Paura, rabbia o presa di coscienza.

Foto di Karin Henseler da Pixabay

Caro Stefano, purtroppo siamo ancora alla fase della “carota”, ESSI ci vanno ancora giù piano, con i guanti di velluto direi. Ma non durerà a lungo e presto si passerà al bastone, che per le teste dure che rifiutano di ammorbidirsi funziona meglio! Stress, paura, angoscia saranno la nostra quotidianità e imploreremo la famosa “pillola blu” per poter far parte anche noi della meravigliosa neo-società del virus e delle sue virtuosissime regole. Quanto è difficile svegliarsi, ogni giorno lo è di più e arriveremo al punto che la differenza fra il sonno e la veglia sarà solamente quella della postura: orizzontale (il primo) e verticale (la seconda), ma entrambe con gli occhi ben chiusi. Nel frattempo meditiamo e facciamo un po’ di Yoga che male non fa

Post di Stefano:

La situazione attuale, ormai abituale visto che è passato un anno, produce degli stati d’animo. Chi mi ha letto qualche volta sa come la penso, e cioè che non credo nella versione e nella narrazione ufficiale sulla presunta pandemia. Ben inteso, non sono un “negazionista” (termine orribile), il virus c’è e produce una malattia seria, ma non è preoccupante come ce la vogliono far passare e, se presa in tempo e curata adeguatamente, non è più pericolosa di una qualsiasi altra influenza, perché tale è. Lo stato d’animo persistente che i media vorrebbero propinare, e che purtroppo nella maggior parte dei casi riescono a rifilare è quello della paura. La paura, stato fisiologico ed emozionale importante per la sopravvivenza dell’individuo e della specie, quando diventa una condizione abituale produce delle alterazioni fisiologiche dannosissime alla salute e pericolose per la sopravvivenza stessa. Lo stato di stress da paura produce adrenalina, la quale, con il cortisolo a lei associato, aumenta la glicemia, il battito cardiaco, la pressione sanguigna e produce infinite altre alterazioni fisiologiche. Utilissime quando si tratta di affrontare un pericolo imminente, ma devastanti per la salute, quando questo stato si protrae nel tempo. Chi si informa con continuità sui “canali ufficiali” riceve dosi “orarie” di nuova adrenalina e cortisolo, tutta l’informazione sembra studiata apposta per non concedere tregua. Tutto questo non può essere non voluto. Qualsiasi giornalista voglia essere serio nella sua professione, qualsiasi governante tenga al benessere del suo popolo, non somministrerebbe mai questa dose di veleno quotidiano: ci sarà la terza ondata… gli asintomatici possono essere contagiosi… non ci sono abbastanza vaccini per tutti… chi si vaccina può infettare ugualmente… le misure di contenimento verranno mantenute, anzi no, e invece sì… Sembra non ci sia nessuna Speranza… tranne il ministro!

Chi invece, come me, non crede alla versione ufficiale, per convinzioni personali o per l’utilizzo di canali di informazione alternativi, tende a sviluppare la rabbia. La consapevolezza dell’attacco sferrato all’umanità, i cui motivi non sono del tutto chiari, unito al senso di impotenza, produce una collera, ma anche lei persistente. Pure questo stato d’animo è un fattore di stress e produce uno stato fisiologico simile a quello della paura, con le medesime conseguenze per la salute.

L’aver preso coscienza che l’alternativa tra paura e rabbia è come quella esistente tra la padella e la brace, mi ha fatto riflettere sulla possibilità di una terza via: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” diceva il Mahatma Ghandi, la grande anima. Se non puoi cambiare il mondo cambia te stesso, mi sono ripetuto. Bene, ma io non riesco ad essere così serafico, sono un tipo molto attivo ed in me, anche se la paura difficilmente attacca, è difficile evitare del tutto l’ira. Per cui faccio e farò così, prendo entrambe le vie: per quanto possibile cercherò di sviluppare al massimo la mia coscienza e le mie doti spirituali, cercando di trovare la calma, evitare lo stress e non fare il loro gioco. Poi però, quando l’incazzatura sarà inevitabile, scriverò qualche articolo, come questo, illudendomi di poter cambiare il mondo.

Magari, per migliorare il pianeta non servirà a niente, ma come sfogo sì!      

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

20 pensieri riguardo “Paura, rabbia o presa di coscienza.”

  1. per quanto riguarda la paura ancora resisto, lo stress di tutto questo un po’ meno, anche per le informazioni contrastanti e adesso inizio a fare fatica,… io non mi informo più nè con chi dice che tutto questo è pura invenzione nè con chi dice che è tutto vero, sia ben inteso, ho purtroppo delle persone vicine a me che hanno preso il virus e giuro che un influenza normale non produce questi effetti… ne ho viste delle influenze in 55 anni ma così mai… dobbiamo solo resistere ancora un po’ poi passiamo ai forconi!? No penso che il popolo italiano non si ribellerà neanche questa volta perché ha ancora il piatto che può riempire, credo… ma anche qui le informazioni sono contrastanti … per cui buona fortuna a tutti 🙂 anche a me

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    1. Grazie per la risposta, l’ho detto che il virus produce una malattia seria, ma di certo la paura che ci instillano continuamente non aiuta il sistema immunitario, ormai è un fatto scientificamente assodato. Né lo stare rintanati dentro casa, né respirare la nostra anidride carbonica trattenuta dentro le museruole, né, soprattutto, non aver accesso a tutte le cure.che ci sono, perché bisogna per forza farci quella terapia genica impropriamente chiamata vaccino.

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    2. Eraclito diceva “panta rei”. tutto scorre! Io non sono così convinto che funzioni così, nel senso che le cose una volta cambiate in modo peggiorativo stranamente tali rimangono ed è questo più di ogni altra cosa che mi spaventa, abituarmi a vivere in una realtà distorta e perennemente in emergenza. Speriamo che non sia questo il destino che ci attende

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      1. La Spagnola colpì alla fine della prima guerra mondiale, le condizioni di vita della popolazione di allora erano difficili e non c’erano gli antibiotici a prevenire infezioni causate dal virus. Inoltre colpì soprattutto i giovani! Questo virus invece ha una contagiosità diffusa ma colpisce in maniera severa soprattutto gli anziani. Con le conoscenze mediche di oggi, le terapie efficaci che si sono già sperimentate sia negli ospedali sia da molti medici di famiglia, a me sembra che la fine della pandemia sia ora in mano alla politica che dovrebbe mettere in pratica quanto serve per ritornare alla normalità. Invece a distanza di un anno siamo tali e quali a prima, chi si ammala aspetta a casa che passi o finisce in ospedale. Un sistema sempre più inaccettabile per me. I vaccini che dovrebbero dare un’immunità servirebbero invece a “limitare i danni”, visto che con essi si dovrebbe prendere il virus in forma attenuata. Peccato che dopo lo possiamo trasmettere ugualmente e che nulla si sa sugli effetti collaterali a medio e lungo termine. Abbinare protocolli terapeutici domiciliari ad una vaccinazione rivolta soprattutto alle cosiddette “fasce deboli”? Noooo, visto mai che il virus sparisca per davvero!!! Meglio aspettare il millemillesimo vaccino rigorosamente a RNA messaggero fatto dall’ennesima famosa ditta farmaceutica pronta a promettere milioni di dosi! Se non fosse una tragedia ci sarebbe da ridere.

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      2. non so che dire Roberto non sono medico o scienziato e non mi pronuncio posso fare qualche battuta ma per il resto mi affido a chi ne sa di più… certo è, almeno secondo i medici, che fino a quando sarà contagioso non usciremo dell’emergenza… mi pare di aver capito, che il problema sono gli ospedalizzati se ci sono troppi ammalati il sistema sanitario va in tilt

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      3. Sicuramente è così Salvatore, per questo è incomprensibile che non ci sia ancora un protocollo terapeutico dell’ISS da seguire a casa. Un amico medico me ne ha fatto vedere uno utilizzato da molti medici, peccato che venga lasciato all’iniziativa e responsabilità del singolo. Ho conoscito anch’io persone che hanno preso la malattia in modo sintomatico curate per giorni solo con la tachipirina fino all’aggravamento! Penso che queste situazioni si dovrebbero evitare, ma ancora nessun cambiamento all’orizzonte. La situazione per me cambierà in meglio solo quando si metteranno i medici in condizione di curare i pazienti a casa come nelle normali influenze. Speriamo che accada presto. Ciao

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      4. ma se è così semplice perché non lo fanno? o meglio visto che è un influenza la curiamo come abbiamo sempre fatto (io le influenze le ho passate lavorando se non avevo febbre) oggi con tutte le tecnologie mediche, ci sono centinaia di morti al giorno? per un influenza? gli anni passati per un influenza non si moriva o si? non capisco… ci sono i protocolli ma se ne deve assumere la responsabilità il medico magari di famiglia bene effettivamente è un influenza e per l’influenza non si va all’ospedale… ma dal medico di famiglia e si sta a casa… si è vero paura rabbia.. speriamo se si risolve… in fretta perché io non reggo più lo stress… e il non poter andare in montagna qui siamo arancioni solo nel comune possiamo circolare…

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  2. Insisto, do lado de cá do Oceano, que o mundo é muito diversificado. Sei que aí na Itália a realidade é uma, em outros países da Europa, outra, nos EUA, outra, enfim, o vírus está em toda parte não dá mais para negar, a não ser os trumpistas ou os bolsonaristas. Aliás, se conhecem alguém além de mim que mora no Brasil, e, não seja bolsonarista, perguntem á pessoa. O que está a acontecer por aqui, é surreal.

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    1. Estevam o que está acontecendo aqui também é surreal! Um ano após o início da pandemia, os governos ainda não aprovaram um protocolo de atendimento domiciliar. Mesmo assim, são muitos os médicos que se unem para tratar os pacientes em casa com medicamentos conhecidos e eficazes, obtendo excelentes resultados (zero mortes e pouquíssimas internações)! Por outro lado, as vacinações experimentais são necessárias com resultados duvidosos e nenhum conhecimento de seus efeitos colaterais para o futuro. Não se trata de negação, mas de realismo: há quem indubitavelmente tenha interesse em tornar perpétua a emergência e FORÇAR as pessoas a viverem no terror.

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      1. Não tenho dúvidas sobre isso. Tem lá suas excessões, de um lado ou de outro. Quando me refiro ao atual governo brasileiro, não estou me referindo à esquerda, direita, alto, baixo, qualquer direção, mas, sim, à total falta de respeito à vida em todas as suas manifestações.

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  3. Concordo pienamente, mi sale la rabbia a sentir lamentele di molti intorno a me “di questo virus brutto e cattivo che non se ne va da solo” … , Ho inviato più volte link nelle chat o suggerimenti di social e canali di informazioni alternative .

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