Vangelo-decalogo di Noam Chomsky

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Da Pixabay

 

Post di Stefano

Senza voler essere blasfemo, credo che il decalogo stilato dall’immenso Noam Chomsky sia da imparare a memoria e da tener sempre presente in ogni istante della nostra vita. Ci aiuterebbe a difenderci dagli inevitabili inganni che ci vengono perennemente somministrati dai nostri carcerieri. Eccolo qua, con un piccolo commento personale, per ogni punto di seguito evidenziato:

Le dieci regole per il controllo sociale di Noam Chomsky:

1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti (fuorvianti)
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali.

Mi viene da pensare, ma è solo un esempio, alla questione inerente la teoria gender e l’omofobia che puntualmente torna in auge quando arriva qualche fregatura dalleuropah.

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

State molto attenti all’attuale crisi pandemica!

3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

Questo è il famoso principio della “rana bollita”.

4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

Notate la gradualità con cui prolungano la quarantena: ogni volta mancano solo 2 settimane alla fine dell’emergenza, ogni volta…

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.

Per esempio: se il problema per il contagio è lo stare vicini ad altri, sono gli assembramenti, perché vietare le passeggiate in solitudine? Perché trattarci come imbecilli? E quel che è peggio è che la maggioranza è d’accordo con pareri del tipo: “visto che gli italiani sono degli irresponsabili” ,“per colpa di qualcuno tocca sacrificarsi tutti.”

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…

Basta guardare ogni telegiornale mainstream. Ogni trasmissione di intrattenimento lacrimevole.

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori.

La televisione, dai primi anni ‘80 in poi si è impoverita di contenuti, la cultura è relegata ad orari assurdi od a canali non facilmente accessibili.

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

Guardate le trasmissioni pomeridiane “mariadefilippiche”, i talent show ed i reality show.

9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

Abbiamo vissuto al disopra delle nostre possibilità… i nostri debiti li dovranno ripagare i nostri figli…

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su se stessa.

Se poi ci aggiungiamo tutta la privacy che cediamo nei social e con l’uso dello smartphone… con le televisioni “smart” e con gli aggeggi che rispondono ai nostri comandi come “alexa” e che puntualmente registrano tutto della nostra vita.

Che sono poi le stesse strategie usate anche per “preparare” i prigionieri agli interrogatori. Ci vogliono rendere persone con bassissima autostima e disposti a rinunciare a tutto in cambio di sicurezza.

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

31 pensieri riguardo “Vangelo-decalogo di Noam Chomsky”

      1. Già … qualcuno.

        A volte la qualità intrinseca delle cose conta molto, a prescindere dalla loro quantità:
        Pochi grammi di liquami rendono immangiabile un chilo di ottima minestra ma pochi grammi di minestra non rendono di certo mangiabile un chilo di liquami.
        E a volte la cattiva qualità è molto più forte della buona qualità:
        Messe vicino, una mela guasta può far marcire una mela sana, ma una mela sana non può sanare una mela guasta (anzi una mela marcia ne può guastare anche cento).

        Ma ho detto a volte … e non è questo il caso;
        in circostanze come queste la quantità conta eccome;
        se poi la qualità è anche scadente … peggio mi sento.

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      2. Eppure il mondo è pieno di sepolcri imbiancati! Brulicano di vermi e putridume ma vengono eretti ad oracoli intoccabili! E nonostante il tango si senta lontano un miglio c’è chi si sente rappresentato da questi vati. De gustibus non disputandum est dicono, peccato che sto schifo tocca ingurgitarlo anche a noi

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      3. E’ uno degli inconvenienti dell’essere da millenni “animali sociali” (citando Aristotele); i vantaggi e gli svantaggi del vivere in gruppi organizzati sono parecchi, uno di questi è l’essere danneggiati anche per le scelte altrui; uno può aspettarsi di subire angherie dai potenti, dai governanti, dai re … ma la cosa più sconfortante è che le peggiori le subisce a causa delle scelte e delle azioni dei suoi pari grado.
        I motivi? Leggendo il decalogo li si può trovare, sono ben spiegati …
        👋

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    1. Siamo come immersi nella nebbia, fatta in gran parte da luoghi comuni e mezze verità. E fa più male quell’oncia di verità contenuta nelle bugie, delle bugie stesse perché essa le rende credibili. Il lavoro di Noam serve a spazzarle via, peccato che tornano in fretta soffiate in gran quantità dai soliti media mainstreem

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      1. Il lavoro di Chomsky è servito a pochissimi, che oggi hanno poca voce. Io confido nelle scelte etiche individuali, soprattutto nel campo degli acquisti. Ma questo è un discorso che porta troppo lontano. Buona Pasqua Roberto e grazie delle condivisioni 🙂

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  1. Ottimi contributi mio caro Roberto, in tempi di pandemia o di terrorismo armato per ingannare e creare (in) sicurezza … E quando hai un presidente come il brasiliano che è lui stesso un idiota a comandarne tanti altri?
    La seconda regola qui che chiamiamo ‘capra nella stanza “… Questo è ciò che la maggior parte delle autorità sa come fare …

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    1. Però il nome che hanno scelto è già un programma: immuni da ché? Forse il governo e la task Force pensano proprio di avere l’immunità per decreto per tutte le porcherie che stanno facendo. E per fortuna che al governo c’è il partito di degli onesti!! Ciao e buon sabato

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  2. Quoto
    Cioè la cibernetica è ciò da cui vi vogliono distrarre? Forse siamo già abbastanza distratti da non capire che la cibernetica, la neurobiologia e la psicologia siano essenzialmente i fattori distrattivi!

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    1. Cio che quotavo non è rimasto, eccolo qui: “La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali”

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      1. Ogni “conoscenza” ha i suoi competenti in tv che parlano in nome de Lascienza senza possibilità di replica. Ipse dixit! E la politica come necessaria espressione di democrazia delega ai competenti. Però chi conosce davvero la scienza economica o medica o altro sa che sono messaggi falsi e strumentali. Grazie mille per il commento

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      2. Chi sono sicuramente molte cose da conoscere che possono aiutare la comprensione in generale, ma se si parla di distrazione dalla conoscenza di materie non necessarie, allora si sta divagando.
        La conoscenza è per prima cosa intuizione della realtà (io, te, noi e l’ambiente in cui siamo immersi) se siamo concentrati su come fare e/o gestire i nostri soldi ma non sappiamo che farci perché non conosciamo la destinazione finale (cioè dopo il trapasso), a cosa serve conoscere?
        Scusi la schiettezza sà, ma è un atteggiamento altruista il mio.

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  3. Io penso che le due cose siano collegate: vivere in funzione del bene, implica una certa consapevolezza interiore del proprio sé e della realtà esteriore che ci costituisce. Quindi posso anche concordare che il primato sull’agire umano dovrebbe discendere da Dio. Ma credo che indipendentemente dalla propria fede la Verità sia a disposizione di tutti e che i modi per raggiungerla siano innumerevoli. Sicuramente chi fa dell’ipocrisia uno strumento di propaganda è un ostacolo al bene e alla conoscenza. La scienza e i media purtroppo vengono strumentalizzati in tal senso ed essi nella nostra società possono diventare potenti mezzi di oppressione e imposizione se mal utilizzati

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