Dietrologie (seconda parte)

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Isolato il vairus! da Pixabay

Stefano approfondisce e rilancia il post Dietrologia (parte prima). Personalmente credo che anche se i numeri ufficiali dei malati sono contenuti, – giovedì 5 marzo 3858 persone sono risultate positive – preoccupano i casi di ricovero in terapia intensiva che sono circa l’8% dei contagiati. Persone che non riescono più a respirare autonomamente, è vero che i deceduti sono  in prevalenza persone anziane o con patologie gravi ma molti di questi in terapia intensiva sono giovani e senza le macchine per la ventilazione e farmaci antivirali o sperimentali potrebbero mai guarire da soli? Per dire che la situazione a me sembra assai preoccupante, soprattutto se l’onda dei contagi, mal gestita, diventasse uno tsunami in grado di far collassare il sistema sanitario e replicare numeri che non hanno nulla da invidiare ad epidemie del passato. Non mi sembra affatto comparabile al 1% scarso di mortalità dei comuni virus influenzali. Detto questo sono anch’io convinto che spegnere le televisioni e scollegarsi dall’informazione sarebbe il primo passo per spingerci tutti verso una vera guarigione collettiva (non solo dal virus corona). Armi di distrazione di massa sempre al servizio del sistema di potere imperante. Ma per quello che riguarda l’Italia, nel nostro piccolo, fa ben sperare l’esempio che ne hanno fatto i nostri s-governanti: una sovraesposizione che ha dimostrato al modo come ESSI sono davvero capaci di tutto ma al contempo incapaci di azzeccarne una giusta che sia una! Manco per sbaglio ci riescono! Quindi perché mai i GROSSI dovrebbero essere diversi?

Post di Stefano

Voglio parlare di nuovo del corona virus, tanto ne parlano tutti. Dicevo nella mia precedente indagine dietrologica che la seconda arma usata è quella dell’informazione, ora, indipendentemente se il virus sia stato fabbricato o no in laboratorio, la bomba informativa è stata lanciata e già solo questo mi fa propendere per l’origine artificiale. Non si possono allarmare così interi paesi, interi continenti per una influenza… una normalissima influenza! Un amico mi ha girato su WhatsApp un filmato del 1969, un telegiornale che parlava dell’influenza di quell’anno che proveniva, guarda caso, da Hong Kong e che aveva una mortalità di gran lunga superiore all’attuale. Di questa influenza muoiono solo persone con, alle spalle, già grossi problemi di salute. Non che questo sia meno grave, ogni vita è sacra! Per cui se qualcuno ha diffuso questo morbo spero sprofondi all’inferno (anche se all’inferno non credo). Ma è quello che fa ogni comunissima influenza. La bomba informativa agisce sull’economia, agisce aumentando le paure e le incertezze, agisce facendo accettare condizioni repressive altrimenti inaccettabili. E’ una strategia precisa messa in moto dagli stessi che promuovono lo stile di vita precario, della felicità dell’istante in cui si acquisisce il bene effimero e consumistico, della ricerca continua di qualcosa di acquistabile sul mercato, di esterno a sé. La spasmodica ricerca “preoccupata” della sopravvivenza, in alcuni casi, o dell’effimero in altri casi. In generale di chi promuove l’infelicità perché sa benissimo che l’infelice è più facilmente sottomissibile.

L’altra volta parlavo di dietrologia di primo livello: quella in cui il virus potrebbe essere sfuggito dal laboratorio cinese per errore.

Oppure di secondo livello: in cui gli americani infettavano appositamente Wuhan per ammazzare l’economia del paese competitore.

Ma ci potrebbe essere anche un livello superiore: in cui i cinesi stessi, o una loro élite, si auto infettano per dimostrare al mondo intero, sul lungo periodo, la superiorità del loro sistema sanitario e della loro economia. Mentre gli altri paesi, infettati per contagio, annaspano.

O andando più su: dove la élite apolide trasnazionale infetta il mondo intero, partendo dalla potenza emergente, per attuare una “prova tecnica di regime”. Avrebbero potuto provare attraverso un black-out generale e prolungato, o altro.

O al top: in cui malthusiani mirano ad una drastica riduzione del numero degli esseri umani, attraverso le morti per malattia o per la povertà indotta dalla bomba economica sganciata.

E poi chissà quanti altri livelli ci potrebbero essere? Magari potrebbero anche coesistere. I servizi segreti e supersegreti degli stati più potenti fanno queste cose qui.

A me resta il sospetto, ormai quasi la certezza, che c’è qualcosa che non va.

Autore: opinioniweb - Roberto Nicolini

Sono un insegnante di religione di scuola primaria dal 1996. Nonostante tutto il dato di "fede" non ha mai prevalso sulla ricerca della verità. Del resto è l'unica cosa che al di là dei limiti oggettivi della nostra vita ci rende effettivamente liberi e quindi ci avvicina a Dio, in qualunque modo Esso si manifesti!

10 pensieri riguardo “Dietrologie (seconda parte)”

  1. Articolo interessante e ipotesi che fanno riflettere. Se posso, aggiungerei: in tempi “non sospetti”, ce la si suona e ce la si canta da soli, ciascuno a portare avanti la propria narrazione auto-referenziale da serie tv. Al sopraggiungere di un evento che scombina le carte in tavola (ed è sempre accaduto così, dalle epidemie alle guerre eccetera), ecco tutta una serie di epifanie abbacinanti: la meschinità umana, l’egoismo, la fragilità di sistemi che crediamo efficienti ma così non è, e via dicendo. Il corona virus, tra le altre cose, è un’iniezione di realtà dei fatti – e come le persone reagiscono ad essa è molto, molto rivelatorio.

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    1. Molto bella la tua definizione finale, ciò che sta accedendo è in effetti una vera iniezione di realtà! Volenti o nolenti, indipendentemente dalla narrazione collettiva o dalla nostra personale interpretazione, la realtà fattuale prenderà il sopravvento. E questo è bene proprio perché i media veicolano spesso narrazioni divergenti dalla realtà, ma a forza di sbattere contro il muro dei fatti la gente prima o poi si sveglia.

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  2. ” A me resta il sospetto, ormai quasi la certezza , che c’è qualcosa che non va”
    Riporto qui le parole finali ma che possono essere l’inizio di un susseguirsi di domande, dubbi circolari che riportano sempre a queste parole decisamente vere!
    nei giorni( parlo precisamente dal 22 al 25 febbraio), nei quali sembrava che fosse un film di fantascienza, mi trovavo a Vienna: finalmente rivedevo il mio amato Klimt e ne ripercorrevo i luoghi con i relativi capolavori della sua straordinaria vita. Straordinariamente felice ritrovavo anche Schiele…Insomma in quei giorni mi ubriacavo di pura bellezza, felice di non essere la sola! Perché Vienna palpitava di gente; l’Albertina, il Leopold Museum; Galleria Belvedere erano colmi di sguardi sognanti inebriati da tanta bellezza! Certo da qualche giorno, prima della partenza, sembrava serpeggiare in Italia, uno strano virus ma la minaccia non sembrava incombente! E alla vista della moltitudine di persone, a Vienna mi sono detta: ” Niente di preoccupante! Se ci fosse un pericolo lo si avvertirebbe anche qui!” Forse la mia mente era poco raziocinante, ubriacata da tanta Bellezza? Stavo vivendo nello splendore e dimenticando le “avversità della vita”?
    Qualcuno potrebbe rivolgermi queste domande… in realtà la mia felicità viveva a braccetto con la tranquillità che Vienna mi donava.
    Poi…?? La telefonata dall’Italia di un nostro carissimo amico, direttore di un importante albergo di Venezia che narrava come in soli due giorni Venezia parlasse solo con il “fantasma ” di se stessa, nell’angoscia delirante del contagio!!
    Le ultime parole erano riservate ai supermercati svuotati dalla nuova droga collettiva, la famosa “Amuchina!” “Ora si drogano di amuchina”, e non più di bellezza!” parole conclusive, dettate dalla triste considerazione di come basti un “mercato delirante” dell’informazione a portare la psicosi del contagio nelle menti di chi finora pensava di essere invulnerabile!
    Ma mi rinfrancò molto la telefonata di mio figlio Alvise( i giovani spesso sono sempre i più saggi)..
    ” Va bene la prudenza, ma il delirio di questi giorni va ben oltre! Qui sembrano tutti matti!!
    Tu e il papà continuate a vivere le vostre opere, perché almeno tornerete a casa non certo con lo sguardo allucinato!”
    Ascoltavo stamane le indicazioni dello scrittore Walter Siti rivolte agli educatori, specialmente agli insegnanti che ora dovranno condurre questa famosa scuola digitale: ” Ridate ai vostri ragazzi fin da piccoli la forza, l’energia del bello, di tutto ciò che c’è di positivo, di armonico nelle ARTI!”
    Un caro saluto e un augurio di un felice fine settimana
    Adriana

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    1. Vivendo la situazione dall’esterno hai compreso meglio di noi quello che stava accadendo. Una situazione gestita malissimo, ma a tutt’oggi tutto va avanti come se niente fosse accaduto. Chi ha sbagliato continua a gestire il tutto, ciò dimostra che i vari personaggi che si sono succeduti nell’ultimo decennio alla guida del nostro Paese non sono stati messi lì per costruire, ma per distruggere
      Grazie Adriana per il commento e buon sabato

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