utilizzo di smartphone permette un tracciamento assai invasivo, così come le banche su norma europea vogliono delle app per accedere al conto. Tutte cose che apparentemente facilitano ma in realtà potrebbero anche stringere il cappio al collo dei cittadini. È qui che si introducono nell’ordinamento giuridico norme “eccezionali”, cioè che come dice Stefano fino a poco tempo fa erano i immaginabili e ora vengono giustificate dall’emergenza. Il fatto che tu ritenga la vaccinazione giusta e uno strumento utile non significa che essa debba poi giustificare uno strumento come il greenpass, che a detta di molti medici ed esperti NON È UNO STRUMENTO SANITARIO! Questo secondo me è il punto, oggi lo giustificano per spingere a vaccinarsi, ma domani a che altro servirà? Insieme all’identità digitale diventa uno strumento di controllo e imposizione totalitario da cui nessuno potrà più sfuggire, piaccia o meno ciò che vi verrà richiesto. Tutte le cose che hai detto (identità digitale, tracciamento, conto…) saranno i mezzi che confluiranno nei futuri passaporti verdi, anch’io ho il greenpass, mi adeguo per non perdere il lavoro. Cerco comunque di boicottarne l’uso in tutte quelle attività non essenziali che lo richiedono nella speranza che lo strumento venga bloccato e facciano un passo indietro. In Francia pare che Macron stia pensando di ritirarlo, quindi protestare a qualcosa serve.

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  2. Per quanto mi sforzi, non riesco a cogliere tutto questo allarmismo rispetto a vaccino e greenpass. Certi processi che qua vengono elencati, sono in gestazione e perfezionamento da decenni. Dunque perché tutta questa acredine che idelogicizza una scelta di salute pubblica come quella di vaccinarsi e di dotarsi di greenpass?
    Appartengo alla categoria dei miracolati da bigpharma, dal momento che ero indirizzato prepotentemente alla cirrosi epatica scompensata, con tutto ciò che ne consegue. Grazie ai nuovissimi farmaci antivirali, sono riuscito a salvarmi, grazie ad una terapia per nulla invasiva che mi ha permesso di eradicare il virus che mi stava mangiando. Dunque, prova ad immaginare che atteggiamento possa avere rispetto ad un vaccino che mi permette di vivere in modo un po’ meno stressato questa pandemia in atto.
    Per il resto, torno a dire: il potere sa come addormentare o rigirare le masse, lo ha sempre saputo e, all’occorrenza, praticato. Di certo non necessita di mezzucci quali vaccini o greenpass. Anzi, ritengo che, in questo caso, siano delle cose positive per la popolazione, dal momento che tendono a salvaguardare la salute pubblica. Ma, attenzione, non è che abbiano varato queste misure perché illuminati sulla via di Damasco. Bensì han dovuto prendere queste decisioni per il semplice fatto che per le classi politiche imprenditoriali e dirigenziali, sarebbe stato sin troppo oneroso fare fronte a un numero rilevante di malati da assistere e morti da seppellire. Avrebbero dovuto spiegare l’inspiegabile. Tutto qua.

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    1. Riguardo alla “ripresa” dovuta all’utilizzo del greenpass: come ti spieghi che la maggior parte dei paesi occidentali sta tornando alla normalità senza l’utilizzo di questo strumento? Cosa abbiamo di diverso noi italiani che non possiamo permetterci di tornare a vivere senza essere ricattati e spesso ingiustamente colpevolizzati? Ricordiamoci quando ci dicevano che avevamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità giustificando così l’austerità e compressione dei diritti. Ma una classe politica in grado di non svenderci sempre al peggior offerente l’avremo mai o dobbiamo scontare un karma particolarmente pesante?

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      1. In genere dico sempre che, ogni paese, ha la classe politica che si merita. Ovvero: questi politici vengono eletti, cioè votati da qualcuno che dà loro mandato di risolvere i problemi ed amministrare la cosa pubblica. Per quanto riguarda i diritti, trovo che i pericoli non vengano da greenpass o meno, bensì dalle liberalizzazioni e privatizzazioni, dell’eliminazione delle normative a protezione dei dipendenti, dal depotenziamento dell’offerta scolastica, dai tagli alla sanità pubblica, ai trasporti… se ci avessimo messo la stessa convinzione nelle manifestazioni quando i passati governi demotivato la sanità pubblica, credo che adesso non ci troveremmo in questa situazione, ovvero a dovere usare il green pass per potere ricreare un minimo di normalità. Per quanto riguarda gli altri paesi, bisogna dire che ognuno si è regolato come meglio credeva nell’affrontare la pandemia, con risultati un poco diversi ovunque. E ciò, a mio modestissimo parere, è prova di quanto siano insussistenti le teorie complottistiche perché prive del pur minimo dato di fatto.
        Ma, attenzione: non assolvo il potere, semplicemente sto cercando di dire come, in questo caso di pandemia, possa concidere l’interesse politico economico, con la difesa della salute pubblica.

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      2. No problem, mi pare più che legittimo pensarla in modo diverso. Le differenze non possono che arricchire. Soprattutto perché penso che, il confronto, debba contribuire a far chiarezza anzitutto dentro di sé.
        Per es, riflettendo su quanto gira in rete al riguardo dei vari complotti che sarebbero ordini ai danni del popolo in campo sanitario, mi è venuta spontanea una riflessione.
        Il padrone, il politico, il banchiere, il finanziere, l’imprenditore… che interesse possono avere nell’intasare ospedali e servizi sanitari vari di pazienti, con una spesa esorbitante sottraente risorse che, al contrario, potrebbero essere destinate alle loro tasche?
        Ecco, prova anche tu a darci una risposta.

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      3. Secondo me pensare che Confindustria ,( e i loro omologhi europei) riesca davvero a rappresentare gli interessi degli imprenditori suoi iscritti è un’idea alquanto improbabile. I grandi imprenditori con le loro pretese a senso unico – cioè scaricare ogni riforma sulle spalle dei lavoratori – sono i peggiori nemici di se stessi e prima o poi il sistema che hanno messo in piedi in collaborazione con i politici maggiordomi imploderà (speriamo non servano altre guerre)! Non credo ai complotti e anzi sono convinto che senza terrapiattisti o simili invenzioni (ora in TV e nei giornali emergono le potenti lobby novax) spesso non saprebbero dove andare a parare quando emergono evidenti distorsioni nel dibattito pubblico. Per me tutto viene fatto alla luce del sole, poi basta che le prospettive di noi comuni mortali non convergano e il gioco è fatto. Le opinioni diverse arricchiscono il dibattito hai perfettamente ragione, è per questo motivo che ho chiamato il blog opinioni, plurale che implica il confronto con i lettori. Ma sei sicuro che questo confronto necessario per cercare di capire cosa sta succedendo sia quello che almeno in parte viene fatto nei media? Sappiamo entrambi di no, già il fatto che avere opinioni diverse fa subito pensare alle teorie del complotto significa che chiunque si ponga come interlocutore “alternativo” viene automaticamente squalificato (parlo soprattutto del dibattito televisivo). Mi ha sorpreso piacevolmente a riguardo l’intervento di Alberto Contri si RaiTre, personaggio autorevole che è riuscito a fare breccia sull’omologazione informativa senza essere facilmente interrotto o screditato, se non hai visto il suo breve intervento ti lascio il link https://m.facebook.com/watch/?v=2992801171000255&_rdr . Mi piacciono molto i nostri confronti, sicuramente “arricchenti e stimolanti”

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