Nulla sarebbe più!… Oltre la volontà di dominio ipertecnologico

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William Turner, Tempesta di neve: battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth (1842)

La poesia e il post sotto sono stati già pubblicati QUI .

Un sole caldo, luminoso, sereno,

d’improvviso questa mattina

è scomparso oscurato dalle nubi.

Un vento impetuoso,

tempesta terribile, uragano immane,

ha iniziato a spazzare,

distruggere ogni cosa sul suo cammino.

Nulla può resistere alla sua forza:

né alberi, né palazzi, né montagne eterne:

lo stesso oceano sembra straripare

incombendo sul tutto.

Ma il deserto non è ancora:

una luce fioca, all’apparenza un nulla…

Continua a devastare impietosa

la tempesta,

per giorni e notti senza fine.

Ma una luce fioca, all’apparenza un nulla

è ancora accesa, nella sua infinita umiltà

di fronte all’oscena catastrofe.

Eppure nell’impotenza estrema,

senza imporsi,

è ancora lì , ad indicarci una meta nel buio.

Mistero inesplicabile,

forza inesauribile

ma minima incombenza

di fronte al Nulla che avanza.

La tempesta è finita,

le nubi sono diradate

è incredibilmente riapparso il sole

caldo, luminoso, sereno.

Una cosa è certa:

senza quella luce, all’apparenza fioca,

nulla sarebbe più.

 

Si tratta di un’esperienza interiore, una ricerca per arrivare a Dio o chi per Lui voglia Essere e imporsi, senza che siamo noi a chiuderlo in una scatola, preconfezionando saccenti il proprio Dio ideale! Rinunciare alla propria natura, andare oltre, prevaricare i propri limiti sembra essere costitutivo del nostro essere uomini, perlomeno nel contesto attuale del pensiero occidentale! Ne parlavo con Ivano nei commenti di un suo splendido articolo INCANTESIMI CINEMUSICALI 8: ORGANIC E PROPHECIES. Grazie a lui mi sono ricordato di questa vecchia poesia dove sperimentavo una PRESENZA nella MANCANZA ASSOLUTA di Dio, un Dio che abbiamo cancellato dalle coscienze pur essendo sempre presente nel vocabolario e nelle parole dei nostri rappresentanti politici o religiosi. Parole – appunto – niente altro che parole vuote, in totale continuità col sistema degradato e degradante istituito dal dominio tecnocratico!

La filosofia moderna nel mettere in discussione Dio-l’Essere-l’Eterno ha assolutizzato il divenire. Lo strumento di fronte al quale ogni speranza crolla è la tecnica, che illumina ogni mistero e ci porta di fronte al baratro del nulla. Se infatti grazie alla tecnica non c’è niente che l’uomo non possa o non sappia indagare e/o dominare, allora non rimane alcuno spazio per Dio. Tanto più avanzeremo verso il paradiso della tecnica tanto più la vita perderà il suo senso più profondo perdendo il contatto con la Terra e con la creazione. Ma tutto ciò lo potete leggere e capire  al meglio nell’articolo di Ivano cliccando sul link sopra.

 

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

10 pensieri riguardo “Nulla sarebbe più!… Oltre la volontà di dominio ipertecnologico”

  1. Una poesia molto bella, un bellissimo intervento.
    Il mio modesto parere è che “Dio” permei ogni tipo di creatura, visibile o invisibile, animata o apparentemente inanimata, e che sia presente anche nel buio, soltanto manifestato in altro modo.

    Piace a 2 people

  2. Si leggono parole che rispecchiano raggi di sole, luce viva che rende così fertili i nostri pensieri!
    Queste sono le parole che ho letto, parole che narrano il viaggio di ognuno di noi nel trovare quel raggio di sole, a volte nascosto dagli eventi della vita, nella testimonianza della nostra quotidianità.
    Parlo di quotidianità, perché è nel nostro piccolo “viaggio” quotidiano che esploriamo la luce, la vera e autentica bellezza della vita. Bellezza che mi conduce per mano alle autentiche parole di chi ha dedicato anche alla fine il suo essere “prezioso” nel farmi vivere la vera essenza di questo viaggio
    ….Dentro all’aria chiusa di un’anonima stanza d’ospedale, le sue parole diventavano incantesimi:” Guarda quell’esile luce…c’è un raggio che si ostina a entrare nella stanza… E’ un regalo, un piccolo regalo che la vita anche ora mi concede… ” Poi il suo silenzio nell’affrontare l’ennesimo dolore senza tregua.

    Ogni giorno ritrovo le sue parole, ogni giorno vivo il dono di questa luce..

    E lo vivo posando lo sguardo su parole che brillano di verità, parole che oggi ho avuto il dono di leggere
    “Ma il deserto non è ancora
    una luce fioca, all’apparenza un nulla
    è ancora accesa, nella sua infinita umiltà”

    Grazie, un grazie infinito per questa meraviglia!
    Ti auguro di vivere un felice fine settimana
    ps; scusami per la mia assenza momentanea, ma ho dovuto affrontare vari impegni e qualche difficoltà
    Adriana

    Piace a 3 people

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